Ladri di anima

La finestraIl mio sguardo si posava sempre lì. Durava soltanto una manciata di secondi, il tempo che il treno si fermasse e ripartisse. Le prime volte era accaduto di sfuggita, un’occhiata breve; i giorni successivi, invece, avevo calcolato la carrozza in cui fermarmi, la terza dalla locomotiva, il primo posto a destra. Quella era la posizione ideale per vedere con chiarezza le finestre.
Si trattava di una vecchia villa dallo stile rinascimentale, o almeno così mi pareva dalle bifore con arco a sesto acuto, cornice bugnata, colonnina e oculo in vetro scuro al centro. L’avevo studiato a storia dell’arte, un corso aggiuntivo al mio già fitto piano di studi. Ogni giorno percorrevo quel tragitto per raggiungere l’università, ma solo al ritorno potevo intravedere la casa oltre le fronde degli alberi. Se il treno allungava troppo la sua frenata, mi spostavo velocemente per raggiungere i posti più avanti. Stava diventando a tutti gli effetti un’ossessione: dovevo guardare in quella direzione, posare i miei occhi su quelle finestre. A nulla era servito far finta di niente, anche se mi concentravo su un libro, nell’istante in cui mi trovavo nei pressi della villa dovevo alzare lo sguardo, quasi una forza ancestrale mi attraesse.
Era iniziato tutto per caso, un giorno di pioggia. Avevo visto quella sagoma appena di sfuggita, ma da allora era tutto diverso.
Giorni, settimane, mesi. La prima volta che avevo notato la finestra era primavera, adesso stava per finire ottobre. La mia vita scorreva veloce, inconsistente. Ogni gesto era pura routine. Mi alzavo, spazzolavo i capelli, sciacquavo con cura il lavandino, facendo attenzione a eliminare quelli caduti dalla ceramica bianca. Lavavo insistentemente i denti e tamponavo la pelle spenta con acqua di rose, nel tentativo di farle riacquistare un minimo di colore. Mentre ingoiavo a forza dello yogurt, fingevo di ascoltare le lamentele di mia madre, i consigli su un’alimentazione equilibrata e l’importanza delle ore di sonno. Da quando erano ricominciate, le lezioni si susseguivano noiose, la penna scalfiva il foglio prendendo appunti inutili, sprecando preziose ore.
Poi arrivava quel momento. Il cuore mi sobbalzava in petto già due chilometri prima, il treno sussultava, i freni cigolavano in un suono fastidioso, ma allo stesso tempo invitante. Ed eccola, la finestra mi appariva davanti, mi chiamava. Appoggiavo le mani sul finestrino, come una bambina davanti un negozio di giocattoli. Mi sporgevo tanto da sfiorare il naso sul vetro. La superficie si appannava di poco e io annaspavo. Ogni giorno alla stessa ora l’ombra compariva oltre il vetro e mi fissava.
Era stupido, me ne rendevo conto, completamente irrazionale, non poteva distinguermi, così come non potevo focalizzarla io. Eppure la sentivo. Il treno ripartiva lentamente, allontanandomi da quella vista, subito la villa spariva e mi lasciava con il mio riflesso: due occhi azzurri spalancati, la bocca tremante e i lunghi capelli scuri sparsi sul viso.

Che cosa farà la protagonista?

  • Cercherà informazioni sulla casa. (63%)
    63
  • Cercherà di dimenticare la sua ossessione. (0%)
    0
  • Cercherà la forza per scendere a quella stazione. (38%)
    38
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155 Commenti

  • Il racconto è proprio molto bello, ho aspettato con ansia l’uscita di ogni capitolo e …….
    adesso aspetterò con ansia l’uscita del libro!
    Molto brava a trasmettere le emozioni (per questo mi è piaciuta molto anche la trilogia).

