Dove eravamo rimasti?
Giocando con il Fuoco«Ah!» gridò Nico. «Ti ho vista!» Puntò il dito contro l’orso di pezza sulla scrivania di Isabella.
«Hai fatto una magia! Hai fatto comparire l’orso dal nulla! Insegnalo anche a me! Dai! Dai!»
Isabella si mordicchiò un labbro e si affrettò ad afferrare l’orsetto e a farlo sparire dietro la schiena.
«Ma cosa vai farneticando, Nico? Non sono mica una strega!»
Nico assunse un’espressione ostinata e fece sporgere in fuori il labbro di sotto.
«Non mi prendere in giro! Tu hai fatto una magia e adesso mi dici come si fa o… o… Faccio la spia a mamma e papà, ecco!»
Isabella rifletté velocemente. Sui libri di papà c’erano le sue annotazioni. Perciò sapeva cos’era l’Alchimia. Ci avrebbe messo un secondo a collegare i fatti, anche se Nico avesse volutamente estromesso il proprio contributo dal racconto della vicenda. Erano entrati nella biblioteca e Isabella aveva letto i libri di Alchimia. Non gli era mai stato spiegato il motivo per cui fosse vietato entrare in biblioteca, ma Isa intuì che avesse a che fare proprio con i volumi d’Alchimia conservati sugli scaffali, abbandonati sui ripiani a prendere polvere. Erano fitti di sottolineature, note a margine, formule scritte da papà di suo pugno, per cui dovevano essere stati studiati a fondo, prima di essere riposti e sigillati dietro una porta chiusa a chiave.
Era logico supporre che papà volesse che i figli non avessero niente a che fare con l’Alchimia.
Nico poteva glissare sulla storia del libro strappato e addossare a Isa la responsabilità d’aver sbirciato in biblioteca, tanto più che l’orso di pezza “comparso dal nulla” e il quaderno su cui Isa aveva trascritto teorie, teoremi, postulati e formule potevano essere usati come prove.
Isabella non riusciva a immaginare quale avrebbe potuto essere la reazione di suo padre.
Considerò le varie opzioni. Nico aveva visto l’orso, non poteva nasconderlo. Poteva però mentirgli, raccontargli che stava giusto finendo di cucire l’orso al lume della lampada a gas… Ma lui si era già messo a strepitare, farfugliando di una “luce verde”. Scartò quell’opzione.
Anche Isabella si era accorta della luce color giada sprigionata dalla sintesi alchemica.
Non poteva rischiare che Nico, per ripicca, mettesse in atto la minaccia e facesse la spia.
Restava dunque una sola opzione. Isa odiava sentirsi ricattata dal fratello minore, ma…
«D’accordo» capitolò. «Ma non è magia. È… un’arte che si chiama Alchimia e non può far apparire le cose dal nulla. Per attivare la reazione ci vuole un cerchio alchemico e nel cerchio alchemico bisogna mettere i materiali della sintesi e poi bisogna concentrarsi molto perché l’oggetto che si vuole creare riesca bene. Ci sono formule, teoremi e postulati da studiare.»
Nicola era ancora scettico. Isabella sbuffò.
«D’accordo. Guarda qui!»
Gli mostrò il quaderno con le formule. Nico ebbe una vertigine nel cercare di decifrarle.
«La matematica non mi piace!»
«Questa non è matematica, scemo! Comunque le formule le devi imparare se vuoi usare la sintesi. Senza le formule non sai nemmeno quali calcoli fare per attivare il cerchio alchemico!»
«Senti, insegnami qualcosa di semplice! Ad esempio come… evocare il fuoco, sì! Grandioso!»
Isa ebbe un moto di stizza e lo colpì con uno scapellotto.
«Vuoi starmi a sentire, cretino? Il Fuoco è uno dei quattro elementi fondamentali e l’Alchimia del Fuoco è quella più pericolosa! Prima devi imparare a manipolare la Terra e l’Acqua e poi l’Aria e il Fuoco!»
Nicola si rigirò il quaderno tra le mani.
«Non so… sembra barbosa…»
Isabella trattenne il fiato – sperò, invano, che Nico si lasciasse dissuadere dalla difficoltà delle formule.
«Ma tu sei brava a dar ripetizioni di matematica per cui m’insegnerai anche questa roba.»
