Dove eravamo rimasti?
Il bottoneÈ una bella giornata, mediterranea come solo le giornate mediterranee possono essere: calda e con un mare di luce.
Un’adorabile vecchietta sta seduta alla fermata in attesa dell’autobus. Tiene le mani in grembo, lunghi e soffici capelli bianchi le ricadono sulle spalle morbide. Sul viso porta i segni di una bellezza che il tempo non ha potuto scalfire.
Poco lontano, un vecchietto sta camminando nella sua direzione. Cammina a passi lenti, quasi dondolandosi. Nei suoi occhi si intravedeno i riflessi di una saggezza acquisita lentamente, nel tempo.
Il vecchio arriva alla fermata, si siede accanto all’anziana donna, senza dire una parola.
I due non si guardano, non si parlano. In silenzio, tranquilli come se fossero lì da sempre, aspettano l’arrivo dell’autobus.
Capita così che un improvviso colpo di vento porti sulle gambe del vecchio un fogliettino di carta. È scolorito, logorato dal tempo, forse vecchio come loro due.
L’anziano lo prende tra le mani, lo guarda un attimo, poi lo apre: dentro legge un numero di telefono. Sorride. Poi, delicatamente, si gira verso l’anziana donna e glielo mostra. Anche lei sorride.
Proprio in quel momento, l’autobus arriva. I due si alzano contemporaneamente.
Lui, senza aspettare un consenso, le prende la mano. Senza opporre resistenza, lei gli si avvicina e si appoggia alla sua spalla.
I due stanno per salire, quando sopraggiunge un vecchietto distinto, quasi di corsa.
Ma arrivato lì davanti, si arresta. Qualcosa ha attirato la sua attenzione.
Lentamente si cala a prendere qualcosa da terra: è un bottone, opaco, consumato, vecchio forse come l’uomo che lo ha recuperato.
Il vecchietto distinto sorride. Poi alza il viso, guarda i due, e dice:
“Era quello che cercavo. Le cose che non si dimenticano non si perdono. Per questo non dobbiamo avere paura. Le cose che devono far parte della nostra vita sono semplicemente lì, ad aspettarci. Non dobbiamo fare niente, solo capire”
Con un sorriso, il vecchietto distinto stringe il mano il bottone e lo conserva in tasca.
I due lo guardano, sorridono anche loro, fanno un cenno della mano e scompaiono dietro le porte dell’autobus che riparte. Per un viaggio che non potrà mai terminare.
25/02/2013 at 22:46
Bello Esercizi di Stile, e bello il tuo racconto, che incontro solo ora.
Ho fatto però un giretto per meglio la frittura, e ho adorato il tuo inno alle cose tonde!
Torna presto con un altro racconto a cui possa giocare anch’io 🙂
28/02/2013 at 17:56
Grazie, Margherita, sono davvero commosso dal ricevere un commento a distanza di un mese 😉 E poi i complimenti da parte di una donna sono sempre irresistibili. Spero davvero di avere tempo per ritornare a scrivere: intanto tu ti sei guadagnata un nuovo lettore 😉
21/01/2013 at 17:21
Lo scrivo ora prima di dimenticarlo: grazie a chi ha seguito le peripezie di questa storia d’amore un po’ fuori dal comune, ma anche grazie a chi l’ha semplicemente letta, senza prendere parte al gioco.
Personalmente mi sono divertito, è stata un’esperienza interessante che ripeterò di certo (appena avrò di nuovo un po’ di tempo per scrivere).
Adesso che la storia è finita, posso anche aggiungere un particolare: se vi va, leggetevi Esercizi di stile, di Raymond Queneau: da questo libro ho preso una sorta di spunto iniziale per la mia storia, e in ogni caso è davvero un bel libro che vale la pena leggere.
In ogni caso, non abbiate paura di farmi sapere l’opinione che vi siete fatta sulla storia (e soprattutto sullo scrittore) 🙂
20/01/2013 at 19:48
Mi piace. La scrittura usata tira fuori l’anima delle cose descritte.
La giornata mediterranea è “calda e con un mare di luce”, e con questo gioco di parole l’immagine diventa viva.
L’autobus “avanza” con “potenti scossoni” “strapazzando” i passeggeri, e la scena esprime forza, l’autobus diventa inarrestabile come il destino e porta verso di noi i personaggi.
