Ladri di anima

Dove eravamo rimasti?

Che cosa farà Laura? Si convincerà che è stato un sogno, fino a quando... (42%)

Déjà vuMi rintanai sotto le coperte cercando di dimenticare quella scena. Volevo cancellare dalla mente l’espressione della mamma che parlava con il dottore. Li avevo appena intravisti: il viso di lei trasformarsi da sorridente a preoccupato, quello di lui incredibilmente serio. Tornata al mio capezzale, aveva minimizzato, la storia che le avevo raccontato pareva non turbarla più di tanto, e di certo ci sarei cascata se non l’avessi conosciuta così bene. Quando mentiva, la vena della tempia destra pulsava in maniera evidente, piccolo trucco appreso durante le infinite sfide a carte con i parenti nelle feste natalizie.
Fu in quel momento che un pensiero si cristallizzò in testa: stavo diventando pazza. Non ero mai scesa da quel treno, la villa che tanto mi angustiava era solo un vecchio rudere disabitato. Non esisteva alcuna sagoma, alcuna voce, e soprattutto non esisteva nessuna donna dall’abito rosso. Avevo sognato ogni cosa. Non sarebbe dovuto essere troppo complesso da credere… una fantasia, un parto della mia mente, niente di più.
“Come sta la mia malata oggi?” Osservai mia madre entrare in camera, scostare le tende per far entrare la luce del giorno e posare una tazza fumante vicino al mio letto. Erano passati due giorni dalla dimissione e per due giorni mi ero alzata soltanto per andare al bagno. Dormivo, prendevo le medicine e mi sforzavo di spegnere la testa. Dopo le pillole andava meglio. Avevo iniziato a leggere il foglietto delle istruzioni ma, arrivata alla parola “paramnesie”, mi ero fermata. Credevano avessi ricordi alterati, era così? Ciò che avevo vissuto era il frutto di una malattia? Crederci mi sollevava. Avrei seguito la terapia e tutto sarebbe tornato normale. Tutto. Avrei ricominciato l’università, i miei genitori non si sarebbero più preoccupati, Anna non mi avrebbe più tempestato di domande ridicole. Sarei tornata a essere la solita Laura. Ma chi ero davvero? A un tratto non lo ricordavo più, come se quell’esperienza mi avesse svuotato completamente.
“Laura, tesoro, dimmi quello che ti preoccupa.” Mi lasciai accarezzare i capelli e senza volerlo un sospiro mi uscì di bocca. Avrei desiderato sfogarmi, dire a mia madre che anche se era stato un sogno sembrava reale, che nel buio della mia camera, a volte, sentivo ancora quella voce, sentivo un tocco che mi sfiorava la pelle, e che avevo una paura tremenda. Invece restai zitta.
“Niente, mamma, va tutto bene, sono soltanto un po’ stanca. Mi riposerò ancora oggi, domani vorrei tornare ai corsi, ho perso troppi giorni.”
“Così presto? Resta a casa tutta la settimana, recupererai in seguito.”
“Non posso”, obiettai, “tra poco c’è un esame importante e devo passarlo se voglio rispettare il mio programma di studi.” Il suo volto si corrugò in una smorfia di disapprovazione. Avevamo discusso molte volte sull’argomento, non aveva mai approvato i miei metodi, né la mia rigidità, in questo ero uguale a mio padre. Quando avevamo uno scopo da raggiungere niente poteva mettersi sulla nostra strada. Il problema era che avevo perso di vista lo scopo.
Il mattino seguente partii decisa, addirittura convinta: avevo sognato, ero malata e ora stavo molto meglio. All’università ritrovai la concentrazione che da tanto non avevo. Mi uscirono una serie di domande intelligenti e le lezioni parvero interessanti come non lo erano da parecchio tempo. La giornata volò via veloce, fermandosi soltanto quando lo sguardo di Patrick si scontrò con il mio. In quell’istante capii che non era tornato tutto normale, qualcosa era profondamente mutato. Lui mi piaceva da tempo, ne ero attratta fin dalle superiori, aspettavo un suo invito da allora, ma quando, quel pomeriggio, mi si presentò davanti, non provai nulla. Iniziò con una battuta sulla professoressa di lettere per chiedermi in seguito di uscire. Avrei dovuto trattenere a stento l’euforia, ma non mi fece alcun effetto.
‘Perché mi sta succedendo questo?’ Pensai.
La risposta giunse automatica, ma potei sentirla solo io. ‘La tua anima ormai è mia.”

Che cosa farà Laura?