Isabella si afflosciò sul letto. Maledette ripetizioni di matematica! Una volta a settimana veniva un ragazzetto del paese a prendere ripetizioni. Isabella era particolarmente portata per lo studio ed eccelleva in tutte le materie. Non poteva farci niente. Studiare le piaceva e preferiva la compagnia dei libri alle persone. Ma insegnare a Nico un’arte pericolosa come l’Alchimia?
Isabella non era riuscita a leggere i libri di livello avanzato, ma… Se suo padre aveva relegato i volumi in una biblioteca che nessuno consultava, una ragione doveva esserci; un bibliofilo come lui.
“Non può combinare pasticci se gli insegno solo le sintesi di base, no?”
Conosceva Nico. Se lo studio fosse risultato troppo complesso, ci avrebbe mollato.
«Va bene» sbuffò scocciata. «Basta che non racconti a papà del libro e della biblioteca!»
«Sei matta? Mi uccide se lo scopre! Puoi… riparare il libro, vero?»
«Sì, ma voglio provare ancora qualche sintesi prima di provarci. Fila a letto, adesso!»
Nico aveva ottenuto ciò che voleva e corse a lavarsi i denti e a infilarsi il pigiama.
Isabella sospirò. In che guaio s’era andata a cacciare? Maledetta la sua curiosità!
Trascorsero i giorni. La mattina Nico e Isa studiavano sotto l’occhio vigile di Patrizia, la studentessa di Filosofia che veniva a fargli da istitutrice dalla città, o dell’assistente di papà, quando lei frequentava le lezioni all’università. Il pomeriggio Isabella faceva sudare Nico sui teoremi e sulle formule. Nicola non era un somaro. Una volta abbattuto il muro del linguaggio, cominciò ad afferrare le formule a un livello puramente intuitivo. Provò anche alcune sintesi.
I suoi prodotti non riuscivano perfetti come le creazioni di Isabella, ma la reazione funzionava.
Isabella continuò a studiare l’Alchimia anche per conto suo. Quando papà lavorava e mamma era fuori a fare la spesa, quando Nico, stanco delle formule, usciva a giocare in giardino, Isa scendeva in biblioteca, forzava la serratura con l’Alchimia, trafugava alcuni volumi, che poi portava in camera. Leggeva, prendeva appunti, poi li riponeva, rimettendo a posto la serratura, sempre con l’Alchimia. Fu così che in breve tempo perfezionò la sua conoscenza.
Ciò che non sospettava, era che Nico trafugasse i suoi appunti quando lei usciva con mamma a fare compere o assisteva papà con le visite, soprattutto quando c’erano i bambini, perché li faceva giocare e così distratti era più facile fargli la puntura o persuaderli a bere lo sciroppo.
Nicola non era bravo quanto lei e molte delle formule gli sfuggivano ancora, ma a pezzi e bocconi riuscì a mettere insieme una teoria dell’Alchimia del Fuoco che avrebbe potuto funzionare. Intanto, pianificava la sua vendetta contro Tommaso.
Fu così che passarono due settimane e Isabella riparò il libro e lo ripose al suo posto, così come fece con gli altri volumi che aveva preso in prestito. Ora aveva letto tutto ciò che c’era nella biblioteca a proposito dell’Alchimia e aveva soddisfatto la sua curiosità.
Non aveva idea di quale piano stesse architettando Nicola e a quali conseguenze avrebbe portato.
Avvenne un venerdì pomeriggio, fresco e soleggiato.
Mamma aveva steso i panni ad asciugare ed era andata al mercato a fare provvigioni per la cena. Papà era uscito per una visita a domicilio. Isabella e Nicola erano soli in casa.
Come sempre quando la casa era silenziosa, Isa si chiudeva in camera sua, prendeva una libro da uno scaffale, lasciava che il gatto si accoccolasse sulle sue ginocchia e s’immergeva nella lettura.
Nicola aveva altri programmi. Con un pezzo di carbone della stufa disegnò due cerchi alchemici, uno per ogni mano, sul palmo e uscì, per raggiungere il rifugio segreto, che poi segreto non era, di Tommaso e della sua banda.
