Dove eravamo rimasti?
La terza Ruga– SDENG! SDENG! –
…
– Uoah! Che è, che succede, cos’è stato? Ehi! –
Giacinto e Flemindo riprendono i sensi, risvegliati da una doccia fredda. Letteralmente.
Non capiscono dove si trovano, sono uno di fianco all’altro in uno spazio ristretto, mentre la loro vista annebbiata comincia a diventare sempre più nitida… Sono in uno sgabuzzino.
Davanti a loro un’anziana casalinga tiene in mano un secchio, dal cui bordo cadono al suolo piccole gocce trasparenti.
Ora ricordano.
È la padrona della casa dove si sono introdotti per scappare dalla polizia.
– Chi siete e perché siete entrati di nascosto in casa mia? Non sarete mica dei ladri? – dice, squadrando con sguardo sprezzante i corpi tutt’altro che aitanti dei due intrusi.
– No, guardi, stia tranquilla, stavamo solo fuggendo dalla polizia – risponde Flemindo, ma non riesce a terminare la frase con la stessa convinzione con cui l’ha iniziata. Rivelare che stavano scappando dalle forze dell’ordine non è forse il modo migliore per tranquillizzare una sconosciuta. – Cioè, intend… ehi, un attimo. Che fine ha fatto la polizia? –
L’ultima cosa che ricordavano è il rumore dei poliziotti che bussavano violentemente alla porta.
– Silenzio! Sono io a fare le domande. Tu, come fai a conoscere quel soprannome? –
Tilly. Ora Giacinto ricordava. Aveva visto un fermacapelli identico a quello della sua amica perduta fin troppi anni fa, e aveva creduto che la padrona di casa potesse essere lei.
– No, era il soprannome di una ragazzina che ho conosciuto quando ero bambino, un’estate trascorsa al lago qui vicino…
La donna si ferma per qualche secondo in un’espressione corrucciata poi, mentre fissa Giacinto, spalanca la bocca e sgrana gli occhi, lasciando cadere a terra il secchio.
– Gia-giacinto?!? –
L’uomo rimase folgorato nel comprendere che la donna lo conosceva.
– Tilly? Ma… come?! Tu eri morta! Ti ho vista affogare! Ho aspettato per vedere se risalivi, ma ho capito che avevi perso i sensi ed eri rimasta sul fondo del mare… –
– Oh, se è andata così avresti almeno potuto buttarti per salvarmi, bell’amico! –
– Ma non sapevo nuotare, non sarebbe servito a nulla, avrei solo peggiorato le cose… –
– Comunque sono risalita dopo poco, mi ero nascosta sotto il pontile, c’era uno spazio vuoto al di sopra dell’acqua che mi aveva permesso di nascondermi. Ero proprio sotto i tuoi piedi, ti sentivo piagnucolare, volevo farti uno scherzo! –
– Ah, proprio un gran bello scherzo, farmi credere che fossi morta! –
– Ma pensavo di svelarti tutto il giorno dopo! Non è colpa mia se non c’eri più!
– Per forza, era il mio ultimo giorno al campeggio! –
– E io come potevo saperlo? Perché non me l’avevi detto? –
– Bè, ecco… Io… Non sapevo come dirtelo… Non ero pronto a salutarti… e… –
Flemindo osserva sbigottito Giacinto e la padrona di casa battibeccare, cercando invano di capire qualcosa di quello che stanno dicendo…
– Scusate, non vorrei disturbare, ma abbiamo i poliziotti alle calcagna –
– Oh, di loro mi sono occupato io. Dopo avervi nascosto nel ripostiglio ho aperto e gli ho detto che era tutto a posto. Hanno creduto a una povera signora indifesa, ma stanno continuando a cercarvi, credo di avervi solo fatto guadagnare un po’ di tempo… Si può sapere cosa avete combinato? –
– Tilly, è una storia lunga: stiamo scappando dall’ospizio in cui eravamo rinchiusi… –
– Cosa? Un’avventura! Sembra emozionante, vengo anch’io! –
In un’istante Giacinto riconosce in quel guizzo d’entusiasmo la ragazzina con le lentiggini per cui si era preso una cotta.
– Non sarà una passeggiata… Oh, va bene. Presto, andiamo. Dobbiamo allontanarci il prima possibile da qui. –
Flemindo come al solito cerca di riportare Giacinto coi piedi per terra: – Certo, è un programma molto emozionante… ma vi ricordo che la “nostra” 500 è in un fosso e molto probabilmente non è nelle condizioni adatte per partire subito. –
Tilly accennò un sorriso beffardo: – Bè, sono la vedova di un meccanico. Qualcosa l’avrò pur imparata, no? –
07/10/2013 at 14:00
adesso vogliamo il 2.0!!!!
26/09/2013 at 07:44
Su, su, l’ultimo sforzo!
15/09/2013 at 00:24
Una porta sfondata, mi sembra il momento giusto (:
Magari la padellata dopo, chissà!
06/09/2013 at 12:14
Bellissimo! …opto per una fuga dalla città!! 😀
29/09/2013 at 11:41
…e per la padellata 😉
22/08/2013 at 23:39
Eh beh, direi la seconda. Magari non è morta e lui non lo sa…
Credo che il tuo racconto abbia qualcosa che assomiglia vagamente al mio 😉