Emozioni nella Nuvola

Tutto finitoMario sale in auto. Il suo smartphone si collega in automatico all’impianto audio.
“Ultime news dalla borsa di Milano. I principali titoli del comparto immobiliare…”
“Ehm… no, no, grazie. Spegni. Vorrei ascoltare un po’ di musica. Gli Scorpions, per favore.”
“Ora ascolti The best of Scorpions – Wind of Change.”
Le note riscaldano l’aria gelida dell’abitacolo.
“I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change…”
“Notizia dell’ultimo minuto. Il mercato immobiliare del centro di Milano è calato del…”
“Basta! Non voglio sentire nulla che riguardi l’immobiliare. Disabilita gli aggiornamenti automatici.”
“Aggiornamenti disabilitati. Ci sono tre messaggi di posta elettronica non letti. Primo messaggio. Mittente: Alberto…”
“Maledetti aggeggi!” pensa Mario esasperato. “Spegni tutto!”
La strada scorre sotto le ruote dell’auto. Mario non sembra rendersene conto. Svolte, semafori, attraversamenti pedonali. Tenta invano di tenere la mente lontana dai pensieri.

Cosa ha sconvolto la vita di Mario?

  • È stato lasciato dalla moglie (11%)
    11
  • È stato sorpreso in un'attività illegale (44%)
    44
  • Ha perso il lavoro (44%)
    44
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572 Commenti

  • Finalmente ho trovato il tempo per leggere il primo episodio (mi dispiace averci messo così tanto!). Molto interessante e avvincente, ben scritto, colpi di scena molto ben calibrati.
    Ho una domanda: hai sempre lasciato delle opzioni molto decisive. Avevi già in mente la storia, oppure l’hai costruita con i lettori di the incipit?

    Cercherò di passare al più presto a leggere la seconda parte! 🙂

  • Belissimo davvero!

    “La crisi del 2019” … grazie per avercela mandata! Ahahahahahahah

    Comunque mi piace proprio tanto! Hai messo proprio tutto:

    – la Matrix che non tarderà ad arrivare
    – i problemi ecologici e l’essere umano che se ne sbatte
    – il fatto di essere convinti di poter essere noi a controllare le nostre vite quando non è affatto così

    Bravo
    A breve leggeò il 2 🙂

    • 🙂 Questi scrittori di fantascienza che immaginano problematiche future che poi puntualmente riescono ad essere superate dalla realtà.

      Perché lo facciamo? Ammonimento o intuizione dei pericoli che potrebbero sopravvenire o tentativo di esorcizzare quello che ci terrorizza?

      O quando uno scrive di queste cose aiuta ad essere più sensibili e a cambiare strada?

      • Beh, hai centrato il punto: nella fantascienza usi la tua fantasia per trasformare ciò che tu vivi quotidianamente, o che per studio della storia sai che è realmente accaduto, in qualcosa che tu incosciamente sei convinto che un giorno accadrà.
        Allo stesso tempo lo temi e quindi cerchi di esorcizzarlo parlandone e non facendone un tabù. In questo modo credi una “elite” di persone informate e sensibilizzate sull’argomento.
        Questo fa sì che tutti poi riescano ad essere più consapevoli di ciò che tutt’oggi vivono e forse, nel loro piccolo, modificarlo con degli atteggiamenti di attenzione sugli argomenti trattati.
        Sembra un trattato di filosofia, scusa 😛

  • E il primo capitolo è andato! Devo farti davvero i miei complimenti, la trama è a dir poco eccezionale, non forzata, incalzante, coerente. Ecco forse mi piacerebbe di più poter cogliere più dettagli, certe cose rimangono un po’ nebulose per i miei gusti, ma questo è il tuo stile: velocissimo, spesso paratattico. Tutto l’opposto del mio. Entro domani mi leggo anche la parte due!

    • Ti ringrazio, Fabio. È lo stile di Emozioni nella Nuvola, hai ragione. Al contrario, ho scritto e sto portando avanti diverse opere con continui approfondimenti, dove il lato psicologico ed intimo regna incontrastato. Ho da qualche giorno terminato un romanzo breve che si svolge interamente nell’arco di poche ore e dove gli “eventi” si contano sulle dita di una mano.
      Emozioni nella Nuvola al contrario la vivo così, un po’ per la necessità di essere brevi, un po’ per il tipo fruizione.
      Molto bello il tuo racconto, che ho letto in questi giorni con grande piacere!

  • Finito ora di leggere la prima parte! Complimenti!
    Di solito non leggo di fantascienza, ma questo mi sta piacendo. Non sono però d’accordo con l’ ultima frasi di John “… Fortuna che ormai da qualche anno la carta è scomparsa” non per fare politica, ma la pessima informazione che abbiamo in italia la dobbiamo in buona parte anche alla carta stampata 😛
    Qui certo c’è il bisogno di estremizzare la teoria secondo cui la troppa tecnlogia ci renderà tutti schiavi, ma secondo me è una visione bilaterale, può essere anche che ci renderà tutti liberi, dipende dall’uso che ne faremo. mah…
    Mi metterò presto a leggere la seconda parte.

    • Buongiorno Emanuela, è sempre un gran piacere leggere commenti su questa serie a diversi mesi dalla sua pubblicazione.
      Nel contento dell’episodio, John si rallegra del fatto che ormai non ci sia più carta in giro perché così DataCom è in grado di avere un controllo totale sull’informazione.
      Se le news venissero distribuite ancora in formato cartaceo, DataCom non sarebbe in grado di intervenire.
      Con il digitale, DataCom può modificare in tempo reale quello che viene trasmesso. Il segnale parte in un modo e arriva in un altro. Un mondo si smart tv, computer, tablet e smartphone è l’ideale per le intelligenze artificiali.

  • Caro Luca, un amico me ne aveva parlato! Di questo gioco bellissimo…il modo di tessere una trama con un telaio collettivo. Straordinario. Beh, ti svelo un segreto, ecco a me era venuta in mente un’idea tempo addietro, l’idea di una storia ispirata da un caro amico in cui i personaggi sono in cerca di storie (esistenze) e scelgono e abbandonano palcoscenici attigui sui quali le rappresentano. Beh, mi piacerebbe tanto saper scrivere una storia così…e magari farla concorrere nel gioco a premi che ho contribuito ad organizzare. Lo conosci? Vai su http://www.theroqk.com…chissà. Perchè no?

  • Luca, una storia fantastica!
    Ho finito di leggerla ora perché come sei io e computer non ci amiamo e l’idea di leggere su uno schermo trovo che sia un’aberrazione, ma questo tuo Emozioni nella Nuvola è un racconto d’autore e merita la pubblicazione cartacea.

  • Luca, mi pare tu abbia dato il meglio di te in questo racconto, che mi rende lieta, dopo tanti anni, di aver finalmente letto qualcosa di genere fantascientifico. Apprezzo il personaggio di Isabella, anche se credo che il marito riservi ancora molte sorprese, per le quali temo farai attendere i lettori ancora non poco. Proseguo volentieri con la seconda parte

  • Come al solito i miei commenti arrivano per ultimi……
    è un finale che è più un inizio…….
    sembra che da qui parta una bella saga con umani contro macchine…..
    l’ambientazione è anche molto azzeccata per un videogame

  • Ciao Luca, ho letto ora tutta la storia. Ti faccio i complimenti per l’idea e per essere riuscito a completarla. Si evince che ci sarà un seguito. Il mio consiglio è quello di occuparsi un po’ meno dei dialoghi e lasciar spazio un po’ all’immaginazione. Ad esempio, il penultimo capitolo mi è particolarmente piaciuto; il lettore attraverso l’immaginifico riesce ad entrare di più nei personaggi, ad identificarsi. e ultima cosa, lasciare che la ‘penna’ vada un po’ più libera, di modo che lo stile possa un po’ elevarsi di tanto in tanto.
    Per quanto riguarda la tensione e il resto ti faccio i complimenti!

    Grazie per l’ascolto.

    Marco

    • Ciao Marco, ti ringrazio molto per l’apprezzamento e i suggerimenti. Le analisi dettagliate e quelle sullo stile sono estremamente utili. Anche a me piace il capitolo del sogno. Effettivamente, sono uno scrittore non particolarmente fedele, perché alcuni episodi hanno contorni particolarmente rosa, altri molto hi-tech, altri decisamente fantascientifici, alcuni fin un po’ SM.
      Per quanto riguarda i dialoghi, rileggerò tutto EnN e proverò a capire quale sia effettivamente il loro peso. A volte sostituisco intere parti “raccontate” per affidarle ai dialoghi dei personaggi. Ho l’impressione che così sia più “immediato” per il lettore.
      Grazie ancora.

  • Ke angoscia!!! e ke episodio…. non può finire così!!!!! non può…. non può……. non può..
    Uffa… ma perkè va tutto male?? E Isa non può essere fuggita!!!!
    Luca, mi fai morireeee!!!! XD XD XD

    • Ho sempre odiato quei finali di serie che aprono più domande di quante ne chiudono e ora ci sono cascato anche io 🙂

      Scherzi a parte, la serie si conclude con il vero inizio delle operazioni DataCom: governanti innestati con il nanochip, controllo globale dell’informazione, selezione degli umani.

      Dal primo al decimo episodio questo è quanto si è sviluppato.

      La seconda serie inizierà in uno scenario in cui, purtroppo, a comandare non saranno più solo gli umani.

  • Per la serie “che ogni lettore si costruisca il proprio finale”.
    Sai che nonostante io sia un sicario glam “mancato” non so se la farei fuori?
    Ci devo pensare.
    Quindi adesso lavorerà la mia e quella degli altri lettori di fantasia o la tua con un sequel? ci tiri fuori 1 bella trilogia?

  • che finale!! o meglio, che non-finale!! 😀
    “Emozioni della Nuvola” è stata una bellissima storia, una delle principali di THe iNCIPIT in queste settimane, e non può che meritare una seconda stagione… perché non intendo accettare di rimanere fermo su questo punto cruciale hehehe.
    la butto lì: a impugnare quel fucile è un hacker, uno dell’ultimo gruppo che è riuscito a sfuggire a DataCom e che comanda la ribellione da un’isola remota.
    Bravo Luca!

  • Ok, mi rifiuto di commentare un finale come questo. Davvero, non è proprio possibile. Perché arrivati a questo punto uno si aspetta semplicemente di girare pagina e soddisfare la propria curiosità… e invece… cattivo, Luca, cattivo! 😛
    Scherzi a parte, sai già la stima che ho per te e per i tuoi lavori… aspetto con ansia la seconda serie!!!

    • Grazie Marta, di tutto. È fantastico aver la possibilità di confrontarmi ogni giorno con autrici brave, costruttive, solari e ottimiste come te. È un privilegio avere anche la tua attenzione. Sono convinto che siamo all’inizio di progetti che possono solo crescere. Sono molto affascinato dall’idea di poter continuare a esplorare la strada di possibili interazioni e sperimentazioni insieme a te e agli altri, come Emiliano, che lo vorranno.

