Macchie rosse su un pavimento di sanguE

Dove eravamo rimasti?

Qual è il prossimo frammento della vita di Mina? Ora Mina ha cinque anni. (58%)

QuattroOra Mina ha cinque anni.
Piove. Piove e Mina stringe tra le braccia Ardente. Ardente è un pupazzo con le fattezze di un gatto. Mina ha cinque anni e le piacciono gli occhi socchiusi dei gatti quando accarezza loro la testa. Le piace anche sentire le ossa del cranio dei gatti, sotto le sue dita bambine, appena sotto il pelo. La mamma di Mina diventa rossa con i puntini, quando le si avvicina un gatto. Il papà di Mina invece riesce a prenderli in braccio con una sola mano da terra e li porta fin su la spalla.
Niente gatti veri dentro casa di Mina. Solo Ardente: il suo gatto finto.
Mina lo stringe a sé. Piove ancora, ma qualcuno tiene un ombrello nero sopra la testa di Mina. Tutto intorno, l’erba verde si bagna e gli stivaletti di gomma di Topolino sono pieni di goccioline.

Ora Mina ha cinque anni. Qualche giorno prima.
Piove. Piove sulla strada che collega Milano a Torino. È una strada grande, come grande è la macchina del papà di Mina. È così grande che a Mina sembra che il sedile posteriore sia ancora più spazioso della sua stanzetta. Mamma e papà stanno parlando e il fruscio del riscaldamento attutisce le loro voci. Mina mette una mano bambina davanti al bocchettone e sente l’aria calda attraversarla. Poi prende Ardente e lo mette lì, nello stesso punto.
Il pelo sintetico svolazza nell’aria condizionata e Ardente non sembra più finto.
Mina è nello spazio tra il sedile dov’è seduta la mamma e il sedile posteriore. Sta facendo riscaldare Ardente perché pensa che anche con tutto quel pelo, quando piove così, certi gatti possano soffrire il freddo.

– Mina! Mina! Dove sei?

È la mamma che la sta chiamando. Mina esce dallo spazio caldo vicino il bocchettone e si mette in piedi sul sedile grande della macchina di papà. La mamma si gira verso di lei e negli occhi di Mina riconosce lo stesso colore dei suoi. Poi prende la cintura e la passa intorno al corpicino bambino di Mina e le dice che così non corre alcun rischio. Poco prima di sentire il clack della cintura di sicurezza, il papà di Mina si gira verso di lei e le sorride dicendo che sono quasi arrivati, che manca poco. Così sul parabrezza, i tergicristalli continuano ad andare avanti e indietro e l’unica che sta guardando le gocce di pioggia morire sul vetro, è Mina. Le gocce muoiono. Il papà di Mina sorride. Clack.

Ora Mina ha cinque anni e guarda le goccioline di pioggia sui suoi stivaletti di Topolino.
C’è odore di fiori bagnati, di terra bagnata e ci sono altri odori che Mina ancora non sa riconoscere.
Le bare sono due e scendono nella terra con un sistema idraulico silenzioso.
Delle mani adulte stringono le spalle di Mina e Mina stringe così forte Ardente, che per un attimo pensa che così facendo rischierà di schiacciargli tutti gli ossicini del cranio.
Clack. Il suono metallico assicura che le bare siano sul fondo.
Piove ancora, ma le gocce di pioggia rallentano. Mina le vede come fermarsi e

si fermano. Si fermano a mezz’aria. Il cielo è pieno di gocce immobili e non si sente più quel suono che facevano quando picchiavano tutte insieme sull’erba verde. Un altro suono si sente. È come un avanzare di passi liquido. Orme lasciate nella terra bagnata. Orme. Dirette verso di lei.

– Mina? Mina? Dove sei?

È lì. Per la prima volta.
Mina non l’ha ancora mai visto, ma lo riconoscerà ogni volta che lo sentirà arrivare.

Qual è il prossimo frammento della vita di Mina?

  • Ora Mina ha ventiquattro anni ed è a casa sua, sola. (24%)
    24
  • Ora Mina ha ventiquattro anni ed è a casa sua con Giulia (24%)
    24
  • Ora Mina ha ventiquattro anni ed è a casa sua con Giorgio. (52%)
    52
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147 Commenti

  • Lo stile con cuil scrivi da al racconto il ritmo di una tetra litania … strisce di sicuro l’effetto di incutere nel lettore disagio e paura. Non facile scrivere storie del genere horror sì cade spesso nel comico se non sì rispettano alcuni canoni e registri di scrittura. Ritengo ché tu sia riuscito a trasmettere la giusta dose di angoscia e paura… Bravo! Voto per la terza opzione.

  • Dopo l’amabile conversazione sui Masters non ho potuto non leggerti 🙂 non so, dalla foto e dai commenti mi aspettavo fosse un racconto horror/ironico, invece mi fai davvero cagare sotto!!! Con queste atmosfere cupe, queste visioni tremende, complimenti!! Inizialmente ho pensato a lei in casa da sola, poi ci ho ripensato e volevo darle un po’ di vita sociale e chiacchiere, allora ho votato con l’amica…
    Complimenti!

