AAA: ti piace scrivere?

Dove eravamo rimasti?

Cosa accade poi? I due vengono riportati alla realtà da qualcuno che bussa insistentemente alla porta. (83%)

...quando meno te l’aspetti

A John sembrava di vivere in un sogno; il cuore gli batteva forte nel petto, sembrava quasi che la cassa toracica gli si stesse spaccando per via del pulsare frenetico. «Sono in paradiso» riuscì appena a balbettare il ragazzo, immerso nel diluvio delle sue emozioni. Il suo problema è che non riusciva a reggere l’alcol e lui si era scolato mezza lattina di birra. Ora non capiva più nulla; continuava a baciare Pamela e lei non si sottraeva certo a quella passione che stava trasformandosi in qualcosa di più concreto. I due scivolarono stesi sul divano. «Non mi ricordavo fossi così… » sfuggì dalla bocca di Pamela, tra un bacio e l’altro. TOC!TOC!TOC!. Il bussare alla porta era incessante e senza pausa; all’esterno evidentemente c’era qualcuno con una grande fretta. I due ebbero un sussulto, richiamati alla realtà dal trambusto. «Ma chi… » John prese fiato prima di trovare il coraggio di spostarsi e allontanarsi così dall’abbraccio di Pamela. «Ma chi è»? chiese poi a gran voce infastidito. John voleva solo che il mondo intero lo lasciasse in pace, ora che finalmente pensava di aver ritrovato l’ottimismo per la vita. I suoi pensieri erano solo affumicati dai vapori dell’alcol. Aprì la porta senza pensarci due volte, d’impulso «Ma non ti hanno insegnato l’educ…». Ops! Forse aveva agito anche fin troppo d’impulso. Davanti a lui c’era Amanda, la sua fidanzata. E in quel momento tutto il desiderio per la sua ex ancora stesa sul divano, che fino a poco prima sembrava lo stesse divorando, gli scivolò via. Trovandosela difronte, John cercò di tornare lucido, per quanto gli fosse possibile. Amanda era intrattabile a volte, spesso acida; ma era lei quella che realmente gli faceva battere il cuore, non era solo questione di attrazione fisica. Semplicemente lui l’amava, con tutti i difetti; forse l’amava proprio per quel suo particolare dono di farlo uscire di testa? Mille pensieri affollarono la mente del ragazzo, ah! se solo avesse potuto scomparire! Si sentiva meschino e falso. Come avrebbe voluto tornare indietro nel tempo! ZAC! Amanda lo colpì con un sonoro ceffone. «Ma che stronzo. Sono venuta fin qui per chiederti scusa… figurati! …Io chiedere scusa a te! …e ti trovo con questa…questa…». Amanda era troppo arrabbiata e indispettiva per continuare. Alle spalle di John c’era Pamela, che nel frattempo si era sfilata la camicetta ed era rimasta in reggiseno. Sorrideva beffarda all’indirizzo di Amanda; aveva colto l’occasione al volo, si sentiva come se avesse vinto il primo premio alla lotteria. «Sei solo un miserabile….» la voce di Amanda iniziò a tremare. «Ma è tutto un malinteso» replicò John toccandosi la guancia ancora dolorante per lo schiaffo; nel girarsi si rese conto solo in quel momento della presenza di Pamela alle sue spalle; impallidì all’istante vedendola mezzo svestita. «Ti posso spiegare Amanda, ti prego». Amanda si era già avviata per le scale, si sentiva solo l’eco del suo singhiozzare. John si mise le mani tra i capelli e si massaggiò la nuca nella speranza di mettere ordine ai pensieri. «Grazie!» John era furibondo, sbatté la porta e si avviò verso il divano; prese la camicetta di Pamela e gliela lanciò contro «i tuoi giochetti…ma quanto sei falsa!» Pamela lo guardò con aria di sfida, avvicinandosi a lui «io? Ma se quella vipera non fosse arrivata avremo fatto l’amore, lo sai anche tu…mi desideri ancora come un tempo mio caro» John rimase a guardarla qualche momento, poi si diresse verso la cucina «beh, ora vattene»; non si volse a guardarla, sperava soltanto che se ne andasse al più presto. Era sempre stato contro la violenza in generale, ma in quell’istante sarebbe stato capace di tutto. La verità è che si sentiva responsabile per come erano andate le cose, non avrebbe dovuto perdere il senso della realtà. Mentre prese il cellulare dal tavolo della cucina, sentì la porta d’ingresso aprirsi e richiudersi subito dopo. John si sedette «sono proprio un imbecille»; cercò nella rubrica il numero del suo amico e inviò la chiamata; John rimase in attesa che questi rispondesse, ma al settimo squillo partì la segreteria telefonica «ciao Lorenzo sono io… sono, boh…. Mi richiami appena puoi?» John restò seduto ad osservare il nulla. Iniziò a ricordare la prima volta che incontrò Amanda, bellissima creatura bionda e dal viso angelico, che si stava arrabbiando con un passante per un motivo mai approfondito. Senza rendersene conto il suo viso iniziò a rigarsi di lacrime; stava piangendo perché aveva la sensazione che la sua vita stesse prendendo una piega del tutto diversa da come se l’era immaginata. Laureato a pieni voti in architettura, una brillante carriera davanti. Una ragazza al suo fianco che amava sinceramente, bellissima, che sapeva essere acidula all’occorrenza. Ma in fondo lui non ambiva alla perfezione. Tutto stava andando alla deriva solo per il suo folle  sogno di diventare scrittore. Ma ne valeva davvero la pena? Questo fu l’ultimo pensiero di John prima di addormentarsi.