  • Nooo (o sììì?), non lo so, so soltanto che lo aspettavo con ansia e me lo sono gustato lentamente, come quando si mangia qualcosa di godurioso che vorremo non finisse mai. Forse lo hai concluso nella maniera meno banale, che poi sarebbe anche quella più oggettiva: il bene non trionfa mai (a differenza di come ci hanno insegnato). Molto probabilmente io lo avrei terminato con una bella esplosione nucleare su scala globale… punto e capo. Ma sarebbe stata un’iperbole altamente improbabile con un pesante tanfo di jet set Hollywoodiano. Non mi unisco al coro degli apologeti perché altrimenti diverrebbe una menata tipo Lost et similia e non credo sia il caso di barbarizzare tanto crudelmente una delle storie più riuscite di THe iNCIPIT.
    Sottoscrivo le parole di robertotulino, tali narrazioni non sono soltanto frutto della fantasia umana, anzi, quasi sicuramente, la realtà potrebbe essere addirittura peggiore.
    Ti faccio i miei più sinceri complimenti e ti esorto a scrivere una nuova storia, ma non a continuare questa 🙂
    Bravissimo.

    • ERRATA CORRIGE: orca miseria, che figura, credevo che l’ultima frase l’avesse pronunciata lei e non l’uomo con il fucile, ahahaha, pazzesco. Va bene fai conto che il mio commento precedente sia soltanto un ologramma prodotto da DataCom 😀 😀 😀
      Beh sì, a sto punto ti tocca continuarla hihihihi 🙂

      • ih ih, ti ringrazio di cuore Jay. Mi piacciono gli scenari post apocalittici, ma credo che le Cronache di Keygen per ora stiano facendo un ottimo lavoro. Ma chissà… È un tarlo che ho nella mente e che non riesco a scacciare. Robot, computer, smartphone, intelligenza artificiali… in comune hanno che necessità di energia, segnali elettrici…
        Quando il nostro cellulare rimane a secco a cosa serve. Dunque, un mondo senza energia sarebbe un mondo dove noi “animali” più o meno sopravviveremmo, ma la tecnologia e le sue manifestazioni peggiori, tipo DataCom, probabilmente no. Le sedi potrebbero anche avere dei generatori… ma a cosa servirebbero, in fondo?
        Il tuo in realtà potrebbe essere uno dei piani al vaglio…
        Se poi qualcosa andasse storto, posso sempre scrivere di qualche spirito vagante in attesa dei messaggeri … ops… scusa 🙂

    • Grazie Valentina. Ora è importantissimo riuscire a capire come si muoverà perché è libera. Ma per quanto in gamba, quello che si sta realizzando dall’altra parte è davvero incredibile: nanochip, controllo dell’informazioni, selezione della razza. Dunque, se la prima serie partiva dall’idea della minaccia DataCom, ora vivremo in un mondo in cui l’opera degli uomini e delle donne sarà quasi all’interno di una sorta di resistenza. Di donne come Isabella ce ne sarà davvero bisogno.

    • Ti ringrazio. Che piacere leggere questo commento scritto da te, che sei stato il primo.
      Quando, piuttosto incerto, ho pubblicato l’inizio di EnN e dopo un po’ ho letto le tue parole, è stata un’emozione incredibile. Quel “avvincente e moderno” non me lo dimenticherò. A mia volta ora cerco di incoraggiare i nuovi autori, perché mi rendo conto dell’importanza di una bella pacca sulla spalla quando si inizia qualcosa in cui mettiamo tutti noi stessi!

  • L’elemento più interessante di questa serie è che metabolizza in forma di racconto una realtà realmente esistente, e fra le più angoscianti. DataCom esiste. Controlla ogni cosa, ogni evento, ogni persona.

    Una frase che uso spesso è questa: “Qualcuno, da qualche parte, rilascia dichiarazioni per mezzo della tua bocca”.

    Il discorso è complesso, e naturalmente un racconto non può connotare tutti gli argomenti come invece potrebbe – per esempio – un saggio.

    Eppure, alla stregua della migliore letteratura distopica, una narrazione può evocare con la menzogna intere realtà che agli occhi delle persone resterebbero ignote.

    Per cui ancora complimenti, Luca. Seguirò con piacere la nuova serie.

    Un caro saluto,

    Bob

    • Concordo pienamente con te Bob. Alcuni semplici dati di partenza riguardano l’uso che i vari Google e Facebook fanno dei nostri dati. Per ora li usano per la pubblicità mirata, ma in ogni caso l’analisi della nostra attività in rete esiste. E tutti sanno come Apple registrasse in un file tutte le posizioni rilevati dal segnale gps. Uno degli obiettivi di Google è eliminare le barriere che ancora ci separano dalla tecnologia, arrivando a darci suggerimenti e previsioni prima che siamo noi a chiederle. Gli smartphone Android seguiranno le orme di Google Instant. E tutto ciò è solo la punta dell’iceberg.
      Una riflessione su questi argomenti è importante, perché la libertà degli individui non è mai un bene acquisito, ma qualcosa che si riconquista ogni giorno.
      Sono molto contento che continuerai a seguirmi 🙂

      • Esatto Luca. Potremo approfondire in seguito. Magari nei prossimi episodi dell’Eco Mostro ci inserisco anche io qualche considerazione del genere, in stile Horror. Alla prossima!

    • Noooo! L’autore delle Cronache di Keygen che non ama leggere? 🙂
      Adoro l’interazione su questa piattaforma, il mescolarsi delle idee, le critiche costruttive, il pungolarsi a vicende. Secondo me qui la temperatura sta crescendo davvero tanto. In quest’ultimo sono arrivati autori/autrici bravissimi e ci stiamo divertendo ancora di più.
      Il seguito? 🙂 Lunedì, naturalmente 🙂 Finché potrò manterrò la cadenza settimanale…
      (in molti pubblicano nel fine settimana… ma io in quei due giorni sono teletrasportato nel mondo delle principesse Disney, delle Winx e di Cars 🙂 )

  • Commento a caldo sull’esperienza The Incipit: fantastica! Mi sono divertito moltissimo, ho scoperto tanti bravi autori e ho esplorato un nuovo modo di scrivere.
    Innanzitutto ringrazio Lorena Laurenti, che con un tweet mi ha invitato a provare e che ha scritto in queste stesse settimane uno dei più bei racconti che abbia letto.
    Quando ho scritto il primo episodio non mi aspettavo un’esperienza così coinvolgente. Avevo immaginato una struttura del racconto piuttosto lineare e avevo bene in mente la direzione del racconto. Dal secondo in poi in realtà ho iniziato a impostare le domande in maniera più audace e indipendente dalle mie idee oringinarie. Sono diventati veri e propri salti nel buio.
    Anche i commenti hanno svolto un ruolo importantissimo. Molti episodi sono il diretto risultato del lavoro fatto durante la settimana con i lettori. Naturalmente, non tutti i commenti erano nella stessa direzione, quindi ho sempre seguito quelli che sentissi più in linea con la trama del racconto. Gli episodi però sono sempre stati il risultato dell’interazione con i lettori.
    Così è proseguito Emozioni nella Nuvola, con quesiti direzionati su strade che non mi sarei mai aspettato e con commenti costruttivi che sono state le basi dei nuovi episodi.
    In queste settimane ho anche fatto del mio meglio per seguire quasi tutti gli altri racconti della piattaforma: un po’ perché mi piacciono, un po’ perché ritengo giusto mettere a disposizione degli altri il poco che ho imparato, un po’ perché immaginare e suggerire come continuare gli episodi altrui trovo che sia un ottimo allenamento.
    E ora?
    La situazione non è delle migliori. Isabella è, non si sa bene perché, su un’isola con un fucile puntato alla schiena. Mario è sotto il controllo del nanochip e lavora al miglioramento della sua creatura letale. DataCom ha iniziato a controllare i governi e tiene in pugno le comunicazioni e le informazioni…
    In molti mi suggeriscono di partire da qui per iniziare un romanzo. È una buona idea, ma vorrei provare qualcosa di un tantino più folle: scrivere un seconda serie. Può un’opera lunga nascere dal risultato di tanti brevi episodi che devono sottostare al limite degli odiati ( 🙂 ) 4000 caratteri? E a cosa ci porterà l’esperimento delle tre ipotesi e della scelta dei lettori, dei commenti, dell’opera “collettiva”?
    Le risposte a queste domande le scriveremo – mi auguro – insieme.

  • Wow…bellissimo il finale…spaventoso…Datacom ha colpito anche il presidente…Allora se ho capito bene andrà avanti? Bene . Sei un bravo scrittore Luca Rossi , mi sono goduta ogni episodio della tua storia !

    • Grazie Maelviri. Sì, è un po’ inquietante. Il Presidente Usa, come molti altri capi di governo, richiedono un controllo più stretto, da questo nasce la necessità del nanochip. Mi fa piacere ti sia piaciuta. Come ho scritto subito dopo il tuo intervento, mi auguro che continueremo a creare EnN episodio dopo episodio insieme.

  • Ho avuto tanti gatti, fra i quali una micia nera. Beh, era il mio “termometro” per testare la sincerità di una persona: se si faceva accarezzare la persona era OK, se si allontanava cominciavo a dubitare. E ci azzeccava sempre! I gatti sono animali esoterici, evoluti. Molto più di quanto pensiamo. 😉 Difficile, però addestrarli. Troppo indipendenti!

    • Che idea graziosa. Ci vorrebbe una profonda conoscenza dei meccanismi della mente felina. Solitamente pensiamo che le menti animali siano inferiori alla nostra. Magari sono solo diverse. E indurre un gatto a determinate azioni potrebbe essere più difficile che con gli umani.
      I gatti in alcune culture sono anche associati alla stregonerie e avvicinati a figure diaboliche. Vero, Antonella? 🙂

  • Mi piacciono molto sia Isabella seduta al bar che il sogno di Mario. Mi immaginavo Isabella diversa, ma così è anche molto carina. Faccio i miei complimenti all’illustratrice, che ci ha regalato una nuova visione di questo splendido racconto.

  • Ho visto le due foto!! Ke dire?? C’è qualcuno più pazzo di te XD XD XD Quella del sogno è terribile!!!!! Ke hai capito? Terribile cioè stupenda!!!!! XD XD
    Ma non è ke ora ci fai soffrire per il finale?? 😀

    (Il gatto il gatto… sta vincendoooo 🙂 Sìììììì)

  • Perdonami, Luca, ma non ho ancora potuto leggere le tre storie 🙁 Sono proprio a corto di tempo, ma ho votato per la descrizione del sicario, che penso possa essere assoldato per un avversario non classico, ma per una che conosce i mezzi datacom tipo Isabella.

  • Rispondo con un nuovo commento che non mi dà più il replica u,u
    Se fossi convinta che non c’è più niente da fare… perché scappare allora? Se non c’è più niente da fare tanto vale rimanere e fare il loro gioco, una possibilità in più d isopravvivere piuttosto che dileguarsi u,u

    • “Tu” cosa faresti, se fossi assoldata da DataCom per uccidere una persona e poi scoprissi che è una delle ultime speranze per l’umanità?
      – Te ne fregheresti. Porteresti a termine la tua missione, tanto sei dalla parte del più forte e hai ragione di credere che tu non sarai eliminata
      – Ti faresti guidare dalla tua coscienza e ti alleeresti con la tua vittima designata
      – Abbandoneresti la missione e andresti a nasconderti. La vita del sicario è dura e hai guadagnato abbastanza. Meglio d’ora in poi dedicarsi solo più al glamour.

