UnoOra Mina ha dodici anni.
Non riesce a prendere sonno e continua a guardare fuori dalla finestra della sua stanzetta arancione. Piove. Piove perché è autunno e in autunno a Torino piove così.
Sente il ticchettare ritmico dell’orologio con le orecchie di Topolino al posto delle lancette e gira il cuscino dall’altra parte perché è più fresco per le sue guance.
Una striscia di luce gialla colpisce il letto ogni notte dalla parte dove lei mette i piedi. Stanotte quella striscia di luce sembra diversa: più sottile.
Mina si chiede il perché.
Le orecchie di Topolino sono una sopra l’altra che sembrano un unico orecchio nero. Un buco nero nell’orologio a muro. Un buco nero nella sua stanzetta arancione.
Il campanile dopo le nove di sera non suona più.
Mina si alza dal letto. Tocca il pavimento a scacchi freddo con i piedi caldi. Lo tocca con la punta delle dita e si tira su come una ballerina. La ballerina che vuole diventare da grande.
Cammina sulle punte verso la finestra per non svegliare nessuno e sceglie le mattonelle nere per i suoi passi soffici.
Dovrebbe dormire, domani c’è scuola, ma quella striscia di luce che le ha fatto sempre compagnia, stanotte è diversa e Mina vuole capire perché.
Dalla finestra si vedono le stesse cose di sempre: la punta della Mole con tre luci rosse, l’insegna luminosa del teatro, la strada con le luci gialle e le rotaie del tram deserte e lucide, gli alberi quasi scheletrici, neri su sfondo grigio e il campanile della chiesa con i mattoni che odorano di terra.
E poi Mina vede Lui.
Vicino ai mattoni, battuta dalla pioggia, l’ombra esiste immobile.
Il ticchettare ritmico smette di essere ritmico. Smette e basta.
La striscia di luce divide a metà la figura di Mina, le passa sul pigiama rosa della Pantera Rosa sale vicino al suo piccolo seno e segue la linea del collo, la pelle bianca con la luce gialla, sembra anch’essa rosa. Prosegue lungo il suo viso, vicino il suo occhio sinistro, scompare sopra i suoi capelli neri lisci e lucidi come il pavimento a scacchi e poi, si perde.
Mina appoggia la pianta dei piedi sul pavimento freddo, ma non lo sente più freddo.
Lui si muove. Attraversa la strada. Si allontana dal campanile. Entra nella pioggia.
Quel movimento fa indietreggiare Mina. Si sposta dalla finestra. La striscia di luce smette di tagliarla. Mina. Al buio.
Lui non cammina. Lui procede. Non è un camminare quello. È un avanzare di qualcuno che ha i femori spezzati e il suo volto, la sua figura, tutto è sempre in ombra anche al centro della strada piena di quella luce gialla.
Mina trattiene il respiro. Lo riconosce. Sa che viene a trovarla ogni volta che vuole per ricordarle che c’è.
Ardente miagola vicino i piedi nudi di Mina. Mina si gira a guardarlo. I suoi piedi sono su due mattonelle bianche ora. Ardente è nero e resta su una mattonella nera e continua a miagolare.
Mina si gira verso la finestra e guarda ancora.
Un orecchio di Topolino inizia a spostarsi, il ticchettare dell’orologio riprende, la stanzetta arancione è ancora arancione, il campanile continua ad odorare di terra.
Mina non lo vede più.
Quell’ombra è sparita e Mina smette di trattenere il respiro.
Respira e vuole tornare al letto. Così va per accarezzare Ardente per dargli la buonanotte e non lo vede più, non lo sente miagolare. Alza lo sguardo perché Ardente è sul letto. Lei lo sa. Fa sempre così, ma sul letto Mina non vede Ardente.
Arriva prima quel respiro irregolare che sa di persona malata.
Poi, sul letto nero, quell’ombra solida. Respira. Respira con branchie di pesce.
E la striscia di luce ne mostra la sua pelle squamosa.
Le squame blu con la luce gialla sono l’ultimo ricordo di Mina.
Poi è sveglia. Poi si chiede perché. Poi si addormenta. Poi si sveglia e la notte è già finita.
Qual è il prossimo frammento della vita di Mina?
