Sarò i suoi occhi

Dove eravamo rimasti?

Chi era stato a decidere il sacrificio di Dana? Dana stessa, anche se ora non lo ricorda. (67%)

MemorieDana Saywel aveva dimenticato.
Le accadeva spesso ultimamente.
Probabilmente anche quella mattina aveva scordato l’accordo con Herbert, o forse semplicemente aveva sbagliato giorno. Forse Jennie era morta per colpa sua.
O più precisamente anche Jennie era rimasta vittima della malattia che le stava consumando il cervello.
Sclerosi encefalica l’aveva chiamata il medico.
Ma il nome era poco importante. Sarebbe diventata un vegetale, un fantoccio senza coscienza qualunque nome avessero scelto di dare a quel morbo.
Seduta sul pavimento gelido della sua stanza, il freddo che le penetrava dentro le ossa, sentiva la sua memoria martoriata fare uno sforzo per ricomporsi.
Era stata lei a chiederlo a Herbert. Qualunque sorte le fosse toccata dopo, sarebbe sicuramente stata migliore. Jennie non lo sapeva, quella mattina la stava aiutando a preparare l’esperimento completamente ignara che sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero viste.
Ed effettivamente era avvenuto così.
Si tolse la fascia sinaptica e, finalmente, pianse.
Pianse finché un tocco gentile le prese la mano.
−Herbert mi ha spiegato tutto. Non è stata colpa tua.− e, dal buio in cui era immersa, non avrebbe saputo distinguere la voce del robot da quella di Jennie. Forse perché non c’era più nulla da distinguere.
−Vorrei che fosse vero… Ma avrò la mia punizione.−
−No, nessuna punizione. Tu devi vivere, io ho bisogno di te.− le disse Jennie accarezzandole il viso.
Sentì la superficie fredda della mano robotica sfiorarle la guancia e poi un brivido le penetrò dentro l’orecchio, scivolando fino al timpano e andando oltre, sempre più in lei. Ne seguì un’ondata di dolore, solida come metallo, che le avvolse il cranio fino a schiacciarglielo, scendendo poi verso il braccio fratturato, la gamba spezzata, il corpo martoriato che si contrasse stirato da trazioni interne.
Urlò. Poi il dolore vinse la coscienza.
Quando, dopo un tempo indefinito, riaprì gli occhi, incontrò il volto di mercurio di Jennie che le sorrideva benevolo.

I due bambini stavano giocando a palla in giardino. Quando la videro si fermarono incuriositi. Poi la maggiore le corse incontro riconoscendola: −Tu lavori con la mamma.− le disse con entusiasmo.
−Sì.− rispose Dana accarezzandole i capelli, biondi com’erano stati quelli della madre.
Anche il maschietto si avvicinò: −Mamma? C’è la mamma?−
Si chinò per accarezzare anche lui: −No, purtroppo la vostra mamma è ancora in viaggio. Ma vedrete che presto tornerà.−
−Mi manca…− confessò il bambino, timidamente, quasi fosse una colpa.
−Lo so.− ammise, lei veramente in colpa, −Ma per farvi sentire meno la sua mancanza lei mi ha chiesto di darvi questo.− e consegnò ai bambini una scatola bucherellata.
Qualcosa si mosse dentro il pacco ancor prima che i bimbi potessero aprirlo. Si allontanarono divertiti e spaventati e toccò quindi a lei sollevare il coperchio. Ne uscì un cagnolino dal muso schiacciato, con il pelo corto e di mercurio.
−È un cane robot!− esclamò entusiasta la piccola.
−È Mops.− affermò sicuro il maschio, al quale il cane meccanico stava già leccando la mano.
−Questo non è Mops. Mops è morto.− dichiarò la femmina, accarezzando l’animale.
−No, era scappato e adesso è tornato.− difese la sua opinione il fratello.
Dana si avvicinò loro: −Esatto, è andata proprio così. Era scappato ed era rimasto ferito in un incidente. Ma noi l’abbiamo trovato e l’abbiamo curato con delle nuovissime tecnologie. E adesso lui è di nuovo qui con voi.−
I bambini la guardarono stupiti. Poi scapparono via ringraziandola, facendosi rincorrere dal cagnolino.
−Grazie Dana.− un sorriso di fece largo sul viso stanco del marito di Jennie.
Lei si limitò ad annuire e a stringergli la mano.
−Lei come sta?−
−Si sta abituando alla nuova condizione. La pelle sintetica è di grande aiuto ma il problema più grosso resta la memoria.− rispose Dana con franchezza.
−Pensi che ricorderà?−
−Ci vorrà tempo, molto tempo. Ma io sono qui per aiutarla. Per un po’ sarò i suoi occhi.−

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114 Commenti

  • Anch’io l’ho letto dall’inizio alla fine. Davvero un gran bel racconto, molto ben congegnato. Ho cercato anche di mettermi nei tuoi panni, michelfranzoso. Devo dire che scrivere così è davvero una sfida notevole: il nuovo episodio si apre con una scelta che è nota, quindi c’è un calo dell’attenzione alla trama e un incremento dell’attesa sul cosa succederà subito dopo. Il “subito dopo” però non dev’essere un colpo di scena, perchè c’è bisogno di un calo di tensione, per poi far riesplodere tutto nella parte finale dell’episodio, in cui la tensione sale, e senza svelarsi diventa la domanda al lettore. Il tutto in poche, mirate parole, e per dieci volte.
    Bellissimo, interessantissimo.
    Complimenti!

    • Grazie emotone!
      Effettivamente quella che descrivi è una delle “difficoltà” di scrivere un racconto interattivo. Ma ovviamente anche il suo bello.
      E’ un po’ come scrivere episodi per una serie televisiva, senza però sapere come finirà!
      E la difficoltà più grande è proprio questa, riuscire a mantenere il controllo della storia nonostante le opzioni, in modo che resti organica e che arrivi a un finale centrato.

      Visto che ti è piaciuto il mio primo racconto spero che ora verrai a seguire il prossimo, http://www.weblove.com. Sono ancora al primo episodio e potrai essere fautore della sua evoluzione!
      Ti aspetto!

  • … bellissimo finale ! mi sono commosso, giuro, sulla chiusa soprattutto. hai ripreso il tema, il titolo stesso del racconto, e l’hai fatto in maniera perfetta.
    è stata una delle mie storie preferite sul sito, dritta e senza troppi fronzoli, gestendo bene trama e personaggi.

    anche io ovviamente tifo per un nuovo racconto!!

  • Che finalone in arrivo!
    Sei stato bravissimo a recuperare tutti i pezzi della trama e ricomporli in una spiegazione che non fa una piega, soprattutto quell’idea sul substrato… Geniale!
    Voto per Dana, che non se lo ricorda. Ma non riesco a immaginare come scriverai il finale 🙂

  • ti giuro che sono stato almeno un minuto buono davanti alle tre risposte… difficile scegliere questa volta, davvero difficile.
    alla fine ho votato la coscienza di Jennie prevalere, perché calcolando che mancano due episodi voglio il gran finale 🙂

    comunque sempre bravo, una delle mie storie preferite!

  • Eccomi.

    Io voto per il sabotaggio.

    Ad ogni modo: mi piace lo stile. Vedo anche una progressione positiva nella verosimiglianza dei dialoghi e nella descrizione delle scene.

    Ti seguo.

    Un caro saluto,

    Bob

  • sono un po’ maligno, ma non posso resistere: voto per l’errore di Dana 🙂
    creerebbe un certo conflitto emotivo, e vorrei proprio vedere come lo risolve la protagonista.

    ho notato un piccolo particolare di stile, ma ditemi se mi sbaglio: da questo capitolo, dopo che il robot ha preso contatto con lo strano metallo, ha cominciato a chiamare la dottoressa per nome (Dana) e non con Miss Saywel come aveva fatto finora.

