Ladri di anima

Dove eravamo rimasti?

Cosa deciderà di fare Laura? Riuscirà finalmente a parlare "faccia a faccia" con lo spirito della villa. (53%)

SangueSapeva di sale e ferro. Non immaginavo che la morte avesse quel gusto. Mentre la chiazza rossa sul petto si allargava, le ultime forze scivolavano verso di lui. Patrick era davanti a me, la bocca deformata in un ghigno e il pugnale in mano.
“Amo le donne di questo secolo. Le amo perché non sono nient’altro che ragazzine incaute. Sciocche bimbe che mitizzano l’amore.”
L’ultimo giorno apparve come un sogno, come se nessun evento fosse accaduto.

Patrick doveva andare alla biblioteca, io al catasto, per poi rincontrarci a ora di pranzo. Le informazioni che avevo raccolto erano deludenti. La villa era stata acquistata nel 1359 e il nome del compratore non era impresso sui documenti ufficiali. “C’è la legge sulla privacy”, mi avevano risposto, “non possiamo dare informazioni sugli eredi.” Ma i dettagli che avevo scorto erano bastati per avere ancora paura; sul foglio sbirciato, infatti, secolo dopo secolo erano riportati solo nomi femminili. La telefonata di Patrick fu il colpo di grazia: “Non ti piacerà quello che ho scoperto.”
Solo nell’arco degli ultimi cent’anni c’erano stati tre casi di morte sospetta nella villa. Giovani donne e delitti avvolti dal mistero. Morti che non erano trapelate attraverso il pubblico dominio, dati che Patrick aveva trovato spulciando i quotidiani locali. Questi casi, liquidati con noncuranza, non erano i primi.
Non appena sentii la notizia, collegai la frase che avevo percepito: sto diventando più forte, se trovassi quella perfetta me ne basterebbe una sola. Chiunque fosse l’uomo che appariva sulla finestra, mi voleva morta.
“Laura, sei ancora lì? Non azzardarti ad andare nella villa.”
La mia parte razionale non voleva crederci. Scoppiai a ridere, a metà tra disperazione e follia. “Sono solo coincidenze! L’hai visto anche tu ieri, non c’è nulla dentro quella casa, vuoi forse credere che qualche spirito maligno vaghi libero?”
“Forse non uno spirito, la donna che hai visto era reale.”
“Un assassino che vive da secoli e può comunicare col pensiero? Non essere ridicolo! Sembra la copia scolorita di un film sui vampiri!” La voce mi tremò e lui dovette intuirlo.
“In ogni caso non muoverti, ti raggiungerò io.” La chiamata terminò senza saluti, solo con l’eco del suo tono preoccupato.
Il brivido si fece sentire ancora, mani invisibili mi sfiorarono il collo, le spalle e, infine, mi cinsero la vita. Una voce sinuosa rimbombò nelle orecchie. So che vuoi vederlo con i tuoi occhi. Vuoi sapere. Così, com’era accaduto la prima volta, le mie gambe si mossero da sole. Mi ritrovai nella villa, e quando ripresi coscienza di me fu troppo tardi.
“Chi sei? Che cosa vuoi?” Le frasi riempirono l’aria e si spensero sui muri umidi, non ero sola, lo sentivo. La sua presenza era ovunque, si spandeva nella sala scandita dal frastuono del mio cuore.
Vorresti vedermi?
“Sì”, risposi senza pensare.
Ne sei certa? replicò beffeggiandomi.
“Dannazione, sì, ne sono certa! È per vederti che sono arrivata fino a questo punto.” Non capivo più cosa stessi dicendo, non avevo alcun controllo su corpo e mente; fu in quell’attimo che Patrick mi raggiunse. Il caminetto s’incendiò con un boato, ma nessun legno ardeva, le fiamme erano cupe e fredde. La sua espressione divenne vuota, gelida quanto il fuoco. Il resto accadde in un istante.

Fissai le dita sporche di sangue. “Perché?”
“Avrei potuto toglierti la vita lentamente, per gradi, come le altre. Appropriarmi della tua energia poco alla volta.”
“Allora perché mi fai questo?” rantolai.
“Te l’ho già detto, le donne di questo secolo sono delle bambine sciocche, vedere il loro sangue è appagante.”
Nei secondi successivi, mentre tutto diventava nero, vidi gli occhi di Patrick riprendere colore, riempirsi di lacrime, e la sua bocca urlare frasi mute. Udii una sirena in lontananza e sentii ancora delle parole, ma questa volta lui non si rivolgeva più a me.
Ho trovato ciò che mi serviva.
Non mi piace, dovresti stare alla larga da lei.
È a causa tua che sono ridotto così, non osare darmi ordini.