- Ora Mina ha ventiquattro anni ed è la sera dopo la mostra. (22%)
- Ora Mina ha ventiquattro anni ed è la sera della mostra. (78%)
- Ora Mina ha dodici anni ed è il giorno dopo. (0%)

26/02/2014 at 23:07
Sta con Giorgio!
21/12/2013 at 15:31
Sono arrivata ora a leggere il tuo racconto e sono contenta di averlo fatto “Il cielo è pieno di gocce immobili ….” sei bravo ti seguo Marta a casa da sola.
23/10/2013 at 14:39
mi piace molto il racconto, quando metterai online il prossimo episodio? ho votato per lasciare Mina a casa da sola, ma credo che sia l’opzione meno votata 😉
ti seguo, se vuoi puoi dare un’occhiata alla mia…
23/10/2013 at 16:05
Ottima domanda.
Appena ho una risposta che non sia più vaga di quella di uno scrittore nei confronti del suo editore, vedrai il nuovo capitolo di Macchie Rosse.
Come lessi sulla velina di una scatola di biscotti: Grazie per la preferenza accordataci.
D’
20/10/2013 at 14:03
Lo stile con cuil scrivi da al racconto il ritmo di una tetra litania … strisce di sicuro l’effetto di incutere nel lettore disagio e paura. Non facile scrivere storie del genere horror sì cade spesso nel comico se non sì rispettano alcuni canoni e registri di scrittura. Ritengo ché tu sia riuscito a trasmettere la giusta dose di angoscia e paura… Bravo! Voto per la terza opzione.
20/10/2013 at 14:13
Grazie Nunzia, il racconto è fermo da un po’, ma commenti come i tuoi e spinte di qualcun altro sono molto gradite per darmi lo slancio necessario a continuare.
Se mi impongo di finirlo per la fine dell’anno, ci riuscirò?
Grazie per seguire la tetra litania… =)
Quando scrivi “strisce” vuol dire “sortisce”? Queste cose comunque sono fantastiche…
D’
21/10/2013 at 09:02
Scusa Giuseppe, ma ieri stavo scrivendo con il cell e il T9 a volta provoca disastri! In effetti volevo dire appunto “sortisce”… ti seguo!
05/03/2013 at 17:49
Dopo l’amabile conversazione sui Masters non ho potuto non leggerti 🙂 non so, dalla foto e dai commenti mi aspettavo fosse un racconto horror/ironico, invece mi fai davvero cagare sotto!!! Con queste atmosfere cupe, queste visioni tremende, complimenti!! Inizialmente ho pensato a lei in casa da sola, poi ci ho ripensato e volevo darle un po’ di vita sociale e chiacchiere, allora ho votato con l’amica…
Complimenti!
05/03/2013 at 18:07
Grazie. Son felice ti sia piaciuto. Presto lo continuerò. =))
D’
05/03/2013 at 18:10
E io lo aspetterò 😉
05/03/2013 at 18:12
Nel frattempo puoi recuperare la vecchia piramide degli exogini. 😉
D’
27/10/2013 at 09:16
Ho recuperato la piramide degli exogini!! Adesso puoi continuare il racconto…
Aspettavi questo, no? 🙂
27/10/2013 at 11:22
Vi ci siete messi d’impegno a ritirarmi in pista a ballare, eh? Ma mi si nota di più se vengo e non ballo o se non vengo proprio… vengo, vengo e magari mi metto vicino la finestra in controluce… =)
D’
05/03/2013 at 14:09
Devo confessare che non amo i racconnti horror, ma questo che ho aperto per curiosità e ho letto tutto di seguito mi ha presa mio malgrado. Anzitutto è scritto bene e non è poco. Insomma quando ci sarà il prossimo episodio? Anche se ho vtato in netta minoranza, ciò non vuol dire che non abbia diritto a sapere come procede ‘sta storia…
05/03/2013 at 18:09
Cara titta (o caro Titta vedendola in sorrentiana memoria), non sei la prima a cui non piacciono gli horror, ma che apprezza Macchie Rosse.
Il prossimo episodio ci sarà subitissimo.
