Emozioni nella Nuvola

Dove eravamo rimasti?

Chi compare a sorpresa nell'ultimo (?) episodio? Un misterioso gatto nero (cit. Il gatto nero by luanasemprini su THe iNCIPIT) (42%)

X – Game OverIsabella sa che la squadre di ricerca DataCom sono vicine. “Vieni, micino bello,” dice a un gatto nero che miagola affamato in un vicolo. Gli porge del cibo. “Guarda che buona pappa che ho per te.” Mentre lo accarezza, Isabella gli mette al collo un grazioso collarino con attaccati i resti del suo microphone. Anche se distrutto, DataCom può ancora tracciarne il segnale. Ripensa alla loro fuga nelle fogne. Se Mario e gli hacker l’avessero saputo …

Mentre il felino mangia, Isabella apre un tombino con un arnese. Torna dal micio, che si lascia prendere e coccolare. Tenendolo in braccio, scende per la scaletta nelle fogne. Le unghie del gatto le penetrano la carne. “Troverai un’uscita,” gli dice, lasciandolo a terra, “e mentre la cercherai, li farai impazzire.” Dopo un’ultima occhiata agli occhi supplichevoli del gatto, risale in superficie e chiude il tombino.

Nella strada principale, sicura del nuovo look – caschetto biondo, occhialoni neri e occhi castani – supera un gruppo di uomini DataCom. Hanno la testa china sulle mappe dei loro smartphone. “Ma è sotto di noi!” sente esclamare uno di loro.

Raggiunto l’aeroporto e passato lo scanner biometrico grazie alle nuove iridi, Isabella si ferma a seguire le news nella sala d’attesa.

“Ci colleghiamo ora con Anna, che ci riferirà da Washington degli ultimi aggiornamenti sulla salute del Presidente.”

“Sì, Maddalena. Dopo la preoccupante caduta nella quale il leader americano ha riportato danni cerebrali estesi, DataCom ha prontamente messo a disposizione il proprio laboratorio di neurologia, ritenuto essere il più avanzato al mondo. L’intervento, durato poco più di due ore, si è concluso con un pieno successo. La conferenza stampa è attesa per …”

L’uomo più potente del mondo! Isabella sposta lo sguardo sull’orario del volo. Manca poco.

***

Nel suo ufficio, John è in collegamento con la squadra di ricerca.

“Capo, non riusciamo a starle dietro. Il segnale scompare continuamente.”

“Impiegate tutti gli uomini disponibili. La sua cattura è prioritaria,” risponde John, uscendo dall’ufficio per recarsi da Mario.

Il programmatore si sta sfregando gli occhi con le dita. La testa gli duole. Lavora senza sosta agli aggiornamenti al codice.

“Novità?” gli chiede John.

“Siamo al sessantotto percento … Ancora qualche settimana e saremo al cento,” gli risponde Mario, riferendosi alla percentuale di successo dei suicidi. “L’avete presa?”

“Ancora no! Due dozzine di uomini che perlustrano le fogne e quella troia continua a farci fessi.”

Troia? L’epiteto rimbalza dentro Mario, senza suscitare nessuna emozione particolare. “E con i media come va?”

John sorride soddisfatto: “Dai un’occhiata!” Muovendo le mani in aria, scorre le immagini dell’ologramma sulla scrivania di Mario. “Ecco un reporter che invia le news.”

“Sembra che un’ondata di suicidi abbia colpito diverse personalità di spicco del …” Dietro il reporter si vedono diverse ambulanze entrare in un ospedale.

“E questo è quello che riceve il network,” continua John.

Le immagini di prima sono sostituite da quelle di uno stadio con gli ultrà in subbuglio. La voce del reporter ora riferisce dei disordini alla partita di calcio.

“Non male, eh? Voce e scene vengono modificate in tempo reale. E se il soggetto ci dà ancora problemi, il tuo codice inizia a occuparsi di lui. Fortuna che ormai da qualche anno la carta è scomparsa.”

“Solo più dispositivi smart,” sorride Mario. Nanochip, manipolazione in tempo reale della comunicazione, codice killer riflette. “Game over per gli umani.”

***

Da un piccolo idrovolante Isabella si lancia con il paracadute sul suo obiettivo, duemila metri più in basso: una verde isola circondata dal mare azzurro. Sulla spiaggia si libera del paracadute e subito si inoltra nella giungla.

“Ferma!” dice una voce maschile alle sue spalle. Isabella sente la canna di un fucile premere sulla sua schiena. La voce continua: “Cosa cazzo ci fa DataCom sulla nostra isola?”

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572 Commenti

  • Finalmente ho trovato il tempo per leggere il primo episodio (mi dispiace averci messo così tanto!). Molto interessante e avvincente, ben scritto, colpi di scena molto ben calibrati.
    Ho una domanda: hai sempre lasciato delle opzioni molto decisive. Avevi già in mente la storia, oppure l’hai costruita con i lettori di the incipit?

