BeaL’ultima volta che la vidi era qui, ai piedi del letto, intenta a lavarsi accuratamente la terza zampa motrice. No, forse mi sbaglio, perché in realtà, dopo aver fatto colazione e doccia, verso le nove, ricordo di avere avuto l’impressione che la porta a vetri della sala fosse rimasta aperta e sono andata di là a controllare proprio mentre una coda grigia girava l’angolo e si volatilizzava nel giardino dei vicini.
Era tutto chiuso, così pensai che quell’estremità appartenesse a sconosciuto felino di fattezze similari a Bea, fantasticai che fosse un pretendente micioso, un graffiante amore, un giovane randagio, un toy-boy per la mia vecchia gatta che, pur sterilizzata, non aveva mai perso né fascino né ardore.
Lì, imbambolata con la maniglia in mano, trasposi in lei i miei sogni di corteggiamenti serrati e accese emozioni senza rendermi conto subito che le tende spalancate mi esponevano completamente alla vista del vicinato e io non mi ero infilata neppure un accappatoio né una maglietta.
La consapevolezza, però, non mi fece spostare, scrutai il mio evanescente riflesso nei vetri e poi cercai con lo sguardo qualcuno che mi stesse spiando. Deserto. Tutte le tapparelle nei dintorni erano abbassate e per strada non si scorgeva nessuno, il silenzio dell’inverno in campagna ovattava ogni esibizionismo infantile. Me ne tornai in camera e mi preparai per andare al mercato, cosa che farò anche oggi.
Sarà meglio mi dia una mossa che il venerdì c’è sempre un sacco di gente, tutti al banco del pesce nel rispetto di una tradizione cattolica di cui si è perso il senso. Io almeno di sicuro. Se ci penso mi torna in mente solo la storia della moltiplicazione, ma non credo abbia un nesso. Va beh, comunque sono certa che quando tornerò, carica di tonno, calamari e cicale quella golosa della Bea salterà fuori al volo e verrà a strusciarsi languida tra le mie gambe pietendo un boccone prelibato.
Che mi metto? Fa freddo ma c’è il sole, in fondo tra poco più di un mese sarà primavera e io la fiuto già nell’aria. Sporgendomi dalla finestra della camera alzo la testa e allargo le narici, proprio come fa Bea quando cerca di capire. Oddio, speriamo non le sia successo nulla, se quando Bea torna da scuola non la trova ancora lo so già che scoppierà a pingere e sarà il finimondo.
Beatrice è una bambina troppo emotiva, già ieri ho faticato a tranquillizarla, è intelligente e lo sa che i gatti a volte spariscono anche per un paio di giorni e poi ritornano, ma è davvero troppo affezionata alla sua omonima pelosa e questa mattina, quando con lo zainetto in spalla mi ha dato il buongiorno, ho visto nei suoi occhi il terrore di non riabbracciare più la gatta.
Sono come gemelle anche se la micia è più vecchia di almeno un mese. Il giorno in cui partorii, Fabio, rincasando dall’ospedale, la trovò smarrita e frignante in un vaso di gerani bruciati dal sole davanti al Bar Centrale chiuso per ferie. Quando il giorno dopo mi raccontò di come se ne era preso cura, quasi cercando di far pratica sulla neonata che da poche ore era venuta al mondo, ci sembrò naturale pensare di chiamarla come lei. Beatrice, Bea, beata lei, beate loro. È speriamo che, però, non sia ancora tempo di beatificazioni codate e la fedifraga torni presto a fare le fusa e ad impastare i cuscini del divano.
Metto la gonna corta, ho deciso. Stivali senza tacco, felpa e piumino, mi guardo allo specchio, non ho bisogno di trucco, la borsa è di là. Chiudo tutto, prendo le chiavi della Smart e attraverso il giardino. In lontananza sento trillare un cellulare. Oh porco cane, è il mio, ma dove l’ho messo? Ma perché lascio sempre in giro qualcosa?
Una sirena acuta spezza il silenzio del paese, si avvicina e mi confonde l’udito. L’avrò lasciato in casa, sarà in bagno o in cucina, basta che non l’abbia ancora chiuso nel frigo, se no mi sa che tilta un’altra volta.
Ha smesso. No, ecco, suona ancora. Apro la porta e come una bimbetta incantata dal piffero seguo le note di Our Day Will Come per la casa.
Chi mi sta chiamando?
- Mia madre, dice che ci invita domenica e cucina il coniglio. (0%)
- La scuola, mia figlia è sparita (67%)
- I vicini, hanno trovato Bea (33%)

12/09/2013 at 00:47
Secondo me fugge!! Speriamo lo prendano presto e speriamo che tu ci dia presto l’ottavo capitolo!:)
22/09/2013 at 01:12
Non so. Il settimo non mi piace abbastanza per proseguire. Purtroppo su The Incipit non si può correggere. È un peccato.
