Schegge

Dove eravamo rimasti?

Cosa sarà di Lumiel? Qualcuno si sacrificherà offrendo il proprio corpo inaspettatamente. (59%)

Un nuovo inizioSangue.
Devo.
Avere.
Altro.
Sangue.

I Davros erano preparati,a questo. Mi hanno imprigionata.

Le loro barriere sono forti e resistenti ma non potranno contenermi a lungo, comunque. Mi infrango contro di esse e il mio essere si frantuma in lingue scure che scivolano su questi muri invisibili diramandosi in altre mille ancora.
Urlo la mia sete di vendetta, esigo il mio tributo.

Mi dilato, mi dimeno in questa prigione fatta di incantesimi antichi quanto lo sono io. Li sento scricchiolare sotto i miei colpi, cederanno prima o poi. Mi ritiro il tempo necessario a raccogliere altre energie e sferro un nuovo attacco, più potente di prima. Fiamme, lampi rossastri, squarciano la coltre scura che mi circonda, ma questa si forma di nuovo, in pochi attimi.

Ringhio la mia frustrazione e la mia rabbia. La terra trema, tremano i cuori, anche quelli dei Davros. Li sento. Possono sopportare l’orrore che porto con me, ma non significa che non mi temano: sono stati loro ad avermi condannata, nella notte dei tempi, sono gli unici a sapere come incatenarmi.

Una crepa.
Si allarga.
La luce.
Bianca, intensa.

Iniziano a vacillare, non hanno più le forze per contenermi. Sento le loro voci spezzarsi, poi riprendere, aggrappandosi a ansiti disperati e determinati.
Ma ormai il varco si è aperto e io posso riversarmi fuori. Falcio via chiunque mi si pari innanzi, nella mia anelante corsa verso la libertà. Chaos. Sì. Agitatevi, piccoli esseri fatti di carne. Mi renderete solo più forte.

Li sbaraglio, scaraventandoli contro le pareti, spezzandoli come legnetti. Mi insinuo sotto la loro pelle, facendo scorrere il terrore gelido nelle loro vene, amplificato fino a farli impazzire. Entro dentro di loro, li divoro dall’interno, cibandomi delle loro ombre, delle loro budella, del loro sangue. Scivolo fuori dalle loro bocche e lascio dietro di me corpi svuotati, privi di vita.
Alcuni cercano di fermarmi con gli incantesimi, inutilmente: sono indeboliti, ormai.
Altri fuggono, ma il panico é mio alleato. I corpi si ammassano contro gli stretti passaggi, l’uno sull’altro. Sono loro stessi ad uccidersi l’un l’altro nella straziante ricerca di una via di salvezza.

Io scivolo fra di loro, alimento il terrore, lo faccio mio e poi lo risputo sui Davros in questa carneficina che riempie la stanza dell’odore acre della morte e della paura.

Inebriata, continuo a uccidere. Ogni morte mi rende più forte e mi allontana sempre più da quel che ero. Non voglio più tornare nella mia prigione.

Un ululato possente fende l’aria, attira la mia attenzione.
Possibile che lei sia qui?
Un’ombra scura si muove rapida fra i cadaveri, li scavalca, diretta verso il centro della stanza, seguita da altri lupi.
É maestosa. Come la ricordavo. Un’enorme lupa fulva, dagli occhi ambrati e fieri, mi si para innanzi. Il suo pelo lucido riluce sotto al bagliore delle fiamme, il suo sguardo riflette il fuoco antico della sua razza.
Al suo fianco c’è Blez.
Ci fronteggiamo in un silenzio innaturale nel quale riecheggia ancora il suono di quell’ululato e tutti gli altri rumori sono solo un sottofondo lontano.
Lei, Anja, è tornata.
Libera dalla mia possessione, si è fatta di nuovo lupa.
Ed ora è qui, da me, per ricominciare dall’inizio.
Sembra che non le importi di dover patire altre sofferenze, in un vagabondare perenne per queste terre deserte.
Sono sazia.
Guardare i suoi occhi mi fa sentire stanca, vinta.
Ricominciamo, Anja. Finché avrai la forza tu di farlo, io non potrò fare altrimenti.
Lei attende. Scivolo verso il suo corpo.
I suoi occhi sono fissi su di me. Le penetro nella pelle, fra il pelo, fin nelle ossa. Sento ogni fibra del suo corpo vibrare mentre mi accoglie. Vacilliamo entrambe quando il legame fra di noi si rinsalda, con una vampata che arde dietro il suo sguardo.
Blez strofina il suo muso contro quello della lupa.

Poi, entrambi si mettono a correre, seguiti dal branco, lasciandosi alle spalle quel luogo di morte e andando incontro all’alba.

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220 Commenti

  • Mi è venuta la pelle d’oca. Sììì, la lupa è arrivata, voglio essere lupo anche io 🙂
    Bellissimo lavoro Lala, e ribadisco anche qui come già fatto con Diego, è un vero peccato che queste storie siano finite.
    Dai, mettetevi al lavoro e scrivetene altre 🙂

  • Dimenticavo, e se Schegge vi è piaciuto, di Laura c’è anche El Greco, a me è piaciuto tantissimo, l’ho letto in pochissimo tempo perché scorre veloce e piacevole come le ferie. Questo è il link, si può scaricare la versione in pdf gratis, magari il prezzo è un voto 🙂 per votare basta registrarsi (due minuti del vostro tempo), perché tramite facebook non funziona.
    http://www.zeugmapad.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=267%3Ael-greco&Itemid=641
    VOTA LAURA VOTA LAURA VOTA LAURA

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