A testa alta

Sempre in ritardo“Il Papa che si dimette? Perché può farlo? Con tutti quelli che davvero dovrebbero dimettersi, si dimette il Papa? Stanno diventano un male del nostro tempo le dimissioni, quelle che dovrebbero essere date e non lo sono, e quelle date che non dovrebbero…se solo fosse la Macchi a dimettersi a me basterebbe”.
Fu questa la riflessione che accompagnò Nina fino al portone del condominio, pronta ad uscire per andare a lavoro. La Macchi era la sua capo reparto, una squallida e viscida arrampicatrice sociale, che aveva ottenuto la promozione, pensava Nina, e come lei i suoi colleghi, grazie al solo merito di averla data al direttore.
“Non c’è che dire, c’ha saputo fare – si diceva nei corridoi dell’azienda, anche in questo ci vuole una certa arte, quando abbiamo cominciato era pure peggio di noi, adesso ci tiene tutti in scacco”.
Non piaceva a nessuno nel reparto, ancor meno a Nina che già l’aveva odiata al liceo, quando, in maniera a dir poco infame, gli aveva fregato il ragazzo. Ora, averla addirittura come superiore, era motivo di profonda rabbia e insoddisfazione.
Finita la riflessione sul Papa, Nina, inforcando la bicicletta, alzò lo sguardo al cielo chiudendo gli occhi e pregando:
“Fa che la Macchi stamani non sia al lavoro, che l’abbia colpita nella notte un disturbo, di quelli intestinali antipaticissimi, si la “cacarella”, magari con un po’ di febbre, così ci lascia in pace tutta la settimana”.
Dopo un attimo sussurrò, con il pensiero che ritornava delle dimissioni del Papa:
“Diamine sono tre anni che non mi ascolti, perché dovresti farlo proprio stamani che c’hai ben altri problemi a cui pensare”.
La Macchi era davvero una persona poco amabile, sia nel suo modo di rivolgersi alle persone, scontroso e prepotente, sia nel suo aspetto fisico, caratterizzato da una magrezza ed una spigolosità eccessiva, per di più messa in mostra in modo esagerato. Nina invece era l’esatto contrario: morbida dai capelli alle punte dei piedi, estremamente pacata nel parlare, quasi lenta nei movimenti, una lentezza che spesso, come successe quella mattina, la fece arrivare a lavoro in ritardo.
“Sempre in ritardo Poggi, sai vero che dovrei farti un richiamo scritto, se continui così non mi lasci altra soluzione”.
Non solo la Macchi godeva di ottima salute, ma sembrava pure più agitata del solito. Nina si scusò sommessamente e subito dopo cominciò con la sua sequela di accidenti:
“Ti venisse l’ulcera, un attacco di appendicite, l’orticaria…o tutt’e tre insieme”.
Nina non rispondeva, non si metteva a litigare, sfogava la sua rabbia così, imprecando sottovoce.
La mattinata era proprio cominciata male, ma verso le 11.00 riuscì addirittura ad andare peggio. L’interfono, per voce della segretaria, parlò dicendo:
“La signora Poggi è desiderata in amministrazione. Immediatamente”.
Ogni tanto succedeva, di solito erano problemi di stipendi, timbrature, detrazioni, niente di più, Nina infatti pensò subito al ritardo della mattina e alla minaccia della Macchi diventata realtà, ma quell’immediatamente a fine frase le sembrò un po’ strano. Così lasciò di scatto la sua postazione e si diresse di gran passo al piano superiore. La segretaria, che la stava aspettando nel corridoio, le indicò con un gesto del braccio l’ufficio del direttore, come a dire: veloce ti sta aspettando.
“Addirittura – pensò Nina – per dieci minuti di ritardo, scomodare pure il direttore, si conferma la solita grandissima stronza la Macchi”.

Cosa succede dentro la stanza del direttore?