  • l’episodio mi piace…
    ho cercato su google e ho visto che esistono veramente dei cosi chiamati nanochip cerebrali, ma non capisco a cosa servono. spero non a questo
    i gatti non mi piacciono e non so se la donna affascinante centri poi molto. un sicario lo trovo azzecccato

    • I microchip (adesso nano perché ancora più infinitesimali) esistono già dal dopo guerra, in Vietnam sono stati sperimentati per influenzare emotivamente i soldati. Film come “The Manchurian Candidate” non sono soltanto film. Negli USA Barry Soetoro (Ops!) li sta introducendo con la scusa dell’assistenza sanitaria. In Europa e in Italia qualche progettino in merito già è stato proposto. Staremo a vedere.

    • Sono d’accordo con jay… è un filone importante, che si affianca a quello degli smartphone. In EnN io finora ho descritto inizialmente una tecnologia che circonda gli individui, che è ovunque, che pervade di continui messaggi ogni azione umana, cercando di influenzarle. Da due episodi ho introdotto i nanochip per coloro che DataCom ritiene fondamentali o che pensa di non poter influenzare altrimenti. Naturalmente DataCom non ha la possibilità di innestare nanochip a tutti (anche se magari lo vorrebbe!) Sono due forme di controllo diverse.
      Iniziando ora le operazioni su larga scala è possibile che DataCom decida di estendere l’utilizzo dei nanochip a personalità importanti quali capi di governo, dirigenti di altre multinazionali…
      Per chi voglia farsi un’idea più precisa sulla materia può iniziare a consultare la versione inglese di wikipedia sugli argomenti “Brain implant”, “Neurotechnology”, “Nanotechnology. Da lì in poi c’è molto da approfondire…

  • Questo lo aspettavo e me lo sono degustato. ‘Sta roba di trapana il cervello, nel senso che il tuo stile ti entra veramente in profondità alterando la percezione, come se fosse un microchip. È divenuto ancora più inquietante di come lo avevo immaginato, un susseguirsi di inganni e doppio giochi in cui non si riesce più a tracciare quella linea di demarcazione per stabilire dove finisce l’illusione e inizia la realtà. Non posso votare perché non ho letto gli altri racconti, ma arrivati a questo punto credo che poco importa, adesso è solo una questione di scegliere quale pillola ingoiare, se la blu, o la rossa. Complimenti sinceri.
    Sono quasi dispiaciuto del fatto che questo racconto, quello di diego e quello di Lala, sono arrivati al traguardo. Ci sarà una seconda parte? 😀

    • mah… mi piace molto questo racconto e continuo a seguirlo
      ho iniziato a leggere anche il tuo jaybaren
      quello che però non mi piace è che inizio a guardare con sospetto tutta la tecnologia che ho attorno
      forse è un po’ questo l’effetto che luca voleva ottenere.. sicuramente fa pensare

    • Ti ringrazio molto jay. È un po’ come nella vita, quando a volte neppure l’intuizione ci consente di capire da che parte stia davvero il bene…
      Sì, mi piacerebbe molto continuare a scrivere EnN, con lo stesso formato, senza trasformarlo in un romanzo o altro. In fondo, è un’opera che stiamo creando tutti insieme, quindi non sarebbe giusto “appropriarmene” e continuare da solo.
      Mi auguro che anche Schegge e Gelidi Enigmi abbiano un seguito, come gli altri racconti di fantascienza che si sono recentemente affacciati alla piattaforma, oltre a Ladri di Anima, il Gatto Nero, il mese di un operaio, Quando gli Occhi non Bastano. Insomma, io li farei continuare tutti! 🙂

  • Sono arrivata solo alla fine, quando la tua storia è molto avanti.
    Comunque scrivi parecchio bene, usi un bel linguaggio e hai una bella fantasia.. Complimenti davvero! Poi mi hai reso la fantascienza qualcosa di piacevole.. Perchè, lo ammetto, non vado tanto d’accordo col genere 😉
    Ho votato il gatto nero.. un senso di mistero 🙂

    • Nei primi giorni di votazione il gatto nero era quasi spacciato e ora è in vantaggio. È proprio vero che non muoiono mai! 🙂
      Il gatto, la natura, il pianeta… DataCom sembra voler mettere in atto la selezione della razza umana per salvare tutto ciò. Se potessero fare qualcosa, dalla parte di chi sarebbero gli animali? Da quella degli umani distruttori o da quella delle macchine salvatrici?

  • E perché non un MMORPG?? Umani Vs macchines! Mi ricorda alcuni romanzi che ho letto della multiplayer.it
    Ora già m’immagino la lotta tra Isabella e il sicario glamour. Complimenti Luca, ti leggo da tempo, ma non ho mai tempo per scrivere.

    • Ciao Antonio, nel commento appena sopra suggerisco a Entry di rivolgersi a te per un combattimento tra signore. Del resto, le prime schermaglie le abbiamo viste nei tuoi primi episodi.
      Ormai è quasi deciso: a EnN seguirà EnN2, ma vorrei proseguire con questo format. Con voi ho creato questi nove episodi e con voi vorrei andare avanti. Chissà se da un insieme di serie di dieci episodi ciascuna possa nascere un’opera “lunga”? 🙂

  • Luca, sei un pazzo, anche se da quello che ho letto direi che sei in buona compagnia. Scrivete tutti molto bene. Bravi e soprattutto bravE 🙂 Prometto che leggerò più storie qui.
    Ma quel povero Roberto sempre a subire deve stare?
    Il sicario glamour è un’idea squisita 😀 😀

    • Sono d’accordo sul bravE. Le autrici sono particolarmente brave qui, ma noi cerchiamo di difenderci. Lorena e Luana sono due scrittrici bestseller Amazon e credo siano un esempio per tutti.
      Roberto? Poverino, ormai a smesso di subire. Emme suggeriva di far rientrare un personaggio nella prossima serie. Ma lui potrebbe farlo solo in uno scenario alla The Walking Dead. Oppure cadendo dal ponte è finito su traghetto che passava sotto il ponte?

  • Apprezzo la fantascienza, anche se non è il mio genere preferito, ma tu continui episodio dopo episodio a dare il meglio di te. È palpabile l’emozione che ci metti.
    Io sono a favore di Isabella. Senza chip sarà lei a salvare il marito.
    Ti ringrazio per i riferimenti agli altri racconti, che mi sono piaciuti così tanto, da mettermi in crisi su chi votare.

    • Grazie Annabella. Sono contento di averti messo in crisi 🙂 Ho fatto un po’ di pubblicità su Twitter e Facebook a EnN e alcuni hanno iniziato a seguirlo. Ma sentivo che su The Incipit c’è molto di più del mio racconto, quindi sono stato felice di creare questi rimandi. D’altronde, su Internet l’interazione è tutto!

  • Bello questo episodio ! Vorrei sapere che fine farà Isabella:) Luca, ha parte che secondo me sei un bravo scrittore, devi essere anche una brava persona vista l’ idea di fare pubblicità agli altri scrittori:) ottima mossa . Fa piacere vedere in un mondo di concorrenza bestiale che esistono anche il piacere e il divertimento . Bravo

    • Grazie Romina 🙂
      Se hai letto o stai leggendo i racconti delle tre autrici ti renderai conto che sono davvero bellissimi. Non solo, per me sono anche degli esempi e cerco di fare del mio meglio per imparare da loro come da molti altri di quelli presenti sulla piattaforma the incipit.
      Ma non mi hai detto chi vedresti bene nel prossimo episodio e magari in quale ruolo 🙂

          • Questa è una vera sfida. Inizialmente pensavo a una semplice citazione. Ora sto esplorando l’idea di una citazione significativa o qualcosa che addirittura devi il corso degli eventi. I gatti sono animali enigmatici. E hanno un vantaggio: non sono influenzati dagli smartphone e dalla tecnologia umana/DataCom.
            Oppure la scaltra Isabella potrebbe usarlo come elemento di disturbo o per prendere tempo nella sua fuga. E se gli mettesse un collarino con un gps facendo credere a John che indichi la propria posizione? Prima di andare a prendere un gatto che fugge per i vicoli di una città sai quanto ci vuole?

  • Eh… bello l’episodio… molto lugubre il sogno però… Scrivi proprio bene….
    E dove trovo gli altri due racconti???? Io ho trovato solo Ladri di Anima, ma mi piacerebbe leggere la storia del gatto!!!

    • È un incubo e, visto quello che sta passando Mario, rappresenta le sue angosce e il senso di colpa. In più, il dormiveglia è artificiale e segue l’innesto del nanochip, che lui avverte come “insetti che invadono il cervello”.
      Per quanto riguarda i racconti, clicca in alto a sinistra su SFOGLIA TUTTE LE STORIE e troverai molti splendidi racconti tra i quali i tre che ho citato.

      • non so cosa ne pensa Enza, ma se posso io credo che scatterà qualcosa in lui, ma forse non sarà in grado di reagire perchè inibito dai sensori…come capitato alla povera Isabella…che secondo me ora è su un’isola deserta dove ancora non esiste neanche l’illuminazione pubblica continuando anche lei ad avere incubi… Rileggendo il tuo racconto mi sono fatto una domanda: Datacom è umana o è la macchina stessa? Secondo me diventa essenziale per il finale dare un volto al nemico!

        • Ciao Giovanni. E se quell’isola deserta lontana dal controllo DataCom fosse in realtà il luogo ideale per una base degli hacker ribelli? Già oggi ci sono vengono usati luoghi remoti per delle azioni particolari perpetrate nel cyberspazio.
          In merito al volto di DataCom… EnN non è in prima persona, tuttavia segue le vicende di Mario e Isabella. Saranno in grado loro così presto di capire chi si erga al controllo della multinazionale?

  • Ti ringrazio, Luca, per la simpatica iniziativa. Ho trovato i racconti di Luana Semprini e Lorena Laurenti particolarmente degni di nota e l’idea del sicario Rory buffa e divertente. Sarà mia cura approfondire la conoscenza di queste giovani autrici.
    L’ispirazione mi porta a veder di buon occhio l’inserimento di un’affascinante Lorena. Tuttavia, è possibile che tu decida alla fine a favore di una triplice citazione? Penso che se la meritino.
    Il penultimo episodio è il più ispirato e la rappresentazione onirica è degna di nota.

