AAA: ti piace scrivere?

Dove eravamo rimasti?

Che fa John? È fermo nel suo proposito. Domani parteciperà al concorso. (86%)

Tre birre, una manciata di gomme e un’amicaJohn raggiunse la fermata dell’autobus; alle sue spalle giungeva il vociare di chi affollava la via in quel sabato di dicembre, ma non quella della sua ragazza. Quanto avrebbe voluto che lei lo chiamasse! Anche una singola parola urlata da Amanda al suo indirizzo per lui sarebbe stato il pretesto per tornare dalla ragazza, per cercare di fare pace. John la amava sinceramente però le sfuriate di Amanda dell’ultimo periodo lo rendevano davvero infelice, come se avesse un coltello perennemente piantato proprio al centro del suo cuore: di notte dormiva male e per giunta mangiava poco. Il ragazzo facendo quei pensieri sprofondò nella tristezza più assoluta. In quello stato d’animo John decise di allontanarsi e si diresse verso il pub proprio difronte la fermata; nel breve tragitto per raggiungere il locale John si frugò nelle tasche, trovando solo una banconota da 5 sterline. A dire il vero, la esaminò per un momento senza troppo curarsene. Avrebbe anche potuto avere 50 sterline o molto più denaro per le tasche; per lo stato di leggera apatia nel quale John era entrato, poteva apparirgli difronte perfino Sua Maestà la Regina in persona senza che lui potesse accorgersene. L’interno del pub era affollato e vi regnava la confusione più assoluta; c’era qualcuno un po’ alticcio che, probabilmente per via dei fumi dell’alcol, faceva discorsi senza senso, altri sembrava stessero litigando, tanto era alto il volume della voce.
A John passò immediatamente l’idea di entrare nel locale; in quel momento la sua mente era già abbastanza confusa di per se, e quell’ambiente non lo ispirava per niente, neppure per una bevuta solitaria.
Quindi si incamminò a piedi verso casa; per giungervi, da Oxford Street avrebbe dovuto percorrere circa un chilometro. A John quella distanza non pesava, nè lo spaventava; non era certo quello il suo problema. Sarebbe arrivato comunque a casa, in qualche modo; ad affliggerlo era Amanda. Si sentiva diviso tra l’amore che provava per lei e la voglia di agire come meglio credeva per se stesso. John aveva la sensazione che, anche se avesse riflettuto un anno intero a riguardo, non avrebbe trovato una giusta soluzione.
Giunto a poche centinaia di metri da casa sua, John si fermò presso il piccolo supermercato gestito dalla famiglia del suo amico Semir, ragazzo londinese di seconda generazione, di origine turca.
«Buonasera» disse il ragazzo all’indirizzo della nonna di Semir, che in quel momento era alla cassa. La donna ricambiò il saluto con un cenno della mano, come era suo solito. John si diresse al reparto degli alcolici e dallo scaffale prese tre lattine di birra; quindi andò alla cassa.
«Sono due sterline e quindici» disse la donna, mentre digitava i numeri sul registratore di cassa, con quel marcato accento turco che i quasi 60 anni di soggiorno a Londra non avevano minimamente cancellato.
«Mi dia il resto in gomme» rispose John, poggiando la banconota da 5 sterline accanto alla cassa. La donna mise le birre e le gomme dentro un sacchetto, quindi John salutò e si diresse all’uscita.
Lì nei pressi, John trovò Pamela, una sua vecchia fiamma.
«Hey, ciao!» lo salutò Pamela quando lo riconobbe, con un tono dal quale traspariva la contentezza della ragazza per quell’incontro «quanto tempo!»
John rimase senza parole; la prima cosa che gli venne in mente era la abissale differenza di carattere tra Pamela e Amanda.
«Beh, che ti prende?» chiese Pamela, forse un po’ allarmata per il silenzio del ragazzo.
Lui sorrise dopo poco, alzando le spalle «mah niente, è stata una giornata così… Hai da fare adesso?» John sentiva dentro di se un disperato bisogno di parlare con qualcuno.
«Un’amica mi ha dato buca…» rispose lei.
«Ti va una birra?» disse John quasi interrompendola, indicando il sacchetto.
«Perchè no?» rispose Pamela «mi hai salvato la serata!»
John sorrise; non riusciva bene a decifrare quella sensazione, si sentiva decisamente risollevato rispetto a prima.
Così i due si incamminarono, diretti verso casa di John.

Che fanno i due, nel corso della serata?

  • Bevono e parlano; poi si addormentano abbracciati. (29%)
    29
  • Bevono e finiscono per baciarsi. (53%)
    53
  • Litigano perchè Pamela sostiene la tesi di Amanda. (18%)
    18
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58 Commenti

  • Direi due poliziotti.
    Ciao, storia interessante, tra l’altro con una supercattiva che in confronto Crudelia Demon lavora volontaria alla Protezione animali. Amanda non ha poi tutti i torti a sperare per John un lavoro diverso da quello di scrittore, campare della propria creatività è veramente arduo!
    Ciao ciao

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    • Elena, grazie anche per il tuo commento 🙂
      A questo punto penso proprio che John parteciperà al concorso; la maggioranza sembra volere questo. D’altronde credo di volerlo anche io altrimenti non avrei creato questa storia; però anche a me piace l’idea che la sera prima gli capiti qualcosa, una sbronza – e forse qualcosa di più anche grazie ai tuoi suggerimenti. Ad una ex non avevo proprio pensato 🙂

  • Ho votato per l’ubriacatura…ma una di quelle che ti fanno sembrare tutto più facile e addomesticabile. Persino la risata isterica di Amanda!
    E dunque il nostro eroe, l’indomani, dovrà per forza partecipare al concorso!
    (come vedi ho preso due piccioni con una fava 😉 )

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  • sai che non ci mangi con le parole, lo sai bene, ma quando le aprole ti frullano per la testa, non puoi fare ameno che appoggiarle su un foglio, quando le lettere divenatno mattoncini, decidi tu che mondo costruirti e quindi continui ancora e ancora e ancora a pensarle, a voiverle, a riempirle di sfumature ed emozioni, ad amarle quelle parole.

    • Quando le parole “ti frullano per la testa”, più cerchi di evitarle, più ti riempiono la mente. A me capita così.
      Il “piacere di scrivere” e “scrivere per vivere” sono due attività che spesso non combaciano. Melissa, mi piace veramente ciò che hai scritto; le tue parole descrivono perfettamente lo stato d’animo che provo io spesso e volentieri.

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