  • Nina viene licenziata per comportamento ingiurioso (25%)
    25
  • A Nina viene proposto un incarico molto particolare e subdolo (75%)
    75
  • Nina viene ufficialmente richiamata per il ritardo, con la minaccia di future sanzioni qualora ricapitasse (0%)
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190 Commenti

  • bravissima!!! scusa il ritardo ma ero un po’ fuori…

    Che dire, bellissimo racconto, se ne scrivi un altro avvisami su facebook che ti vengo a leggere subito. Anche io sempre dopo un racconto ho bisogno di ricaricarmi. E cosa pensi di scrivere? che genere?

    ti consiglio un libro: Miss Alabama e la casa dei sogni, di Fannie Flagg, me lo hai ricordato un po’ come stile (è la stessa autrice di Pomodori verdi fritti, uno dei miei libri preferiti)

  • Brava Alessandra!
    Nina, che bel personaggio, così sfaccettato e così vero..
    La descrizione della realtà aziendale è tristemente vera, anzi, sei stata fin troppo “buona” rispetto a quello che succede veramente negli uffici.
    Inutile dire.. che aspetto già la prossima avventura!
    Ti abbraccio,
    Claudia

  • Bel finale! Assolutamente non banale, diciamo agrodolce..
    Complimenti anche per la chiusura, ne è venuto fuori un bel racconto.
    Spero di riuscire a portare a termine il mio come hai fatto te col tuo, sia per velocità che per “consistenza” 😀
    Spero anche di leggere qualcos’altro di tuo!

  • Finale bellissimo: le ripercussioni negative di un atto di giustizia e le conseguenze psicologiche da affrontare, la difficoltà di continuare a vivere in una dimensione che non ci appartiene più (succede sempre, prima o poi, ovunque) e, alla fine, quasi inaspettata, la speranza di un futuro migliore, più felice, racchiusa in un gesto semplice come la mano sulla spalla.
    L’ultimo paragrafo è quasi un quadro dai colori caldi, ho immaginato che la scena si svolgesse dopo una pioggia estiva, quando tutto sembra più vivo.
    Complimenti, un finale eccellente. Adesso attendo il tuo prossimo racconto!

    • Grazie infinite Giacomo, il tuo commento mi ha quasi commosso. Come ho già detto è la prima volta che provo a condividere con altre persone la mia passione per la scrittura e trovare così tanta condivisione è davvero magico.
      Probabilmente tra un po’ tornerò a scrivere una nuova storia, per ora mi riposo (perchè anche se a qualcuno sembrerà esagerato io un po’ di energie a scrivere questa storia le ho consumate!!!), e continuo a leggere le vostre…c’è sempre tanto da imparare.
      Grazie
      Alessandra

  • Votato per il futuro anche io, voglio conoscere le conseguenze di quanto fatto da Nina. Bel capitolo, delicato ed intimista, lascia quasi in secondo piano la vicenda per raccontarci le emozioni, le sensazioni e le tante sfaccettature che anche una vittoria, una liberazione porta con sé

  • Vediamo cosa combina Nina con in mano tutte le carte per rovinare l’azienda! Prosegui in maniera molto interessante. Forse il fascicolo con su scritto Ricattabili fa della Macchi e del direttore due idioti oltre ogni limite, ma siccome mi confronto con tanti dirigenti ogni giorno devo dire che non sei lontana dalla realtà!

    • Si è proprio così…l’idea era quella di far venire fuori la stupidità del direttore e della Macchi (spesso accentuata dalla brama di potere)…come dei tanti che spesso nella realtà hanno ruoli di comando pur non avendone le capacità. Credo sia uno degli aspetti più comici e ovviamente amari del nostro tempo.