  • Acc! Non leggendo queste storie, non mi sento in grado di votare… o meglio, leggo solo il gatto nero, ma anche così non mi sento di poter fare una scelta consapevole. Però ci tenevo a dirti che ho letto e apprezzato il capitolo, come dicevano molti mi è piaciuto molto il ribaltarsi dei ruoli buono/cattivo tra Isabella e Mario… e ammiro anche la maniera in cui rispondi ai commenti, facendo vedere sempre una prospettiva diversa anche nella deduzione più ovvia (ad esempio, tutti abbiamo pensato che Isabella fosse passata dalla parte degli umani… ma chi ci dice, giustamente, che non si sia solo data alla macchia?)
    Insomma, complimenti di nuovo. 😉

    • Ti ringrazio molto. Già altri lettori hanno citato Io Robot. L’accostamento mi fa piacere, anche se non l’ho ancora visto. Cercherò di trovarlo da qualche parte. Se riuscissi a darmi il riferimento del secondo film che citi, sarei felice di vederlo.
      Il finale è di prossima pubblicazione. Sarà un vero finale che chiuderà questa vicenda. Ma se lo vorrete da EnN nascerà un EnN2 🙂

      • trovato, si chiama ” e venne il giorno “, è carino da vedere! Io robot lo devi vedere assolutamente! più che altro perchè si sono ispirati ad isaak Asimov. Per quanto possa valere il mio voto io direi assolutamente SI per EnN2!! mettere tutto il seguito in un solo capitolo, 4000 caratteri potrebbero essere troppo pochi o diventerebbe una cosa lasciata a metà a mio parere. mi ci sono appassionato alla tua storia percui ti prego continua XD

        • E Venne il Giorno! Se non ricordo male si tratta di un virus o una presenza o qualcosa di simile. L’ho visto al cinema, ma non me lo ricordo granché.
          Qui più che gli effetti di un virus tento di esplorare gli effetti negativi che piattaforme che sanno “troppo” di noi potrebbero avere sulla nostra vita. Come nel caso di Roberto: sapevano della sua vita extraconiugale e hanno usato l’informazione per ricattarlo.
          Ma effettivamente, chi può essere sicuro che le aziende a cui affidiamo i nostri sms, le nostre telefonate, i nostri post, i nostri tweet non imparino a usarli contro di noi?

  • Ho letto tutte le tre storie. è una bella idea quella di questi collegamenti. Quest’episodio è molto teso e ho votato per il gatto della mia nuova autrice preferita 🙂 Scherzo Luca 😀 😀

  • Ti ho scritto che secondo me questa storia deve continuare e vedo che mi stai implicitamente dando ragione. Ci sono ancora troppe domande irrisolte. Ancora non sappiamo chi sono veramente i buoni e chi non lo è. E ora che Mario è in mano a DataCom temo che sarà difficile fermare le AI.
    Grande Luca! Il sogno è una delle più belle cose che tu abbia descritto!
    Ho votato la donna affascinante… avevi dubbi? 🙂 🙂

  • Geniale come sempre ! Questa storia si merita di diventare un grande romanzo Bestseller ! Sono contenta che Isabella e scappata , dalla donna cattiva alla fine salverà proprio lei il mondo ! Ero indecisa tra il gatto nero e Lorena , ho votato Lorena !

  • Ho avuto modo di leggere gli otto episodi e sono lieto di farti i miei complimenti. Dai primi ebook fantasy ad oggi ho notato una buona crescita nel tuo stile che senz’altro mi fa ben sperare per il tuo successo letterario.
    Ho altresì letto più di trecento commenti e risposto ad alcuni e mi ha sorpreso un aspetto: nessuno ha fatto notare che probabilmente l’intelligenza artificiale non arriverà mai a pareggiare quella umana. Maggiori spiegazioni più sotto…

      • Sono in disaccordo con entrambi. Stellina, gli scacchi sono un gioco con regole certe. Ibm ha battuto lo scacchista russo perché già oggi il loro super computer è in grado di muoversi con maggior precisione nell’insieme di regole degli scacchi. L’intelligenza umana di cui parla Giuseppe è un’altra cosa….
        Però non penso sia da escludere quello che descrive Luca. Pensa a dove era l’informatica 20 anni fa. Secondo me nei prossimi decenni potremmo ritrovarci in uno scenario più avanzato ancora rispetto a quello ipotizzato dalla fantascienza.

    • Giuseppe, sai che spero che tu abbia ragione? Io non voglio macchine che siano più intelligenti di me e che mi dicano cosa devo fare. Luca è bravo a scrivere, ma questa storia ti fa pensare troppo a tutte le cose elettriche che ti circondano.

      • Chioccia anche io la penso come te , siamo circondati di tante cose elettriche che comandano la nostra vita…La vocina nella macchina di Mario (primo episodio) ..immagina che un giorno una così ci dice cosa dobbiamo o non dobbiamo fare ! Già adesso quando il navigatore inizia ripetere che hai sbagliato la strada da un fastidio….Dipende solo dà noi se permetteremo a loro entrare nella nostra vita .

  • Questo racconto è geniale, inquietante e… lungimirante? 🙂 Parte con l’incubo ossessivo del controllo sociale, quasi con ironia (maledette voci elettroniche, le sentivo anche io), per trasformarsi presto in un caos claustrofobico in pena regola 🙂
    Ho votato anche io per le operazioni su larga scala, vediamo che ci tiri fuori… tu sei un pazzo 😀
    Complimenti, mi sta piacendo moltissimo, e la posizione in classifica è meritatissima 🙂

    • Grazie Jay. Tutti i commenti hanno un significato particolare, ma i tuoi, come quelli degli altri colleghi autori un po’ folli alla Emiliano Muccillo, hanno un significato particolare. Del resto, la compenetrazione, l’influenza e l’inquinamento tra gli stili secondo me sono ottimi cosa. Ognuno impara dalla follia altrui. Io sono parecchi giorni che non riesco a togliermi dalla mente lo sbudellamento liquido di un certo personaggio inconsapevolmente morto per il quale vado pazzo!

  • Cos’è un racconto su The Incipit? Letteratura o gioco? L’opera di un autore o il frutto della collaborazione con i lettori?

    O tutte queste cose messe assieme?
    Partendo da queste domande ho concepito un’idea folle. Vi piacerebbe vedere il Carl di La Sedia o la Laura di Ladri di Anima nell’ultimo episodio di Emozioni nella Nuvola? O un qualsiasi altro personaggio di un’altra storia? Iris o Jo o Tamara o il gatto o le gemelline o i Davros o chi volete voi?

    Volete le domande del nono episodio concepite sulla base di questa folle idea o preferite delle ipotesi classiche?

    • Non mi è ancora stato possibile leggere molti dei racconti presenti, tuttavia pensando ai personaggi de La Skiava di Antonio Fanelli, ritengo che le due ragazze dominanti potrebbe tranquillamente essere alleate di DataCom mentre vedo nella protagonista una possibile ribelle.

    • ke ideona!!! Prima ci fai leggere il tuo racconto e poi ci obblighi a leggere anke gli altri?!! Ma ti pagano quelli di incipit?? XD XD XD
      Laura Laura Laura…. metti lei. Oppure il piccolo Cisco ke fa il culo a tutta datacom XD

    • Si vede con quanta passione vivi quest’esperienza dal numero di idee che metti sul piatto. Ti stimo.
      Visto che una citazione può anche essere un libro che un tuo personaggio vede nella vetrina di una libreria, penso sarebbe giusto ti rivolgessi ai tuoi colleghi della fantascienza, che sono quelli che io seguo. Tra i tanti mi sento di suggerirti Sarò i suoi occhi e Scintillanti piume di corvo

    • Questa non è un’idea folle, ma un potenziale e innovativo esercizio di stile. Mi permetto di aggiungere una proposta a questa tua idea: nelle prossime storie che scriveremo potremmo provare a creare degli “spazi d’incontro casuale” in modo da legare tutte o quasi le storie di The Incipit in un ipertesto. Mi spiego meglio: Mario, il personaggio della mia storia, potrebbe rientrare in un’altra storia, per esempio, avrebbe potuto causare l’incidente di Alice, la protagonista di Lie, oppure semplicemente apparire di passaggio in un’altra storia, attraverso un sogno o un incontro fugace ininfluente alla narrazione (quante volte capita in metropolitana o in treno di incontrare personaggi o assistere a delle scene che colpiscono la nostra curiosità per un attimo e influenzano il nostro pensiero?).
      Pensavo a questa cosa da giorni, poi ho visto che non ero il solo. Secondo me si può fare.

  • Ciao ho visto sul facebook l’ “idea folle”… ciò è se ho capito bene tu vuoi inserire i personaggi del altri racconti nel tuo ? Un personaggio di qualsiasi altro racconto con la sua identità propria? Io ci sto! Vorrei Aurora del Gatto nero

    • A volte non è possibile rimediare alle scelte che riteniamo sbagliate. Ogni attimo la vita ci pone di fronte a dei bivi. Facciamo del nostro meglio per prendere la strada giusta. Spesso ci rendiamo conto che forse non abbiamo fatto la scelta migliore. Ma l’importante è avere il coraggio di scegliere e vivere. Solo chi non agisce non sbaglia.

      • Hai ragione chi non agisce non sbaglia…io ho fatto la mia scelta un po impulsivamente questa volta , convinto che Isabella può aiutare… sono sicuro che nono episodio sara ancora più bello e anche meno violento (se le righe che hai pubblicato sono davvero parte del nono episodio)

        P.S ..Tra altro… sono stato accusato che sto facendo “i commenti da bar” riguardo tuo racconto:)))…

  • … ancora una cosa: io penso ke al di là di quello ke scrive Luca questa storia degli smartphone è vera. Io scrivo tutto su Facebook con le mie amiche tutto quello ke faccio, tutti quelli ke incontro, cosa ho comprato… dove
    e chi mi dice che poi loro non lo usano contro di me alla fine? omai sanno tutto di noi

    • Infatti i vari Facebook, Yahoo, Gmail & company sono a torto ritenuti gratuiti. Tu gli cedi una parte dei tuoi dati personali e spesso li autorizzi a usarli per campagne di marketing mirate. Questi colossi spesso guadagnano solo sull’advertising. Anche il sistema operativo Android è gratuito e Google te lo dà gratis proprio perché gli interessa la pubblicità. Se un giorno volessero usare la pubblicità contro di te e non per te, ecco che ti ritroveresti in uno scenario simile a quello di Luca.

      • In realtà la pubblicità è uno strumento di condizionamento. Ti spinge a comprare un prodotto piuttosto che un altro, a fare le vacanze in un luogo e non in un altro. Nel racconto il condizionamento arriva al punto da portarti al suicidio, magari grazie all’uso di qualche segreto da usare contro di te. Chi ha reso possibile tutto questo tramite la creazione di un codice geniale è proprio Mario, che però pensava di lavorare su un semplice videogioco.

        • È questo il punto sul quale mi permetto di dissentire, mio caro Luca. Il tuo racconto è basato sul presupposto che la creazione di questo codice sia possibile. Il dato di partenza non è stato mai posto in discussione da nessun lettore. Al contrario io ritengo l’intelligenza umana inarrivabile per qualsiasi tipo di creazione artificiale. Quindi la lotta da te descritta a mio modo di vedere non potrà mai avere luogo.

