Viaggio dentro una storia

Dove eravamo rimasti?

Cosa succede a Daniele? Si ritrova in una camera d'ospedale (50%)

SogniSente un rumore costante e insistente, è in una stanza illuminata da un neon. Il macchinario accompagna i minuti, l’attesa, ci sono delle persone quasi tutte in silenzio, a parte il leggero vociare di due donne.
Gli impulsi sul monitor indicano ancora uno stato stazionario, ma Daniele capisce di non essere in piedi. È a letto e non riapre gli occhi; riconosce le due voci lì accanto.
Una mano ruvida carezza il suo viso, i suoi capelli, le sue dita.
«Svegliati, tesoro, io e tua madre abbiamo bisogno di te.»
È la voce di sua nonna, la mamma di sua madre.
Daniele continua a respirare lentamente, ascolta ogni singola parola, ma è ancora in uno stato di profondo silenzio.
«Dottore, perché non si sveglia?»
Stavolta è un uomo a parlare. Suo padre. Bisbiglia.
Daniele lo immagina con il volto di sempre. Inespressivo. Dal tono della voce sembra preoccupato, ma non lo vede, può solo percepire, immaginare.
«Non dovresti nemmeno parlare, Marco… È tutta colpa tua!»
«Su, Anna, è capitato, lascialo stare» lo difende la nonna di Daniele. «Adesso pensiamo solo a lui.»
«In realtà dovrebbe essersi già ripreso, forse sa…»
L’uomo – deve essere sicuramente un dottore – lascia la frase incompiuta. Daniele sente in maniera chiara il singhiozzare acuto di sua madre, il pianto forte e dirompente che non ha mai udito in tutta la sua giovane età.
Il medico prova a sollevargli le palpebre, poi gli punta una luce dritto sulle pupille.
«Reagisce, ma non capisco perché non si sveglia.»

***

Il piccolo Daniele solleva lo sguardo e si ritrova seduto in poltrona. Il volume è infinitamente grande e pesante.
Da quelle pagine vengono fuori le voci dei personaggi, c’è il respiro dell’autore, c’è una storia che ti incolla pagina dopo pagina. Ti trattiene, a lungo, ti rende partecipe violando la dimensione spazio temporale del mondo narrato che sembra appena appena una deformazione di quello reale che è al di là di quelle pagine.
Il volume è antico, ma profuma ancora di fresco. Tira dentro la cordicina rossa che usa come segnalibro e osserva tutto intorno. Dalla finestra principale si notano le stelle e la luna piena.
C’è un raggio bianco che si avvicina al tavolino. Sembra quasi immaginare il freddo di fuori. La piccola biblioteca è aperta fino a notte fonda, anche se lui non ha mai incontrato nessuno. È grande appena quanto la sua piccola stanza da letto. C’è posto per non più di otto persone lì dentro.
«Sono le undici» lo informa il signor Alfredo. «Vuoi mangiare qualcosa?»
«Ha delle fragole?» chiede il ragazzo.
Si affaccia alla finestra e nota la neve ovunque.
«Posso coglierne dall’orticello qui dietro.»
«L’accompagno se vuole» si offre in ragazzo andandogli incontro con il volume richiuso.
«Va bene, Daniele.»
Alfredo sistema il libro dietro il bancone, indossa il cappotto ed esce fuori.
Daniele sta per seguirlo, poi vede un ragazzo più grande sotto l’arco della porta. Sembra quasi una figura evanescente.
«Davide! Davide, ma cosa succede? Non capisco più nulla!»
«Prova a tornare indietro e a riaprire gli occhi.»
«Sono morto?» chiede a suo fratello alzandosi in piedi.
«Tu sei il mio fratellino e io ti proteggerò. Ti sarò sempre accanto, anche quando non mi vedrai io sarò lì con te. Te lo prometto.»
Daniele lo abbraccia forte, affonda la testa nel cappotto di suo fratello, la mano di Davide lo carezza.
«Ti va di fare un giro con me?»
«Non aspettavo altro, credimi, Davide» dice con le lacrime agli occhi.
«Poi io dovrò andare via. Per sempre.»
Vorrebbe aggiungere altre cose, ma non lo fa.
Daniele prende per mano suo fratello, attraversa la porta cosciente di tutto ciò che è accaduto, ma con la voglia di non separarsi più dal suo angelo custode.
Prima di tornare indietro per davvero, Daniele ha vissuto molte avventure con suo fratello, ma questa è un’altra storia.