13/06/2013 at 21:47
Però siete troppo buoni….
13/06/2013 at 13:55
Indeciso tra fuga e impiccagione… ma un tocco noir non ci starebbe male!
13/06/2013 at 21:48
Nero e rosso, tipo carabiniere?
16/04/2013 at 08:48
Ohi, ohi, esplode, ma senza conseguenza, solo un gran batticuore!
16/04/2013 at 22:04
Per ora esplode e non squilla. Se mi ritristallo sparo io.
17/04/2013 at 09:16
ritristallo?
18/04/2013 at 00:15
Uno stallo triplo che si ripete. (Come nelle risposte all’episodio precedente.)
18/04/2013 at 09:35
eheh… quindi, potresti essere libera di muoverti liberamente!
20/04/2013 at 12:55
Già: tutto è niente…
11/04/2013 at 00:04
33*3, però, fa 39… e il programma lo sa, ma lo dice solo in “dove eravamo rimasti?” Un po’ tardi…
11/04/2013 at 00:04
Ehm…fa 99 (sempre stata scarsa in matematica!)
02/04/2013 at 21:47
Urca Circe, sono intervenuto a votare ma credo di averti peggiorato la situazione ulteriormente! :/
02/04/2013 at 22:30
Azz… Grazie comunque, non potevi sapere. Aspetterò ancora.
02/04/2013 at 23:26
In effetti non potendo vedere le percentuali fino a che non voti… Quando ho cliccato e mi sono accorto che tutte e tre le opzioni avevano il 33% ci sono rimasto alquanto male!
05/04/2013 at 00:18
Vagherò in cerca del lettore goccia da vaso.
18/03/2013 at 10:09
Siamo al pareggio. E adesso? Io proverei la combinazione delle due risposte
18/03/2013 at 18:06
Mhhh…speravo in una fortunata settimana disambiguante e invece…
18/03/2013 at 18:08
Tra l’altro è anche colpa mia. Per la prima volta in 5 ep. Ho votato….
06/03/2013 at 00:46
Corna o zanne? Sono indeciso…
07/03/2013 at 20:40
Zanne!
05/03/2013 at 18:53
Avrei voluto la quarta opzione… ma no la bimba sbranata dal cinghiale proprio no! andiamo con le corna metaforiche.
24/02/2013 at 22:54
Ops…non mi ero accorto che le ultime due opzione erano troppo prolisse. Risultano entrambe tronche. La terza non cambia di molto, il cinghiale l’avrebbe sbranata in un bosco sulle colline, ma la seconda era più lunga. La riscrivo qui
Beatrice, giorni prima della sparizione,aveva trovato una lettera dell’amante del padre in cui si progetta di uccidere Raffaella, sua madre, e ora è con una investigatrice e tutto ciò che ha detto Maioli è falso. Raffaella è d’accordo, soffre per il dolore che sta infliggendo a Fabio anche se un po’ pensa che se lo meriti.
24/02/2013 at 23:25
accorta … opzioni…Odio i correttori lessicali!
24/02/2013 at 21:41
Ovunque sia stata sbranata Beatrice, tre anni fa, dal cinghiale, è lì che voglio andare.
Voto per l’opzione tronca, lunga vita alla tua fantasia!
24/02/2013 at 22:55
In un bosco nella collina subito sopra al paese.
Grazie!
24/02/2013 at 20:32
Mi è piaciuta davvero tantissimo l’esplosione di adrenalina che ha avuto lei. Una reazione così istintiva, vera. Descritta bene.
Ho votato per la donna anziana, asmatica e INVESTIGATRICE! 😉
24/02/2013 at 22:58
Di un’investigatrice avrei davvero bisogno! Magari mi aiuterebbe a trovare il punto dove diavolo riuscirò a infilare le mutande che danno il titolo alla storia…
22/02/2013 at 11:03
Bella trama e belle gambe 😉
Non ce la faccio ad uccidere la gatta, andrebbe contro i miei principi. invece, la fuga con la donna di mezza età mi intriga 😉
22/02/2013 at 17:24
Sembra stia prevalendo questa scelta. La gatta ringrazia.
22/02/2013 at 17:33
E chi è la donna di mezza età? Una rapitrice?
