Il mio nome è…

Dove eravamo rimasti?

Cosa accade? Qualcuno entra improvvisamente dalla porta. (75%)

GiuliaTiro fuori dal portafoglio dieci euro e seleziono la pompa, mi basteranno a mala pena per due tragitti università-casa. “Il lavoro mi serve”, tento di convincermi. Nonostante tutti i problemi delle ultime settimane, devo far finta di niente. Mica semplice. La mente ritorna allo studio di Agata: lei sopra di me, le sue mani che esplorano il mio corpo e la zip dei pantaloni che si abbassa. Ho un sussulto, sento ancora il suo calore addosso. Se non fosse stato per quella stupida porta…
Ci ha sorpresi Giulia, la cognata di Agata. Per l’ennesima volta mi sono messo in una situazione ad alto rischio. Sospiro e, finendo di fare benzina, provo a dimenticare quella scena: Agata impietrita davanti alla sorella di suo marito e l’imbarazzo totale che ne è risultato. In quel momento la mia mente si è spenta e sono uscito dallo studio conscio di un’unica cosa: Giulia mi aveva incastrato. In cambio del suo silenzio con Gino, il marito di Agata, mi ha estorto un appuntamento per quella sera. Ed ecco come avrei speso gli ultimi cinquanta euro del mese.
Mancano quindici giorni al prossimo servizio fotografico, tema “Hawaii”, la sola idea mi fa rabbrividire. Come mi chiameranno? Alohi? Sbatto la portiera della mia Panda scassata ed esco dalla stazione di servizio. In quell’istante attraversa la strada una ragazzina, la stessa che avevo notato nella sala d’aspetto: mora e con l’apparecchio. Inchiodo per non prenderla in pieno e lei, invece di scusarsi, mi snobba seccata. È l’ultima goccia.
Abbasso il finestrino e le grido di guardare dove mette i piedi, aggiungendo un appellativo non troppo simpatico di cui mi pento subito. Lei si blocca in mezzo alla strada agghiacciandomi con lo sguardo: “Stai attento tu, vecchio!”
Rimango allibito. Vecchio? Crollo sul volante, esausto. Non ne posso più.

Giulia mi aspetta davanti al locale. Non è brutta, anzi. Indossa un attillato abito nero dall’ampia scollatura e porta i capelli raccolti. Vista da lontano potrebbe sembrare più giovane.
“Ciao, Adrian, sono felice tu abbia trovato subito il posto.” Già dalle prime battute pare una gatta morta, una di quelle finte disinteressate che manovrano gli altri a loro piacere, ma senza farsi notare. L’aveva fatto anche quel mattino. “Oh, che situazione imbarazzante”, aveva detto, “ma credo troveremo una soluzione vantaggiosa per tutti.”
“Vantaggiosa per voi”, avevo pensato io.
“Giulia”, riprendo, indeciso se darle la mano o un bacio sulla guancia. “Sono venuto qua in un’altra occasione.” Odio quel locale, è il classico posto “spennaturisti” da cui normalmente starei alla larga.
La donna mi toglie dall’imbarazzo, struscia il seno generoso sulla mia giacca e mi bacia il lobo di un orecchio. Il suo intento è decisamente chiaro e a quel punto non me ne importa più niente dell’età. Non conosco la sua famiglia e ho solo voglia di prendere qualcosa di buono da quella pessima giornata.
Durante la cena, mi lascio andare alle sue avance, non rifiuto il piede che cerca la mia gamba sotto il tavolo, però, proprio quando il vino mi dà il giusto senso di annebbiamento, mi riappare davanti agli occhi la ragazzina vista prima.
“Vecchio!”
“Che diavolo sto facendo? Ha il doppio dei miei anni!” penso. Mi sfiora una mano con le dita, ha le unghie lunghe e curate, ma il mio sguardo è rivolto a quello che c’è dietro, verso la scollatura che mostra senza alcun ritegno.
“Allora, Adrian, raccontami come hai iniziato a fare il modello.”
Improvvisamente mi sento male, mi manca l’aria. La sala, da grande e ariosa, si fa piccola e opprimente. “Per gioco”, ammetto con onestà. “Un amico ha mandato una foto alla rivista e loro mi hanno chiamato.”
“Deve essere stato divertente!” Ridacchia, osservandomi come fossi una costata pronta da spolpare.
“Divertente? Cosa ne può sapere quella lì della mia vita?” rifletto. Le sue mani ora mi danno fastidio, chi crede di essere? Eppure non riesco a fermarla, l’unica cosa che mi distoglie dal suo corpo è la voce insistente di quella ragazzina: “Vecchio!”

Cosa fa il protagonista?

  • Una telefonata cambia il corso della serata. (62%)
    62
  • Dimentica l’età della donna e va a casa con lei. (23%)
    23
  • Lascia la donna da sola e se ne va. (15%)
    15
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144 Commenti

  • Io avevo optato per il pianto disperato, ero proprio curiosa di vedere come ne uscivi.
    Ma ti toccherà la scena del vomito mi sa… una bella figuraccia poverino!
    Certo che se i tuoi personaggi maschili potessero metterti le mani addosso, passeresti un brutto quarto d’ora! XD

  • Ah, Lorena, provo a salvarti dal vomito, ma vedo che la percentuale del bacio è bassa…! XD Io l’ho votata perché troverei molto ironico il fatto che, proprio quando può togliersi dai guai e sfuggire alle catene che si è creato, lui si incasina ancora di più, andando a casa di lei, come un cane che si morde la coda.

  • perdonami… capisco che per l’autore sia la più complicata ma l’hai servita su un tappetino.. hem volevo dire un piatto d’argento.
    Del resto dopo quella batosta essere sballottato in un’auto sportiva non è esattamente il massimo

    Ora son curiosissimo di leggere il prossimo

  • Pover’uomo! Penso sia l’unico personaggio dei vari racconti di incipit a farmi tenerezza!è da dargli un abbraccio fraterno e dirgli che andrà tutto bene! Anche se la tentazione di scegliere di farlo chiamare dalla madre è stata troppo forte.Ma sono sicuro se la caverà egregiamente. Va a braccetto col protagonista di “bad karma”! dovreste mettervi in contatto per fare insieme una storia con tutti e due xD

  • Pingback:

  • Sono troppo curiosa di leggere le scuse che si inventa il nostro incasinato protagonista per giustificare a “mamma” la sua visita alla vicina :D!
    La suoneria di “Call me maybe” m’ha fatto morire XD, un simpaticone l'”ex”amico!

  • In quanto autrice puoi decidere pure di sopprimere il protagonista, cosa già vista e mai perdonata in altre tue opere… ma qua lo devi sopprimere in modo divertente per lo meno ;P E cmq sono curiosa di vedere come prosegue la storia di questo “povero uomo” assediato da donne che ci provano…. Con la carestia di figoni che c’è in giro mi pare pure normale che se ce n’è uno tutte si fiondino… 😉

  • Gran calma signori e signore, conoscendo l’autrice si sta solo scaldando… a breve ne vedremo delle belle, ne sono sicura! Solo l’idea di uno che fa il modello di biancheria intima e viene perseguitato da donne assatanate è esilarante!

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