Che accade?

  • John viene svegliato da un rumore assordante che proviene dalla strada. (33%)
    33
  • John viene svegliato dallo squillo del cellulare (0%)
    0
  • Pamela va a cercare Amanda con il pretesto di scusarsi, ma in realtà con l'intento di litigare con lei. John deve essere solo suo! (67%)
    67
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

58 Commenti

  • Direi due poliziotti.
    Ciao, storia interessante, tra l’altro con una supercattiva che in confronto Crudelia Demon lavora volontaria alla Protezione animali. Amanda non ha poi tutti i torti a sperare per John un lavoro diverso da quello di scrittore, campare della propria creatività è veramente arduo!
    Ciao ciao

  • Pingback:

  • Pingback:

    • Elena, grazie anche per il tuo commento 🙂
      A questo punto penso proprio che John parteciperà al concorso; la maggioranza sembra volere questo. D’altronde credo di volerlo anche io altrimenti non avrei creato questa storia; però anche a me piace l’idea che la sera prima gli capiti qualcosa, una sbronza – e forse qualcosa di più anche grazie ai tuoi suggerimenti. Ad una ex non avevo proprio pensato 🙂

  • Ho votato per l’ubriacatura…ma una di quelle che ti fanno sembrare tutto più facile e addomesticabile. Persino la risata isterica di Amanda!
    E dunque il nostro eroe, l’indomani, dovrà per forza partecipare al concorso!
    (come vedi ho preso due piccioni con una fava 😉 )

  • Pingback:

  • sai che non ci mangi con le parole, lo sai bene, ma quando le aprole ti frullano per la testa, non puoi fare ameno che appoggiarle su un foglio, quando le lettere divenatno mattoncini, decidi tu che mondo costruirti e quindi continui ancora e ancora e ancora a pensarle, a voiverle, a riempirle di sfumature ed emozioni, ad amarle quelle parole.

    • Quando le parole “ti frullano per la testa”, più cerchi di evitarle, più ti riempiono la mente. A me capita così.
      Il “piacere di scrivere” e “scrivere per vivere” sono due attività che spesso non combaciano. Melissa, mi piace veramente ciò che hai scritto; le tue parole descrivono perfettamente lo stato d’animo che provo io spesso e volentieri.

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi