Il mio nome è…

Dove eravamo rimasti?

Cosa fa il protagonista? Suona il cellulare: è la madre (64%)

RaffaellaVi capita mai di pensare che la vostra vita sia finita? Arrivate in un momento tale da credere che non ci sia scampo, una situazione senza uscita. Mi sento così ora, mentre guardo le pantofole di mia madre, da un momento all’altro mi aspetto di vedergliele impugnare come arma impropria, tentando di inculcarmi un po’ di decenza.
Erano bastate quelle semplici parole: “So che sei dalla Irma, vieni a casa, devo parlarti.” Il cuore si era fermato in petto e tutto il resto era svanito.
Sono pronto a confessare, come quella volta della nota, alle elementari. Avevo alzato la gonna a Serena, una compagna di classe, o meglio, ero stato l’ultimo a farlo, nel momento esatto in cui passava la maestra. Sapevo che mi stavo scavando la fossa da solo, ma l’avevo fatto comunque. Poi, fesso in modo assurdo, l’avevo confessato e mia madre, donna dai principi integerrimi nonché sadica e vendicativa, mi aveva obbligato ad andare a scuola in gonna il giorno dopo tra le derisioni generali dei compagni.
Ed eccomi qui: un giovane uomo di ventisei anni con la camicia madida di sudore e le mani che tremano sotto lo sguardo inquisitore della mamma.
“Posso spiegare tutto”, dico senza riflettere. Mentre formulo la frase, cercando di deglutire, penso alla parte successiva: “Vedi, se non arriva più PostalShopping c’è un motivo, mi porto a letto la vicina di casa e lei nasconde le copie per me. Perché? Ovvio, per impedirle di confessare che per soldi faccio foto mezzo nudo.” Pondero su quella versione e la resetto immediatamente. La verità è che non c’è un modo carino per dirlo.
“Io e tuo padre stiamo divorziando.”
Guardo mia madre per la prima volta negli occhi; è truccata e ha i capelli freschi di permanente. Non l’avevo notato entrando in casa, forse perché ero troppo focalizzato sulle pantofole rosa shocking. Ripenso ancora una volta alla spiegazione sulle foto e mi blocco.
“Che cosa?”
La sua frase scende lentamente, quasi avessi buttato giù un bicchiere di candeggina. A quel punto mi rendo conto che mio padre non è presente, non mi è venuto incontro come ogni volta, commentando l’ultima partita.
“L’ho lasciato. Mi vedo con un’altra persona.” Resto sempre più basito, incapace di razionalizzare quelle lettere messe in fila. “Sei stato carino con la Irma, interrompere un appuntamento solo per ripararle il lavandino… dopotutto tuo padre ha fatto qualcosa di giusto nella vita.”
Mentre la sua voce diventa ovattata, sento il mio corpo che si alza e si dirige oltre la porta. Esco dalla casa in cui sono cresciuto senza dire nulla, ignorando il mio nome ripetuto più e più volte. L’unico pensiero che mi aleggia in testa è: “Sono salvo, ho scampato la Santa Inquisizione, ma sono finito dritto all’inferno.” Mi ritrovo in strada e, attraversando le strisce per raggiungere la mia auto, unica appartenente al genere femminile sulla cui fedeltà posso ancora contare, qualcuno mi tocca una spalla.
“John, sei proprio tu?” Squadro Raffaella dal basso all’alto, chiedendomi silenziosamente cosa ci faccia una snob come lei in quel quartiere. Biascico una risposta senza fare caso alle parole, arrancando per trovare abbastanza aria da respirare.
“Ero al messicano all’angolo, non immaginavo proprio di incontrarti! Hai una faccia… avanti, perché non sali in auto con me? Non vorrai metterti a guidare in questo stato, spero. Non voglio che il mio modello preferito resti infortunato!”
Sento la direttrice prendermi sottobraccio e trascinarmi cento metri più avanti, dov’è parcheggiata la sua Cayman S color giallo canarino. In pochi secondi mi ritrovo seduto, incerto se mettermi comodo o meno. Sono terrorizzato dall’idea di macchiare con il mio sudore un sedile che non potrei mai permettermi.
“Allora, che cosa ti è successo? Oh, avanti, non ti farai mica problemi con me? Dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme?”
Fisso le labbra che stanno parlando: il rossetto impeccabile e gli orecchini che scintillano nell’abitacolo in penombra, poi spengo il cervello.

Cosa accade?

  • Lui si sente male e vomita sui costosissimi tappetini (60%)
    60
  • Lui si mette a piangere come un disperato (20%)
    20
  • Lui la bacia con passione e accetta di andare a casa sua (20%)
    20
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