BuioUno sdeng metallico nell’aria seguito da un urlo e dalle mie imprecazioni. Il mignolo del mio piede destro ha urtato contro una gamba del letto, od una cassettiera o qualunque altra maledetta cosa sia stata messa proprio qui. Sono già seduto in terra intento a massaggiarmi il piede nudo. Un lieve fetore si innalza fino alle mie narici, avvertendomi che è meglio evitare di infilarmi il dito in bocca per trovare sollievo. Potrei vomitare. Ho una gran voglia di farlo in realtà.
Non è venuto nessuno ad aiutarmi. Eppure il rumore è stato fortissimo nel silenzio della casa, come un tuono in un ripostiglio. MI domando per quale motivo continuo a pagarli. Ho due domestici: Gaudencio e Maria. Sono una coppia di brasiliani immigrati (forse sono ecuadoregni o colombiani, non ho mai capito in realtà da che paese del Sud vengano), parlano male l’inglese, hanno il sonno pesante e preparano i pasti con la stessa passione dei cuochi delle mense scolastiche. Oltre a rivolgersi a me in tono sgarbato. Mi offendono spesso nella loro lingua, credono che io non riesca a capire nulla di quanto dicono. Ma il portoghese (o lo spagnolo,tant’è che sono la stessa roba) lo parlano in tanti qui nei nostri benedetti USA. E con la globalizzazione siamo bombardati da mille culture differenti e da un pastiche (o si dice pot-pourri?) di linguaggi che a volte c’è da impazzire. Visto? Ho appena usato un termine francese. Ed a me i francesi stanno pure sulle palle, piccoli altezzosi nazionalisti sempre bisognosi d’aiuto.
Ma che cazzo c’entra poi?
-Gaudì! Gaudì, per Dio, vieni qua!
Lo chiamo come il famoso architetto spagnolo. Una volta sono stato a Barcellona. Ho amato Casa Batllò. Un vero miracolo per i sensi, tutti quanti. Avessi saputo quello che mi sarebbe successo dopo, l’avrei visitata almeno altre quindici volte prima di tornare in questo buco di paese statunitense.
Non si vede ancora nessuno, nè sento passi avvicinarsi.
-Gaudì, piccolo bastardo!
Urlo con ancora più veemenza. Chissà perchè, quando devo urlare, pronuncio solo e soltanto il nome del marito. Non ho il coraggio di alzare la voce verso Maria. Una sorta di timore reverenziale nei confronti del genere femminile. Ecco finalmente dei passi, sento le vibrazioni sulle ruvide mattonelle della mia stanza da letto. Dev’essere notte, ecco perchè ci ha messo così tanto a rispondere. Oramai non posso più distinguere l’ora in base alla luce. Per fortuna il mio corpo ha una sorta di orologio biologico che mi comunica a sensazione in che momento della giornata siamo.
-Calmate! Hijo de puta!
Oh, che carino! Le offese sono le prime parole che si imparano delle altre lingue. Sento la chiave sferragliare nella toppa. Mi tengono chiuso per evitare che io possa passeggiare per casa. Dicono che rischio di farmi male. Si, ma cazzo, è casa mia! Ho deciso di cedere. Ho un caratteraccio, da stronzo testardo. Solo nella mia testa. Faccia a faccia sono piuttosto remissivo, cedevole. Prima l’ho chiamato “bastardo” perchè sapevo che non era di fronte a me. E mi lascio trattare così perchè non so se riuscirei a sosituirli.
-Credo di essermi rotto un dito del piede. Forse sanguino.
Sento che si avvicina. Non posso vederlo, ma so che lui sta guardando dall’alto. Non ho sentito scattare l’interruttore della luce. Forse ha una torcia o una candela.
-Non c’è sangue e non ti sei rotto niente. Alzati, cabron! E dormi, domani sveglia presto!
Mi prende da sotto le ascelle e mi solleva di peso. Mi lancia sul letto con poco tatto. Le molle cigolano. Sto per protestare, ma già sento la porta sbattere e la serratura fare un clank che significa prigionia. La spacciano per sicurezza.
Mi infilo sotto le coperte. Amo dormire in posiziona supina, gli occhi fissi sul soffitto. Avere il ventre schiacciato mi toglie il respiro. E poi mi piace guardare il gioco di ombre delle luci della finestra, inframmezzate dall’olmo che quasi bussa ai vetri coi suoi rami. O meglio, mi piaceva.
Oh già! Non ve l’ho detto? Sono cieco.
Cosa ha reso cieco il protagonista?
- Una malattia. (50%)
- Dei maniaci entrati in casa sua. (17%)
- Un incidente d'auto. (33%)

05/12/2012 at 08:41
Sei uno scrittore capace. Sai il fatto tuo. Ti seguo, con piacere.
Ciao,
Roberto
24/11/2012 at 10:39
anche a me piace molto lo stile, bravo anche a insinuare all’improvviso degli “attacchi” rivolti direttamente al lettore, di sicuro aiutano a far crescere la curiosità…voto per il ricordo più bello, forse il protagonista si deciderà a dirci qualcosa in più 😉
22/11/2012 at 22:09
mi piace il tono diretto con il lettore, e lo stile che si mescola tra pensiero, racconto e confessione.
voto per la litigata più feroce, ma lo racconterà con un sapore d’amore incredibile
19/11/2012 at 11:33
Ho subito iniziato con il detestare il protagonista, per i suoi modi arroganti e razzisti, ma poi la spiegazione della cecità, che si intuisce man mano, apre una bella prospettiva sul perché sia arrabbiato con il mondo. Molto intelligente!
A questo punto anche io vorrei saperne di più… anche se i maniaci…
20/11/2012 at 19:07
Oh beh, se tutti i personaggi fossero simpatici avremmo solo eroi 🙂
Ne saprai di più, domani se riesco scrivo un nuovo episodio!
19/11/2012 at 10:38
anche io voto per la malattia 🙂
i maniaci è una cosa troppo estrema da inserire subito, sarebbe una storia nella storia. invece mi piacerebbe leggere ancora un po’ della vita del protagonista
bel soggetto!
20/11/2012 at 18:48
Oh, io metto le opzioni che mi vengono in mente, poi ovvio che alcune possano piacere di più, altre meno…è per questo che c’è il voto.
Storia nella storia? Potrei anche fare una storia nella storia nella storia alla decima 😛
Considera che è la prima volta che mi cimento in un racconto completo, e dover anche lasciare in mano pezzi di storia a terzi è davvero complicato, quindi spero di fare del buono (so già che usciranno fuori zozzerie immonde 😀 )
19/11/2012 at 09:30
É un bell’inizio per una storia intrigante, mi piace.
Mentre leggevo ho cominciato a pensare che fosse cieco… ed ecco la conferma alla fine dell’episodio! 😀
Voto per la malattia. Naturale.
19/11/2012 at 09:30
Bello stile, mi piace!
20/11/2012 at 18:45
Grazie ^^