Devo solo finire due cosette in sospeso che non posso rimandare. =))
D’
19/02/2013 at 15:22
Ho votato per Mina a casa sua da sola 🙂
05/03/2013 at 18:11
Tanto alla fine sembra che sola non sia mai…
D’
18/02/2013 at 15:27
Anche io aspetto fiduciosamente il nuovo episodio.
05/03/2013 at 18:13
E’ il “fiduciosamente” che non sarà tradito.
D’
18/02/2013 at 09:41
aspetto il nuovo episodio 🙂
18/02/2013 at 15:03
pure io!
🙂
05/03/2013 at 18:11
Anche io. =))
D’
11/02/2013 at 02:07
Tristi questi cinque anni di Mina, ma bello per noi essere andati a trovarla bambina. Mi piace saltare qua e là nel tempo. Vediamo cosa succede al prossimo salto!
05/03/2013 at 18:10
Arriva il prossimo salto arriva. Prima che impazzisca, ma arriva. =))
D’
08/02/2013 at 18:06
…a casa sua da sola.
Atmosfere Hitchcock e Argento ho percepito leggendo.
Ma ancora non mi hai fatto abbastanza paura, D’…
05/03/2013 at 18:10
Eh ma te sei abituata. Guarda che qui c’è gente che vuole fare un passetto alla volta nel buio!
D’
06/03/2013 at 18:37
Andiamo avanti!!!!
04/02/2013 at 10:09
Bellissimo capitolo!!
Complimenti, la tua storia mi piace sempre di più e al momento è la mia preferita.. 🙂
Attendo il seguito..
04/02/2013 at 10:09
P.S. Adoro i salti temporali..
05/02/2013 at 12:25
Grazie Giulia!
Sono tra i preferiti nel menù in alto a destra con la stellina, vero? =))
Caricatemi di aspettative che voglio avere le mani che mi tremano quando scrivo ogni parola! =))
D’
04/02/2013 at 09:15
Oh allora auguri passati 🙂
Aspetto con ansia il seguito. Ho paura dell’horror… 😉
05/02/2013 at 12:24
Il seguito arriverà verso fine settimana. Siete in tanti che avete paura dell’horror ed esorcizzate leggendo MRsuPdS! =)) Grazie.
D’
03/02/2013 at 14:41
Innanzitutto TANTI AUGURI 🙂 🙂 🙂
Una bellissima uccellina ha detto a tutti che era il tuo compleanno 😉
Che dire del capitolo.
Mi ha messo un’ansia.
Poi, non so perchè, ma mi ero convinta che Mina in macchina dovesse essere grande e, invece, me la sono ritrovata bambina.
La cosa mi ha messo ancora più ansia.
Ma va bene l’ansia, no? E’ pur sempre un Horror! ;-p
Ps. Ho votato per a casa con Giorgio.
03/02/2013 at 21:16
Fa bene l’ansia. Sta dalle parti dell’angoscia.
Cerco sempre di definire chiaramente l’età di Mina, perché, per come ho concepito il tutto, ci saranno diversi salti temporali.
Grazie per gli auguri. Prima o poi capita a tutti. =))
D’
03/02/2013 at 08:53
I primi incontri non si scordano mai :- )
Questa puntata mi è piaciuta particolarmente… Ho votato per Mina da sola.
03/02/2013 at 21:17
Eh sì. Lo si può dire in ogni occasione. Ti ricordi il nostro primo incontro Pietr? Che romanticheria! =))
D’
04/02/2013 at 14:24
Io me lo ricordo :- ) eravamo alla Ubik alla inaugurazione del circulus cabret. Ti ho amato dal primo istante :- ))))
04/02/2013 at 14:34
State calmi!
😀
07/02/2013 at 21:48
sei gelosa ???????
07/02/2013 at 23:35
Sì, perché dovevi adorare anche me dal primo istante 😉
09/02/2013 at 07:43
colpitoEaffondato : )
03/02/2013 at 08:47
Mmm…a casa con Giorgio, direi. Pretesto – magari – per farci spiegare qualcosa?
03/02/2013 at 21:18
Giorgio e Mina vicini sul divano di casa. Un ottimo pretesto per farli divertire un po’! =))
D’
02/02/2013 at 19:44
Grande Grande Grande!! Mi sono davvero commossa. La descrizione di Mina, delle sue
impressioni e dei suoi pensieri, è coinvolgente e, credo, molto meditata.