  • Inizierà a urlare come una pazza e verrà ricoverata nuovamente (5%)
    5
  • Farà finta di niente per il momento, ma poi tornerà alla villa (71%)
    71
  • Atterrita, si rifugerà in bagno, poi si confiderà con Anna (24%)
    24
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155 Commenti

  • Il racconto è proprio molto bello, ho aspettato con ansia l’uscita di ogni capitolo e …….
    adesso aspetterò con ansia l’uscita del libro!
    Molto brava a trasmettere le emozioni (per questo mi è piaciuta molto anche la trilogia).

  • Se volete restare aggiornati sulle prossime pubblicazioni vi lascio qualche indirizzo:
    il mio blog: http://www.lorenalaurenti.it/
    il sito ufficiale della saga che ho già scritto: http://www.prophecy-of-tri.com/
    il mio profilo twitter: https://twitter.com/Prophecy_of_Tri
    la pagina Facebook: https://www.facebook.com/Tri.Prophecy
    Se non avete ancora letto TRI vi consiglio la trilogia completa per ebook che ho pubblicato pochi giorni fa (contiene materiale extra che non c’è nei libri separati): http://www.amazon.it/TRI-completa-contenuti-inediti-ebook/dp/B00AIBPVLO/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1355144237&sr=8-4

    A presto! 🙂
    Lorena

  • che finale!! spiazzante! o meglio, mi aspettavo un colpo di scena ma non così tanto 😀
    bravissima, una degna conclusione di questa storia interattiva.
    e ora c’è solo da aspettare il libro che scriverai sulla base di questo racconto, giusto? 🙂

    • Perché è un finale aperto che nasconde molte cose:
      Chi è questo spirito? Che rapporto ha con la donna col vestito rosso? Perché Laura è una di tante? A cosa gli serve l’energia? Chi è questa ragazza “giusta” che nominano?
      Il racconto era il prequel del mio prossimo romanzo attualmente in fase di scrittura 🙂

  • sono incappata oggi su questo sito e ho letto d’un fiato il tuo racconto. davvero molto bello e ben scritto. hai già pubblicato qualcos’altro? sarei molto curiosa di leggere altre opere tue 🙂
    complimenti vivissimi, tra tante idiozie che si leggono al giorno d’oggi (anche pubblicate da edizioni importanti) una persona che finalmente scrive bene, in modo semplice, ma avvincente, è merce rara e preziosa!

  • luca mi parla sempre di te e è vero che il tuo racconto è avvincente e scritto molto bene
    io penso che dietro il soprannaturale c’è sempre una spigazione e anche in questo caso nella villa ci sarà un umano che vuole qualcosa della ragazza, penso

  • Vicenda di grande spessore letterario. Non posso che rimproverarmi l’aver indugiato tanto a lungo prima di affrontarne la lettura. A questo punto non posso che proseguire con la lettura dei tuoi libri che mi dicono essere molto belli.

  • mi piace proprio come hai introdotto l’elemento Rosa in questi ultimi capitoli finali, fanno una bella coppia lei e Patrick 🙂
    però non posso resistere: devo votare per il confronto diretto con lo spirito, il finale deve proprio lasciarci lì!

  • che teneri!! mi ha strappato un sorriso 🙂
    ci vorrebbe un bacio, interrotto da qualcosa di sinistro.
    ho votato che insieme entrino nella casa, perché Patrick vuole dimostrarle che non c’è nulla di cui aver paura, ma al tempo stesso che non la crede pazza e vuole comunque provare cosa dice.
    avanti tutta! tutti i lettori sono coesi: 100% questa via heheheh

  • basta svenimenti, quindi direi che Patrick schiva la pietra (sarà anche un po’ atletico no?) e pretende una spiegazione.
    Laura non ha tempo e energie per inventarsi una bugia quindi comincia a raccontare, ma in fretta. Solo che viene interrotta da qualche strano e misterioso imprevisto che coinvolgerà entrambi in qualcosa che non si aspettano. E inizierà così la parte finale!

    Bell’episodio, come sempre, brava!

  • Il respiro corto, una totale immedesimazione con il personaggio, l’impossibilità di staccare gli occhi fino a che non finisco l’episodio… Queste sono le mie emozioni quando leggo Ladri di anima… Lo trovo scritto benissimo, appassionante, coinvolgente… L’arrivo di Patrick mi ha quasi disturbato e preferirei che abbia perso i sensi… Ormai sono tutt’uno con lei e la sua angoscia
    Io credo che nella Villa troverà una parte di sé

  • Bell’episodio, ricco di suspance.
    Sei sei riuscita a descrivere benissimo lo stato d’animo di Laura, leggendo la storia ho avuto la sensazione di trovarmi accanto a lei.
    Io ho votato perchè entri: sono curiosa di sapere se riuscirà ad affrontare la situazione da sola o avrà bisogno di un sostegno morale per farlo.