L’uso delle parentesi ci mostra la presenza dell’autore, lo tira dentro la storia.
Il lui e la lei rischiano però di essere troppo artefatti. Lui intellettuale e lei sognatrice,
Lui con le spalle larghe e il fisico asciutto e lei con le labbra da baciare e il culo perfetto.
C’è da sperare che lo sviluppo della storia li renda più umani.
“Chi l’ha detto che una storia d’amore debba per forza iniziare con delle parole?”. Non l’ha detto nessuno, né nessuno ha detto che debba iniziare con uno sguardo. Lo sappiamo ma non lo teniamo presente e l’autore ci ricorda che lo sappiamo. Questa è una delle cose che sanno fare i bravi scrittori.
Una storia d’amore può iniziare con una palpatina? Su questo non ci giureremmo, ma l’autore ha stabilito questo incipit. Un incipit originale. Questa è un’altra delle cose che sanno fare i bravi scrittori.
Il miglior sviluppo della storia? Che la continui il suo autore.
21/01/2013 at 17:05
Caro Gaetano, se dico che non ti ho pagato non ci crede nessuno (anche se è vero) però se dico che siamo amici è un po’ più realistico e forse qualcuno ci crede 😉 non esagerare con i complimenti che lo sai che sono uno che si commuove facile 😀
21/01/2013 at 17:17
Caro Rossano, non ti ho mai nascosto che apprezzo sia la tua abilità nell’inventare storie sia il tuo modo di scrivere, invidiabile. Te l’ho sempre detto in privato ed ora te lo dico pubblicamente.
19/01/2013 at 20:01
^_^ bello pieno
18/01/2013 at 15:14
Avevo avuto uno stop spazio temporale, ma mi sono ritrovata!
Non avevo letto il finale..bello. 🙂
17/01/2013 at 10:00
Bellissimo finale!
Bravo!!
16/01/2013 at 23:44
asciugo la lacrimuccia, davvero un bel finale :°)
16/01/2013 at 19:34
bello, e inaspettato..
fa sorridere e fa riflettere. bravo!
16/01/2013 at 17:55
Bellissimo, bellissimo finale per questa che per me è stata la più stravagante storia che abbia letto su THe iNCIPIT.
Spero che la tua mano di scrittore non parta insieme a quell’autobus e si possa presto leggere una tua nuova storia!
Complimenti!
A presto
16/01/2013 at 17:38
Questa è una Signora Fine.
…e ho detto tutto! 🙂
16/01/2013 at 17:51
Grazie grazie, troppo buono
08/01/2013 at 16:58
forse il miglior capitolo della storia, verso la fine mi sono un po’ commosso, ahimè lo ammetto 🙂
sei stato bravo a far tornare alla realtà la mucca, temevo la cosa degenerasse invece il fatto è potenzialmente possibile :D!
questi Lui e Lei, i cui nomi sono un eterno mistero, che si devono di nuovo separare. bello! (cioè, per loro brutto, ma per me lettore bello! :D)
10/01/2013 at 12:26
onestamente, l’opzione della mucca l’avevo buttata lì per gioco, non mi aspettavo che passasse e in effetti mi ha messo in difficoltà…ma alla fine mi sono divertito a trovare una soluzione realistica 😉
10/01/2013 at 12:36
sei stato bravissimo nel gestirla 😀
07/01/2013 at 16:37
la vendetta del bottone….. 🙂
08/01/2013 at 16:58
sagge parole!!
10/01/2013 at 12:29
sì, la vendetta del bottone! 🙂 forse dovevo pensarci prima: una pioggia di bottoni per mettere fuori gioco quello scocciatore (per non definirlo in un altro modo)
07/01/2013 at 14:25
tutti i personaggi insieme in lotta per l’amore e contro la mucca. Che cosa splendida 😀
e il finale, racchiuso in un bottone
bella storia! aspetto di leggere l’ultimo episodio
07/01/2013 at 12:25
sembra sia un finale inevitabile.. bello anche vivere le cose che passano e non restano..
07/01/2013 at 11:02
Ho votato per il bottone per terra..
Ora però voglio sapere da dove hai preso l’idea della mucca.. 🙂
08/01/2013 at 12:56
L’idea della mucca viene dal film argentino Cosa piove dal cielo? (titolo originale Un cuento chino), con Ricardo Darín, regia di Sebastián Borensztein.