    • In Emozioni nella Nuvola, il tranquillo e costante monitoraggio di quello che facciamo online viene turbato dall’ipotesi di una catastrofe ambientale imminente. Sembra che le macchine vogliano usare il potere acquisito su di noi per attuare il proprio piano di salvataggio.
      La differenza tra quello che viviamo oggi e quello che si vive nel racconto è proprio nelle mutate esigenze.
      Grazie Stellina per i commenti odierni. Ti ho risposto qui per brevità. A lunedì per il nono episodio! 😉

      • Grazie per la risposta ho capito tutto . In realtà non avevo letto le informazioni come funziona , ho fatto questa domanda per sapere se era possibile che tutto può finire in ancora due episodi (riguarda ovviamente Emozioni della nuvola ) perchè mi sembrano pochi ma questa e solo una mia idea . Spero che ci sarà proseguimento della storia

        • Se scriverò o no oltre il decimo episodio dipenderà dal volere dei lettori. Nell’ultimo episodio molte domande avranno una risposta, non tutte, naturalmente, come è normale che sia.
          Mi sono informato e l’ipotesi di andare avanti con una seconda serie è stata ben accolta da The Incipit.
          A me piacerebbe. I commenti finora sono stati positivi e questo è incoraggiante. Quindi, direi che si potrebbe fare 😉

  • “Agitazione, ansia, terrore, nausea. Insetti che gli invadono il cervello. Il respiro si fa affannoso. Qualcosa in Mario lotta ancora. Nel dormiveglia artificiale si chiede: ‘Sono tra la vita e la morte?’
    “No, non lo sei,” gli risponde Isabella, tendendogli la mano.
    Mario perde l’equilibrio. Tenta di aggrapparsi alla mano di sua moglie. Cade nell’oscurità.”
    Questo potrebbe essere l’inizio del nono. Vi piace?

  • A me piace pensare a un racconto che si chiude così, con un vero finale. Però un seguito dove ci sia di nuovo una DataCom e una lotta con le intelligenze artificiali sarebbe bello (magari senza gli stessi protagonisti)

  • Grazie Giovanni per l’acuto intervento, che vedo aver acceso un ampio dibattito che un po’ mi rimbomba nelle orecchie, un po’ seguo qui e un po’ su Facebook. In uno degli scorsi episodi lo smartphone spiega a Roberto che le intelligenze artificiali di DataCom ritengono che l’uomo lasciato a sé stesso condurrà il pianeta alla catastrofe ambientale. Giustamente, tu fai implicitamente notare che, in ogni caso, al di sopra di queste intelligenze, potrebbero esserci degli esseri umani. Trovo interessante il punto di vista di Franz, secondo il quale, visti i presupposti, anche degli uomini sarebbero in grado di partorire qualcosa di tanto atroce. Ma, come dice Giachi, una volta creato un meccanismo evoluto come DataCom, l’uomo sarebbe in grado di controllarlo? Oppure perderebbe il potere su di esso e ne diverrebbe schiavo?
    Vi ringrazio per i commenti, che sviluppano idee molte interessanti. Io credo molto nel meccanismo di The Incipit “scelta + commenti”, che consente di creare delle opere quasi collettive nelle quali l’autore è alla fine il canale attraverso il quale tutte queste ipotesi e idee si amalgamano.
    Non credo però sia possibile sviluppare tutti questi temi nei due soli episodi rimanenti, dunque, se credete che Emozioni nella Nuvola debba avere un seguito, fatemelo sapere 😉

    • Penso che sarebbe molto interessante se la continuasse. Fin qui si legge benissimo e non ha l’aria di uno di quei racconti che si stanno per chiudere. Inoltre, se il limite è di dieci parti e sei già all’ottava, due parti le vedo pochine per chiudere tutto quello che hai in cantiere.

    • Un pensiero prima di scappare dall’ufficio… secondo me devi continuare… proprio così, cioè, con i deci racconti su the incipit… né romanzo né altro… con lo stesso stile e la stessa creatività dei lettori.Ciao

  • Grazie Luca, sono contento di aver contribuito a sviluppare idee, ma i meriti sono tutti tuoi!
    La macchina di per se è una macchina, al momento del suo assemblaggio è vuota, priva di nozioni, per tanto ritengo che dietro alla strage che sta per avverarsi c è, si il “braccio” della macchina, che si è evoluta a tal punto da pensare che sia concepibile sacrificare vite umane per raggiungere un fine, ma la “mente umana” avrebbe potuto fermarla. Esiste Mario, il genio….perchè il consiglio di amministrazione non l’ha impiegato per fermare il progetto se partito dalle macchine stesse, e se con si non fosse..vuol dire che erano loro a volerlo. Ogni membro vedrà dietro questo sterminio un proprio vantaggio personale….a discapito del mondo…credo che ciò costituisca se non peccato….comunque immoralità!!!!

    • La tesi alla base della terza opzione si basa proprio su questo. Nella storia umana la vita di alcuni ha inciso su quella di milioni di persone e la loro morte avrebbe cambiato il destino della storia. Ma spesso pur di non sacrificare gli interessi di pochi si sono purtroppo sterminate intere popolazioni. Quindi, ora, ci troviamo di fronte a questo dilemma. E conoscere il futuro non è (quasi) mai possibile

  • Ok, mi hai lasciata completamente annichilita. Non so cosa votare!
    Non voglio la strage di mezza umanità, d’altra parte Isabella (“libera”, ma a quanto sanno loro ancora sotto controllo) che svolge il ruolo di talpa mi intriga troppo!
    Forse voterò la due. Forse. Mi prendo un po’ di tempo per decidere tra queste alternative… il che vuol dire che hai fatto decisamente un buon lavoro! Chapeau! 🙂

  • Palazzo d’epoca, nel centro della città, Imponente costruzione. Due grosse colonne in marmo beige, con capitelli di stile classico, un arco trionfale lascia spazio ad un grosso pesantissimo portone in legno intarsiato, un batacchio in ottone splendente posto al centro dei battenti. Un elegante targa dorata.
    Una volta entrati, una lussuosa holl, marmo verde in terra, arazzi, antichi e pregiati quadri appesi ai muri. Una sala riunione hi-tec dove far accomodare clienti e visitatori vari. niente personale, se non un usciere all’ingresso. Tutto si apre e chiude per mezzo di voci, telecamere. Tutto iper tecnologico, in pieno stile Datacom. Al fondo della holl un’ ascensore che porta alla Direzione, funziona solo con un sistema di riconoscimento biometrico. Varcato l’ascensore il nulla. Un immenso spazio vuoto, tetro, freddo con un cadenzato rumore digitale di sottofondo. al centro una sfera, la “macchina” Datacom. Esiste un consiglio di Amministrazione….ma si riunisce ogni volta in un luogo differente con sms inviati dalla macchina stessa. Io la immagino cosi !

  • altri colpi di scena, bravo Luca! 😀
    voto per una settimana, Isabella viva (DataCom è certa di poterla ancora sfruttare) ma Eugenio che sotto nanochip ha rivelato il piano.
    le operazioni sono già avviate, ma non tutte le speranze sono perse

  • Mmm… Io ho scelto la seconda ipotesi. Mario si risveglia e gli comunicano che Eugenio ha rivelato tutto e che è sotto il loro controllo, così come Isabella: è viva ma tenuta prigioniera. Ma a Mario viene detto il contrario e viene messo davanti ad una scelta… morire con sua moglie o decidere di collaborare…
    Sarebbe figo!! XD

    • Grazie Valentina per l’ottima elaborazione. E se DataCom avesse comunque la possibilità di indurre l’hacker, Isabella e Mario a lavorare per la multinazionale semplicemente innestando nel cranio di tutti e tre i nanochip cerebrali?
      Abbiamo appena scoperto che Isabella era indotta a eseguire quanto chiesto da DataCom grazie agli innesti. In teoria, nulla vieterebbe che inizi a farne a uso anche sui due uomini.
      L’intento di DataCom è sempre più palese: il controllo. Sui propri dipendenti usa i nanochip, su molti altri strumenti meno invasivi e più sottili come gli smartphone…

      • Certo, lo scopo di DataCom è chiaro, il controllo totale. E certo gli innesti sono un ottimo modo per controllare la mente delle persone. Ma le bugie, i ricatti e la disperazione derivanti posso essere armi di controllo ancora più forti, perché non controllano solo la mente, ma anche il cuore… e possono spingere le persone oltre il lmite degli innesti.

    • 😉 Solo uomini ed esseri asessuati come le entità virtuali DataCom.

      Trovo molto interessante che l’opzione “Isabella viva” in questo momento sia votata dalla maggioranza dei lettori. Finora lei ha sempre “perso”. Ma dopo la scoperta dei nanochip cerebrali sembra essere tornata nel cuore dei lettori, anche se sceglierla significa sacrficare il piano di salvezza degli hacker e la vita di migliaia di persone.

    • secondo me saranno le donne a risolvere tutto. i programmatori sono molti più uomini. ci sono tanti frikkettoni passano la vita a uccidere nei videogioki e non si rendono conto di quello ke fanno!
      Forza Isabella!!! XD XD

    • Anche io ho votato per un giorno, perché negli altri due scenari muoiono molte più persone. La cosa che mi interessava capire era proprio se molti lettori avrebbero tenuto in vita i due protagonisti o gli altri…

      In merito a come li hanno trovati… gli hacker sono sicuramente molto intelligenti: il piano degli ologrammi, l’essere praticamente irrintracciabili in rete, le schermature dei propri laboratori…
      Ma proprio in quanto hacker non hanno pensato alla cosa più sciocca. Molti episodi fa hanno chiesto a Isabella della telefonata. Poi però si sono dimenticati di distruggere il microphone. Se anche i loro laboratori sono schermati, il loro passaggio nelle fogne può comunque aver lasciato traccia… E’ una possibilità 😉

    • No, no. Ci mancherebbe. Nessun sadismo. Oltre a ipotizzare cosa sarebbe accaduto ho provato a pensare al “quando”. E mi interessava delineare una possibile evoluzione per tutti i personaggi. In realtà le possibili combinazioni erano moltissime, così ho cercato di delineare le tre più equilibrate, né troppo ottimistiche, né troppo pessimistiche.

        • Ma una volta dentro DataCom non è detto che abbia tutta questa libertà d’azione. Non penso che lo lascerebbero lavorare liberamente. Probabilmente controllerebbero ogni singola riga di codice da lui scritto. Le entità virtuali sembrano non abbastanza evolute da creare quello che solo lui riesce a creare, ma sufficientemente intelligente per rendersi conto se le sta fregando o meno.
          Oppure potrebbero avere degli strumenti per fargli fare solo quello che vogliono loro!

          • L’intrusione dall’esterno è molto realistica, perché già oggi gli hacker bravi sono in grado di entrare nei sistemi dei grandi istituti di credito o al Pentagono o nei server governativi. Solo che tutte queste istituzioni sono “umane”. Una multinazionale sorretta da entità virtuali è probabile che abbia un livello di sicurezza impossibile da penetrare. Tempo fa un lettore ha dato un suggerimento molto interessante. E se DataCom avesse delle divisioni interne?

  • Ho finalmente avuto il tempo di leggere tutto il racconto che è in testa alla classifica.
    Colpi di scena continui! 🙂
    Ottimi questi sconvolgimenti, ti tengono incollato allo schermo.
    E poi l’idea dello sterminio controllato è intrigante, l’ho recentemente usata anch’io in un racconto in pubblicazione.
    Speriamo che Eugenio prenda la pistola, sono sicuro che anche lui riserva delle sorprese.

  • Capitolo al cardiopalma!! Come tutto il racconto, tra l’altro… complimenti vivissimi, si merita il primo posto e spero possa rimanerci saldamente ancorato! 😀 (anche se il valore di uno scritto resta tale a prescindere dal gradimento)

    La pistola, la pistola… mmh, facciamo che la prende Eugenio. Isabella ha avuto la sua chance, Mario lo conosciamo bene. Io punterei i riflettori su questo personaggio, che per ora è rimasto un po’ all’ombra di Lin (buonanima!).

    Ti metto anch’io tra i miei preferiti 🙂

    • Ciao Marta, ti ringrazio per il commento. Sono d’accordo con te sul fatto che Eugenio sia rimasto ancora un po’ nell’ombra. Secondo te quale potrebbe essere il piano di un gruppo di hacker che vogliono contrastare una multinazionale così ramificata da raggiungere tutti e ovunque e che ha come obiettivo, per la sua stessa sopravvivenza, la selezione del genere umano e la sua divisione tra utili alle macchine e nemici?

    • Grazie, superpuccio. Se hai tempo per leggere le cinque successive sarai chiamato a fare una scelta fondamentale. C’è un’arma, a terra, tra due uomini e una donna. Ognuno di loro ha interessi molto differenti. Chi prende l’arma non deciderà solo il proprio destino, ma quello del futuro dell’umanità. Se vuoi darmi una mano, te ne sarò grato!

    • Ti ringrazio molto! Lo spunto del racconto è una proiezione di quello che viviamo oggi, in effetti. Oggi quando inizi a googlare esiste una funzione di autocompletamento che ti suggerisce cosa scrivere. Molti di noi hanno smartphone di ultima generazione che danno sempre più indicazioni su cosa fare, come farlo e quando farlo. L’idea è proiettare tutto questo qualche decina di anni in avanti e immaginare cosa potrebbe accadere.

    • wow! Mario capo della DataCom… questa proprio non l’avevo immaginata! sarebbe un colpo di scena incredibile
      ma Luca, l’autore, dovrebbe spiegare molte cose, a partire dalla disperazione con cui inizia il racconto.
      non facile 😉

      • Non so se sia realizzabile, ma non ho smesso di fare i complimenti a Beatrice qui e su Facebook per l’intuizione.
        Se fosse la bozza di un racconto sarebbe davvero divertente modificarne alcuni aspetti in tal senso. Ma a me piace il fatto che una volta pubblicato non sia più modificabile e occorra spremere la meningi per trovare le soluzioni adatti in base alle scelte dei lettori, a quanto già pubblicato e ai commenti.
        Per i plot addicted come noi è una vera sfida!

  • 😉 😉 😉 Mario è così. È uno di quegli informatici che nonostante ore ore passate sugli sparatutto si farebbe derubare da un dodicenne. In diversi episodi ha suscitato le perplessità dei lettori per la poca spina dorsale.
    Del resto, pur essendo colui che con la propria genialità può dare una speranza al genere umano, più del 50% dei lettori in questo momento desidera che la pistola vada a Eugenio. Evidentemente la fiducia nei confronti di Mario non è altissima.
    Ma anche i codardi, a volte, sono capaci di grandi gesta. Anche Mario un giorno potrebbe trovare il coraggio, come il Leone del Mago di Oz.

  • Cioè…Mario.. ma anche te… a parte che non ti sei accorto che Isabella apre la borsetta, ravana tra le cianfrusaglie, tira fuori una pistola, prende la mira e spara ma poi, non dici una parola, ti sdrai a terra e ti viene pure da pensare:

    “E la sigaretta? Non sapeva che fosse una fumatrice!” SDANG

    Mamamama non ti metti a urlare?! Che uomo senza spina dorsale….Io mi sarei levata una scarpa e avrei provato a stordirla con la puzza di piedi… sìsì!

  • Che domanda!!!! Io ho votato per Mario… Anche se nn sono così sicuro che punterà la pistola verso Isabella … Se io fossi in lui la punterei verso l’ hacker e mi farei spiegare la verità minacciando di ucciderlo in caso contrario .. In fondo di Isabella ormai sappiamo tutto!! Una volta a conoscenza delle due versioni premerà il grilletto lasciando in vita chi potrà esserle più utile… Un po’ cinico forse!!!

    • 😉 potrebbe non dover necessariamente uccidere qualcuno!
      Ma concordo sul fatto che potrebbe usarla per avere quelle spiegazioni che finora non ha avuto.
      Non dobbiamo però dimenticarci di John! È convinto che i suoi tecnici siano in grado di localizzare il vero laboratorio. A prescindere da chi prenderà la pistola, potrebbe arrivare con i suoi uomini e catturare i sopravvissuti dello scontro!

  • “John, John! Avete bisogno di Mario ora più che mai, perché sapete benissimo che estendere la vostra operazione su larga scala senza poter modificare il codice in tempo reale si tradurrebbe in un disastro.”
    Questa è la chiave. DataCom, per iniziare la selezione del genere umano, ha bisogno di Mario.
    E allora perché hanno finto di licenziare Mario per inseguirlo e stanare gli hacker? Che cosa hanno questi ultimi di così importante da far sì che DataCom rischi la sua pedina fondamentale pur di acciuffarli?

    • ottimo episodio, e come sempre domanda difficile per cambiare la trama… davvero divertente giocare con te 😉
      io ho votato eugenio, più vicino alla pistola, e aveva giá maturato in sè l’intenzione di ucciderla. però forse Mario lo convincerá a tenerla viva per capirci di più o usarla come ostaggio.

      comunque penso che Mario sia stato licenziato proprio perchè DataCom sapeva dei suoi contatti hacker e voleva essere guidata al nascondiglio. avevano previsto la sua reazione.

      • Sul licenziamento sono pienamente d’accordo con te. È esattamente quanto mi sono raffigurato. Ma dietro si cela qualcosa di… “gigantesco”.
        DataCom ha il suo piano. Per lo sviluppo del codice ha bisogno di Mario, un genio della programmazione senza paragoni con nessun altro essere umano o virtuale.
        Ma DataCom ha anche un nemico: gli hacker. Cosa può rappresentare un vero pericolo per una multinazionale che domina con il proprio software device elettronici di ogni tipo sparsi ovunque? La risposta la leggiamo tutti i giorni sui giornali: il codice malevolo, ovvero virus, trojan, malware, attacco Dos/Ddos… uno strumento così potente da superare le difese DataCom.
        Perché gli hacker hanno bisogno di Mario? Perché senza il papà del codice DataCom non sono sicuri di riuscire a sferrare l’attacco nei punti giusti.
        Gli interessi dunque sono colossali e la posta altissima ….

    • Ero curioso di vedere se ci sarebbe stato un plebiscito a favore di Mario, invece per ora non è così. Per me è la scelta è fondamentale perché in base a chi prenderà la pistola vorrei far prendere la piega definitiva al racconto (siamo già al settimo episodio!)
      Se sarà la prenderà Isabella, DataCom potrebbe essere facilitata nel suo disegno teso allo sterminio e pulizia della razza umana.
      Se l’avrà vinta Eugenio gli hacker metteranno in atto qualcosa di opposto, ma forse altrettanto pericoloso.
      E se avrà la meglio Mario, potrebbe usare la sua mente geniale per porre in seria difficoltà le macchine (oltre a vendicarsi nel modo più adatto della moglie…)

  • Votato per la seconda, però, prima di arrivare a Isabella, mi piacerebbe vedere una specie di ping pong con l’arma fra i tre e solo alla fine l’afferra la sguald… la put… la figlia di… insomma, quella. 😀

    • Sì, questa volta la domanda è semplice in apparenza, ma apre risvolti molto ampi. Eugenio potrebbe essere la scelta più logica, perché meno emotivamente coinvolto. Una pistola in mano a un Mario ferito nell’animo e nel fisico potrebbe essere pericolosa. Ma anche sugli hacker iniziano ad addensarsi molti dubbi. Qual è la vera battaglia che stanno combattendo contro DataCom? Forse fanno parte di un gruppo che vuole usare la tecnologia in maniera diversa da DataCom, ma altrettanto lesiva per la libertà umana.
      Infine, perché Isabella ha ucciso Lin? E’ solo una squilibrata o conosce di Lin risvolti ben peggiori? E se facesse il triplo gioco come alcuni hanno suggerito?

    • Ha poi vinto l’opzione degli ologrammi, ma la tenuta psicologica di Mario torna in primo piano. Se dovesse arrivare per primo all’arma, la userebbe per orientare gli eventi a suo favore o tutto quanto ha dovuto trattenere finora esploderebbe e quindi userebbe la pistola in maniera letale sulla moglie?
      È stato tradito, ha scoperto che tutto il suo matrimonio è stata una finzione, è appena stato colpito da lei, che ha anche ucciso il suo “amico”. Un gesto estremo ci starebbe!

    • Non ho intenzione di tirarli fuori, ma di lasciare le scelte fondamentali della storia completamene in mano ai lettori.
      Questa volta ormai la scelta è quasi fatta, anche se negli ultimi giorni la scelta degli ologrammi sta perdendo qualche punto percentuale. Ma nel settimo episodio ancora una volta alla fine verrà posta una domanda in base alla quale il destino dei protagonisti, che si ridurranno da quattro a tre, quello di DataCom e quello degli umani sarà deciso da chi legge 😉
      I lettori di The Incipit plasmeranno il destino del genere umano 😉

    • Ti confesso, ilGallo, di essere dalla tua parte, ma più del doppio dei lettori ha optato per la scelta degli ologrammi.
      Isabella è ignara del fatto che esistano i due laboratori.
      Nel primo i tre uomini e la donna si stanno confrontando come persone reali.
      Nel secondo invece vengono proiettati, all’insaputa di Isabella, gli ologrammi dei quattro essere umani. È quest’ultimo luogo che farà da esca alla polizia e agli uomini DataCom, i quali si ritroveranno di fronte solo quattro ologrammi e non le persone reali.
      Spiegata così ti pare un’ipotesi più plausibile?

  • Anche se i primi episodi , non me ne voglia l’autore; mi sembravano banali, privi di mordente.Sopprattutto il fatto che un marito tradito (nel 5° episodio) non reagisse minimamente scoprendo la moglie fedifraga , sbottando con un semplice “dopo”; devo dire che questo ultimo capitolo riscatta tutti gli altri. Ad ogni modo penso che i punti ottenuti all’inizio da questo scritto, siano stati , come dire! Ottenuti semplicemente perchè ha molti amici. TRovo altresì giusto il punteggio ora,questo capitolo avrebbe dovuto essere veramente premiato e non i primi.

    • Ti ringrazio, Berto, per le critiche, sempre ben accette da queste parti.
      Per quanto riguarda il quinto episodio, Mario sta assistendo a come il software DataCom, seguendo le istruzioni da lui create, sta guidando un uomo al suicidio. Dal mio punto di vista il “Dopo!” nasce dal fatto che è emotivamente più coinvolto dall’atrocità di essere nuovamente responsabile della morte di un essere umano che non dal tradimento della moglie.
      Per quanto riguarda i punti, con alcuni lettori ci sono stati scambi intensi di ipotesi e controipotesi. Al di là dello stile, è l’idea di una multinazionale così presente e invasiva nella vita delle persone e il parallelismo con quello che viviamo realmente che può aver acceso la fantasia di alcuni lettori.