Non vedo l’ora di seguirla a casa con Giulia o con Giorgio nel prossimo episodio.
M.
03/02/2013 at 21:21
Grazie! Commozione da una parte e ansia e angoscia dall’altra. Come fate ancora a seguirmi? =)
Mi sa che per il momento il più gettonato è l’incontro Mina-Giorgio. =)
D’
02/02/2013 at 14:52
Vedi che dovevi proprio scrivere di Mina a cinque anni?!
Molto bravo, il rapporto di lei con i gatti la rende davvero speciale.
Ed ora, vorrei vederla da sola a casa con Giulia, chissà cosa combinano 😉
non sono capace di scrivere frasine in codice, mannaggia***
S.
03/02/2013 at 21:22
Mi sa che la community propende verso Giorgio invece che Giulia. Hanno tutti e due nomi che iniziano con la “Gi”. Potrebbe significare qualcosa? Siamo quasi al giro di boa del quinto episodio e si avvicina il dead point. =))
D’
03/02/2013 at 21:52
se anagrammi i nomi, viene fuori un messaggio profetico sul destino di Mina 🙂
02/02/2013 at 14:39
Confesso che quando la madre “le dice che così non corre alcun rischio” ho smesso di leggere e ho chiuso gli occhi ripetendomi “No dai, ora crepano tutti, ora crepano tutti… ”
Però poi sono andato avanti e ho finito il capitolo, eh.
Sempre meglio. Ormai puoi considerarmi un vero e proprio fan.
Aspetto il seguito (con Giorgio, spero)
03/02/2013 at 21:24
Bello immaginare i miei lettori che chiudono gli occhi come se stessero vedendo una puntata di The Walking Dead. Alla fine, la potenza evocativa delle parole, fa i suoi proseliti! =)
Grazie per seguirmi con quest’enfasi!! =))
D’
29/01/2013 at 22:22
Ora io voglio sapere l’origine delle visioni.
Ergo…
Ora Mina a cinque anni.
(Anche se ho già capito che dovrò seguirti fino alla fine per saperne di più. Poco male. Il Racconto è davvero ben scritto e seguirti sarà un piacere!)
Alla prossima.
29/01/2013 at 22:24
Ovviamente Mina Ha cinque anni.
(Che figura… 😀 )
30/01/2013 at 12:11
Poteva sembrare un “Ora (detto con enfasi) Mina a cinque anni…
nel senso, vediamola questa Mina nei suoi cinque anni 🙂
02/02/2013 at 13:57
E così sia.
Back to the origins. =)
Anche io avevo interpretato quell'”Ora” evocativo. Mancava la virgola, ma funzionava. =))
D’
29/01/2013 at 08:55
Ha cinque anni, direi. Vi sto dedicando un po’ di pause mattutine, so già mi mancherà the incipit. Ora scrivi!!! 😉
29/01/2013 at 17:48
Mi sa che a questo giro sarò costretto a scrivere di una Mina a 5 anni.
Non farmi sentire responsabile delle tue malefatte, eh! =))
D’
28/01/2013 at 16:27
Io ho votato per il salto ai cinque anni.
mi piace questo saltellare, questo ballare insieme a tutti questi fantasmi. voglio sapere che nasconde la vita di mina.
I miei sospetti, mio caro
28/01/2013 at 21:21
Bravo Petrus 😉
29/01/2013 at 17:49
E la curiosità uccise il gatto. =)))
Sembra proprio che il populismo più becero voglia una Mina infante. =)
E io, accondiscendente, acconsentirò.
D’
29/01/2013 at 21:14
Quale becero populismo?
Una Mina infante che ti permette di arrivare a ciò che non si può sradicare, ti pare popolare?
Ci ringrazierai!
🙂
29/01/2013 at 22:07
Grazie che mi volete bene così. Grazie. =))
D’
28/01/2013 at 00:30
https://www.youtube.com/watch?v=q9d7z8DJfQo
Volevo solo dire questo. =)))
Grazie!