Nel film c’è una mucca con un ruolo chiave: in qualche modo la mucca rappresenta il destino, e la direzione imprevedibile che possono prendere gli eventi
Vedere per credere 😉
08/01/2013 at 14:42
Non sembra male.. Ci darò un’occhiata..
08/01/2013 at 16:59
ah ecco! calza a pennello letta così 🙂
05/01/2013 at 22:52
in realtà la mucca ha una spiegazione cinematografica…tra pochissimo invio il penultimo episodio (prima del gran finale) e vi dirò da dove viene la mucca (con tanto di film, regista e attori)
03/01/2013 at 20:50
qualcosa mi dice che l’idea della mucca ha la stessa origine dell’idea dei tubi di metallo…
03/01/2013 at 02:30
Vada per la mucca! La follia regna sovrana!!
03/01/2013 at 12:44
se passerà la continuazione della mucca, dirò anche da dove è venuta l’idea di proporre una mucca nella storia (non è totalmente follia…o forse sì? 😉 )
02/01/2013 at 23:09
che bellissima scena hai raccontato in quest’ottavo episodio 🙂 l’amore vince su tutto! chissà se anche su dei tubi metallici (io ovviamente spero di sì)
ps: geniale mettere, così, una mucca 😀
03/01/2013 at 12:41
hai proprio ragione, l’amore vince tutto: e così sarà anche in questa storia…anche se in mezzo ci saranno ancora un po’ di peripezie e un (piccolo) colpo di scena finale
02/01/2013 at 08:14
Ho votato per la mucca, curiosa di vedere che ci fai con una mucca a questo punto
03/01/2013 at 12:34
sì in effetti non è la continuazione che preferisco e mi mette un po’ in difficoltà: ma sarà divertente inventarsi qualcosa con questa mucca impazzita
30/12/2012 at 20:51
Ho votato per la mucca, che è l’ipotesi più divertente!!
basta che non finisca male.. 😛
31/12/2012 at 00:52
sì, hai ragione, Giulia, è l’ipotesi più divertente 🙂 le altre due darebbero un taglio un po’ più serio al finale…credo cmq che dovrò spiegare come mai una mucca sta correndo incontro a loro 😉 secondo te cosa può essere successo?
30/12/2012 at 00:56
a quanto pare quello del bottone piace
🙂
28/12/2012 at 11:51
non c’è che dire, fai dei dialoghi fantastici 😀
cmq voto per lei che riesce a scendere e correre incontro a lui
29/12/2012 at 15:06
grazie 🙂 ho cercato con i dialoghi di movimentare un po’ questa storia 😉 è stata una sorta di interruzione delle ripetizioni, e adesso la storia continuerà in modo diverso: infatti mi sa che l’incontro tra lei e lui è ormai inevitabile, vediamo se riesco a condirlo con qualche sorpresa 😉
24/12/2012 at 11:50
Lei non riesce a fermare l’autobus, ma la vecchia si impietosirà e l’aiuterà..
Non sono per eliminare il tizio del bottone..
29/12/2012 at 15:08
sta vincendo l’incontro tra lei e lui, mi sa che è giunto il momento per farli finalmente incontrare: ma il ruolo della vecchia (e del tizio del bottone e del resto dei personaggi secondari) di certo non finisce qua 😉
23/12/2012 at 23:30
Eh no! Non può mica essere così semplice… Per ora scompare il tizio del bottone… Io non mi aspetto che si incontrino o meno, ma qualcosa di diverso.
29/12/2012 at 15:11
a quanto pare il tizio del bottone resta in gioco, e i due finalmente riusciranno ad incontrarsi…ma non è detto che non succeda “qualcosa di diverso” 🙂
21/12/2012 at 17:45
le sfumature proposte per ogni racconto sono belle, ed il bello vero è che sono potenzialmente realizzabili! 😀 accura a sti autobussi a zurigo
21/12/2012 at 16:57
lìocchio leopardato è troppo bello
e finalmente i due hanno trovato da fare!!!
