Dove eravamo rimasti?
L’AddioIsabella cercava di resistere al torpore che andava diffondendosi nel suo corpo e di rimanere cosciente nonostante la vista andasse annebbiandosi e una densa cortina di puntini sfavillanti baluginasse davanti ai suoi occhi.
Le lacrime scorrevano abbondanti e calde lungo le guance.
Il cerchio di Ghoul si restringeva attorno a lei e a suo padre.
Si chiese se avrebbe sentito dolore e si rispose che sì, l’avrebbe sentito, quando le creature avessero cominciato a straziare le carni; non riteneva i Ghoul capaci di pensiero autonomo e di concepire quindi il concetto di colpo di grazia.
Stava per perdere conoscenza, lo sentiva in ogni fibra del suo essere, ma si domandò se l’oblio le avrebbe risparmiato il dolore, o se il morso di una di quelle creature sarebbe stato sufficiente a ridestarla. Non poteva sapere che i Ghoul si nutrissero non delle carni, ma dell’anima delle loro vittime…
Ci fu come un lampo d’argento che descrisse un’ellisse, falcidiando i Ghoul.
A quel punto Isabella perse conoscenza, per cui non vide il giovane che trucidò e disperse l’assembramento di Ghoul.
Combatteva con una lunga falce dalla lama affilata e massiccia che maneggiava come fosse un leggero fuscello, menando fendenti e affondi con agilità degna d’un maestro di spada. Gli fu sufficiente uccidere le creature che cingevano più da vicino i due viandanti per costringere i compagni a rinunciare alla preda e a ritirarsi negli anfratti più ombrosi delle rovine.
Il sole stava infatti compiendo il suo arco nel cielo e l’ombra densa che aveva avvolto il tratto in cui Isabella e suo padre erano sbucati dal portale andava diradandosi, per scomparire del tutto nella luce del mezzogiorno.
Quando Isabella riprese conoscenza, si ritrovò distesa in un letto, tra ruvide lenzuola che profumavano di bucato e di sole. Per un momento pensò di trovarsi a casa e che gli avvenimenti delle ultime ore fossero stati un sogno.
Aprendo gli occhi su un soffitto di travi di legno, in una stanza con i muri intonacati a calce, il cui unico mobilio era costituito dal letto in cui giaceva e da una cassapanca, l’unica finestra schermata da una tenda di lino ricamata all’uncinetto, capì di non trovarsi affatto nella sua stanza e realizzò che gli eventi che aveva vissuto non se li era sognati… Ma da chi aveva ricevuto soccorso? Dove si trovava ora? E papà, dov’era papà?
Si alzò a sedere sul letto e si accorse di indossare una camicia da notte di lino. Era un capo modesto, ma aveva lo stesso profumo di pulito e di sole delle lenzuola.
Udì il cigolio della porta sui cardini, una faccetta di bambina gettò un’occhiata nella camera; vedendola seduta sul letto, lasciò la porta accostata e corse a chiamare i genitori. Tornò poco dopo con un vassoio di legno con una ciotola di latte fumante e una grossa fetta di pane nero spalmata di burro e miele.
La bambina indossava abiti di foggia modesta, ma puliti e in ordine. Aveva un visetto vispo spruzzato di lentiggini, occhi color nocciola e i capelli castani raccolti in un paio di trecce.
L’accompagnava un ragazzo alto e magro, con i capelli corvini; gli occhi azzurri e la pelle chiarissima. Il volto aveva tratti delicati e gentili. Vestiva elegante – camicia, gilet, giacca, pantaloni e scarpe allacciate; di fattura migliore di quelli della bambina. Prese il vassoio dalle sue mani e le fece cenno di lasciarli soli.
Isabella si aggiustò sul letto in modo da tenere il vassoio in grembo.
Non toccava cibo da…? Quand’era l’ultima volta che aveva mangiato?
Addentò con voracità la fetta di pane e bevve avidamente il latte.
Il ragazzo sedette ai piedi del letto e parlò con un forte accento.