D’
28/01/2013 at 22:27
:-0 . Follia allo stato PURO
29/01/2013 at 17:50
Iva Zanicchi, che fine hai fatto?
centocentocentocentro…
D’
29/01/2013 at 21:04
rivedere ochei il prezzo è giusto mi ha fatto uno strano effetto :- ))
29/01/2013 at 21:15
con tutte quelle pellicce in puro visone…le origini del nostro vegetarianismo
🙂
29/01/2013 at 22:08
Le pellicce di visone erano un premio ambitissimo dei quizgame. =)
Come si chiamava quella ditta che le produceva?
D’
28/01/2013 at 00:05
Pari merito, hihihihihihi
Chi vincerà? La Mina bambina o il posteggio in auto?
Il posteggio mi rimanda immediatamente alla scena di Ritorno al futuro: “ehi tu porco, levale le mani dosso”.
Mina bambina, invece, voglio proprio vederla, attraverso le tue parole.
S.
29/01/2013 at 17:52
Mobilitando masse per la tua causa (e per la mia! =)), la Mina “cinquennale” sembra avere la meglio, altro che pari merito!
Inizio la regressione ipnotica. =)
D’
29/01/2013 at 21:18
Ipnotizzati come Sherlock 🙂
26/01/2013 at 23:44
Molto avvincente anche questo terzo capitolo. Per indagare sul mistero di Mina, spietata ma
molto fragile, ho votato per il ritorno all’infanzia. Spero che la febbre sia passata. Alla prossima.
27/01/2013 at 03:23
Prime 24 ore di convalescenza. Domenica, si sa, dura molto di più di quello che sembra, per cui lunedì dovrei essere bello in forze e scattante.
Ormai fedelissima, eh! Grazie!! =)))
D’
26/01/2013 at 17:53
Bella stronza comunque sta Mina…
Ho votato per il posteggio in macchina sotto casa.. il periodo è da viaggi in macchina 🙂
Belle immagini, confuse ma non troppo da non capire più.
E’ lì che se ne sta l’arte, no? 😉
26/01/2013 at 18:19
E’ tutto un trucco. Come direbbe qualcuno.
Un po’ stronzetta, ma anche lui che gli fa lo Spaventapasseri… eh! =))
D’
26/01/2013 at 18:52
Qualcuno di per niente famoso..immagino 🙂
Il mio terzo l’hai letto? Che il tuo parere è importantissimo Prof. 😉
27/01/2013 at 03:25
Letto e commentato or ora.
Si vede che in classe non eri assente alla lezione sull’atmosfera emotiva. =)
D’
27/01/2013 at 09:16
Hihihihih
Felice io 😉
Ps. Ora basta con questa malattia però…siete tutt i stess si maschi! Che non si muore con l’influenza! :p Ahahaha
27/01/2013 at 12:26
Infatti adesso siamo alla fase due: tosse. =)
La terza è la morte. =)
D’
26/01/2013 at 17:01
anche se alla fine non ha vinto l’opzione che avevo votato, questo terzo capitolo mi piace, anche per questi dialoghi.
e poi di nuovo bella l’opzione finale: vada per la “macchina non sua”, di base così intrigante 🙂
26/01/2013 at 17:26
Quale avevi votato? Così la facciamo rientrare nel ballottaggio della prossima puntata. =)) E visto che siamo in tema di votazioni, propongo a quelli come te che votano per “una macchina non sua” di specificare opzionalmente di chi sia la macchina. =))
D’
26/01/2013 at 18:42
Anche io sono intrigata da questa macchina non sua…sarà un’epidemia?
27/01/2013 at 03:26
Insomma di chi è ‘sta macchina non si vuole pronunciare nessuno, pare.
D’
27/01/2013 at 12:04
io direi di un uomo. che non le piace, ma con cui è uscita. lui è sceso un attimo a prendere le sigarette da un tabaccaio, lei è rimasta su con il motore acceso.
ma credo scenderà, e se ne andrà. perché in fondo sola sta meglio.
banale? o ispira?
27/01/2013 at 12:29
Mentre leggevo il tuo commento pensavo a certe cose che fanno i cantanti famosi – in realtà pensavo proprio a Bryan Adams, Sting e Rod Stewart in All for Love – quando dopo che hanno fatto uscire dei bei CD, uniscono le forze e realizzano un singolo che passa alla storia.