21/12/2012 at 16:54
pi forza la gente s’ava a mettiri nmezzo vero? gelosi o invisiosi di cosa poi? che ognuno si costruisse la propria vita. scusa scrittore per il commento. 😀
21/12/2012 at 17:39
no no, credo di capire cosa intendi: in effetti è un amore un tantino ostacolato, ma secondo me è proprio questo il bello: è lui contro tutti 😉 comunque dal prossimo episodio m’impegno a proporre delle continuazioni che possano realmente servire a risolvere questa storia. promesso 🙂
18/12/2012 at 13:39
Bello il dialogo, molto teatrale. Che rompi… questo essere fastidioso. Fermare l’autobus? La vedo dura. Ma con un bel pennarello il numero sul retro sarebbe carino. Ma lui… poverino… come al solito…non riuscirà a vederlo!
17/12/2012 at 15:53
Comincio a provare un odio profondo per il tizio del bottone… 😛
17/12/2012 at 15:43
A me piace un sacco il tipo del bottone. Non lo farei sparire né gli darei più importanza, mi piace così.
18/12/2012 at 12:29
non lo faresti sparire nonostante stia dando fastidio sin dall’inizio?
17/12/2012 at 15:38
Lei fa dii tutto per fermare l’autobus..
Se scrivesse il num sul vetro, chissà cosa succederebbe questa volta!!
17/12/2012 at 16:38
concordo con te Giulia!
Il dialogo di questo episodio è fantastico!
18/12/2012 at 13:33
😉
10/12/2012 at 16:14
Forzzaaaa!!! 🙂 Insegui l’autobus, che sopra c’è l’amore della tua vita! 🙂
18/12/2012 at 12:15
Per correre si è messo a correre…ora vediamo dove riesce ad arrivare 🙂
04/12/2012 at 11:23
acc… volevo dare una svolta e togliere di mezzo quel rompi… del bottone, ma mi sa che sono in minoranza…!
10/12/2012 at 16:57
ho voluto dare una seconda possibilità per eliminare quel rompi…….. del bottone (che anche a me sta cominciando a dare sui nervi) 😉 vediamo se ci riusciamo
10/12/2012 at 17:09
infatti ho infierito… 🙂
03/12/2012 at 19:35
Cmq mi piace il fatto che nessuno dei personaggi abbia un nome ma solo soprannomi.. Mi ricorda Cecità di Saramago..
Io continuerei così fino alla fine..
04/12/2012 at 10:06
Giulia, grazie del suggerimento: comunque siamo sulla stessa lunghezza d’onda, i personaggi continueranno ad essere chiamati così fino alla fine della storia (a meno di eventuali imprevisti ;))
03/12/2012 at 17:17
Basta, non ne posso più. Devono assolutamente iniziare a parlare 😉
04/12/2012 at 10:03
sì mi sa che ho tirato un po’ troppo la corda 😉 ora la storia prenderà una piega diversa!
04/12/2012 at 11:50
No, no, anzi… è stupendo così. È un racconto da multiverso. Siamo noi lettore che ormai non aspettiamo altro che oltre alla palpatine esca fuori finalmente un altro tipo di comunicazione. Ma tu fai bene ad aumentare la tensione!
03/12/2012 at 14:53
Ho votato per il vicino e la vecchia..
L’amore non è bello se non è litigarello..
27/11/2012 at 18:44
Al quarto episodio è il momento del vicino per assumere il ruolo centrale della narrazione.
27/11/2012 at 22:35
esatto!! è una questione di equilibrio narrativo, no? 😉
28/11/2012 at 10:37
si, poi si vede che ha voglia di mettersi in mostra con l lei della storia
27/11/2012 at 16:03
se si incontrassero un’altra -definitiva- volta con una bella giornata di sole? (in fondo se non c’è 2 senza 3, il 4 vien da se) magari potrebbero scendere alla stessa fermata, inseguiti dalla vecchia…o non scendere per niente e seminarla…
27/11/2012 at 22:48
eheh, l’idea mi piace: anche se non dovrebbe essere troppo complicato seminare una vecchia (o forse sì?) 😉
27/11/2012 at 13:04
Sempre più densa la storia, che sembra acquisire ad ogni iterazione spessore e colore. Questo mi ha fatto ancora più ridere. Sono curioso di vedere come il vicino cercherà di non farsi i c**** propri!