  • ho optato per il sabotaggio. Mi pareva più intrigante! c’è da chiedersi da parte di chi. Mi viene da pensare a Herbert, magari ha organizzato tutto per vedere se lo scopriva, per sembrare innocente. Ha sabotato il laboratorio magari per il semplice fatto che vuole mettere un fermo all’avanzamento robotico ( anche se non spiegherebbe perchè ha dato origine al progetto, se non ho capito male lui è il capo )
    Oppure per l’assicurazione. Non so, in sintesi mi garba l’idea XD

  • sempre più bella questa storia!
    se fosser due bambini che giocano? se alla base degli studi e esperimenti per costruire questo modello di Sapiens3 ci fosse il cervello di un bambino? e il ruolo di questo metallo liquido ha ancora tanto margine da giocare nel racconto

  • Sono contento di aver perso nel sondaggio del quattro (in realtà, perdo spesso 🙂 )
    Hai reso il metallo liquido molto bene.
    Per gli stessi motivi espressi dagli altri, ma con una visione opposta vorrei evitare i bambini. Sammy posseduto mi sembra pericoloso. Preferirei il lab distrutto e in mezzo al caos, un particolare agghicciante

  • mi è venuto il brivido mettermi nei panni di sammy quando scopre che potrebbe essere sostituito da robot molto più avanzati, anche se il cervello potrebbe essere sempre il suo in un corpo nuovo. Io dal canto mio non trovo banale che il metallo vivo possa attaccare sammy pensando alle seguenti opzioni:
    A- in qualche modo si è creato un essere dal metallo vivo con la coscienza di jenny ( magari poco probabile a interessante )
    B- si è creato un essere di metallo vivo che non comprende e si sentì minacciato dalla presenza di sammy

    comunque mi garba la storia 😀

      • certo che si, qui un paio di spunti:

        1) il collegamento tra sammy e la scienziata era fatto con fastweb, il che spiega perchè dopo pochi minuti non va piu nulla.

        2) l’ombra era una robottessa e sammy adesso sta facendo cose per cui è necessaria una certa privacy

        3) il metallo era in realtà il sudore di ciac norris che ha trasformato sammy in un bambino in carne e ossa

        4) un esplosione ha danneggiato la vista di sammy che si risveglia poco dopo con i suoi occhi attaccati (in condivisione) al minime del dr male

        5) tutta la storia era in realtà ambientata nello stomaco di giampiero galeazzi, che ha espulso sammy con un “ruttino”

  • ecco, un altro bell’episodio!
    direi che la connessione cade proprio perché Sammy è stato attaccato dal liquido. non lo doveva toccare 🙂
    hai inserito bene tutte le emozioni, anche se questo automa ha più paura di un umano praticamente 😀

    • ancora meglio questo terzo episodio 🙂
      ha vinto la coscienza, e sta bene, non importa se non era quella che avevo votato hehe.
      bell’idea quella dei dialoghi alternati con il pensiero dell’automa.
      ho votato per il metallo intelligente che mi sembra perfetto per il contesto del racconto, e infatti è in maggioranza!

      nel laboratorio potrebbe trovare, oltre a una gran confusione di cavi impazziti, fumo e scintille, delle strane gocce di liquido simi al mercurio… ma che si muovono ad ogni parola emessa dall’automa: metallo che reagisce al suono?!

  • molto bello anche questo secondo episodio. avevo votato per la figlia del Presidente USA nel primo capitolo ma vedo che con la scienziata te la sei cavata alla grande: grande!
    anche io ho votato per l’impianto spinale, ma tutte e tre le possibilità sono davvero interessanti quindi sono curioso qualsiasi cosa vinca!

  • un’altra bella storia, mi piace il soggetto. e questo strano legame tecnologico sensoriale.
    ho votato per la figlia del Presidente USA perché vista l’importanza della famiglia può ricevere queste cure iper-avanzate.

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