  • Se volete restare aggiornati sulle prossime pubblicazioni vi lascio qualche indirizzo:
    il mio blog: http://www.lorenalaurenti.it/
    il sito ufficiale della saga che ho già scritto: http://www.prophecy-of-tri.com/
    il mio profilo twitter: https://twitter.com/Prophecy_of_Tri
    la pagina Facebook: https://www.facebook.com/Tri.Prophecy
    Se non avete ancora letto TRI vi consiglio la trilogia completa per ebook che ho pubblicato pochi giorni fa (contiene materiale extra che non c’è nei libri separati): http://www.amazon.it/TRI-completa-contenuti-inediti-ebook/dp/B00AIBPVLO/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1355144237&sr=8-4

    A presto! 🙂
    Lorena

  • che finale!! spiazzante! o meglio, mi aspettavo un colpo di scena ma non così tanto 😀
    bravissima, una degna conclusione di questa storia interattiva.
    e ora c’è solo da aspettare il libro che scriverai sulla base di questo racconto, giusto? 🙂

    • Perché è un finale aperto che nasconde molte cose:
      Chi è questo spirito? Che rapporto ha con la donna col vestito rosso? Perché Laura è una di tante? A cosa gli serve l’energia? Chi è questa ragazza “giusta” che nominano?
      Il racconto era il prequel del mio prossimo romanzo attualmente in fase di scrittura 🙂

  • sono incappata oggi su questo sito e ho letto d’un fiato il tuo racconto. davvero molto bello e ben scritto. hai già pubblicato qualcos’altro? sarei molto curiosa di leggere altre opere tue 🙂
    complimenti vivissimi, tra tante idiozie che si leggono al giorno d’oggi (anche pubblicate da edizioni importanti) una persona che finalmente scrive bene, in modo semplice, ma avvincente, è merce rara e preziosa!

  • luca mi parla sempre di te e è vero che il tuo racconto è avvincente e scritto molto bene
    io penso che dietro il soprannaturale c’è sempre una spigazione e anche in questo caso nella villa ci sarà un umano che vuole qualcosa della ragazza, penso

  • Vicenda di grande spessore letterario. Non posso che rimproverarmi l’aver indugiato tanto a lungo prima di affrontarne la lettura. A questo punto non posso che proseguire con la lettura dei tuoi libri che mi dicono essere molto belli.

  • mi piace proprio come hai introdotto l’elemento Rosa in questi ultimi capitoli finali, fanno una bella coppia lei e Patrick 🙂
    però non posso resistere: devo votare per il confronto diretto con lo spirito, il finale deve proprio lasciarci lì!

  • che teneri!! mi ha strappato un sorriso 🙂
    ci vorrebbe un bacio, interrotto da qualcosa di sinistro.
    ho votato che insieme entrino nella casa, perché Patrick vuole dimostrarle che non c’è nulla di cui aver paura, ma al tempo stesso che non la crede pazza e vuole comunque provare cosa dice.
    avanti tutta! tutti i lettori sono coesi: 100% questa via heheheh

  • basta svenimenti, quindi direi che Patrick schiva la pietra (sarà anche un po’ atletico no?) e pretende una spiegazione.
    Laura non ha tempo e energie per inventarsi una bugia quindi comincia a raccontare, ma in fretta. Solo che viene interrotta da qualche strano e misterioso imprevisto che coinvolgerà entrambi in qualcosa che non si aspettano. E inizierà così la parte finale!

    Bell’episodio, come sempre, brava!

  • Il respiro corto, una totale immedesimazione con il personaggio, l’impossibilità di staccare gli occhi fino a che non finisco l’episodio… Queste sono le mie emozioni quando leggo Ladri di anima… Lo trovo scritto benissimo, appassionante, coinvolgente… L’arrivo di Patrick mi ha quasi disturbato e preferirei che abbia perso i sensi… Ormai sono tutt’uno con lei e la sua angoscia
    Io credo che nella Villa troverà una parte di sé

  • Bell’episodio, ricco di suspance.
    Sei sei riuscita a descrivere benissimo lo stato d’animo di Laura, leggendo la storia ho avuto la sensazione di trovarmi accanto a lei.
    Io ho votato perchè entri: sono curiosa di sapere se riuscirà ad affrontare la situazione da sola o avrà bisogno di un sostegno morale per farlo.

  • Queste parole sono avvolgenti, ci si cala sempre più in profondità, si entra nelle angosce della protagonista e ne si vivono i palpiti. La Villa non è più l’oggetto della vicenda, ma un simbolo di quello che ci attrae e ci respinge. La protagonista diventiamo tutti noi con le nostre ossessioni e i nostri desideri irraggiungibili.
    Questa scrittura, con le sue pause, le sue attese, gli spunti e gli impeti ha una forte connotazione erotica!