23/02/2013 at 09:16
Sono indecisa. Fino a ieri avrei detto che era le vera madre che, i protagonisti, credevano morta. Ora non son più così convinta, mi sembra banale. Forse è una donna impazzita per la scomparsa della propria figlia e che vede in Bea la sua n bimba di un tempo. O magari è semplicemente una pazza antropofaga che mangia bambini per ma tenersi giovane. Il fatto, però, e che Beatrice scappa dai carabinieri di sua volontà, o almeno così sembra. Questo non me lo spiego. Anche nel caso quella fosse la sua vera madre lei come fa a crederci? Oggi c’è il sole, cercherò ispirazione in lui…
23/02/2013 at 09:21
Non svelare subito l’identità. Descrivi cosa accade… Lasciati guidare dagli eventi. Magari poi l’identità della donna può essere oggetto delle domande finali. E il messaggio motivo perché Bea la segue è perché deve farlo, altrimenti quella donna minaccia di…
23/02/2013 at 19:24
“Minaccia di…” MI PIACE!
18/02/2013 at 13:33
Bene.
Woe, che immaginazione…io non ci sarei mai arrivata al fatto dell’operazione della bambina! Brava!
Ho votato l’ipotesi in cui la bimba scappa con la signora anziana… è interessante..
Perchè non provi a scrivere il prossimo capitolo come se tu fossi la bimba? Sarebbe carino per te come esercitazione (quello che ti dicevo sul mi che ho fatto lo stesso) e soprattutto sarebbe stimolante per noi lettori 😉
Un bacio
18/02/2013 at 14:00
Non so, ci penso. Trovo molto difficile un passaggio di voce narrante così forte. Ho appena letto il tuo seguito e mi son dovuta riguardare tutta la storia. La tua è molto cinematografica e sincopata, ci sta un atto di coraggio, nella mia non ne son così sicura. Non so, non so, però ci penso. Vediamo che opzione vince.
18/02/2013 at 14:27
E’ vero, hai ragione..il mio per come è costruito si presta … Ci sono flashback e cambi di scena.
Però ecco, quello che ti volevo dire è che io che ti leggo vorrei sapere di più su sta bambina.. E non so.. È difficile se la scena resta sempre su marito e moglie.
Come si può fare? 😉
La curiosità mi sta uccidendo… :p
18/02/2013 at 14:40
Ok, me lo do per compito. Ovunque vada la storia ci sarà un approfondimento su Beatrice.
24/02/2013 at 17:31
Ehm…magari nel sesto episodio….
18/02/2013 at 13:25
Bea torna a casa, se lo merita proprio.
Serve un po’ di tranquillità per conquistare nuovi movimenti. Qui c’è un bollino rosso, o sbaglio?
😉
18/02/2013 at 13:55
Sì, ma non si tratta di sesso.
18/02/2013 at 14:23
Entrambe le Bea se lo meritano, ma forse una già lo ha fatto.
18/02/2013 at 12:20
La tre è troppo invitante rispetto alle altre, non vorrei ci fosse un messaggio subliminale per scegliere quella 🙂 Pertanto scelgo la schiacciatina di gatto…squeak!
18/02/2013 at 12:51
Ti ci devo mettere un po’ di origano?
15/02/2013 at 16:40
Ho letto itre capitoli insieme. Che bella sorpresa! La storia scorre piacevole, ben scandita
e con un tocco di ironia che non guasta mai.
Proporrei: la figlia ricompare, ma sparisce la gatta, e le mutande?….
15/02/2013 at 21:04
Quelle, guarda, sono davvero il perno della trottola!
15/02/2013 at 11:51
ho provato a dare un po’ di onore ai carabinieri facendo rintracciare il numero, e aggiungendo una “misteriosa donna”, ma sono in netta minoranza 😀
immagino la scena di loro muti al tavolo, ce l’ho davanti come fosse un film…
15/02/2013 at 15:00
Decisamente in minoranza, ma chissà, magari prima di domenica sera, con l’intensificarsi delle indagini, chissà, chissà.
18/02/2013 at 11:59
Ho usato questa tua “visione” dei carabinieri, ma poi ho anche messo in tavola una nuova chance.
15/02/2013 at 08:51
Bonjour cara…
Ti ho fatto riapparire la figlia, ma siamo ancora in netta minoranza..
Spererò fino alla fine, perché ho bisogno della tua vena ironica 😉
15/02/2013 at 10:39
Grazie. (Anche dei puntini, ovviamente!)
14/02/2013 at 16:00
volevi una storia sulla gatta? beh mi sa che ti facciamo sparire anche lei 🙂
complimenti per lo stile!
15/02/2013 at 10:40
Segnalerò i vostri nomi a WWF e Greenpeace.
14/02/2013 at 15:46
Sparisce anche la gatta..
E il mistero s’infittisce..
14/02/2013 at 18:43
Maoooooow!!!
14/02/2013 at 15:10
La figlia ricompare, questa non è una storia di perdita di una figlia, secondo me.