Così, eh. =)
D’
29/01/2013 at 13:35
così mi lusinghi/tenti/entusiasmi/etc!! 🙂
26/01/2013 at 15:01
Molto bello questo terzo episodio. Dialoghi e azioni, bravissimo 🙂
Ah, ho votato per il volo all’infanzia, lo sai che mi incuriosisce sempre. E poi, ho voglia di vedere questa donna con i tacchi alti, da piccolina.
Bon appétit
🙂
26/01/2013 at 16:57
Buonissimo il panino con insalata che avevo sognato. Ricreato alla perfezione.
Belli anche i tacchi alti.
Se la narrazione non è frammentata non ci piace, eh? =))
D’
26/01/2013 at 17:49
quella è solo la forma,
a noi piace il contenuto
e ciò che comporta
😉
27/01/2013 at 03:28
Mi fa male la gola.
Guarda il gesto… °°°çC
D’
27/01/2013 at 23:50
Bello il gesto disegnato, ho visto solo ora.
vorrei inventare una faccina apposita, ma per fortuna non c’è bisogno
26/01/2013 at 11:38
Causa febbre inaspettata, ho fatto slittare l’uscita del Tre di qualche giorno. Sono sicuro che capirete. =))
D’
22/01/2013 at 22:19
la curiosità cesce
22/01/2013 at 22:20
…..r….
22/01/2013 at 22:29
Licenza poetica. Ora puoi. =)
D’
22/01/2013 at 08:56
18 anni, compleanno. Non a caso appena passato in vantaggio 😉
22/01/2013 at 11:28
C’è una gara all’ultimo voto parrebbe. =)) Diciamo che se mi metto a scrivere per giovedì/venerdì la terza puntata, dovrò dare uno stop alle telefonate un po’ prima. =))
D’
21/01/2013 at 21:24
Ho scavalcato la mia avversione per l’horror solo perchè sei tu.
Alla mia veneranda età, se vedo un film in tv col bollino rosso in sovraimpressione non solo cambio canale, ma mi incupisco forte.
Per questo naturalmente voto per il risveglio. Fai il bravo, non farmi spaventare 🙂
e complimenti!
marti
21/01/2013 at 22:01
Come non farti spaventare? Qui muoiono dalla voglia di spaventarsi. Si vogliono spaventare ad ogni cigolio di porta nel buio!
Apprezzo comunque il tentativo di “superamento dell’incupimento” (che scritto così sembra oggettivamente un’impresa da arditi della Folgore.)
Dai marti!
D’
19/01/2013 at 12:11
ora Mina apre gli occhi…Brrr. Sono in ansiosissima attesa di leggere che cosa succede dopo. Bello, mi ha messo davvero paura, sopratutto nella prima parte,mi sono ricordata di quando da bambina a letto avevo paura del buio. Dai, continua così
19/01/2013 at 15:09
Grazie!! =))
Che bello vederti qui! =))
Cercherò di aggiornare ogni settimana.
D’
19/01/2013 at 00:29
“Mina è davanti a Macchie rosse su un pavimento di sangue, olio su tela 3 metri per 1.”
oh sì, oh sì, mi piace. io sono un po’ feticista dei titoli, e il fatto che ci spieghi da dove arriva il nome del racconto è una perla ai miei occhi 😀
voto per tornare indietro, ai 18 anni e al compleanno. ormai viaggiamo nel tempo della vita di Mina.
19/01/2013 at 01:53
Feticista e anche uno dei primi a completare i dieci capitoli, vedo. Com’è finire? Come il 28 agosto? Lo stesso magone?
Flashback e flashforward per tutti!
D’
19/01/2013 at 10:49
è un’avventura arrivare fino alla fine, entusiasmante, da dividere e condividere con tutti i lettori.
la prima sensazione che hai è di voler cominciare subito con un’altra storia 🙂
18/01/2013 at 15:26
Ovviamente voto per l’opzione lostiana.
Cosa non fa, l’ormai archetipo del corridoio lungo, sull’inconscio collettivo degli scrittori.
Avanti tutta 😉
18/01/2013 at 18:06
Inconscio collettivo sia di scrittori, ma soprattutto di lettori.