“Immagino tu voglia sapere dove ti trovi. Questa è la città fortificata di Hollow Bastion, sorta in questo luogo per vegliare sulle rovine. Tuo padre… Si trova nella stanza accanto. Il medico della guarnigione si sta occupando di lui, ma la ferita è grave e… Mi dispiace, è molto probabile che non ce la faccia a superare la notte. Se ci trovassimo ad Asgard City… Ma qui le risorse sono limitate.”
Tacque, per dare modo a Isabella di metabolizzare la notizia.
Isabella avrebbe voluto piangere, urlare, gettare a terra il vassoio e correre da suo padre, ma dominò quest’impulso irrazionale; tuttavia, si fece pallida e un freddo intenso le si sprigionò dal petto e si estese al resto del corpo.
Il ragazzo si tolse la giacca e gliela posò sulle spalle.
“Ti sembrerà forse una domanda stupida” continuò, grattandosi imbarazzato la punta del naso; “Lo sai… Dove vi trovate, tu e tuo padre?”
Isabella gli rivolse un’occhiata interrogativa. Non le aveva appena detto che la città si chiamava Hollow Bastion? Poi le sovvenne che nel luogo da dove proveniva lei, non si usavano quei nomi dal suono alieno per dare i nomi ai paesi.
Scosse la testa.
“Questo voi lo chiamate Mondo Inferiore” disse il ragazzo. “Il luogo da cui provieni tu, noi lo chiamiamo Ciel Citadel, la Città nel Cielo… Anche se sarebbe più opportuno definirla l’Isola nel Cielo. È un pezzo di terra staccato dalla penisola italica e fatto levitare nel cielo con l’Alchimia… Ma dalla tua espressione ne deduco che a voi questa parte della storia non è stata insegnata.”
Il ragazzo si grattò di nuovo la punta del naso.
“Come faccio a farti capire…?”
“Posso… Vedere papà?”
“Ma certo! Ah, ma prima avrai bisogno di un cambio di vestiti! Ti mando qui Lily…”
Sparì oltre la porta e dopo qualche minuto tornò la bambina, con degli indumenti ripiegati con cura tra le braccia, che lasciò sulla cassapanca.
Se ne andò dopo aver recuperato il vassoio con i resti della colazione.
Isabella, ancora stordita, si vestì come in trance, poi uscì in corridoio.
Il ragazzo l’aspettava accanto alla porta della stanza di suo padre.
Entrò anche lui e congedò il medico, dopo aver scambiato con lui alcune parole a voce bassa, che Isabella non comprese.
Guglielmo giaceva con la testa poggiata su due cuscini, una benda candida che spuntava dal collo aperto della casacca del pigiama. Era sveglio e le sorrise quando lei entrò nella stanza. Le fece cenno di avvicinarsi al letto.
“Belle… La ferita è profonda… Ho perso molto sangue… Non mi rimane che una manciata d’ore da vivere. Ascoltami… So che hai visitato più volte la biblioteca e che a tuo fratello hai insegnato tu come leggere le formule. Non te ne faccio una colpa. Sono… Fiero della mia bambina.”
Parlare gli costava fatica e il respiro era affannato e corto. Tacque per un momento, poi riprese: “Il tuo papà… Non sono di Ciel Citadel. Sono una… delle ultime persone ad aver attraversato il portale, prima che il Concilium recidesse ogni rapporto con quello che loro chiamano il Mondo Inferiore. Il ragazzo…”
Guglielmo volse lo sguardo su di lui, in piedi accanto a Isabella.
“Tu sei… Un Alchimista dell’Esercito…”
Il ragazzo chinò il capo in un cenno d’assenso.
“Credevo avessi perso conoscenza. Non pensavo mi avessi visto combattere…”
“La catenella, quella che spunta dal taschino della tua giacca” replicò Guglielmo. “Ne avevo… Uno uguale…”
Un lampo di riconoscimento passò negli occhi del ragazzo.
“Tu sei…?”
Guglielmo annuì.
“Porta Isabelle con te e…”
“Papà?!” Isabelle non era riuscita a trattenersi.
“Come ti chiami, ragazzo?”
