Corpi di porcellana

VisioniL’edificio sembrava appeso alla parete della montagna.
Il colore grigio e tetro del cemento si mescolava ai cuscini verdi di muschio cresciuti su di esso. La visione era di triste degrado e l’habitat generato delle piante era cupo e inquietante.Le finestre del vecchio edificio erano diventate semplici pezzi di legno che sostenevano i resti di quelli che, una volta, potevano essere opachi vetri. Si percepiva, seppur in modo molto ovattato, l’ululare spettale del vento, il quale si insinuava tagliente, ovunque. Le inferriate delle stesse finestre avevano assunto il colore rosso tipico della ruggine lasciando percolare dai piccoli balconi scie oblunghe simili a segni lasciati da artigli. Tutto sembrava sospeso e fluttuante come se nessuno avesse saldato il conto, come se all’improvviso avessero spento la luce o avessero levato le ancore ancora prima di attraccare in porto.Il mare si schiantava contro la montagna sul cui crinale avevano, molto tempo prima ,plasmato l’edificio. Dalla spiaggia sottostante Tessa guardava la sagoma della montagna scavata dall’acqua.Il vento e il tempo lavavano la superficie della massa rocciosa e ne levigavano la forma e la dimensione.Tessa decise che era giunto il momento di tornare a casa.Richiamò Osvaldo, il levriero che ella aveva da poco adottato.Bello e atletico come tutti i levrieri, aveva un animo grande e gentile,era levriero nell’animo ma golden retriver nel carattere.Osvaldo sentì il richiamo e corse scodinzolante verso la padrona e insieme si incamminarono verso le luci che provenivano dal paese sito al di là della montagna.Percorsero il sentiero verso casa, a passo svelto.Osvaldo trainava Tessa, alleviandole la fatica della salita. Il cane tirava insistentemente il guinzaglio e Tessa nonostante le ripetute richieste si arrese e accettò di accelerare ilpasso.Improvvisamente la donna, nonostante il rumore prodotto dai loro passi, sentì una sorta di pianto provenire in lontananza. Sembrava un pianto di donna rotto da un respiro affannoso, come se qualcuno stesse scappando e nello stesso tempo piangendo disperatamente. Tessa si accorse che Osvaldo non tirava più si era messo in posizione da punta e ascoltava incuriosito da rumori diversi dai soliti crepitii del sottobosco.I due si spostarono per avere una visuale migliore, la struttura fatiscente vista dalla spiaggia era assurdamente tetra. Sfidando le leggi di gravità si sporse ulteriormente e vide che dall’edificio brillava una piccola luce fioca. La boscaglia intorno all’edificio era piuttosto rada ma consentiva di avere una discreta visuale; Tessa scorse una donna che stava fuggendo da qualcosa, sembrava in preda al terrore.Sia la donna sia il cane erano immobili, probabilmente atterriti e incuriositi, attendevano l’un l’altro. Dovevano esserci degli inseguitori, Tessa percepì inizialmente un vocio sommesso e in seguito grida isteriche. Qualcosa sembrava non andare, qualcosa non quadrava.. la fuggitiva non aveva vestiti moderni, anzi sembrava che il tempo si fosse tornato indietro. Indossava abiti scuri ampi,la lunghezza degli stessi le impediva la corsa e rendeva la fuga pressoché impossibile.La fuggitiva cercava di correre forsennatamente ma qualcosa giocava a suo svantaggio..Tessa si rese conto che una corsa così disperata poteva significare solo una cosa… una evasione. Tessa provò una strana sensazione voleva avvicinarsi alla ragazza ma aveva come il timore di spostarsi.
Osvaldo e Tessa che erano rimasti praticamente immobili ad assistere la scena
ma Tessa si destò improvvisamente a causa di una strana sensazione al viso, non si capacitava dell’accaduto ma c’era qualcosa che non andava. La sensazione divenne sempre più insistente e fastidiosa. Tessa si mise le mani sul volto che era caldo e umido c’era qualcosa ma.. non riusciva a vedere nulla la vista si era appannata i rumori erano diventati lontani e ovattati….

La protagonista è in pericolo di vita?

  • la protagonista sta avendo una visione di un evento accaduto in un remoto passato (88%)
    88
  • no. (13%)
    13
  • si,gli inseguitori si sono accorti della sua presenza (0%)
    0
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63 Commenti

    • si.. errore.. mea culpa…. scrivo troppo e di fretta… volevo scrivere
      era il suo unico MODUS OPERANDI… ma mi è sfuggita una a su suo….
      purtroppo non c’e un opzione di correzione successiva alla pubblicazione…
      scusate ma nei miei racconti ci saranno moltisssssssssssssimi errori…
      🙁

  • non ho votato per la visione, ma per la protagonista al sicuro senza correre pericoli… sono in minoranza, ma spero non le succeda nulla 😉
    mi piacciono le storie che sanno mescolare, con mistero, qualcosa dal passato! benvenuta e complimenti per l’incipit!

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