Macchie rosse su un pavimento di sanguE

Dove eravamo rimasti?

Qual è il prossimo frammento della vita di Mina? Ora Mina apre gli occhi. (47%)

TrePoi è sicuramente una risata.
Mina apre gli occhi.

– Sono Giorgio Morandi. Tu devi essere Mina.

Giorgio ha la bocca chiusa, ha smesso di ridere e ora sorride. I suoi denti sono bianchi e il suo abito nero. Il respiro di Mina è dissonante. La mano di Giorgio tesa verso di lei.

– Ti sei spaventata per me o per il quadro?
– Spaventata?
– Si chiama Spaventapasseri. Mi viene molto bene.

E Giorgio assume ancora quella postura: le braccia larghe, la bocca aperta, i polsi morbidi, ma stavolta è innocuo. Anche buffo. Mina lo guarda pensando sia il solito artista idiota.

– Lo fai come performance per tutti i visitatori o riservi un trattamento speciale per le amiche di Giulia?
– Solo per chi rimane così tanto a fissare i miei quadri.
– Osservavo la tecnica, più che altro.
– Un’ora davanti a un mio quadro per osservare la mia tecnica, mi lusinga.
– Un’ora?
– Più o meno.

Intorno a Mina la gente ride dietro i bicchieri e le tartine, ma poi gli sguardi si perdono nell’atelier come se fossero abituati a stranezze ben più estreme.

– Allora, promosso sulla tecnica? – chiede Giorgio con una punta di orgoglio mal celato.
– Sincera?
– Me lo merito. Vai.
– Mi sembra una cosa già vista dieci anni fa. Chiaro che i soggetti pop e i riferimenti a un certo tipo di gore-art cercano di rinfrancare il tutto e, devo riconoscere, anche il realismo delle creature non è male ricorda qualcosa di Kinki Texas, ma qualsiasi ragazzino uscito da un’accademia riuscirebbe a fare cose simili con un po’ d’esercizio. Credo che quello che manchi siano proprio le idee…
– Giulia mi avevi detto che eri spietata, ma non credevo…
– Parlavate di me?

Giulia arriva ondeggiante sui suoi tacchi alti lasciando dietro di lei segni leggeri dove le punte si conficcano nel linoleum. Al suo fianco i due ragazzi le portano uno un bicchiere di frizzantino, l’altro un piattino di briciole. Giulia non può trattenersi dal rivelare a Giorgio quanto sia eccitata da tutto quello che ha visto stasera. Mentre parla gesticola e si aggancia ai bicipiti dei suoi lacchè. Poi si rivolge a Mina e ironica le chiede se ha finalmente smesso di guardare il quadro di Giorgio.

– Sembravi inebetita. – conclude Giulia sghignazzando.
– Volevo solo guardare da vicino i dettagli.
– I dettagli? Cioè tipo… un’ora per tre macchie? – e nasconde male l’imbarazzo, cercando consensi.
– Giulia hai bevuto troppo frizzantino, forse è meglio che andiamo a casa, che dici?
– Io veramente stavo aspettando te che finissi di guardare… i dettagli.

– Perché tu cosa ci vedi? – interviene Giorgio serissimo.
– Io ci vedo il grande artista Giorgio Morandi! Macchie rosse! Ecco cosa ci vedo! Macchie di sangue! – dice Giulia e forse barcolla un po’ troppo, indicando punti a caso della tela.

Mina sente le parole di Giulia rimbombare nella testa. Pensa che sia un altro trucco. Un effetto ottico che le fa vedere cose che non esistono. Come le persone spezzate, il suono ossessivo, tutto è stato ricamato ad arte attraverso un abile gioco di specchi e psichedelia.
Gli occhi di Mina sono negli occhi di Giorgio. Giorgio sorride solo da un angolo della bocca e fa un gesto come ad invitarla ad entrare nel quadro. Dietro di lei i due ragazzi sostengono una Giulia che muove la bocca, ma che non produce alcun suono.
Mina fa un passo in avanti. Osserva Macchie rosse su un pavimento di sangue e vede un altro quadro. Un tela bianca e tre chiazze di rosso cremisi che colano verso il basso. Poi si gira verso Giorgio cercando spiegazioni, ma le voci sono diventate grugniti al rallentatore. Giorgio le va incontro, ma tutto è fuori tempo e ogni gesto è come se fosse fatto sott’acqua, nelle profondità di un lago melmoso. Anche respirare è diventato difficile e il suo battito annaspa, lento.
Mina si lascia andare e prima di cadere sul linoleum rosso, sente le braccia di Giorgio afferrarla e portarla su. In superficie. A respirare.

Qual è il prossimo frammento della vita di Mina?

  • Ora Mina ha cinque anni. (58%)
    58
  • Ora Mina è nel suo letto. Ricordi sfumati. (17%)
    17
  • Ora Mina è in una macchina non sua. Sotto casa. (25%)
    25
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147 Commenti

  • Lo stile con cuil scrivi da al racconto il ritmo di una tetra litania … strisce di sicuro l’effetto di incutere nel lettore disagio e paura. Non facile scrivere storie del genere horror sì cade spesso nel comico se non sì rispettano alcuni canoni e registri di scrittura. Ritengo ché tu sia riuscito a trasmettere la giusta dose di angoscia e paura… Bravo! Voto per la terza opzione.

  • Dopo l’amabile conversazione sui Masters non ho potuto non leggerti 🙂 non so, dalla foto e dai commenti mi aspettavo fosse un racconto horror/ironico, invece mi fai davvero cagare sotto!!! Con queste atmosfere cupe, queste visioni tremende, complimenti!! Inizialmente ho pensato a lei in casa da sola, poi ci ho ripensato e volevo darle un po’ di vita sociale e chiacchiere, allora ho votato con l’amica…
    Complimenti!

  • Devo confessare che non amo i racconnti horror, ma questo che ho aperto per curiosità e ho letto tutto di seguito mi ha presa mio malgrado. Anzitutto è scritto bene e non è poco. Insomma quando ci sarà il prossimo episodio? Anche se ho vtato in netta minoranza, ciò non vuol dire che non abbia diritto a sapere come procede ‘sta storia…

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