Edizione limitata

In cerca di nuovi autoriEccola qui Roma. Mi fermo, mi appoggio a questa transenna grigio acciaio e la guardo. Dietro di me un’orda di giornalisti entra ed esce da un colonnato. Mi sono sempre domandato se ci sia una porta nascosta lì dietro a quel marmo bianco ma non ho mai osato avvicinarmi. Davanti a me, politici vestiti in ghingheri si materializzano e scompaiono dietro le autovetture di ordinanza. E poi, puntuale, arriva il romanticismo delle coppiette straniere trainate su costose botticelle, quegli ingombranti e pericolosi mezzi di trasporto tanto odiati dai romani per via della loro scarsa velocità. Oggi è una giornata di primavera e Roma è sempre la stessa: perennemente divisa dal desiderio di crescere e da quello, obsoleto, di restare a vivere la sua vecchiaia.
Non si respira troppo smog in Piazza Colonna. La ZTL mattutina diminuisce di gran lunga il numero degli automezzi circolanti in pieno centro. Attraverso con poco senso di responsabilità e mi ritrovo sull’altro ciglio di Via del Corso, davanti alla Galleria Alberto Sordi. Avevo in mente di entrare in libreria e gustarmi qualche copertina di libri appena usciti e poi prendere una brioche in uno di quei cafè che occupano gli spazi esterni alle boutiques dei centri commerciali. La Galleria Sordi non fa eccezione. Ci sono due bar ma io faccio sempre colazione su comode poltroncine color antracite e sorseggio un caffè da tazzine bianche con uno sbuffo di rosso. Voglio godermi questa mattinata libera e andare a lavoro avendo investito nella cultura. Amo il Venerdì perché il turno serale mi lascia spazio di girovagare per Roma fino a pomeriggio inoltrato.
Entro in libreria e attraverso il piccolo corso dove sono esposti i libri in offerta e le novità. Generalmente non compro mai un libro appena uscito; un’unica condizione mi spingerebbe ad acquistarlo ad occhi chiusi e cioè quella legata allo scrittore. Ce ne sono pochi di scrittori dei quali leggerei anche un semplice saluto. Su questi farei e ho già fatto un’eccezione.
In questo primo piano non c’è molto caos. Al centro di Roma le libreria cominciano a vibrare dopo pranzo e si rinvigoriscono nel secondo pomeriggio. Come in un buon libro: l’incipit è una scommessa, l’inizio è sempre faticoso, il finale, invece, se scritto coi fiocchi, diventa incalzante.
Scaffale dei gialli e dei noir. Già pregusto il mio viaggio tra copertine e profumi. Il piumino comincia a farmi caldo. Siamo agli inizi della primavera ma Marzo ha lasciato in eredità un inverno freddo e qualche temporale di troppo. Le mie mani accarezzano gli scaffali in cerca di nuovi autori, nuovi itinerari di omicidi in giro per il mondo. C’è una ragazza che mi osserva sulla mia destra. Giro lo sguardo su di lei ma i nostri occhi non si incontrano per via di quell’irrefrenabile istinto che ci spinge a voltarci di scatto e guardare altrove quando veniamo osservati. Stringe nella mano sinistra una busta bianca biodegradabile, omaggio di qualche rapido acquisto in supermercato. Adesso guardiamo all’opposto ma la sua vicinanza mi mette a disagio. Il suo cappotto rosso mi spinge a scrutarla di nuovo, sono attratto da quel binomio bianco-rosso che si apre sul suo fianco sinistro. Devo tornare a concentrarmi su quello che stavo facendo, per questo mi allontano e vado verso gli scrittori con il cognome che iniziano per A. Cerco uno dei miei scrittori preferiti ma non lo trovo. Capisco subito il perché. Dashiell Hammett ha nel suo cognome una h davanti alla a. Il caldo della libreria si fa più intenso e cominciano a depositarsi piccole gocce di sudore sulla mia fronte.

Mi trovo a disagio. Devo provare a fare altro. Devo svagarmi. Cosa mi consigliate di fare?

  • Mi dirigo verso la sezione viaggi. L'unica in grado di rilassarmi. (18%)
    18
  • Sta facendo troppo caldo. Esco dalla libreria. (45%)
    45
  • Ho in mente un autore ma non lo trovo. Chiedo alla commessa dove posso cercarlo. (36%)
    36
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31 Commenti

  • Mi è piaciuto il cambio di protagonista, mi fa piacere credere che si alterneranno.
    Sarà difficile mi sa, dovrai smezzare 10 racconti in 5, o farli incontrare prima 😉

    difficile pensare ad una donna che si serve di retorica calcistica, ma ormai non c’è certo bisogno di nuove dimostrazioni per provare che sono loro il sesso forte…

    io voto per la mossa diretta, che entri in libreria, siamo nel 2013, non c’è posto per i timidi.

    bella!

    ps portameli a Monti più in là 😉

  • Ho votato per l’attesa. Mi piace l’idea di raccontare sempre in prima persona, un espediente che uso spesso anche io per raccontare storie da diversi punti di vista. L’ambientazione così precisa e puntuale è invece quanto di più lontano ci sia dal mio modo di scrivere, ma ammiro molto chi si applica per identificare bene i luoghi del racconto. Ho lasciato Roma da qualche mese e fare una passeggiata virtuale per il centro è piacevole! Al prossimo capitolo, complimenti!

  • Roma non ti manca, finché non ci pensi, mannaccia a te!
    Tra l’altro è in arrivo la primavera, non c’è cosa più bella di viale delle milizie in motociclette alle 4 del pomeriggio di una domenica di metà aprile, se a cingerti c’è una Lei, basta girare verso sinistra e tornare indietro al pantheon, una coppetta al costo di una collana di diamanti da Giolitti e puoi dirti soddisfatto della vita.
    é ufficiale, mi manca un po’ l’Italia.

    ti seguo!

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