  • bellissimo! ci voleva, ci voleva un episodio di respiro dopo tutto quel thriller della villa. e l’hai scritto proprio bene.
    voto per la fuga in bagno, atterrita. si laverà il viso, si guarderà allo specchio, e le sembrerà di non riconoscersi.
    che ci sia spazio anche per Patrick o Anna nella prossima visita alla villa? non so se ha il coraggio di andarci ancora da sola, e forse vuole una testimone per non sembrare una pazza.

  • Attendo con ansia il seguito.. è un racconto davvero molto intrigante e coinvolgente.. Brava!!! Io ho votato per le ricerche a distanza sulla donna della villa, magari per scoprire che è già morta all’interno della villa.. ma al momento sono in minoranza..

  • bellissimo quinto episodio, Lorena 🙂 !
    mi piace l’idea che la protagonista riesca a sentire le voci, come telepatia no?
    e poi mi è piaciuta anche la descrizione del rossetto che si attacca e stacca per descrivere le labbra della donna quando parla. immagino l’attenzione focalizzata tutta su quel punto, in quegli attimi confusi.
    comunque direi che prima di tornare alla villa farà delle ricerche, magari proprio sulla telepatia, oppure intensificherà le indagini sulla storia del palazzo.
    certo è, secondo me, che dovrà avere degli strascichi di quanto è successo: d’ora in poi sente quelle voci anche fuori dalla villa, nella sua vita quotidiana?

  • Spettacolare l’esplosione dell’elemento soprannaturale…

    È ossessionata dalla Villa… ma dopo la strana esperienza prima di gettarsi inevitabilmente una seconda volta nell’abitazione ci penserà un po’ e farà delle ricerche… e quello che scoprirà la sconvolgerà. La donna in rossa e…. la sua vera madre? 😉

  • bellissimo questo quarto episodio.
    mi è venuta un’idea, magari è la strada verso cui ci stai portando da autrice 🙂 : e se fosse che la casa attira l’attenzione di persone che una volta venute a contatto rimangono “intrappolate”? la figura dell’uomo che la protagonista vedeva dal treno era soltanto la precedente vittima!!

  • Bravissima Lorena, artista della suspence. La curiosità mi spingerebbe a optare per la villa abitata, ma la seconda ipotesi è molto più intrigante. Sta per scoprire di più sulla villa, ma – colpo di scena – sviene e… un luogo oscuro e misterioso la circonda. Bello! Anche io non vedo l’ora di leggere cosa accadrà!

  • Quando facevo la pendolare tra la città dove vivevo con mia nonna e quella in cui studiavo, in una stazione intermedia c’era questo edificio, abbandonato come la villa del tuo racconto. L’edificio era proprio dietro la stazione e quando il treno ci si fermava davanti mi fermavo spesso a fantasticare. Era il luogo perfetto per una storia di fantasmi. 😉

  • Intrigante…nn vedo l’ora di leggere chi c’è nella villa!!!E’ la stagione giusta x un racconto così!!!!Attendevo con ansia la nuova opera di questa scrittrice,quella precedente è stata una rivelazione,avevo decisamente sottovalutato le opere italiane!

  • Lorena, anche a me è piaciuto tanto l’inizio, molto intrigante.
    Devo dire che mi affascina e incuriosisce l’idea di quella sagoma intravista appena di sfuggita: chi/cosa sarà, che relazione ha con la villa, perchè si trova lì.
    Chissà le emozioni e i pensieri della protagonista mentre vede la villa lentamente spariva alla sua vista.

    Ci sono tutte le premesse per seguire questa storia.

  • Inizio bello, denso, intrigante. Mi ha catturato e voglio sapere quanto prima cosa si celi in quella finestra. È un inizio molto evocativo.
    Visto l’arco a sesto acuto mi piacerebbe però un aggancio più con il gotico che con il rinascimento. Magari la protagonista pensava al Rinascimento, ma gli eventi la catapulteranno in un’epoca più oscura e travagliata: il Medioevo.

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