AAA: ti piace scrivere?

Dove eravamo rimasti?

Chi si mette tra le due, separandole ed evitando che la situazione degeneri? Due poliziotti. (100%)

Amore & gelosia

Pamela continuava ad essere tenuta per i capelli da parte di Amanda; la ragazza cercava in tutti i modi di liberarsi dalla rivale; ma per quanti sforzi faceva non c’era proprio modo. Sembrava che le mani di Amanda fossero attaccate ai suoi capelli con la super colla a presa rapida.

«Lasciami!!» urlò Pamela, con tutto il fiato che aveva in gola; non vedendo risposta alla sua supplica, iniziò a sua volta a strattonare Amanda per i capelli. Così si ritrovarono avvinghiate l’una all’altra, entrambe intente a recarsi danno a vicenda; tanto era l’impegno che tutte e due mettevano sull’altra, che finirono con il ruzzolare giù per terra, buttando giù anche il tavolino di un bar lì nei pressi, dove fortunatamente non era seduto nessuno.

«Ehi voi due!» furente uscì un uomo in giacca e cravatta, che inveì contro le due; queste, pur ritrovandosi a terra non smisero di strattonarsi e insultarsi. Il trambusto e le grida dell’uomo richiamarono presto l’attenzione di due poliziotti di quartiere intenti a fare la ronda.

«Fermatevi!» intimò il poliziotto più basso, una volta trovatosi nei pressi delle due ragazze; queste sembravano essere piombate in un mondo tutto loro, tanto le due continuavano imperterrite a tirarsi i capelli e a inveire contro l’altra. Il secondo poliziotto, più alto ed atletico, si frappose tra le due ragazze con il proprio fisico; si chinò e afferrò Pamela da sotto le ascelle e riuscì a tirarla su, non senza fatica, trattenendola.

«E tu che vuoi??» ancora a terra, Amanda non si rese conto di ciò che capitava intorno a loro, né tanto meno che quegli uomini erano rappresentanti della legge.
«Quanto meno mi devono ripagare i danni» disse l’uomo in giacca e cravatta uscito fuori dal bar.
«E lei sarebbe?» domandò il poliziotto più basso, rivolgendosi all’uomo.
«Questo è il mio bar e quello era uno dei miei tavolini, prima che queste due pazze furiose me lo distruggano».
«Ma come ti permetti! Pazza a chi??? Io non devo pagare proprio nulla!» disse secca e decisa Pamela, liberandosi con uno strattone dalla presa del poliziotto. «La colpa è solo la sua–»
Pamela non riuscì a terminare la frase, che fu colpita al volto da uno schiaffo da Amanda.
«Brutta bugiarda! Altro che tavolino dovrai pagare…!» Il poliziotto più alto e atletico si mise tra le due ragazze, in modo tale da prevenire qualsiasi altro gesto da parte di una delle due, o di entrambe; il suo collega era intento a comunicare via radio con la centrale.

«Bene» disse questi, vedendo sopraggiungere una volante. «Chiarirete tutto nel luogo opportuno». E così dicendo, fece cenno ai poliziotti sopraggiunti nel mentre, indicandogli le due ragazze.

«Ma non starà scherzando, vero?» Amanda era in collera e sembrava volesse indirizzare tutta la sua rabbia repressa nei confronti dei poliziotti.
Nel mentre sopraggiunse Lorenzo, che transitava dall’altra parte del marciapiede; l’amico di John aveva deciso di passare a trovarlo dopo che aveva trovato un suo messaggio in segreteria e non avendo a sua volta ricevuto risposta ai numerosi tentativi di chiamata.

«Ma che…» Lorenzo si fermò di scatto, richiamato dal forte chiacchiericcio proveniente dal lato opposto della strada. «Opperbaccola!» allibito, Lorenzo sgranò gli occhi riconoscendo Amanda e Pamela tra i poliziotti. Prese nervosamente il cellulare e compose il numero di John, come fosse un gesto automatico. Lorenzo rimase in attesa…

Lorenzo riuscirà a parlare con John?

  • John non risponde, nè al cellulare, nè al citofono. E neanche alla porta. John sembra sparito. (100%)
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  • John risponde al primo squillo, ma non darà tempo a Lorenzo di spiegare la situazione. Dirà di essere impegnato al momento. (0%)
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  • Dopo cinque squilli, John risponde, risvegliato dalla chiamata. (0%)
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58 Commenti

  • Direi due poliziotti.
    Ciao, storia interessante, tra l’altro con una supercattiva che in confronto Crudelia Demon lavora volontaria alla Protezione animali. Amanda non ha poi tutti i torti a sperare per John un lavoro diverso da quello di scrittore, campare della propria creatività è veramente arduo!
    Ciao ciao

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    • Elena, grazie anche per il tuo commento 🙂
      A questo punto penso proprio che John parteciperà al concorso; la maggioranza sembra volere questo. D’altronde credo di volerlo anche io altrimenti non avrei creato questa storia; però anche a me piace l’idea che la sera prima gli capiti qualcosa, una sbronza – e forse qualcosa di più anche grazie ai tuoi suggerimenti. Ad una ex non avevo proprio pensato 🙂

  • Ho votato per l’ubriacatura…ma una di quelle che ti fanno sembrare tutto più facile e addomesticabile. Persino la risata isterica di Amanda!
    E dunque il nostro eroe, l’indomani, dovrà per forza partecipare al concorso!
    (come vedi ho preso due piccioni con una fava 😉 )

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  • sai che non ci mangi con le parole, lo sai bene, ma quando le aprole ti frullano per la testa, non puoi fare ameno che appoggiarle su un foglio, quando le lettere divenatno mattoncini, decidi tu che mondo costruirti e quindi continui ancora e ancora e ancora a pensarle, a voiverle, a riempirle di sfumature ed emozioni, ad amarle quelle parole.

    • Quando le parole “ti frullano per la testa”, più cerchi di evitarle, più ti riempiono la mente. A me capita così.
      Il “piacere di scrivere” e “scrivere per vivere” sono due attività che spesso non combaciano. Melissa, mi piace veramente ciò che hai scritto; le tue parole descrivono perfettamente lo stato d’animo che provo io spesso e volentieri.

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