  • Benissimo, sei riuscita a conciliare le due opzioni! Veramente un bel capitolo 🙂
    Stavolta, però, le vedo meno probabili: aspetta la Macchi per cosa? E nel frattempo che fa, guarda il soffitto? Mi convince poco… Le altre due sono troppo rischiose e un po’ azzardate, come hai accennato tu stessa: e se arriva la Macchi nel frattempo?
    Fra le due, però, penso sia più “prudente” la terza: deve riordinare le idee, deve osservare, riflettere e osservare di nuovo. Però poi deve mettere il foglio di carta in tasca per non essere scoperta. Perché non deve essere scoperta (è la nostra eroina e deve vincere!), no? 😉

    • Grazie Elena per il tuo approfondito commento. In effetti le opzioni sono un po’ “sparate”, ma ho ritenuto fosse utile per dare una svolta “interventista” alla storia…forse ho esagerato!!!
      Non ho pensato ancora all’ipotesi che Nina venga scoperta, però tutto può succedere, gran parte delle cose dipendono da voi…se l’avessi scritta tutta io la storia infatti sarebbe andata molto diversamente!!!

      • Figurati. A volte sono un po’ combattuto nel dare suggerimenti, però visto che ogni volta che rileggo anche le mie cose dei piccoli interventi (soprattutto nella punteggiatura) li faccio sempre, allora credo sia meglio dire la mia. Anche perché spesso scriviamo, almeno io, un po’ di fretta e soprattutto non c’è quel necessario lasso di tempo per prendere le distanze da quanto scritto e apportare modifiche.
        Ad esempio il mio libro, che spero non ti stia annoiando, l’ho riletto poco tempo fa dopo tre anni da quando l’ho scritto e solo adesso cambierei qualcosa.

        • Si in effetti più rileggi le cose scritte e più le revisioneresti. Certo questo genere di scrittura tutto quel tempo proprio non lo dà e a volte le cose vengono fuori un po’ frettolose. Per me poi che è la prima volta che provo a condividere con altri qualcosa di mio è davvero difficile e infatti in continuazione mi viene il dubbio di aver sbagliato (per esempio, rispetto a tanti altri, mi sembra di non riuscire a formulare le giuste opzioni finali!!!).
          Per quanto riguarda il tuo libro non mi sta annoiando affatto, eh che vado un po’ a rilento, tra impegni di lavoro, vita familiare e altri tre libri incominciati….prima o poi però prometto di arrivare in fondo.

  • Votato “chiama edoardo”.
    Mi interessa sapere più che altro se lui s’è reso conto di averla messa in difficoltà, se ne è dispiaciuto. Chissà se era in buona fede.. Magari potrebbero giungere a nuove soluzioni più condivise, a nuove strategie d’azione.
    Mi sto appassionando 😀

  • ..che bello leggere che esistono ricordi di amicizia femminile così intensi e veri, per quanto appartengano in questo momento solo ad un racconto!
    Ho votato per “è tutta colpa mia”, perchè credo che Nina stia cercando una scusa per rifiutarsi..
    Ti segui!
    Ciao
    Claudia 🙂

  • Si è distratta ma deve infiltrarsi anche per riscattare l’amaro ricordo d’infanzia. Brava, proprio l’episodio legato al ricordo arricchisce il capitolo e connota la protagonista in maniera molto incisiva, senza bisogno di troppe parole. Per me questa trovata è assolutamente azzeccata. Attendo il prossimo, brava!

  • Storia dall’andamento lento e riflessivo, che stride un po’ con il genere avventura e con lo spazio limitato che abbiamo a disposizione. Leggendo il primo capitolo ho sorriso un po’ pensando alla coincidenza con le parole di Battiato di ieri.
    Spero che Edoardo si precipiti a casa di Nina, per dare una scossa.
    Scrivi bene, se posso permettermi cercherei soltanto una maggiore fluidità nei dialoghi. Attendo il seguito.

    • Grazie mille davvero per il tuo commento che mi sarà utilissimo. In effetti la mia scrittura, che del resto mi rispecchia e rispecchia un po’ anche Nina, non si può dire sia delle più incalzanti il che non rende facilissimo incastrarsi bene nei meccanismi di questo gioco tanto meno nei generi a disposizione. Spero, anche grazie ai vostri commenti e consigli, di migliorare.

      Ah con il tuo voto la situazione si è ancor più comlicata…sostanziale pareggio di tutt’e tre le ipotesi…uahooooo!!!

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