Non ricordo di aver mai letto di descrizioni di corridoi corti e luminosi. =))
vvai lo potevi!
D’
18/01/2013 at 10:36
Ho votato per la laurea.. non so, mi pare che a 18 anni una sia ancora troppo legata a trucco e parrucco per una tensione del genere che è spettacolare.
Il secondo capitolo è più bello del primo, andando di questo passo chissà dove arriveremo! 🙂
“Il vecchio scricchiola sempre.”, è una certezza che si dovrebbe avere. Secondo me.
🙂
18/01/2013 at 11:01
Arriveremo al terzo capitolo. =))
Comunque sono sorpreso di come l’opzione “Mina apre gli occhi” non sia neanche passata alle primarie interne. =)
Grazie delle belle parole e delle faccine sorridenti. =))
D’
18/01/2013 at 11:23
.-) 🙂 🙂
Ecco qui.
Giusto perchè fa freddo e piove.
18/01/2013 at 09:19
Propongo uno dei due flashback: Mina ha diciotto anni..
Mi piace sempre di più questa storia!!
18/01/2013 at 10:58
Vedo che il salterello frammentato ha i suoi adepti! =)
Grazie!
D’
19/01/2013 at 00:36
Sì, piace anche a me l’idea di questo “salterello frammentato” !!
Ho votato la stessa cosa 😛
19/01/2013 at 02:00
Nativi digitali che non siete altro che bestemmiate la linearità a meno che non sia multipla e furibonda. Memento e 21 grammi tutta la vita, eh? =)
D’
17/01/2013 at 12:59
Durante la mostra, facci paura, D. 🙂
17/01/2013 at 13:12
Eheh. Praticamente la lettrice horror vuole spavento in ogni parola.
Buh! (da leggere con tono di quello che fa lo scherzo nascondendosi dietro un angolo poco prima che gli passi accanto!).
Il secondo capitolo è quasi pronto. =))
D’
16/01/2013 at 18:58
…dopo la mostra…e non voglio nemmeno sapere niente della mostra!!!
16/01/2013 at 20:02
Mi sa allora che dovrai saltare almeno il prossimo capitolo. Il sondaggio ha dato un esito bulgaro sul giorno della mostra! =))
D’
17/01/2013 at 09:41
Uffa! Vediamo se riesci a non dire niente sulla mostra parlando del giorno della mostra, allora! 🙂
14/01/2013 at 12:36
O mio diletto.
Mistero. Cagliostri neri che turbano il sonno di fanciulle in fior. Macchie rosse su pavimenti di sangue che turbano il mio, di sonno. Per Zeus, il titolo crea una immane voglia di dipanare il mistero.
Ti imploro, turba il nostro sonno ancora.
Ti adoro o mio diletto
14/01/2013 at 12:40
Il salto temporale fino ai ventiquattro anni secondo me crea una differenza di potenziale enorme per il racconto. Per ZEUS , tuoni e fulmini da cotàl differenza di potenziale
14/01/2013 at 12:58
Lode a te, petrus. Inutile ricordarti che il mio campo vettoriale non è per nulla conservativo e per cotal ragione ne viene a decadere il concetto di differenza di potenziale di cui parli, che peraltro non vanificherà il mio sforzo di volerlo distribuire lungo tutto l’arco della narrazione, con picchi gaussiani laddove necessita. =))
D’
14/01/2013 at 15:36
O mio dilettissimo, ho gradito particolarmente la tua dotta dissertazione. Ho cambiato nick
attendo i picchi gaussianii con impazienza.
ex petrus
13/01/2013 at 15:39
Voglio un mostro alla mostra…un po’ di romanticismo non guasta mai anche nell’horror. 😉
13/01/2013 at 17:56
bel suggerimento :D!
13/01/2013 at 21:42
Sarai in una certa maniera accontentato, ma non in quel senso che hai sotteso tu. =))
D’
13/01/2013 at 15:01
Mina, mi fa pensare ad una ragazza che abita sola, in un monolocale al 9° piano, di un palazzo che di notte sembra gotico e che un tempo era un albergo.
Mina è una che sogna molto, ma ultimamente i suoi sono, per lo più, incubi.
Spaventaci e inquietaci un po’.
S.