27/11/2012 at 23:05
sì è vero…alla fine in realtà stiamo andando avanti nel tempo, e come avevi suggerito tu all’inizio c’è in qualche modo una memoria di quello che è accaduto in precedenza…comunque stiamo a vedere, dopo la vecchia probabilmente sarà il vicino ad esibirsi in qualche strana performance 😀
27/11/2012 at 10:47
Anch’io ho votato per la vecchia affinché aiuti il protagonista!!
27/11/2012 at 10:40
della serie non c’è due senza tre! Ora però diamo un’accelerazione a questa storia. La vecchia, che è l’anziana zia rompiscatole della lei della storia, apprezza il giovane e decide di aiutarlo.
27/11/2012 at 12:25
sono d’accordo, dopo questo triplo incipit è ora di partire!
comunque la vecchia con la palla di neve è unica 😀
27/11/2012 at 22:50
ragazzi, la storia è già partita!! 😉 comunque per voi lettori più esigenti ho in serbo dei piccoli colpi di scena che (spero) vi sorprenderanno 😀
27/11/2012 at 10:05
uhm..nel terzo episodio sono saltati gli spazi tra i paragrafi..vabbè, speriamo non dia troppo fastidio alla lettura
24/11/2012 at 12:34
Oltre alla bella idea, molto brillante anche lo stile, bravissimo.
Io lascio allo scrilettore e dopo vento e pioggia suggerisco la neve (e chissà che farà la vecchia! 🙂 )
24/11/2012 at 19:38
allora raccolgo il tuo consiglio di scrilettore e alla prossima riscrittura ci metto la neve. per la vecchia stiamo a vedere (è un personaggio bizzarro e non è totalmente sotto il mio controllo)
27/11/2012 at 09:57
terzo episodio con la neve: eccoti accontato, Michele! 😀
27/11/2012 at 10:09
Ottimo! 🙂
Stavolta però, nel rispetto dei tempi comici racchiusi nella regola del “tre”, voto per un cambiamento!
Forza vecchia! 🙂
23/11/2012 at 21:52
Hahha che bello il capitolo rifatto.
Voto anche io per la vecchia che dà fuori di matto! 😀
24/11/2012 at 19:30
sì, anch’io non vedo l’ora di farle fare qualcosa di strano, a questa adorabile vecchietta 🙂
23/11/2012 at 10:12
bellissima l’idea della riscrittura! e mi è piaciuta la variante finale 😀
ho votato per la vecchia, che da acida passerà a scandalizzata?
24/11/2012 at 19:45
sono d’accordo! facciamo passare la vecchia da acida a scandalizzata! chissà che non ci riservi qualche sorpresa 😀
23/11/2012 at 09:48
Fantastico!! rileggere la stessa storia con queste piccole differenze e queste diverse possibilità di continuazione.
Sembra davvero, per citare l’episodio, di vedere una persona che ti pare di avere già visto da qualche parte.
Ho votato la lite scatenata sull’autobus. L’autobus che si ferma, un gran vociare richiama l’attenzione di tutti (lui compreso) che accorre nella speranza di continuare ciò che aveva iniziato (o che sperava di iniziare). Ma lei… si era già allontanata dal parapiglia
24/11/2012 at 19:29
hai centrato in pieno lo spirito con cui ho iniziato questa storia! la gente che si spinge e che si strattona nel parapiglia generale, lui che tenta di raggiungere lei, ma lei è già andata via. e così dovranno (e dovremo) aspettare la prossima riscrittura ancora una volta 😉
20/11/2012 at 17:20
“La storia cambia” sta rimontando.. votate votate!!! sono proprio curiosa di leggere un secondo episodio non convenzionale.. non me lo immagino proprio un uomo che ruba un motorino per recuperare un numero di telefono (anche se noi donne ci speriamo sempre)… sarebbe più intrigante rivivere più volte lo stesso incontro tra queste anime predestinate, magari ad età diverse.. ogni volta non si riconoscono ma si avvicinano sempre più… mi piace davvero questo stile!! bravo!!
20/11/2012 at 22:20
sì, adesso è un testa a testa!! io parteggio per la riscrittura, anche se l’mmagine di lui a tutta velocità nel traffico mi stava cominciando a girare per la testa…Valentina, sono contento che ti sia piaciuto! e devo dire che il tuo suggerimento delle età via via diverse è davvero molto interessante, onestamente non ci avevo pensato e mi ha solleticato la fantasia 🙂
19/11/2012 at 12:06
Ah che divertente!