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155 Commenti

  • Il racconto è proprio molto bello, ho aspettato con ansia l’uscita di ogni capitolo e …….
    adesso aspetterò con ansia l’uscita del libro!
    Molto brava a trasmettere le emozioni (per questo mi è piaciuta molto anche la trilogia).

  • Se volete restare aggiornati sulle prossime pubblicazioni vi lascio qualche indirizzo:
    il mio blog: http://www.lorenalaurenti.it/
    il sito ufficiale della saga che ho già scritto: http://www.prophecy-of-tri.com/
    il mio profilo twitter: https://twitter.com/Prophecy_of_Tri
    la pagina Facebook: https://www.facebook.com/Tri.Prophecy
    Se non avete ancora letto TRI vi consiglio la trilogia completa per ebook che ho pubblicato pochi giorni fa (contiene materiale extra che non c’è nei libri separati): http://www.amazon.it/TRI-completa-contenuti-inediti-ebook/dp/B00AIBPVLO/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1355144237&sr=8-4

    A presto! 🙂
    Lorena

  • che finale!! spiazzante! o meglio, mi aspettavo un colpo di scena ma non così tanto 😀
    bravissima, una degna conclusione di questa storia interattiva.
    e ora c’è solo da aspettare il libro che scriverai sulla base di questo racconto, giusto? 🙂

    • Perché è un finale aperto che nasconde molte cose:
      Chi è questo spirito? Che rapporto ha con la donna col vestito rosso? Perché Laura è una di tante? A cosa gli serve l’energia? Chi è questa ragazza “giusta” che nominano?
      Il racconto era il prequel del mio prossimo romanzo attualmente in fase di scrittura 🙂

  • sono incappata oggi su questo sito e ho letto d’un fiato il tuo racconto. davvero molto bello e ben scritto. hai già pubblicato qualcos’altro? sarei molto curiosa di leggere altre opere tue 🙂
    complimenti vivissimi, tra tante idiozie che si leggono al giorno d’oggi (anche pubblicate da edizioni importanti) una persona che finalmente scrive bene, in modo semplice, ma avvincente, è merce rara e preziosa!

  • luca mi parla sempre di te e è vero che il tuo racconto è avvincente e scritto molto bene
    io penso che dietro il soprannaturale c’è sempre una spigazione e anche in questo caso nella villa ci sarà un umano che vuole qualcosa della ragazza, penso

  • Vicenda di grande spessore letterario. Non posso che rimproverarmi l’aver indugiato tanto a lungo prima di affrontarne la lettura. A questo punto non posso che proseguire con la lettura dei tuoi libri che mi dicono essere molto belli.

  • mi piace proprio come hai introdotto l’elemento Rosa in questi ultimi capitoli finali, fanno una bella coppia lei e Patrick 🙂
    però non posso resistere: devo votare per il confronto diretto con lo spirito, il finale deve proprio lasciarci lì!

  • che teneri!! mi ha strappato un sorriso 🙂
    ci vorrebbe un bacio, interrotto da qualcosa di sinistro.
    ho votato che insieme entrino nella casa, perché Patrick vuole dimostrarle che non c’è nulla di cui aver paura, ma al tempo stesso che non la crede pazza e vuole comunque provare cosa dice.
    avanti tutta! tutti i lettori sono coesi: 100% questa via heheheh

  • basta svenimenti, quindi direi che Patrick schiva la pietra (sarà anche un po’ atletico no?) e pretende una spiegazione.
    Laura non ha tempo e energie per inventarsi una bugia quindi comincia a raccontare, ma in fretta. Solo che viene interrotta da qualche strano e misterioso imprevisto che coinvolgerà entrambi in qualcosa che non si aspettano. E inizierà così la parte finale!

    Bell’episodio, come sempre, brava!

  • Il respiro corto, una totale immedesimazione con il personaggio, l’impossibilità di staccare gli occhi fino a che non finisco l’episodio… Queste sono le mie emozioni quando leggo Ladri di anima… Lo trovo scritto benissimo, appassionante, coinvolgente… L’arrivo di Patrick mi ha quasi disturbato e preferirei che abbia perso i sensi… Ormai sono tutt’uno con lei e la sua angoscia
    Io credo che nella Villa troverà una parte di sé

  • Bell’episodio, ricco di suspance.
    Sei sei riuscita a descrivere benissimo lo stato d’animo di Laura, leggendo la storia ho avuto la sensazione di trovarmi accanto a lei.
    Io ho votato perchè entri: sono curiosa di sapere se riuscirà ad affrontare la situazione da sola o avrà bisogno di un sostegno morale per farlo.