13/01/2013 at 21:44
Forse non così in alto, ma il palazzo che sembra un albergo ci sarà.
=)
D’
12/01/2013 at 14:46
Gli elementi che hai usato per descrivere la città me l’hanno proprio fatta vedere davanti ai miei occhi.
Mi piace la contrapposizione tra le parole portatrici di significati “caldi” e parole portatrici di significati ” freddi”, Ardente è nero, il pavimento a scacchi bianco e nero e l’ingenuità di Mina (luce), e il mistero (buio) …e poi? e poi?? e poi?? 🙂
12/01/2013 at 17:34
Torino è una città da visitare almeno una volta nella vita. Ideale scenario per robe che hanno a che fare con mistero e horror. E poi? E poi vedremo. Da lunedì inizio a lavorare al nuovo episodio.
Grazie per i commenti sempre piacevoli (anche se alcuni si cancellano =))
D’
11/01/2013 at 14:05
la giusta dose di suspense… quell’atmosfera che ti fa venire voglia di sapere come andrà a finire…
bravo, attendo il seguito
11/01/2013 at 16:42
Se l’aspettativa sul seguito si alza così vertiginosamente, allora ci sarà di che divertirsi. =))
D’
11/01/2013 at 17:02
Ciao Mariza..un bacione .. Sara 🙂
11/01/2013 at 12:53
Mi piace visivamente l’impatto bianco – nero . Ovviamente mi interessa vedere questi esseri nei dipinti di Mina, magari in bianco e nero con delle macchie singole di colore blu o gialle 🙂
Aspetto con impazienza la prossima puntata
11/01/2013 at 13:55
Se va avanti così, giovedì prossimo cerco di postarla.
Chi ha detto che Mina dipinge? =)))
Grazie di seguire MrsupdsE ((figo, letto così, no?))
D’
11/01/2013 at 17:03
Un bacione anche a te! Sembra di essere di nuovo a scuola! Ora piango! 🙂 Sara
11/01/2013 at 20:48
:-* Ho letto anche la tua idea di giallo, sto pensando
11/01/2013 at 21:38
Non pensare troppo che mi preoccupi 🙂
10/01/2013 at 18:48
Miiiiiii pare Jennifer Connelly in Phenomena… 😉
11/01/2013 at 07:34
Riferimenti altolocati, eh. Grande Fazzari! =))
D’
10/01/2013 at 13:25
Mi piace come gli elementi della città non servano solo a descrivere Torino, ma le sensazioni mie, della bambina e di Mina stessa. Il ritmo è ottimo, sembra danzare anche lui sui piedini di una piccola ballerina.
Ti seguo con ansia e ti odio perchè mi hai fatto scoprire sto cavolo di sito, che sarà la mia fine.
10/01/2013 at 14:39
Saranno contenti quelli di TheIncipit. =) Grazie per l’analisi: precisa e preziosa.
D’
10/01/2013 at 10:03
anch’io ho votato per il giorno della mostra..
Questa storia mi incuriosisce.. ti seguo.. ,-)
10/01/2013 at 11:16
Conto di aggiornare la storia ogni settimana. Do un’occhiata anche a quello che hai scritto tu. =)
D’
10/01/2013 at 10:00
trattengo il fiato: la luce, il campanile, il buio, quanto basta, le punte dei piedi sul pavimento freddo e, alla fine, rimane quel sottile fastidio, perché le squame te le senti addosso.
Bravo! 😀
10/01/2013 at 11:15
Grazie! =) Quando il tuo? =))
D’
10/01/2013 at 09:25
hai uno stile decisamente particolare, e mi piace.
quei mattoni sono quasi più protagonisti della stessa Mina. la pioggia, la luce, il bianco e il nero…
ti seguo di sicuro!
ho votato per i 24 anni, ovviamente prima della mostra 🙂
questo flashback ê così perfetto che lo farei vivere entro un capitolo solo.
10/01/2013 at 11:14
L’idea è proprio questa. Chiudere il flashback ed aprire la narrazione in uno di quei tre punti proposti.
Appena posso do un’occhiata alla tua sedia.
D’
10/01/2013 at 11:17
grazie 🙂 sta per finire, a breve pubblicherò l’ultimo episodio!