    Cercherò di passare al più presto a leggere la seconda parte! 🙂

  • Belissimo davvero!

    “La crisi del 2019” … grazie per avercela mandata! Ahahahahahahah

    Comunque mi piace proprio tanto! Hai messo proprio tutto:

    – la Matrix che non tarderà ad arrivare
    – i problemi ecologici e l’essere umano che se ne sbatte
    – il fatto di essere convinti di poter essere noi a controllare le nostre vite quando non è affatto così

    Bravo
    A breve leggeò il 2 🙂

    • 🙂 Questi scrittori di fantascienza che immaginano problematiche future che poi puntualmente riescono ad essere superate dalla realtà.

      Perché lo facciamo? Ammonimento o intuizione dei pericoli che potrebbero sopravvenire o tentativo di esorcizzare quello che ci terrorizza?

      O quando uno scrive di queste cose aiuta ad essere più sensibili e a cambiare strada?

      • Beh, hai centrato il punto: nella fantascienza usi la tua fantasia per trasformare ciò che tu vivi quotidianamente, o che per studio della storia sai che è realmente accaduto, in qualcosa che tu incosciamente sei convinto che un giorno accadrà.
        Allo stesso tempo lo temi e quindi cerchi di esorcizzarlo parlandone e non facendone un tabù. In questo modo credi una “elite” di persone informate e sensibilizzate sull’argomento.
        Questo fa sì che tutti poi riescano ad essere più consapevoli di ciò che tutt’oggi vivono e forse, nel loro piccolo, modificarlo con degli atteggiamenti di attenzione sugli argomenti trattati.
        Sembra un trattato di filosofia, scusa 😛

  • E il primo capitolo è andato! Devo farti davvero i miei complimenti, la trama è a dir poco eccezionale, non forzata, incalzante, coerente. Ecco forse mi piacerebbe di più poter cogliere più dettagli, certe cose rimangono un po’ nebulose per i miei gusti, ma questo è il tuo stile: velocissimo, spesso paratattico. Tutto l’opposto del mio. Entro domani mi leggo anche la parte due!

    • Ti ringrazio, Fabio. È lo stile di Emozioni nella Nuvola, hai ragione. Al contrario, ho scritto e sto portando avanti diverse opere con continui approfondimenti, dove il lato psicologico ed intimo regna incontrastato. Ho da qualche giorno terminato un romanzo breve che si svolge interamente nell’arco di poche ore e dove gli “eventi” si contano sulle dita di una mano.
      Emozioni nella Nuvola al contrario la vivo così, un po’ per la necessità di essere brevi, un po’ per il tipo fruizione.
      Molto bello il tuo racconto, che ho letto in questi giorni con grande piacere!

  • Finito ora di leggere la prima parte! Complimenti!
    Di solito non leggo di fantascienza, ma questo mi sta piacendo. Non sono però d’accordo con l’ ultima frasi di John “… Fortuna che ormai da qualche anno la carta è scomparsa” non per fare politica, ma la pessima informazione che abbiamo in italia la dobbiamo in buona parte anche alla carta stampata 😛
    Qui certo c’è il bisogno di estremizzare la teoria secondo cui la troppa tecnlogia ci renderà tutti schiavi, ma secondo me è una visione bilaterale, può essere anche che ci renderà tutti liberi, dipende dall’uso che ne faremo. mah…
    Mi metterò presto a leggere la seconda parte.

    • Buongiorno Emanuela, è sempre un gran piacere leggere commenti su questa serie a diversi mesi dalla sua pubblicazione.
      Nel contento dell’episodio, John si rallegra del fatto che ormai non ci sia più carta in giro perché così DataCom è in grado di avere un controllo totale sull’informazione.
      Se le news venissero distribuite ancora in formato cartaceo, DataCom non sarebbe in grado di intervenire.
      Con il digitale, DataCom può modificare in tempo reale quello che viene trasmesso. Il segnale parte in un modo e arriva in un altro. Un mondo si smart tv, computer, tablet e smartphone è l’ideale per le intelligenze artificiali.

  • Caro Luca, un amico me ne aveva parlato! Di questo gioco bellissimo…il modo di tessere una trama con un telaio collettivo. Straordinario. Beh, ti svelo un segreto, ecco a me era venuta in mente un’idea tempo addietro, l’idea di una storia ispirata da un caro amico in cui i personaggi sono in cerca di storie (esistenze) e scelgono e abbandonano palcoscenici attigui sui quali le rappresentano. Beh, mi piacerebbe tanto saper scrivere una storia così…e magari farla concorrere nel gioco a premi che ho contribuito ad organizzare. Lo conosci? Vai su http://www.theroqk.com…chissà. Perchè no?

  • Luca, una storia fantastica!
    Ho finito di leggerla ora perché come sei io e computer non ci amiamo e l’idea di leggere su uno schermo trovo che sia un’aberrazione, ma questo tuo Emozioni nella Nuvola è un racconto d’autore e merita la pubblicazione cartacea.

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