    • Io torvo la storia molto interessante , non conosco Luca Rossi ma sono capitato per caso a un suo racconto online e mi ha colpito tanto suo stile . Secondo me i punti ottenuti se le merita dal primo capitolo.

  • Tutte e due cose sono importanti . E possibile che Isabella e già stata inserita nella vita di Mario prima di sposarlo? Che Datacom l’ha messa li sia per seguire Mario sia Roberto e che niente sia per caso?

  • mi unisco ai complimenti sull’opzione degli ologrammi, perfetta.
    in realtà tutte e tre le scelte sono belle, mi metti sempre in difficoltà a fine episodio 🙂 !
    ero indeciso, avrei voluto far infiltrare Mario nella DataCom per attuare il suo piano, ma l’idea degli ologrammi è troppo succulenta!

    bravo!
    ora però saranno davvero dei fuggiaschi a tutti gli effetti
    come faranno gli hacker e Mario a non farsi rintracciare con tutta la mole di tecnologia che li circonda? hanno un bunker con delle provviste?
    cercheranno di salvare altre persone o rimarranno solo in tre?

    • Ciao Emme,
      in genere devo dormirci su prima di rispondere alle tue domande.
      Visto che i lettori sostengono a forza l’opzione degli ologrammi occorre tenere bene a mente che gli hacker, per riuscire a ingannare DataCom, non so certo meno hi-tech.
      DataCom è diffusa, pervasiva, è ovunque, orienta menti, azioni e pensieri, ma c’è qualcosa che non sappiamo su Eugenio e Lin.
      Sono stati in grado di intercettare la chiamata in episodio 5. Ora sono stati ancora una volta un passo avanti. Sembrava che tutta questa storia l’avessero appresa dalle parole di Mario, invece sono troppo scaltri.
      Dunque, chi sono i due hacker Eugenio e Lin?

  • si…bellissima l’idea degli ologrammi…anche se credo che la scena in cui Isabella abbia confessato sia reale, ma avvenuta prima in segreto…lei pentita potrebbe allearsi con il marito che scopre di amare veramente!!! Potrebbe diventare l’eroina del racconto e sacrificare in fine la sua vita in nome della salvezza.

    • Cosa ti fa pensare nella scena descritta che Isabella possa essere innamorata di Mario?
      Al limite, potremmo ipotizzare che lei stesse recitando, consapevole di essere sotto gli occhi e le orecchie di DataCom …
      In quanto al sacrificio… sarebbe bello se desse alla fine il suo contributo per la salvezza. Sempre che il suo sacrificio e quello di molti altri non sia … invano 😉

      • non può essere una recita la sua se i Sig.ri Datacom riconoscono in lei un’ alleata…infatti si trovano li!!!!! ma la scena da te descritta potrebbe essere quella preparata per gli ascoltatori DataCom….la sua confessione avvenuta ore prima è esattamente la stessa fino a quel punto.. ma quando dice: la ns vita insieme nn è stata poi cosi malaccio potrebbe aver continuato….e deciso di passare dalla parte di suo marito ma fingersi ancora dalla parte Datacom…nella scena che tu descrivi.

          • non credo fosse già in collegamento con gli hacher, credo piuttosto che Datacom una volta avuto il codice creato da Mario avesse deciso di uccidere anche lui per paura che avendolo creato sapesse anche distruggerlo. Roberto avendo venduto a Datacom un genio e’ ormai tra le grazie della stessa, quindi a conoscenza delle sue intenzioni. Lui lo ha detto ad Isabella in quanto “spia” sul posto e forse anche incaricata dell’omicidio. Isabella in questi anni di missione si è però innamorata del suo bersaglio, decide quindi di scendere a patti con quel viscido di Roberto..il quale ha ormai una certa influenza ai vertici. Scambia così il suo corpo tanto desiderato da Robi promettendo di tenere a bada Mario e convincendo tutti che potrà essere ancora utile. Anche lei però conosce bene i modi di agire di Datacom, sarà quindi una preziosa alleata di Lin ed Eugenio!!!!

    • Sì, credo che “rafforzerebbe” anche la posizione degli hacker, che si dimostrerebbero per ora in grado di stare un passo avanti a DataCom e prevederne alcune mosse!
      Per prevenirne le mosse tuttavia dovrebbero essere a conoscenza di qualcosa di più di quello che Mario gli ha rivelato. Dunque, Isabella non era l’unica ad avere dei segreti? Povero Mario!

  • Bravo. La storia si fa seguire. a mio avviso c’è un solo neo, che condivido con un altro lettore: “quella parte in cui DataCom ha voluto svelare a Roberto il loro piano. è vero che prima o poi dovevi fissarlo, e comunicarlo ai lettori, ma non mi sembra un comportamento freddo e lucido da “macchina”. tu che ne dici?”

    Non mi riferisco tanto al ruolo dell’episodio nella logica nella trama, quanto allo stile narrativo. Messa così a secco, la spiegazione del software mi è sembrato abbassare la qualità della scrittura che, per il resto, scorre via efficace.

    • Touché 😉 Credo che sia Emme sia tu abbiate ragione. Perciò occorre trovare il perché di quel discorso fuori luogo. Macchine troppo sicure di sé stesse? (copyright Emme) O inizio di indottrinamento?
      Da un punto di vista stilistico hai ragione. Potendo fare editing modificherei molte cose. Qui il bello è anche che scrivi, pubblichi e sei in balia del lettore.
      Comunque avete ragione e ti ringrazio per l’appunto.

    • In futuro o è sempre stato così? La possibile dittatura DataCom potrebbe essere una riedizione in chiave futuristica e hi-tech di un qualcosa che ha attraversato ogni epoca umana e che è ben presente anche nel mondo di oggi. Viviamo in democrazie più o meno perfette, ma potrebbe bastare poco perché si facciano molti passi indietro…

  • wow Luca, un’altro episodio azzeccatissimo, soprattutto nella domanda finale che ci mette davanti a una scelta difficilissima. si avvicina quasi ai giochi di ruolo! che dubbi, che posizione prendere?!
    personalmente ho scelto che decidono di fermare DataCom, anche se così l’uomo continuerà a devastare il pianeta. l’umanità è più intelligente di così, deve trovare delle soluzioni, non può risolvere tutto con un “suicidio” di massa.
    l’unica cosa che non mi ha convinto molto, se posso dirti la mia, è stata quella parte in cui DataCom ha voluto svelare a Roberto il loro piano. è vero che prima o poi dovevi fissarlo, e comunicarlo ai lettori, ma non mi sembra un comportamento freddo e lucido da “macchina”. tu che ne dici? forse i sistemi DataCom sono così sicuri di poter sopraffare l’umanità che cominciano a commettere errori di superbia e superficialità?

    • Grazie Emme. La tua domanda è super super super interessante e quando l’ho letta mi ha mandato in fibrillazione.
      Quella porzione dell’episodio era effettivamente la più audace e rischiosa e, proprio perché posizionata in quel punto, aprirebbe uno scenario ancora più inquietante. Leggendo ormai si può dare quasi per scontata una contrapposizione umani – DataCom, ma in realtà ci troviamo appena due o tre anni dopo il 2019. DataCom è principalmente una forza virtuale, ma in quanto a presenza sul territorio, è inimmaginabile che tra così poco tempo esista già un moltitudine di robot in grado di agire efficacemente nella realtà. Dunque, più che superba e superficiale, DataCom potrebbe essere fredda e calcolatrice. Ha bisogno di un alleato. E la parte più controllabile e influenzabile della società potrebbe fare al caso suo. Divide et impera.
      Insomma, per rispondere alla tua domanda, DataCom potrebbe NON voler tenere segreto il suo progetto. I suicidi sono solo il primo step. Quello successivo potrebbe essere proporre la selezione umana come una nuova dottrina, affinché i controllabili e gli influenzabili diano una mano a ripulire le società di tutti quei ribelli che non vogliano “volontariamente” suicidarsi.
      Quell’umanità che ha abbracciato tante dottrine nella proprio storia, giunta sull’orla della catastrofe ambientale, potrebbe dare una mano a DataCom per liberarsi di centinaia di milioni di individui sgraditi.
      E i messaggi DataCom sarebbero ripetuti senza sosta nelle orecchie degli individui, che sarebbero invitati e guidati a seguirli. Infine, nel caso dello sfortunato Roberto, hanno avuto la funzione di rafforzare nella sua mente l’utilità del suo suicidio. Muori pure, non sarai l’unico, e l’umanità e la tua famiglia senza di te staranno meglio.

  • Mi è piaciuto il ricatto con il video dominatrice/sottomesso …
    cmq per me nn è poi 1 storia così fantasy la datacom, pensa a tutti i ns dati presenti ora sul web, 10 anni fa nn l’avremmo mai creduto… c’è sempre chi potrebbe usarli per scopi molto sopra le righe

    • Per ora vengono utilizzati per un advertising sempre più mirato e pervasivo, che sa quello ci propone quello che vogliamo prima ancora che ce ne rendiamo conto.

      In merito al video, molti di noi hanno dei segreti. E spesso ne lasciamo traccia nelle mail, nelle telefonate, sui social network. Una DataCom che controlli le nostre comunicazioni digitali (o un hacker) ci avrebbe effettivamente in pugno.

      Come fare a liberarci?

  • Comunque indubbiamente salvare gli umani….se non ci siamo più noi chi la vedrà la salvezza del pianeta…si lo so….. è vero la Terra fa parte di un grande Universo…..ma la natura umana è egoista….ad immagine e somiglianza del suo “famoso creatore”!!!

        • Eppure già oggi sappiamo che la realtà è questa. Persino il Pentagono – non certo un organizzazione ambientale – ha sostenuto che i cambiamenti climatici dei prossimi 20 anni potrebbero portare a una catastrofe mondiale, con milioni di vittime, guerre e disastri. Cosa ti fa pensare che la percezione del pericolo possa aiutarci a comportarci meglio?

          • se “tu” (dove tu è del tutto generico) sai che domani potresti essere ucciso….tu…esattamente tu, domani….non fra 50 anni finirà l’acqua…e i tuoi nipotiii poverini….ma Tu, domani ucciso…e l’unico modo x non farlo è far vedere che tu tieni alla salute del tuo pianeta….entro stasera diventeresti presidente onorario di Greenpeace. E’ la minaccia reale. diretta, individuale ed imminente che spaventa il singolo….se ogni singolo fosse spaventato a tal punto di modificare se stesso???? se un uomo può cambiare…il mondo può cambiare(cit).

          • Ottima intuizione. Lo shock rappresentato da una minaccia di dimensioni colossali potrebbe essere ciò che spinge gli umani a migliorare. È già capitato nella Storia che solo se messo davvero alle strette l’Uomo abbia reagito con una saggezza di cui prima non era capace di dar prova.
            Ma fin dove deve spingersi DataCom perché l’Uomo reagisca? Quanti milioni di persone devono perire prima che ci si svegli?

  • Notevole continuazione! e in più vedo che i suggerimenti sugli hackers sono stati seguiti! Credo che tu ti stia divertendo molto a scrivere questa storia, come noi ci stiamo divertendo a leggerla e a ipotizzare continui e inaspettati sviluppi. Complimenti!