Quando l’odore di fumo le colpì le narici, Isabella chiuse il libro e andò alla finestra, che aveva lasciato aperta per lasciar entrare l’aria tiepida e il profumo di ginestre del cespuglio che cresceva sotto la sua stanza. Una densa colonna nera si levava dal bosco. Ebbe un orribile presentimento.
Che cosa sarà accaduto alla capanna di Tommaso?
- Nico ha usato l'Alchimia, che è esplosa in faccia a Tom prima di sfuggire al suo controllo. Le fiamme si sono sparse tutte intorno. Il bosco brucia. (67%)
- Nico ha usato l'Alchimia, non ha funzionato. Stizzito, ha preso una scatola di fiammeri dalla tasca e ha minacciato Tom. Nella baruffa che è seguita, fiammifero e scatola sono caduti, gli altri fiammi (0%)
- Nico ha usato l'Alchimia, è sfuggita al suo controllo e ha provocato un incendio. (33%)

23/12/2012 at 16:40
Bel finale! E ovviamente, ora via con il seguito 🙂
20/12/2012 at 18:24
Complimenti! Molto bello questo racconto e molto bello il finale.
non vedo l’ora di leggere il seguito e di sapere cosa succederà, e soprattutto sono curiosa di capire come mai i 2 mondi sono divisi e chi era il padre di Isabella…
20/12/2012 at 20:36
Grazie. 🙂
Non vedo l’ora di scrivere la seconda parte! 😀
20/12/2012 at 13:17
oddio, che finale! non pensavo che il padre fosse ferito così gravemente 🙁
questa proprio non me l’aspettavo.
adesso ESIGO un seguito :D, una seconda stagione, un “La figlia dell’alchimista 2” (un po’ come ha fatto Luca con Emozioni nella Nuvola)
20/12/2012 at 13:23
Il seguito ci sarà e s’intitolerà Cronache della Terra.
Quando avrò ricevuto un po’ di commenti e mi sarò assicurata che quanti hanno seguito la storia di Isabella hanno letto tutti l’episodio conclusivo, posterò il primo capitolo della nuova stagione. Penso che potrò già postarlo nel weekend.
20/12/2012 at 15:34
ottimo!! 😀
19/12/2012 at 21:53
°O° voglio il seguito! L’idea di Isabella che visita il mondo inferiore mi intriga un sacco *-*
19/12/2012 at 21:57
🙂 sarai accontentata {segreto segretissimo! Sto già lavorando al primo capitolo}
Il titolo sarà Cronache della Terra. Conto di scrivere anche Cronache del Cielo e Cronache del Mondo Eterno. Ci riuscirò dieci episodi alla volta? Chissà! Ma voglio provarci ugualmente. 😉
15/12/2012 at 19:33
@lucarossi369: tra le varie idee folli che mi sono venute nel corso della mia vita, mi è venuta anche quella di scrivere la trama di base di un videogioco. 😉
14/12/2012 at 22:42
Quindi… tutti d’accordo con l’apparizione dell’alchimista?
Domani posso procedere alla stesura dell’ultimo episodio?
Dell’idea di continuare facendone una serie che ne dite?
15/12/2012 at 12:11
direi che l’alchimista sta stravincendo, quindi vai! 😀
io sono assolutamente d’accordo per la serie! questa storia mi piace un sacco
15/12/2012 at 19:30
Grazie.
14/12/2012 at 22:37
Oh, wow! Quanti commenti tutti in una volta!
@lucarossi: con quel tuo “Un episodio bellissimo” mi fai arrossire; solletichi la mia vanità di scrittrice. 😉
@DarkWinter: eeh, mi sa che l’alchimista prevarrà; porta pazienza; magari nel seguito…
14/12/2012 at 11:43
Isabella finalmente una vera alchimista. Non sai quanto avrei voluto che avesse la meglio nel combattimento. Sentivo che ormai il suo veloce apprendistato era giunto al punto di poterle fare evocare “grandi” cose. Un episodio bellissimo. Ma forse le mancava ancora qualcosa: che sia l’amore del giovane alchimista insieme al quale si salverà?
14/12/2012 at 02:14
Scontato l’alchimista belloccio e/o più bravo di turno…per cambiare un mercenario..esperto in un’altra “arte”!