“Michael Shepard.”
“Mia figlia… Conosce l’Alchimia del Cielo… Prenditi cura… Di lei.”
Guglielmo chiuse gli occhi. Michael posò entrambe le mani sulle spalle di Isabella.
“Puoi restare con lui, se vuoi.”
Isabella scosse il capo e Michael l’accompagnò fuori dalla stanza.
23/12/2012 at 16:40
Bel finale! E ovviamente, ora via con il seguito 🙂
20/12/2012 at 18:24
Complimenti! Molto bello questo racconto e molto bello il finale.
non vedo l’ora di leggere il seguito e di sapere cosa succederà, e soprattutto sono curiosa di capire come mai i 2 mondi sono divisi e chi era il padre di Isabella…
20/12/2012 at 20:36
Grazie. 🙂
Non vedo l’ora di scrivere la seconda parte! 😀
20/12/2012 at 13:17
oddio, che finale! non pensavo che il padre fosse ferito così gravemente 🙁
questa proprio non me l’aspettavo.
adesso ESIGO un seguito :D, una seconda stagione, un “La figlia dell’alchimista 2” (un po’ come ha fatto Luca con Emozioni nella Nuvola)
20/12/2012 at 13:23
Il seguito ci sarà e s’intitolerà Cronache della Terra.
Quando avrò ricevuto un po’ di commenti e mi sarò assicurata che quanti hanno seguito la storia di Isabella hanno letto tutti l’episodio conclusivo, posterò il primo capitolo della nuova stagione. Penso che potrò già postarlo nel weekend.
20/12/2012 at 15:34
ottimo!! 😀
19/12/2012 at 21:53
°O° voglio il seguito! L’idea di Isabella che visita il mondo inferiore mi intriga un sacco *-*
19/12/2012 at 21:57
🙂 sarai accontentata {segreto segretissimo! Sto già lavorando al primo capitolo}
Il titolo sarà Cronache della Terra. Conto di scrivere anche Cronache del Cielo e Cronache del Mondo Eterno. Ci riuscirò dieci episodi alla volta? Chissà! Ma voglio provarci ugualmente. 😉
15/12/2012 at 19:33
@lucarossi369: tra le varie idee folli che mi sono venute nel corso della mia vita, mi è venuta anche quella di scrivere la trama di base di un videogioco. 😉
14/12/2012 at 22:42
Quindi… tutti d’accordo con l’apparizione dell’alchimista?
Domani posso procedere alla stesura dell’ultimo episodio?
Dell’idea di continuare facendone una serie che ne dite?
15/12/2012 at 12:11
direi che l’alchimista sta stravincendo, quindi vai! 😀
io sono assolutamente d’accordo per la serie! questa storia mi piace un sacco
15/12/2012 at 19:30
Grazie.
14/12/2012 at 22:37
Oh, wow! Quanti commenti tutti in una volta!
@lucarossi: con quel tuo “Un episodio bellissimo” mi fai arrossire; solletichi la mia vanità di scrittrice. 😉
@DarkWinter: eeh, mi sa che l’alchimista prevarrà; porta pazienza; magari nel seguito…
14/12/2012 at 11:43
Isabella finalmente una vera alchimista. Non sai quanto avrei voluto che avesse la meglio nel combattimento. Sentivo che ormai il suo veloce apprendistato era giunto al punto di poterle fare evocare “grandi” cose. Un episodio bellissimo. Ma forse le mancava ancora qualcosa: che sia l’amore del giovane alchimista insieme al quale si salverà?
14/12/2012 at 02:14
Scontato l’alchimista belloccio e/o più bravo di turno…per cambiare un mercenario..esperto in un’altra “arte”!
(Sob, mi sa perderò :/)
14/12/2012 at 11:43
Forse hai ragione DarkWinter. Ma molti lettori, tra cui il sottoscritto, sono inguaribilmente dei romantici 🙂
13/12/2012 at 11:11
Vada per l’Alchimista *-* ormai siamo tra Alchimisti e confido in un alchimista coi fiocchi che riscatti un po’ quest’arte così malvista!