  • Devo confessare che non amo i racconnti horror, ma questo che ho aperto per curiosità e ho letto tutto di seguito mi ha presa mio malgrado. Anzitutto è scritto bene e non è poco. Insomma quando ci sarà il prossimo episodio? Anche se ho vtato in netta minoranza, ciò non vuol dire che non abbia diritto a sapere come procede ‘sta storia…

  • Innanzitutto TANTI AUGURI 🙂 🙂 🙂
    Una bellissima uccellina ha detto a tutti che era il tuo compleanno 😉

    Che dire del capitolo.
    Mi ha messo un’ansia.
    Poi, non so perchè, ma mi ero convinta che Mina in macchina dovesse essere grande e, invece, me la sono ritrovata bambina.
    La cosa mi ha messo ancora più ansia.

    Ma va bene l’ansia, no? E’ pur sempre un Horror! ;-p

    Ps. Ho votato per a casa con Giorgio.

  • Grande Grande Grande!! Mi sono davvero commossa. La descrizione di Mina, delle sue
    impressioni e dei suoi pensieri, è coinvolgente e, credo, molto meditata.
    Non vedo l’ora di seguirla a casa con Giulia o con Giorgio nel prossimo episodio.
    M.

  • Confesso che quando la madre “le dice che così non corre alcun rischio” ho smesso di leggere e ho chiuso gli occhi ripetendomi “No dai, ora crepano tutti, ora crepano tutti… ”
    Però poi sono andato avanti e ho finito il capitolo, eh.

    Sempre meglio. Ormai puoi considerarmi un vero e proprio fan.

    Aspetto il seguito (con Giorgio, spero)

  • Ora io voglio sapere l’origine delle visioni.
    Ergo…
    Ora Mina a cinque anni.
    (Anche se ho già capito che dovrò seguirti fino alla fine per saperne di più. Poco male. Il Racconto è davvero ben scritto e seguirti sarà un piacere!)

    Alla prossima.

  • Io ho votato per il salto ai cinque anni.
    mi piace questo saltellare, questo ballare insieme a tutti questi fantasmi. voglio sapere che nasconde la vita di mina.

    I miei sospetti, mio caro

  • Bella stronza comunque sta Mina…
    Ho votato per il posteggio in macchina sotto casa.. il periodo è da viaggi in macchina 🙂
    Belle immagini, confuse ma non troppo da non capire più.
    E’ lì che se ne sta l’arte, no? 😉

  • anche se alla fine non ha vinto l’opzione che avevo votato, questo terzo capitolo mi piace, anche per questi dialoghi.
    e poi di nuovo bella l’opzione finale: vada per la “macchina non sua”, di base così intrigante 🙂

  • Ho scavalcato la mia avversione per l’horror solo perchè sei tu.
    Alla mia veneranda età, se vedo un film in tv col bollino rosso in sovraimpressione non solo cambio canale, ma mi incupisco forte.
    Per questo naturalmente voto per il risveglio. Fai il bravo, non farmi spaventare 🙂

    e complimenti!

    marti

  • ora Mina apre gli occhi…Brrr. Sono in ansiosissima attesa di leggere che cosa succede dopo. Bello, mi ha messo davvero paura, sopratutto nella prima parte,mi sono ricordata di quando da bambina a letto avevo paura del buio. Dai, continua così

  • “Mina è davanti a Macchie rosse su un pavimento di sangue, olio su tela 3 metri per 1.”
    oh sì, oh sì, mi piace. io sono un po’ feticista dei titoli, e il fatto che ci spieghi da dove arriva il nome del racconto è una perla ai miei occhi 😀
    voto per tornare indietro, ai 18 anni e al compleanno. ormai viaggiamo nel tempo della vita di Mina.

  • Ho votato per la laurea.. non so, mi pare che a 18 anni una sia ancora troppo legata a trucco e parrucco per una tensione del genere che è spettacolare.
    Il secondo capitolo è più bello del primo, andando di questo passo chissà dove arriveremo! 🙂

    “Il vecchio scricchiola sempre.”, è una certezza che si dovrebbe avere. Secondo me.
    🙂

  • O mio diletto.
    Mistero. Cagliostri neri che turbano il sonno di fanciulle in fior. Macchie rosse su pavimenti di sangue che turbano il mio, di sonno. Per Zeus, il titolo crea una immane voglia di dipanare il mistero.
    Ti imploro, turba il nostro sonno ancora.

    Ti adoro o mio diletto

  • Gli elementi che hai usato per descrivere la città me l’hanno proprio fatta vedere davanti ai miei occhi.
    Mi piace la contrapposizione tra le parole portatrici di significati “caldi” e parole portatrici di significati ” freddi”, Ardente è nero, il pavimento a scacchi bianco e nero e l’ingenuità di Mina (luce), e il mistero (buio) …e poi? e poi?? e poi?? 🙂

  • Mi piace come gli elementi della città non servano solo a descrivere Torino, ma le sensazioni mie, della bambina e di Mina stessa. Il ritmo è ottimo, sembra danzare anche lui sui piedini di una piccola ballerina.

    Ti seguo con ansia e ti odio perchè mi hai fatto scoprire sto cavolo di sito, che sarà la mia fine.

  • hai uno stile decisamente particolare, e mi piace.
    quei mattoni sono quasi più protagonisti della stessa Mina. la pioggia, la luce, il bianco e il nero…
    ti seguo di sicuro!
    ho votato per i 24 anni, ovviamente prima della mostra 🙂
    questo flashback ê così perfetto che lo farei vivere entro un capitolo solo.

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