  • Queste parole sono avvolgenti, ci si cala sempre più in profondità, si entra nelle angosce della protagonista e ne si vivono i palpiti. La Villa non è più l’oggetto della vicenda, ma un simbolo di quello che ci attrae e ci respinge. La protagonista diventiamo tutti noi con le nostre ossessioni e i nostri desideri irraggiungibili.
    Questa scrittura, con le sue pause, le sue attese, gli spunti e gli impeti ha una forte connotazione erotica!

  • bellissimo! ci voleva, ci voleva un episodio di respiro dopo tutto quel thriller della villa. e l’hai scritto proprio bene.
    voto per la fuga in bagno, atterrita. si laverà il viso, si guarderà allo specchio, e le sembrerà di non riconoscersi.
    che ci sia spazio anche per Patrick o Anna nella prossima visita alla villa? non so se ha il coraggio di andarci ancora da sola, e forse vuole una testimone per non sembrare una pazza.

  • Attendo con ansia il seguito.. è un racconto davvero molto intrigante e coinvolgente.. Brava!!! Io ho votato per le ricerche a distanza sulla donna della villa, magari per scoprire che è già morta all’interno della villa.. ma al momento sono in minoranza..

  • bellissimo quinto episodio, Lorena 🙂 !
    mi piace l’idea che la protagonista riesca a sentire le voci, come telepatia no?
    e poi mi è piaciuta anche la descrizione del rossetto che si attacca e stacca per descrivere le labbra della donna quando parla. immagino l’attenzione focalizzata tutta su quel punto, in quegli attimi confusi.
    comunque direi che prima di tornare alla villa farà delle ricerche, magari proprio sulla telepatia, oppure intensificherà le indagini sulla storia del palazzo.
    certo è, secondo me, che dovrà avere degli strascichi di quanto è successo: d’ora in poi sente quelle voci anche fuori dalla villa, nella sua vita quotidiana?

  • Spettacolare l’esplosione dell’elemento soprannaturale…

    È ossessionata dalla Villa… ma dopo la strana esperienza prima di gettarsi inevitabilmente una seconda volta nell’abitazione ci penserà un po’ e farà delle ricerche… e quello che scoprirà la sconvolgerà. La donna in rossa e…. la sua vera madre? 😉

  • bellissimo questo quarto episodio.
    mi è venuta un’idea, magari è la strada verso cui ci stai portando da autrice 🙂 : e se fosse che la casa attira l’attenzione di persone che una volta venute a contatto rimangono “intrappolate”? la figura dell’uomo che la protagonista vedeva dal treno era soltanto la precedente vittima!!

  • Bravissima Lorena, artista della suspence. La curiosità mi spingerebbe a optare per la villa abitata, ma la seconda ipotesi è molto più intrigante. Sta per scoprire di più sulla villa, ma – colpo di scena – sviene e… un luogo oscuro e misterioso la circonda. Bello! Anche io non vedo l’ora di leggere cosa accadrà!

  • Quando facevo la pendolare tra la città dove vivevo con mia nonna e quella in cui studiavo, in una stazione intermedia c’era questo edificio, abbandonato come la villa del tuo racconto. L’edificio era proprio dietro la stazione e quando il treno ci si fermava davanti mi fermavo spesso a fantasticare. Era il luogo perfetto per una storia di fantasmi. 😉

  • Intrigante…nn vedo l’ora di leggere chi c’è nella villa!!!E’ la stagione giusta x un racconto così!!!!Attendevo con ansia la nuova opera di questa scrittrice,quella precedente è stata una rivelazione,avevo decisamente sottovalutato le opere italiane!

  • Lorena, anche a me è piaciuto tanto l’inizio, molto intrigante.
    Devo dire che mi affascina e incuriosisce l’idea di quella sagoma intravista appena di sfuggita: chi/cosa sarà, che relazione ha con la villa, perchè si trova lì.
    Chissà le emozioni e i pensieri della protagonista mentre vede la villa lentamente spariva alla sua vista.

    Ci sono tutte le premesse per seguire questa storia.

  • Inizio bello, denso, intrigante. Mi ha catturato e voglio sapere quanto prima cosa si celi in quella finestra. È un inizio molto evocativo.
    Visto l’arco a sesto acuto mi piacerebbe però un aggancio più con il gotico che con il rinascimento. Magari la protagonista pensava al Rinascimento, ma gli eventi la catapulteranno in un’epoca più oscura e travagliata: il Medioevo.

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