Era una calda giornata estiva

Era una calda giornata estiva Era una calda giornata estiva. Anzi caldissima. Il sole era allo zenith.
Il taxi accostò dolcemente alla banchina degli imbarchi dell’aeroporto. Andrea scese, pagò ed entrò con sollievo nella frescura della hall. Era in largo anticipo. Ne fu quasi contenta.
Le piacevano quei momenti vuoti prima dell’imbarco, perchè poteva dedicarsi a ciò che più le piaceva fare; leggere. Senza rubare tempo o al lavoro o al sonno.
Sarebbe andata subito a scegliersi un libro in una libreria lì vicino. Così fece.
Iniziò a guardare a caso i frontespizi.
L’occhio le cadde sui libri di uno degli autori più quotati in quel momento. Lo prese in mano uno.
Sul retro c’era annotata una frase che la colpì:
Un uomo ha bisogno di quello che ha in sé di peggiore, per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui.
Lo comprò ed andò a sedersi davanti ad una grande vetrata che si affacciava sulle piste ed iniziò il suo volo virtuale. Subito si immerse nell’atmosfera del libro.
Parlava di una vecchia donna che rimasta sola in un piccolo paese passava tutto il suo tempo fuori dalla porta di casa scrutando il mondo intorno ed i rari passanti. Un giorno vide arrivare uno straniero. Vicino a lui camminava il diavolo. Fu annunciato il suo volo.
Si alzò, si stiracchiò le gambe e si mise in fila per il check in. La mente ancora ancorata al libro.
« Bello ‒ si disse ‒ veramente bello». Poco dopo con un sospiro di sollievo si ritrovò seduta a leggere. Nel racconto era entrata anche una ragazza.
Il vicino di posto di Andrea sbirciava sul suo libro mentre lei leggeva.
Lei alzò lo sguardo e stette a guardarlo mentre lui leggeva completamente assorbito. Lo colse in fallo.
« Mi scusi ‒ disse lui evidentemente imbarazzato ‒ ma mi sono messo a leggere insieme a lei senza rendermene conto».
« Non fa nulla ‒ rispose Andrea ‒ la capisco benissimo, capita anche a me».
« Grazie della comprensione ‒ rispose lui ‒ veramente una bella storia».
Proseguirono il viaggio chiacchierando. Si accesero i segnali per allacciare le cinture di sicurezza.
« Siamo arrivati ‒ disse l’uomo ‒ ma posso presentarmi? Mi chiamo Giacomo G, sono un imprenditore , produco vino, dalle parti di Verona».
« Io mi chiamo Andrea Sholl e lavoro per Sotherby’s, sono una loro consulente. Tratto documenti antichi».
Una mezz’ora più tardi si salutarono dopo essersi scambiati i numeri di telefono con la promessa di ritrovarsi .
Andrea arrivò al suo albergo ed andò nella sua camera. Era stanca. Si buttò un poco sul letto a riposare e riprese in mano il libro. Aprì alla pagina dove aveva messo il segno.
Aveva interrotto la vicenda al punto in cui la ragazza aveva conosciuto lo straniero e stava valutando se accettare ciò che le aveva proposto.
Costui le offriva una fortissima somma di denaro perchè lei compisse un omicidio. Senza una precisa ragione, solo per dimostrare che il male vince sul bene, che tutto ha un prezzo.
Chissà se la ragazza avrebbe accettato.
Lo scrittore l’aveva descritta molto bene. Era cresciuta sola, senza i genitori, accettata più per pietà che per affetto e sentiva solo il bisogno di andarsene e di farsi una vera vita. Ora tutti quei soldi le aprivano la prospettiva di fare ciò che voleva.
Ma tutto ha un prezzo.
In quel caso era la sua coscienza in vendita, o meglio la sua anima. Era il diavolo che la voleva comprare.
Lei era molto combattuta ma quella era l’unica possibilità di realizzare ciò che voleva.
Avrebbe dovuto sacrificare tutta la sua vita per tacitare la coscienza? Perchè?
« Quanto mi somiglia ‒ pensò Andrea – sembra il mio ritratto, la mia descrizione.»
Proseguì ancora più interessata.
La ragazza riuscì ad avere il denaro e con quello se ne andò, scese alla città più vicina, comprò un biglietto aereo.
Chiamò un taxi e si fece portare all’aeroporto.
Era una calda giornata estiva, anzi caldissima. Il sole allo Zenith.
«Oh ,mio dio ma questa sono io ― pensò ― sto leggendo la mia vita».

Che farà andrea con il libro?

  • Lo legge poco per volta.Ha paura di scoprire ciò che dice. (67%)
    67
  • Lo legge di un fiato. (22%)
    22
  • Lo brucia. (11%)
    11
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23 Commenti

  • Il tuo stile letterario ben si adatterebbe a quello cinematografico.

    Essenziale, movimentato, paratattico.

    Aspetto il nuovo episodio!

    PS: Non ho saputo resistere. Andrea che diventa assassina…

  • Innanzitutto complimenti Antonella per aver iniziato da poco più di un anno l’avventura della scrittura. È sempre il momento di stravolgere la propria vita. Anche io ho iniziato in maniera rocambolesca e repentina.

    L’idea della protagonista che legge la propria storia è proprio graziosa!

    L’ipotesi che anche Giacomo sia vittima del gioco del libro mi sembra eccezionale!

    E se a un certo punto, andando avanti, leggessero della propria morte, in quella stessa sera?

  • anche a me piace l’idea dell’imprenditore/tentatore/diavolo
    e capisco l’angoscia della protagonista… mi immedesimo in lei e non saprei proprio come reagire al libro.
    la prima cosa che farei è raggiungere il punto che coincide al “presente” in cui leggo e vedere come va avanti dopo: prevederà il futuro?

  • Mi piace questa storia! In realtà mi piace molto anche il soggetto della storia nella storia 😀
    E poi é bella l’idea che tutto inizia con un acquisto d’impulso, casuale.

    E se provasse a bruciarlo? Si addormenta pensa di aver risolto la situazione ma la mattina ritrova il libro integro sul comodino

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