AAA: ti piace scrivere?

Dove eravamo rimasti?

Che fanno i due, nel corso della serata? Bevono e finiscono per baciarsi. (53%)

Tre birre, due amici (?), un pugno di gomme e... un bacio

John si volse per un breve istante ad osservare Pamela, dopo aver infilato la chiave nella toppa. Le sorrise appena, sentendosi a tratti come un vero e proprio imbecille. Si chiedeva, con quel poco di buon senso ancora rimastogli, perché avesse invitato a casa proprio la sua ex. Il ragazzo rimase fermo in quella posizione ancora per qualche secondo. «Ehi, vuoi lasciarmi qui fuori tutta la sera?» la voce di Pamela lo riportò alla realtà. Entrando lei diede una rapida occhiata intorno e, come fosse a suo agio in quell’ambiente, precedette John all’interno. «Non dirmi che ascolti ancora questa roba qui»? chiese Pamela con fare ironico, rigirando tra le dita l’ultimo album dei Rammstein, poggiato sul tavolino. «Siamo stati insieme due anni, ancora non so come abbiamo resistito tanto» ripose John senza senso, una frase buttata lì giusto per dire qualcosa. Prese quindi il CD dalle mani di Pamela e lo ripose nello scaffale con estrema cura, quasi fosse per lui una tra le più preziose reliquie di questo mondo «O meglio, come tu abbia resistito…» aggiunse infine il ragazzo, con voce leggermente strozzata. «Neanche a lei piace questa musica, ci metto la mano sul fuoco…!» John non replicò a quell’ultimo commento di Pamela; iniziava a sentirsi strano: il cuore spezzato per colpa di Amanda e l’animo inquieto a causa di quell’altra ragazza, proprio la sua ex a soli pochi passi da lui. La mente di John fu sconvolta da così tanti pensieri che iniziò a scoppiargli la testa. Si diresse in tutta fretta in cucina e poggiò sul tavolo il sacchetto di carta, estrasse da esso una lattina di birra che aprì, scolandone mezza tutta in un fiato. L‘unico pensiero ricorrente nella sua mente, ora, era quanto fosse idiota. «A me non interessa se ascolti i Rammstein, se vuoi o meno fare l’architetto, qualsiasi cosa….» John non si era reso conto che Pamela lo aveva seguito in cucina e che ora era dietro di lui e lo fissava in silenzio. «Non ho smesso di amarti un solo secondo da quando ci siamo lasciati…» John si girò verso la ragazza, gli occhi lucidi dovuti alla poca birra trangugiata, ma in realtà era la tristezza a farlo sentire ubriaco. «Veramente sei stata tu a lasciare me…» le rispose soffermando lo sguardo in quei begli occhi verdi in cui lui aveva tanto amato perdersi. Per tutta risposta, Pamela prese la lattina di birra dalle mani di John e mandò giù quanto rimaneva. «Guardati…» sussurrò la ragazza mentre con i polpastrelli di una mano gli carezzava i lineamenti del volto. «E quindi…?» chiese John infastidito da quella lieve carezza; allontanò quella mano dal suo viso, quasi fosse una mosca molesta. «Che vuoi da me?» chiese il ragazzo prendendo un’altra birra dalla busta e allontanandosi da lei. «Io…?» replicò Pamela incredula; lo seguì con lo sguardo scuotendo la testa «guarda che sei stato tu ad invitarmi qui, sai?» continuò mentre si avvicinava lentamente al ragazzo, che nel frattempo si era afflosciato sul divano e guardava in terra, depresso. La lattina di birra, ancora chiusa, era poggiata sul tavolino. Pamela ebbe un tuffo al cuore nel vederlo in quello stato. «È stato un colossale errore lasciarti, John… mi spiace da morire…». Si era seduta accanto a lui cingendogli le spalle con il braccio sinistro, mentre con la mano destra gli sollevò il viso. Gli occhi dei due si incontrarono per un istante; John si sentiva come ipnotizzato e perso, anche lottando con tutta la buona volontà di cui disponeva non riusciva proprio a togliere lo sguardo da quegli occhi, di un colore più intenso e brillante di un diamante. Pamela per tutta risposta, vedendolo in grave difficoltà avvicinò il viso al suo, fino a che le punte dei loro nasi si sfiorarono «lei non ti capisce, non potrà mai farlo, fidati» gli sussurrò con voce dolce, ma anche un po’ subdola. Voleva tentarlo, voleva riaverlo, rimediare al grosso sbaglio commesso tre anni prima quando lo aveva lasciato di punto in bianco senza dargli troppe spiegazioni. Proprio allora il cellulare di John iniziò a squillare; dalla suoneria personalizzata, “per Elisa”, il ragazzo capì senza guardare che si trattava di Amanda. «Ma per favore…!» esclamò il ragazzo. «Ma tu… Tu che vuoi da me?» John prese tra le mani il viso di Pamela, sfiorandone le guance. Gli occhi di uno a fissare l’altro, uno sguardo condiviso e pieno di dolcezza. «Pensavo di averti persa per sempre…che non mi volessi più bene…» riuscì appena a dire John, mentre poggiò le sue labbra su quelle della ragazza, dando vita ad un bacio lungo e appassionato interrotto anni prima, che attendeva solo il momento di rinascere. A guidare le azioni di John era quel po’ di alcol, che non riusciva proprio a reggere? O forse questa situazione si era creata per via del momento particolare che stava vivendo? Il telefono di John continuò a diffondere le note di “per Elisa” quasi ininterrottamente per le successive tre ore. Ai due ragazzi non sembrava interessare poi molto, incastrati ormai nei desideri l’un dell’altro.

Cosa accade poi?

  • Niente di che! John si sveglia all'improvviso e si accorge che si è trattato solo di un sogno. (0%)
    0
  • I due vengono riportati alla realtà da qualcuno che bussa insistentemente alla porta. (83%)
    83
  • John e Pamela fanno progetti per il loro futuro, ora che si sono ritrovati e chiariti. (17%)
    17
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58 Commenti

  • Direi due poliziotti.
    Ciao, storia interessante, tra l’altro con una supercattiva che in confronto Crudelia Demon lavora volontaria alla Protezione animali. Amanda non ha poi tutti i torti a sperare per John un lavoro diverso da quello di scrittore, campare della propria creatività è veramente arduo!
    Ciao ciao

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