13/12/2012 at 17:30
Se il giudizio dei lettori sarà unanime, verrai accontentata! 🙂
14/12/2012 at 00:42
in effetti anche io ho votato per l’aiuto dell’alchimista 🙂
che bell’episodio, ho un debole per l’achimia, mi piacciono tutti questi dettagli sui cerchi e gli elementi.
14/12/2012 at 11:45
Ho risentito l’emozione delle migliaia di evocazioni su World of Warcraft. Sono sempre e solo stato un mago… 🙂
14/12/2012 at 22:41
Ah, beccata! Anche se io gioco più che altro a Final Fantasy e Tales of, due famose saghe giapponesi e ad altri giochi minori distribuiti da una software house che si chiama NIS America.
15/12/2012 at 12:12
anche io ho giocato a WoW, e questa storia un po’ l’ha ricordato anche a me 😉
15/12/2012 at 18:36
Non sarebbe male scrivere la base di un videogioco fantasy o di fantascienza, eh? 🙂
14/12/2012 at 22:39
Grazie. L’idea dei cerchi in realtà l’ho presa in prestito da Full Metal Alchemist, il mio anime/manga preferito di tutti i tempi (gli anime li ho visti tutti e due; ma preferisco per certi aspetti quello del 2003, anche se devo ammettere che Brotherhood, superata la defalliance iniziale, quando poi segue il fumetto diventa davvero bello).
Quella degli elementi mi è stata ispirata dalla lettura di un saggio intitolato Storia dell’Alchimia… anche se è un po’ barboso.
15/12/2012 at 12:13
conosco Full Metal Alchemist, ho visto qualche puntata, bello!
infatti ci trovavo tanti elementi affini… ecco spiegato tutto 🙂
brava, continua così
10/12/2012 at 15:16
che piega inaspettata che ha preso questa storia, davvero… imprevista :D!
è ora che isabella usi di nuovo l’alchimia, stavolta per proteggere suo padre dai Ghoul
10/12/2012 at 18:01
Ma saranno abbastanza le conoscenze di Isabella per scacciare i Ghoul? 😉
10/12/2012 at 18:04
è ora di tirare fuori il talento naturale che è in lei 🙂
10/12/2012 at 14:26
Belle le sensazioni di Isabella di fronte alla novità della stazione. E molto bello il passaggio dal portale. Sono curiosissimo di vedere Isabella finalmente alle prese con l’alchimia. A dire il vero, mi aspettavo quasi che la usasse in mezzo ai monelli.
Brava Serafina, ti seguo con piacere anche sul blog!
10/12/2012 at 17:59
Grazie mille! 🙂
Questo capitolo non è stato facile da scrivere. Soprattutto il passaggio dei monelli, mi ha dato qualche noia. Sono contenta che tutto abbia funzionato e il capitolo abbia ricevuto valutazioni positive.
07/12/2012 at 02:05
Son contento perché alla fine lei e il padre son partiti insieme! Ora la scelta è dura…….banditi e guglielmo ferito sia!
07/12/2012 at 02:13
Ah, curiosità visto anche il tema! Il nome Hohenheim da dove deriva? 😉
07/12/2012 at 09:26
Hohenheim in realtà è il nome di Paracelso, un famoso alchimista realmente esistito (il nome completo è un impronunciabile Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim) vissuto in epoca rinascimentale. L’ho scoperto dopo aver visto la serie del 2003 di FMA, obbedendo alla curiosità e facendo una ricerca su Wikipedia. Parti del nome di Paracelso sono state usate anche in un gdr alchemico giapponese intitolato Mana-Khemia, in cui il personaggio principale si chiama Vaine Aurelius e suo padre Theophratus.
07/12/2012 at 13:13
Conoscendo sia FMA che Paracelso, ero appunto curioso 🙂
07/12/2012 at 20:51
Soddisfatto della risposta? 😀
Un piccolo omaggio al mio anime/manga preferito e anche alla figura storica che ha ispirato il personaggio. 😉
08/12/2012 at 23:50
Si soddisfatto 🙂