Il mio nome è…

Dove eravamo rimasti?

Cosa accade? Lui si sente male e vomita sui costosissimi tappetini (60%)

GiovannaFaccio scivolare una mano sulla sua spalla, e poi più giù, verso la scollatura. Avvicino il mio viso al suo e lascio che i ciuffi biondi, che le scendono dalla fronte, mi sfiorino le guance. Ha un profumo penetrante che mi affonda nelle narici. Troppo penetrante. Quando le mie labbra stanno per toccare le sue, un moto di nausea mi fa contorcere lo stomaco. L’aroma fiorito si mescola al tanfo dei tacos impregnato sui suoi vestiti e in un attimo mi piego in due, vomitando la cena e parte della mia anima sul tappetino dell’auto. “Mi ucciderà”, penso.
Raffaella inorridisce, non la vedo ma lo percepisco. Ciò che ho appena fatto è inclassificabile, potrei vincere l’Oscar alle figure più penose vissute da un uomo! Mi torna in mente una scena accaduta in studio, poche settimane prima: era diventata isterica per una ragnatela. Lei, igienista nevrotica, non può tollerare una cosa simile.
Osservo la chiazza verde tra i miei piedi allargarsi sul tappetino firmato e non so bene cosa fare. Lo stomaco è sottosopra e sono terrorizzato dall’idea di rialzarmi, sia per la reazione di Raffaella sia per il pensiero dei danni da pagare. Non avrei visto la busta paga per un altro mese.
Nei pochi secondi che passano tra il mio malore e quell’accozzaglia di pensieri, lei ha tutto il tempo di inondarmi di insulti, parole alle quali non riesco a dare un senso. La mia mente le rielabora distorte: “Razza di pezzente maledetto! Lurido ragazzino schifoso, come ti permetti? Sono io che ti mantengo, morto di fame che non sei altro!” Raffaella non le pronuncerebbe mai, troppo chic per parlare come uno scaricatore di porto, ma in effetti l’unica cosa che comprendo è la sua fuga dall’auto, disgustata. Scendo a mia volta dalla Porsche e mi dirigo all’angolo della strada, verso la fontanella pubblica. L’acqua fredda mi fa tornare in me e mi toglie almeno una parte di nausea. La mente si alleggerisce e la foschia di poco prima si dirada: i miei stanno divorziando e io ho appena vomitato nella costosissima auto del mio capo… mentre stavo per baciarla. Mi blocco sul posto. L’acqua sgocciola dai capelli alle mie spalle e io, invece di piangere, scoppio a ridere. Mi sbellico dalle risate… un pazzo in piena notte che ride sguaiatamente in una strada buia. Con la coda dell’occhio osservo Raffaella, sconcertata.
“Dove… dove credi di andare”, sento alle mie spalle, proprio mentre mi dirigo verso la Panda. È una voce che mi mette i brividi, come se Satana in persona mi chiamasse dall’Ade, chiedendo la mia anima in risarcimento al danno combinato.
“Mi dispiace per il tappetino, te lo ripagherò, giuro”, replico timidamente.
“No… tu non puoi andare a casa e lasciarmi qui!” Mi volto verso di lei, cercando di comprendere quella frase. Tiene le braccia avvinghiate al petto, come se stesse morendo di freddo e, in effetti, non credo che quel mini abito trasparente la possa scaldare molto. Ma è la sua espressione ad allarmarmi, la donna dispotica e saccente sembra essersi trasformata in un essere umano. “Non torno di certo in quell’auto!”
“Allora vieni con me.” Uso un tono neutro, sillabo le parole una a una. Non sembro nemmeno io. Non so più chi sono, un po’ come il mio nome: a forza di essere chiamato con mille appellativi diversi, ricordo a stento quello reale. So soltanto che pochi minuti dopo mi trovo a guidare la mia auto, con Raffaella sul sedile del passeggero che, invece di schivare inorridita la pila di roba sparpagliata ovunque nell’abitacolo, rimane immobile, con le braccia conserte come una bambina. Questi cambiamenti di personalità mi mettono addosso una certa inquietudine: solo di notte con Mr. Hide.
“Dove vuoi che ti accompagni?” chiedo titubante.
“Non voglio andare a casa mia, accompagnami da un’amica.”
Faccio un cenno stentato e seguo le sue indicazioni. Pochi minuti dopo ci troviamo in periferia, nei pressi di un’enorme villa. Giovanna, la sua amica, ci aspetta sulla porta principale e il mio sospetto, vedendola, diventa vivido.

Che cosa accade a casa di Giovanna?

  • Il marito di Giovanna ci prova con il protagonista (20%)
    20
  • Giovanna, l’amante di Raffaella, lo obbliga a travestirsi (47%)
    47
  • Il povero protagonista viene “legato e punito” (33%)
    33
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144 Commenti

  • Io avevo optato per il pianto disperato, ero proprio curiosa di vedere come ne uscivi.
    Ma ti toccherà la scena del vomito mi sa… una bella figuraccia poverino!
    Certo che se i tuoi personaggi maschili potessero metterti le mani addosso, passeresti un brutto quarto d’ora! XD

  • Ah, Lorena, provo a salvarti dal vomito, ma vedo che la percentuale del bacio è bassa…! XD Io l’ho votata perché troverei molto ironico il fatto che, proprio quando può togliersi dai guai e sfuggire alle catene che si è creato, lui si incasina ancora di più, andando a casa di lei, come un cane che si morde la coda.

  • perdonami… capisco che per l’autore sia la più complicata ma l’hai servita su un tappetino.. hem volevo dire un piatto d’argento.
    Del resto dopo quella batosta essere sballottato in un’auto sportiva non è esattamente il massimo

    Ora son curiosissimo di leggere il prossimo

  • Pover’uomo! Penso sia l’unico personaggio dei vari racconti di incipit a farmi tenerezza!è da dargli un abbraccio fraterno e dirgli che andrà tutto bene! Anche se la tentazione di scegliere di farlo chiamare dalla madre è stata troppo forte.Ma sono sicuro se la caverà egregiamente. Va a braccetto col protagonista di “bad karma”! dovreste mettervi in contatto per fare insieme una storia con tutti e due xD

  • Pingback:

  • Sono troppo curiosa di leggere le scuse che si inventa il nostro incasinato protagonista per giustificare a “mamma” la sua visita alla vicina :D!
    La suoneria di “Call me maybe” m’ha fatto morire XD, un simpaticone l'”ex”amico!

  • In quanto autrice puoi decidere pure di sopprimere il protagonista, cosa già vista e mai perdonata in altre tue opere… ma qua lo devi sopprimere in modo divertente per lo meno ;P E cmq sono curiosa di vedere come prosegue la storia di questo “povero uomo” assediato da donne che ci provano…. Con la carestia di figoni che c’è in giro mi pare pure normale che se ce n’è uno tutte si fiondino… 😉

  • Gran calma signori e signore, conoscendo l’autrice si sta solo scaldando… a breve ne vedremo delle belle, ne sono sicura! Solo l’idea di uno che fa il modello di biancheria intima e viene perseguitato da donne assatanate è esilarante!

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