Bella l’idea della riscrittura…
Ogni episodio nuovi divertenti particolari e sfumature per avvicinarsi a…
19/11/2012 at 21:53
per avvicinarsi a….che cosa? bella domanda, Luca. In fondo credo che non sia per forza necessario avere sempre un fine a cui tendere..però, se proprio ci vogliamo avvicinare a qualcosa, allora io proporrei di avventurarci per i sentieri (forse insidiosi) delle diverse sfumature e cercare di raggiungere il grado zero
19/11/2012 at 22:13
Ok, ci provo. So che può sembrare un’idea balzana, ma mi piace moltissimo e la butto lì. E se invece che semplici riscritture fossero lo stesso evento in universi paralleli? O se invece da una riscrittura all’altra venisse conservata una memoria residua? Ad ogni interazione i protagonisti avrebbero una consapevolezza diversa…
20/11/2012 at 21:49
l’idea non è per niente balzana, anzi piace molto anche a me: lo stesso evento che si ripete in modo parallelo, ma comunque conservando (come hai detto tu) una memoria di ciò che è già accaduto, quindi in qualche modo progredendo…e i protagonisti si comporterebbero di conseguenza…sì, mi piace molto l’idea, vediamo un po’ come si potrà adattare
19/11/2012 at 09:53
Io ho votato la riscrittura della storia. Mi piacerebbe che ad ogni capitolo questa venga riscritta, in modo da saperne di più su di lui, su di lei, sul pullman, sulla vecchia, sul vento e sul motorino.
19/11/2012 at 19:37
in realtà era esattamente questo quello che avevo in mente: riscrivere la storia ad ogni capitolo! però il gioco (ma è davvero solo un gioco?) sembra stia prendendo la strada del lui ladro e inseguitore…a quanto pare alla comunità di THe iNCIPIT piace l’azione 🙂
18/11/2012 at 23:08
Davvero un bellissimo inizio! Lo stile mi piace un sacco, complimenti Rossano!
Credo sia la prima volta che qualcuno proponga come opzione di riscrivere la storia. Originale! Io però voto che la storia continui. Continui con il lui della storia che non accetta che un refolo di vento possa buttare via questo amore tutto da scrivere.
19/11/2012 at 19:46
grazie dei complimenti! mi piacerebbe molto l’opzione di riscrivere la storia, ma è anche molto stimolante e divertente pensare di lasciare che i lettori/scrittori (bisognerebbe inventare un nome adatto) decidano insieme…molto probabilmente lui si lancerà all’inseguimento di lei, ma forse ci potrebbero essere degli imprevisti
18/11/2012 at 21:30
Io spero nell’intraprendenza della donna, una volta tanto..
19/11/2012 at 21:28
A me lei piace tantissimo (e non soltanto per l’aria da sognatrice e le chiari doti fisiche): è determinata, sa cosa vuole, e la sua intraprendenza giocherà un ruolo decisivo in questa storia…come, però, ancora non lo so 🙂
18/11/2012 at 21:09
vero, stile particolare, ma mi piace 🙂 !
io voto per il furto del motorino e l’inseguimento in autobus. lei lo vede dal finestrone posteriore e preme la chiamata per lo stop alla fermata successiva. e lì si rivedono.
lui goffamente le dirà “al diavolo il telefono (che ho già perso). un caffè, subito?”
19/11/2012 at 19:30
sì, il furto del motorino con successivo inseguimento sarebbe davvero una bella continuazione! ma se il furto non dovesse riuscire? e se lei non riuscisse a fermare l’autobus per via della vecchia? Emme, pensi che i due escogiteranno un altro modo per rivedersi? comunque sono contento che ti sia piaciuto (nonostante lo stile particolare) 😉
18/11/2012 at 16:10
Stile particola, mi piace!
19/11/2012 at 19:26
grazie 🙂
23/11/2012 at 19:47
mi è piaciuto questo capitolo riscritto dimostra che anche con condizioni metereologiche opposte l’incontro può avvenire comunque. mi sono mancate un pò le descrizioni fisiche dei due a cui mi ero affezionata. l’idea delle liti causate o dalla vecchia o dal villano non mi sconfinferano ma se servono per farli riavvicinare fai sciarriari lu munnu sano, scatena fulmini e saette. l’idea del luca rossi della riscrittura della memoria accumulata mi piace 😀