La leggenda del pirata Jordie Facciaditeschio.

Dove eravamo rimasti?

Chi è il misterioso individuo? Zonzi Seidita, il primo compagno di cella di Jordie al Saint Patrick. (43%)

IL Lebbra

Il mar dei Caraibi è una creatura onnivora e pazza, che non di rado ingoia un marinaio per risputarlo dai morti molti anni dopo. Come diceva il blasfemo Padre Oojer, col suo accento che sapeva di alcol e di Olanda, Tortuga vede ogni anno più resurrezioni di quante ne possa sognare Gerusalemme.

-“Chi non muore si rivede, Jordie Facciaditeschio. E a volte anche chi muore.”

Nella taverna risuonava la melodia sgarbata di un violinista cieco la cui paga erano una puttana e qualche bicchierino. Nella nebbia di sigari e sudore, nessuno faceva caso al nuovo arrivato e a Jordie Facciaditeschio.

-“Zonzi Seidita, dicevano che avevi la lebbra e stavi finendo i tuoi giorni in una cantina in Messico.”

-“E’ vero, ma ho più vite di un pesce gatto. Ho passato mesi d’inferno, vedendo la mia carne macerarsi poco a poco e la mia anima evaporare, ma un sant’uomo di cattolico si è preso cura di me sino allo stremo e mi ha salvato la vita. Ha pregato notti intere per me, io bestemmiavo e lui pregava. Non so dove sia ora quell’uomo, probabilmente è morto di lebbra, pace all’anima sua. La lebbra mi ha portato via un amico, e altre due dita. Ormai giù al molo tutti mi conoscono come “Il Lebbra”.”

Jordie Facciadisteschio, senza dire una parola, guardava l’uomo dritto in faccia con i suoi occhi neri leggermente fuori dalle orbite. Con uno scatto nevrotico e rapidissimo, come un cane rabido che azzanna il figlio del padrone, sganciò un pugno diretto dritto sullo zigomo di Zonzi.

-“Bastardo! Topi morti, eh? Topi morti? Sei verme indegno, Seidita!” gridò istericamente Facciaditeschio mentre Zonzi finiva scagliato a terra dalla violenza del colpo ricevuto.

Nella taverna calò un attimo di silenzio raggelante; alcuni avventori si voltarono bestemmiando sottovoce. Qualcuno si alzò in piedi. Jordie Facciaditeschio li guardò con aria di sfida, per non mostrare la propria paura. Passarono alcuni istanti in cui la taverna parve una polveriera pronta ad esplodere in un’immensa rissa. Jordie portò istintivamente la mano in basso, cercando la fondina o la spada. Molta gente a fine giornata non chiede di meglio che poter fare a cazzotti con un verme di pirata come lui. Stava per tirare fuori il pugnale, pronto a difendersi… Poi, all’improvviso, il suonatore cieco riprese a suonare, e tutti tornarono a giocare a dadi e bere rum scadente, imprecando contro i Caraibi e contro gli dei. La fortuna, è proprio vero, aiuta i pirati.

Come se nulla fosse successo, Facciaditeschio guadagnò con passo veloce l’uscita della bettola, lasciando Zonzi steso sanguinante sul pavimento lurido del locale e uscendo in un vicolo nella spaventosa bellezza della notte tropicale. Mentre inspirava quel fresco odore di salsedine, sentì comparire dietro di lui qualcuno che si avvicinava tenendosi le mani sul volto.

-“Jordie! Jordie, aspetta!”

Era Zonzi. Si premeva le mani sulla  faccia, ma si vedeva che sanguinava copiosamente dal naso e dallo zigomo.

-“Cosa vuoi, Seidita? Per colpa tua sono quasi morto al Saint Patrick. E il problema è quel quasi.”

-“Jordie, io…”

-“Tu cosa, Zonsi? Tu andandotene dalla cella, il giorno che ti rilasciarono, mi dicesti che mangiando quei topi morti mi sarei di certo ammalato fatalmente e avrei posto fine alla mia sofferenza.

Beh sai una cosa, Zonzi? Io li mangiai, quei topi. E mi ammalai. Stetti male, ebbi febbre e allucinazioni, allucinazioni terribili, per settimane. Ma non morii. Quei topi non mi uccisero, Seidita, e tu mi avevi giurato che l’avrebbero fatto. Mi hai dato una speranza di morte che si è rivelata fasulla. E’ questo che non ti perdono.”

Così dicendo, mise mano alla pistola, puntandola verso l’uomo, che stava in ginocchio di fronte a lui.

Zonzi Seidita, o Il Lebbra se preferite, temeva che il motivo della reazione di Jordie fosse quello. Ora se ne stava lì, con una maschera di sangue sul volto a fissare il volto di Jordie sfigurato dalla follia che lo animava. Era colpa sua se Jordie era vivo, se il Saint Patrick aveva restituito al mondo libero un uomo un tempo valoroso e oggi così truce, così nevrotico, così visibilmente pazzo? Corpo di mille sciacalli, in parte sì.

Con un filo di voce, sempre tenendosi le mani sulla faccia, prese a dire:

-“Facciaditeschio, non credevo che saresti sopravvissuto. Se ne fossi stato capace ti avrei ucciso con le mie stesse mani per risparmiarti quella sofferenza. Ma in realtà ho sempre creduto che in fondo tu volessi vivere, Jordie. Vivere per vendicarti di tuo padre, di Butcher il Maledetto. Non è questo che brami, Facciaditeschio?”

-“E’ l’unico pensiero che mi fa muovere le gambe e guardare ancora verso il mare.”

Lontano, un gabbiano gracchiò mentre volava in alto verso il mare, un po’ più in alto degli uomini e delle loro maledizioni.

-“Puoi uccidermi, se vuoi, Jordie. Ma forse ti conviene avermi come timoniere in questa impresa, non credi?”

Jordie rimase immobile, meditabondo.

E ora portatemi un altro bicchierino di rum e vi racconterò il resto. Su, su, un altro bicchierino…

Cosa ne sarà del Lebbra?

  • Riesce a fuggire approfittando di una distrazione di Facciaditeschio. (15%)
    15
  • Facciaditeschio lo risparmia ma gli fa giurare che lo aiuterà nell'orchestrare la propria vendetta (78%)
    78
  • Facciaditeschio lo uccide senza pietà nel vicolo (7%)
    7
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21 Commenti

  • Adoro questo genere di storie e quelle ben scritte. Avendo questa tutte le caratteristiche giuste non posso che seguirla. Bravo!
    Punto subito sull’azione per cui opto per il compagno di cella. Potrebbe venirne fuori una scazzottata, per esempio 🙂

  • mi piace il tuo stile!
    gli occhi come scarabei, tutta quella gentaglia come la melma del mare… e poi chiudi l’episodio in maniera perfetta per farci decidere il personaggio: bravo! ti seguo sicuro 🙂 (anche perché avevo proprio bisogno di una storia di pirati)
    ho votato per il suo primo compagno di cella, è così verosimile
    al prossimo episodio!

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