    • Sarebbe una continuazione “epica”: si potrebbero eliminare prima le persone più influenti e perspicaci, poi quelle potenzialmente ribelli, poi tutti coloro che possono minacciare le macchine. Alla fine, potrebbero essere risparmiati solo quelli così docili da lavorare come schiavi per le macchine. E infine, ci si troverebbe con un bel pianeta azzurro dove l’inquinamento di mari, terre e cieli inizi a calare e la Natura non sia finalmente più minacciata. Potrebbe essere un programma di salvezza del pianeta.

      • La tecnologia utilizzata da Datacom potrebbe essere stata fornita solamente in prova, per un 50ennio da una comunità intergalattica in cui i “Grandi del Pianeta” collaborano già da anni lasciando ignara la popolazione. La Terra si è candidata anni fa e nel 2022, ci sarà la prima visita ufficiale della delegazione…per quella data i potenziali acquirenti dovranno aver eliminato tutte le creature che……..unico modo perchè la commissione spaziale giudichi adatto il nostro astro ad averne l’utilizzo permanente.

  • Io ho votato per “Isabella e Roberto erano a conoscenza del reale utilizzo del codice killer…” però devo ammettere che la scelta non è stata semplice, ero indecisa tra quella e “L’analisi d’uso fornita a Mario serviva per spingerlo a rivelare la posizione dei due amici hacker…”
    In ogni caso mi viene da dire: povero Mario! Finora la moglie mi era sembrata così spaventata ma forse dovrebbe essere Mario ad aver paura di lei?

    • Succhia energia nel senso di un dispositivo in grado di annullare i segnali elettrici in una zona più o meno estesa? Brava! Questa sì che sarebbe una minaccia concreta per delle macchine. L’assenza di energia per loro sarebbe la morte! Ma gli umani come sopravviverebbero senza corrente elettrica, Internet, telefono, forno a microonde, ecc. ecc.? 😉

    • Oh… ci sono così tante donne che amano portare con sé nella proprio borsetta due cellulari. Anche l’apparentemente fedele Isabella potrebbe avere un dispositivo segreto con il quale comunicare molto privatamente magari con un altro… uomo!
      E proprio su questo smartphone segreto potrebbe essere raggiunta da DataCom e indotta a giocare a loro favore. Il tutto mentre Mario e gli hacker si danno da fare contro DataCom!

        • Dovrebbe… Ma già oggi riceviamo “consigli” personalizzati basati sulla scansione della nostra posta elettronica (Gmail). Android e IOS (iPhone) hanno funzioni di registrazione continua della nostra posizione. Le grandi multinazionali hanno già individuato nella pubblicità mobile basata sulla nostra localizzazione, i nostri movimenti, le nostre scelte e i nostri messaggi il prossimo terreno di scontro (Google, Apple, Facebook).
          Molti utenti hanno un’idea molto vaga di cosa una multinazionale possa fare con i dati in suo possesso e pochi sanno come disabilitare le funzioni di tracciamento.
          DataCom ha radici molto… “contemporanee” 😉

    • Effettivamente si sta evolvendo in quella direzione. L’opzione dell’espatrio in un bel paese sudamericano non ha riscosso molti consensi. Peccato, Isabella e Mario sarebbero potuti andare su un’isoletta semi-deserta e avrei potuto continuare con un racconto rosa. Magari Mario si sarebbe innamorato di un’autoctona, Isabella avrebbe perso la testa per gelosia e… 😉

  • Ad essere uccise sono le grandi menti…ricercatori, scienziati, medici…tanti medici…c è un segreto al quale qualcuno si sta avvicinando…e datacom non può permetterlo…Non esiste comunicazione che non venga trasmessa anche telepaticamente a cosa servirebbero tutti gli ausili materiali come il telefono la tastiera…..?
    Cerchi una nuova abitazione? Stabiliscine prima il posto, le dimensioni, la luminosità, la cucina, il bagno.Rifletti a lungo, fino a che non avrai una visione chiara di ciò che cerchi. Poi esci e comincia a cercare. Non perderai molto tempo e potrai spiegare esattamente ciò di cui hai bisogno. E troverai la tua casa. Perchè pagare un servizio se puoi farlo da solo? Potrebbe essere un motivo!!!! Vai Luca elabora!!!

    • Bravo!
      Il core business di DataCom è guidare la vita delle persone a effettuare scelte da cui la multinazionale trae profitto. In pratica, ogni cosa che fai te la suggerisco io e ci guadagno…
      Ma la ricerca portata avanti alcuni inizia a minacciare il core business DataCom. Deve trattarsi di qualcosa che lo renda inutile ed obsoleto.
      Tu suggerisci la telepatia, ma potrebbero esserci anche altre soluzioni…
      Si potrebbero cercare maggiori informazioni sull’individuo accompagnato al suicidio nel terzo episodio e da lì risalire a cosa stia minacciando DataCom.
      E occorre anche capire quali siano le potenti armi che DataCom usa per far suicidare una persona. Se la multinazionale sa tutto di te, conosce anche i tuoi segreti inconfessabili, tipo che hai un amante gay e tua moglie non lo sa. E ti fa capire che l’unica soluzione è… la morte!

    • Continuo a chiedermi COSA possa avere indotto il software a selezionare dei cittadini da terminare. Cosa possono avere queste persone che rappresenti un pericolo per DataCom?
      In DataCom potrebbero esserci algoritmi evoluti in forma “dissidente” che si alleino con gli hacker. Un gruppo di hacker potrebbe non avere la forza di attaccare una potente multinazionale, ma potrebbe ricevere un aiuto interno, molto virtuale.

      • ecco, il gruppetto hacker (i “ribelli”, per cosí dire) aiutati dall’interno mi pare la via migliore. magari una macchina datacom ha sviluppato una coscienza, una morale, e vuole andare contro i suoi simili, fermarli

        • Però degli algoritmi coscienti e evoluti che guidano una multinazionale è probabile che seguano un medesimo pattern. Sono stati creati per il profitto e si occupano di sviluppare le logiche migliori per assicurare il profitto più alto (un po’ come accade nelle nostre amate banche 😉 )
          Il dissidio potrebbe nascere proprio su questo. Gli algoritmi che guidano l’azienda ritengono che la nuova minaccia al loro business sia a tal punto un pericolo per il business che richieda che alcuni umani siano spinti al suicidio (mi ricollego al commento di Givoanni Sarti). Ma secondo altri, questa logica è errata. Perché?

    • Potrebbe esserci o potrebbe essere indotta. Degli hacker avrebbero la possibilità di creare danni su larga scala con virus, trojan e attacchi informatici di vario tipo.
      Però sia tu sia ilGallo suggeriti più una corruzione o un dissenso che nasca da dentro. Questo è molto affascinante da immaginare. Cosa può portare degli algoritmi autoevoluti a corrompersi?

  • secondo me una volta infiltrati gli hacker scopriranno che non è l’unico suicidio guidato, verrà fuori che datacom conoscendo e facendo parte della vita della gente sceglierà persone che non ritiene adatte…portandole attraverso mille plagi mentali al suicidio….da loro assistito. Una sorta di pulizia del sistema…umano però!!!!!!

    • Può essere comodo avere un’assistenza virtuale continua. Il servizio DataCom Oggi monitora e analizza continuamente le tue scelte arrivando a prevenirle. Sa quello che vuoi e quando lo vuoi e arriva a farti delle proposte prima ancora che tu ci abbia pensato. È in grado di eliminare le pause e le incertezze della vita e può riguardare ogni sfera della vita. Un simile servizio potrebbe eliminare la solitudine.

  • Vi ringrazio. Siete stati molto gentili con i vostri commenti. Un aspetto divertente di questo gioco è che per l’autore può anche riservare una dolce autoironia. Tra i tre prosegui io ne ho anche proposto uno che non avrei mai fatto mio in circostanze normali. Mi incuriosisce vedere se sceglierete proprio quello e mi costringerete a percorrere una strada che non mi sarei aspettato. Complimenti ai creatori della piattaforma ludica: davvero riuscita!

    • Sarebbe la soluzione allettante per molti uomini. Ma come la metterebbe come la moglie? Ha perso il lavoro, torno a casa, fa casino con la DataCom e a quel punto le dice: “cara, vado a farmi una birretta al bar.” Rischierebbe, una volta tornato a casa ubriaco, di ritrovarsi in una casa fredda e vuota con lei che è tornata a vivere dai genitori.

  • basta, questa storia mi ha definitivamente conquisto! complimenti. cerco di figurarmi le possibili continuazioni, sono indeciso sul proseguo. Anche io come Emme vedo bene la ribellione. Voto però la sbronza al bar. Che si possa riprendere lo spunto della malavita?

    • Immagina essere a capo di una DataCom che può condizionare in maniera così pervasiva la vita di miliardi di utenti. Si avrebbe più potere di quanto ne abbia avuto un qualsiasi dittatore del passato. E non occorrerebbe sforzarsi di comandare le persone. Sarebbero loro che chiederebbero di essere guidate in ogni scelta della loro giornata.

      • Si, ma questo punto la dataCom non potrebbe essere guidata da una sola persona, sarebbe quantomeno un team mondiale di gestori di un qualcosa di automatico che analizzerebbe i casi di tutti i miliardi di casi personali del pianeta.
        A questo punto anche la figura del dittatore “classico” viene a mancare. Non ci sarà più una persona a decide una linea uguale per tutti, ma dovrebbero essere miliardi di linee personalizzate.
        Senza contare quello che succede alle popolazioni di quelle aree non raggiunte dalla tecnologia.

    • E se non fosse sufficiente? Il servizio DataCom potrebbe essere presente sul display del forno di casa, sulla tv, il tablet, il pc, il display del frigorifero. Potrebbero esserci torrette disseminate per la città. Ogni tavolo nei locali pubblici potrebbe essere dotato di appositi terminali. Tra qualche anno la presenza di terminali intorno a noi potrebbe crescere esponenzialmente…

      • sicuramente distruggere lo smartphone non risolverà la situazione, ma me lo aspetto come gesto di frustrazione e rabbia da parte del protagonista. anzi, questa tua risposta potrebbe proprio essere l’argomentazione di sua moglie!

    • Ciao Luca e benvenuto su THe iNCIPIT!
      Si possono sviluppare più risposte in casi di pareggio nei voti. Altrimenti va seguita la risposta votata dalla maggioranza quando scriverai il secondo episodio.
      Non ti preoccupare per i bivi e gli spunti di trama che non vincono: hai ancora tanti episodi in cui inserire personaggi, idee, colpi di scena.
      Buona scrittura!

  • Grazie Emme, ma attento, perché molto di questo già funziona e lo hai di fronte. Google, ad esempio, sa quello che scrivi, conosce i tuoi interessi, segue la tua navigazione sul Web, ti propone annunci pubblicitari basati sui tuoi gusti. E molto probabilmente è nel tuo smartphone, dove apprende i tuoi spostamenti. Piano piano, inizierà anche a suggerirti cosa fare e dove andare. Ti saranno fatte proposte prima ancora che sia tu a chiederlo.
    Ok, scherzo. Ma non troppo 😉