  • Queste parole sono avvolgenti, ci si cala sempre più in profondità, si entra nelle angosce della protagonista e ne si vivono i palpiti. La Villa non è più l’oggetto della vicenda, ma un simbolo di quello che ci attrae e ci respinge. La protagonista diventiamo tutti noi con le nostre ossessioni e i nostri desideri irraggiungibili.
    Questa scrittura, con le sue pause, le sue attese, gli spunti e gli impeti ha una forte connotazione erotica!

  • bellissimo! ci voleva, ci voleva un episodio di respiro dopo tutto quel thriller della villa. e l’hai scritto proprio bene.
    voto per la fuga in bagno, atterrita. si laverà il viso, si guarderà allo specchio, e le sembrerà di non riconoscersi.
    che ci sia spazio anche per Patrick o Anna nella prossima visita alla villa? non so se ha il coraggio di andarci ancora da sola, e forse vuole una testimone per non sembrare una pazza.

  • Attendo con ansia il seguito.. è un racconto davvero molto intrigante e coinvolgente.. Brava!!! Io ho votato per le ricerche a distanza sulla donna della villa, magari per scoprire che è già morta all’interno della villa.. ma al momento sono in minoranza..

  • bellissimo quinto episodio, Lorena 🙂 !
    mi piace l’idea che la protagonista riesca a sentire le voci, come telepatia no?
    e poi mi è piaciuta anche la descrizione del rossetto che si attacca e stacca per descrivere le labbra della donna quando parla. immagino l’attenzione focalizzata tutta su quel punto, in quegli attimi confusi.
    comunque direi che prima di tornare alla villa farà delle ricerche, magari proprio sulla telepatia, oppure intensificherà le indagini sulla storia del palazzo.
    certo è, secondo me, che dovrà avere degli strascichi di quanto è successo: d’ora in poi sente quelle voci anche fuori dalla villa, nella sua vita quotidiana?

  • Spettacolare l’esplosione dell’elemento soprannaturale…

    È ossessionata dalla Villa… ma dopo la strana esperienza prima di gettarsi inevitabilmente una seconda volta nell’abitazione ci penserà un po’ e farà delle ricerche… e quello che scoprirà la sconvolgerà. La donna in rossa e…. la sua vera madre? 😉

  • bellissimo questo quarto episodio.
    mi è venuta un’idea, magari è la strada verso cui ci stai portando da autrice 🙂 : e se fosse che la casa attira l’attenzione di persone che una volta venute a contatto rimangono “intrappolate”? la figura dell’uomo che la protagonista vedeva dal treno era soltanto la precedente vittima!!

  • Bravissima Lorena, artista della suspence. La curiosità mi spingerebbe a optare per la villa abitata, ma la seconda ipotesi è molto più intrigante. Sta per scoprire di più sulla villa, ma – colpo di scena – sviene e… un luogo oscuro e misterioso la circonda. Bello! Anche io non vedo l’ora di leggere cosa accadrà!

  • Quando facevo la pendolare tra la città dove vivevo con mia nonna e quella in cui studiavo, in una stazione intermedia c’era questo edificio, abbandonato come la villa del tuo racconto. L’edificio era proprio dietro la stazione e quando il treno ci si fermava davanti mi fermavo spesso a fantasticare. Era il luogo perfetto per una storia di fantasmi. 😉

  • Intrigante…nn vedo l’ora di leggere chi c’è nella villa!!!E’ la stagione giusta x un racconto così!!!!Attendevo con ansia la nuova opera di questa scrittrice,quella precedente è stata una rivelazione,avevo decisamente sottovalutato le opere italiane!

  • Lorena, anche a me è piaciuto tanto l’inizio, molto intrigante.
    Devo dire che mi affascina e incuriosisce l’idea di quella sagoma intravista appena di sfuggita: chi/cosa sarà, che relazione ha con la villa, perchè si trova lì.
    Chissà le emozioni e i pensieri della protagonista mentre vede la villa lentamente spariva alla sua vista.

    Ci sono tutte le premesse per seguire questa storia.

  • Inizio bello, denso, intrigante. Mi ha catturato e voglio sapere quanto prima cosa si celi in quella finestra. È un inizio molto evocativo.
    Visto l’arco a sesto acuto mi piacerebbe però un aggancio più con il gotico che con il rinascimento. Magari la protagonista pensava al Rinascimento, ma gli eventi la catapulteranno in un’epoca più oscura e travagliata: il Medioevo.

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