Episodio 10. ( [prevEp] – [nextEp] )
“Smettetela immediatamente!” Le parole le uscirono di bocca quasi non fossero sue. Dagon si zittì interrompendo a metà l’incantesimo, Lerill bloccò la spada a un palmo dal suo viso. Senza accorgersene Annael si era gettata tra i due. Aveva corso un rischio tremendo, eppure, quel movimento, veloce e preciso, le era uscito naturale, tanto quanto l’atto di coraggio. Fece per riaprire bocca ma Lerill fu più rapido. Le afferrò un polso trascinandola a sé.
“Lei è mia!” urlò. Annael sbarrò gli occhi incredula, forse era vittima di qualche sortilegio o, magari, una pietra l’aveva colpita senza che se ne rendesse conto. Aveva proprio usato la parola “mia”? Il ragazzo di cui era perdutamente innamorata ricambiava i suoi sentimenti? No, non poteva essere. Certamente voleva intendere sotto la sua protezione, non c’era altra spiegazione.
Dagon allargò la bocca in una smorfia sarcastica, lasciando intravedere i canini. “Forse dovremmo chiarire le cose. Io non lotto contro di voi, desidero unicamente il bene del regno e della nostra gente. Se avrete la pazienza di ascoltarmi vi spiegherò ogni cosa.”
Alla fine optarono per allontanarsi da quella zona, rimanere fermi era troppo pericoloso. La foresta e l’oscurità avrebbero garantito una protezione adeguata, sarebbe bastato non accendere fiamme.
“Avete mai sentito parlare dell’antica Profezia che domina su Ebdor?”
“Fiabe per bambini”, ruggì Lerill continuando a tenere Annael distante dall’uomo.
“Non proprio. La Profezia esiste e se il Re non agirà in fretta rischierà di essere attivata ancora una volta.”
“La nostra missione non ha a che fare con quanto affermate. Non ci riguarda.”
“Quanto dicono dei guerrieri è proprio vero”, bisbigliò Dagon scuotendo la testa, “non vi rendete conto di cosa sta succedendo? Siete talmente cieco da non vedere la realtà delle cose? Il Re sta morendo, suo figlio non vale la sua metà e non c’è un altro erede. Quanto credere che aspetterà Moriat per attaccare?”
“C’è un’alleanza tra di loro!”
“L’occasione fa l’uomo ladro, non ve l’ha insegnato vostro padre?”
“Badate a come parlate!”
“Basta”, intervenne Annael, “vi sentiranno se proseguite in questo modo. Diteci, Dagon, che cosa state cercando di fare? Qual è la vostra missione?”
“Molto semplice in realtà: un nuovo regno nel quale la guerra non esista più.”
“Ambizioso direi”, replicò cinico Lerill, “e diteci, di grazia, come intendete procedere?”
“Dipende. Posso fidarmi di voi?” Dagon parlò a entrambi ma guardò soltanto lei. La ragazza senza memoria, la stessa che possedeva poteri superiori al più potente dei Sacerdoti. Soltanto con Annael il suo piano avrebbe avuto fondamenta, l’alleanza con Orobas non bastava.
Annael sostenne il suo sguardo, forse sbagliava, forse quel comportamento l’avrebbe portata lontano da Lerill, ma si fidava di quell’uomo.
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