(Sob, mi sa perderò :/)
14/12/2012 at 11:43
Forse hai ragione DarkWinter. Ma molti lettori, tra cui il sottoscritto, sono inguaribilmente dei romantici 🙂
13/12/2012 at 11:11
Vada per l’Alchimista *-* ormai siamo tra Alchimisti e confido in un alchimista coi fiocchi che riscatti un po’ quest’arte così malvista!
13/12/2012 at 17:30
Se il giudizio dei lettori sarà unanime, verrai accontentata! 🙂
14/12/2012 at 00:42
in effetti anche io ho votato per l’aiuto dell’alchimista 🙂
che bell’episodio, ho un debole per l’achimia, mi piacciono tutti questi dettagli sui cerchi e gli elementi.
14/12/2012 at 11:45
Ho risentito l’emozione delle migliaia di evocazioni su World of Warcraft. Sono sempre e solo stato un mago… 🙂
14/12/2012 at 22:41
Ah, beccata! Anche se io gioco più che altro a Final Fantasy e Tales of, due famose saghe giapponesi e ad altri giochi minori distribuiti da una software house che si chiama NIS America.
15/12/2012 at 12:12
anche io ho giocato a WoW, e questa storia un po’ l’ha ricordato anche a me 😉
15/12/2012 at 18:36
Non sarebbe male scrivere la base di un videogioco fantasy o di fantascienza, eh? 🙂
14/12/2012 at 22:39
Grazie. L’idea dei cerchi in realtà l’ho presa in prestito da Full Metal Alchemist, il mio anime/manga preferito di tutti i tempi (gli anime li ho visti tutti e due; ma preferisco per certi aspetti quello del 2003, anche se devo ammettere che Brotherhood, superata la defalliance iniziale, quando poi segue il fumetto diventa davvero bello).
Quella degli elementi mi è stata ispirata dalla lettura di un saggio intitolato Storia dell’Alchimia… anche se è un po’ barboso.
15/12/2012 at 12:13
conosco Full Metal Alchemist, ho visto qualche puntata, bello!
infatti ci trovavo tanti elementi affini… ecco spiegato tutto 🙂
brava, continua così
10/12/2012 at 15:16
che piega inaspettata che ha preso questa storia, davvero… imprevista :D!
è ora che isabella usi di nuovo l’alchimia, stavolta per proteggere suo padre dai Ghoul
10/12/2012 at 18:01
Ma saranno abbastanza le conoscenze di Isabella per scacciare i Ghoul? 😉
10/12/2012 at 18:04
è ora di tirare fuori il talento naturale che è in lei 🙂
10/12/2012 at 14:26
Belle le sensazioni di Isabella di fronte alla novità della stazione. E molto bello il passaggio dal portale. Sono curiosissimo di vedere Isabella finalmente alle prese con l’alchimia. A dire il vero, mi aspettavo quasi che la usasse in mezzo ai monelli.
Brava Serafina, ti seguo con piacere anche sul blog!
10/12/2012 at 17:59
Grazie mille! 🙂
Questo capitolo non è stato facile da scrivere. Soprattutto il passaggio dei monelli, mi ha dato qualche noia. Sono contenta che tutto abbia funzionato e il capitolo abbia ricevuto valutazioni positive.
07/12/2012 at 02:05
Son contento perché alla fine lei e il padre son partiti insieme! Ora la scelta è dura…….banditi e guglielmo ferito sia!
07/12/2012 at 02:13
Ah, curiosità visto anche il tema! Il nome Hohenheim da dove deriva? 😉
07/12/2012 at 09:26
Hohenheim in realtà è il nome di Paracelso, un famoso alchimista realmente esistito (il nome completo è un impronunciabile Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim) vissuto in epoca rinascimentale. L’ho scoperto dopo aver visto la serie del 2003 di FMA, obbedendo alla curiosità e facendo una ricerca su Wikipedia. Parti del nome di Paracelso sono state usate anche in un gdr alchemico giapponese intitolato Mana-Khemia, in cui il personaggio principale si chiama Vaine Aurelius e suo padre Theophratus.
07/12/2012 at 13:13
Conoscendo sia FMA che Paracelso, ero appunto curioso 🙂
07/12/2012 at 20:51
Soddisfatto della risposta? 😀
Un piccolo omaggio al mio anime/manga preferito e anche alla figura storica che ha ispirato il personaggio. 😉
08/12/2012 at 23:50
Si soddisfatto 🙂