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91 Commenti

  • Leggo solo ora questo racconto.. che dire? complimenti!!! Davvero ben scritto e lascia la voglia di continuare a leggere, a leggerti e magari scoprire nuovi sviluppi proprio di questa storia in un sequel… Una curiosità, hai letto “l’ombra del vento” di zafon? forse non c’entra niente, ma potrebbe piacerti

    • Sì, l’ho letto 🙂 e l’ho adorato. Ho letto anche “Il gioco dell’angelo” e lo trovo una brutta copia de “L’ombra del vento”, ho letto Marina, ma l’eccesso di inverosimiglianza nella parte centrale della storia lo rovina un po’ e ho letto anche “Il principe della nebbia” che pure mi è piaciuto molto 🙂 . Altre cose di Zafon ho preferito non leggerle anche perché le propongono a prezzi sempre più salati. Forse, forse, questo racconto uscirà in una forma lievemente migliorata in un e-book, ma forse non lo so, sono ancora così indeciso. Ho scritto anche altre cose sul mio blog le trovi e ho pubblicato un e-book, ma non te lo sto dicendo per fartelo comprare. Te lo sto dicendo solo a titolo informativo 🙂 . E di questa storia c’è il romanzo originale che è abbastanza lungo, ma non se mai lo pubblicherò. Più no che sì 🙂 .
      Ciao e grazie,
      Giovanni

  • Sai che prima di leggere l’ultimo episodio mi sono riletta tutti i precedenti? 🙂

    E’ una storia che a me è piaciuta davvero: lettura scorrevole e trama interessante.

    Il finale dell’ultimo episodio lascia spazio ad eventuali sviluppi e citando @s3rafina: “è’ una storia ben scritta che merita di essere seguita”; non mi dispiacerebbe quindi leggere un prequel o seguito a questa storia.

    Concludo facendoti davvero i complimenti!

  • Ho letto solo adesso tutti gli episodi.. È una vicenda davvero interessante. .. Anche a me piacerebbe un conversazione animata fra i due fratelli, ma non sembra condivisa..
    In ogni caso vale la pena di seguirla..

  • «Da quelle pagine vengono fuori le voci dei personaggi, c’è il respiro dell’autore, c’è una storia che ti incolla pagina dopo pagina. Ti trattiene, a lungo, ti rende partecipe violando la dimensione spazio temporale del mondo narrato che sembra appena appena una deformazione di quello reale che è al di là di quelle pagine.»
    Mi piacciono queste parole. È proprio quello che succede quando leggi un buon libro. 🙂

    • Magari sì, mi è sempre piaciuta l’idea di aprire una porta e scoprire che conduce alla stanza da cui sei entrato, ma bisogna vedere di non esagerare… Mi sono perso un po’ di lettori per strada, forse bisogna arrivare al dunque e forse scrivere l’ultimo episodio o forse mi danno il tempo di condurli ancora dentro la storia… vedremo, anche se non vorrei già concludere 🙂

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  • io lo trovo estremamente “dolce”, per chi ama leggere o per chi conosce il potere della scrittura e della lettura, poter fare entrambe le cose in assoluta libertà e senza vincoli, può essere catartico in caso di “costrizioni fisiche”

  • non so se tu lo trovi “macabro” ma io vedrei una rivelazione finale del tipo…Daniele in realtà era un bambino malato, il quale ha avuto come ultimo desiderio, prima di morire, di poter restare in eterno in una biblioteca e leggere, leggere…leggere, di tutto! così da poter viaggiare, almeno con la mente, poiché a lui, causa la sua infermità, non era mai stato consentito farlo. I libri diverrebbero così i suoi “arti” (è stato sempre un mio desiderio, quello di restare chiusa in una biblioteca) 🙂

  • Mi lasciano perplessa quelle fragole da cogliere “fuori stagione”, visto che fuori nevica…che sia lo spunto a rivelazioni temporali? O semplicemente Alfredo possiede una serra? Poiché il tenore del racconto è palesemente fantastico, opterei per una biblioteca che viaggia in un’altra dimensione spazio temporale, che ne pensate?

  • Mentre Alfredo sta per uscire vede una ragazza in biblioteca mai vista prima e cambia idea…manda Alfredo a prendere le fragole e gli dice che forse per motivi di salute con sto freddo è meglio che rimanga in biblioteca…

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