Invece, è una storia che vede sempre una gatta, andare e tornare, ed è una storia di mutande da ricomporre.
😉
S.
14/02/2013 at 15:40
Hai toccato il punto: le mutande!
14/02/2013 at 14:29
Tutta la vita la gatta scomparsa
14/02/2013 at 15:38
Ok, cominciamo a pelare le patate che Bea è magrina…
14/02/2013 at 13:29
ho letto i tre capitoli e mi è piaciuto il ritmo della scrittura.
la storia incuriosisce, e per il seguito non ho dubbi: sparisce anche la gatta.
14/02/2013 at 15:36
Non sarai, per caso, vicentino come mia madre?
12/02/2013 at 20:27
Sfondo una finestra in favore del contratto.
Non esistono cose scontate, se a raccontarle c’è una voce originale.
Ciao beltà,
alla prossima
13/02/2013 at 16:46
Per ora abbiamo una grondaia con richiesta di riscatto. C’è tempo fino a domani, poi così sarà!
12/02/2013 at 09:43
Anch’io voto per la neve. La storia deve restare in bilico il più a lungo possibile. 🙂
12/02/2013 at 13:30
Senza cuore! Qui passano i giorni e la povera Beatrice, che vi ricordo ha solo,,, Già, lo sapete quanti anni ha? L’ho avuta giovane (io, lei è nata ad anni zero, come quasi tutti), ma la gatta è vecchia, quindi? Che sia alle elementari è relativo, magari è tonta e… No dai, piccola, anzi è molto sveglia, emotiva e forse un po’ troppo intraprendente.
12/02/2013 at 15:53
Perché vecchia? Si disse che aveva più o meno un mese quando fu trovata per strada il giorno della nascita di Beatrice…immagino l’abbia valutato un veterinario.
12/02/2013 at 16:10
Vecchia perché si dice che il primo anno felino equivale un anno umano, il secondo vale tre e gli altri sette. Il compleanno di Beatrice, figlia, è il 31 luglio, Bea, gatta, ne ha compiuti sessanta, umani, a giugno.
Così almeno dice il veterinario, che è sempre lo stesso di quei tempi.
11/02/2013 at 20:28
La storia promette troppo bene per sfociare in un banale rapimento.
Qui bisogna inventarsi qualcosa … Quindi ti rompo le scatole e voto per la grondaia 🙂
11/02/2013 at 23:02
Sei peggio della neve! Mi fai scivolare così… Ma tanto al momento non è detto ancora nulla, magari è stata la gatta, boh!.!?!?
11/02/2013 at 19:33
Qualcosa.
11/02/2013 at 19:37
Sì, qualcosa, perché un sasso mi sembrava un po’ retró.
11/02/2013 at 17:49
Il rapimento mi mancava!
11/02/2013 at 19:35
Già, anche a me e ne facevo volentieri a meno. Pensavo di scrivere le avventure di una gatta, ma al primo quesito m’avete fatto sparire la figlia! Non è colpa mia.
11/02/2013 at 05:27
Benvenuta Circe!
Ho votato per la seconda opzione…
Il tuo avatar non sarà mica per caso Basic Instinct? 🙂
11/02/2013 at 16:22
No, è la segretaria di mio marito, ma di faccia fa schifo!
11/02/2013 at 20:30
Ahahahahaha… La tua risposta è la migliore che abbia mai letto nella mia vita 🙂
12/02/2013 at 14:56
E sì che non sei poi così giovane…. :-p. Grazie!
12/02/2013 at 14:57
:-p
12/02/2013 at 14:58
🙁
10/02/2013 at 23:26
vediamo se riesco a far ritrovare la povera Bea 🙂
benvenuta!
11/02/2013 at 16:23
Grazie. Ora vediamo…
08/02/2013 at 15:32
Benvenuta su TheIncipit..
Curioso il titolo!! 🙂
Ho votato per la figlia sparita..
08/02/2013 at 17:46
Grazie! Il titolo me l’ha ispirato un familiare…
08/02/2013 at 14:09
Ok, per primo facciamole sparire anche la figlia, mi sembra giusto.
08/02/2013 at 17:45
Che poi ne può sempre fare un’altra. O no?
08/02/2013 at 13:58
Bell’incipit.
Una scrittura fresca, mai banale, frizzante, sensuale e a tratti autoironica.. mi piace!
Però le sparisce la figlia, povera… ;-p
08/02/2013 at 17:44
E va che fortuna eh?
08/02/2013 at 13:37
Voto per la sparizione della pargola,
bella biografia!
S.
08/02/2013 at 17:43
Grazie. Centimetro più o centimetro meno risponde all’irrealtà.
26/04/2013 at 14:42
; )