Ambra e FlavioIl mio mondo è popolato di sogni. Sogni impossibili, personaggi impossibili, scelte impossibili. La vita a volte riserva molte sorprese e spesso sono amare. L’unico mio rifugio sono i sogni, dove ogni notte vivo la mia vita impossibile. Attendo ogni sera che il sonno mi prenda, che mi avvolga con il suo caldo abbraccio e mi trascini in luoghi improbabili.
La mia camera ha finestre che danno sul cortile, dalle persiane filtra la luce dei lampioni che crea linee di luci ed ombre. Le conto prima che gli occhi si chiudano, conto quelle nere e quelle dorate, la luce che filtra è calda e ricca di sfumature giallastre, credo che mi indichino una via, su ognuna posso leggere un sogno: un amore vero, un viaggio ambito, un lavoro interessante, una famiglia felice. Sono sogni impossibili? All’apparenza normali. Per me che non ho nulla e nessuno e vivo in un polmone di acciaio sono impossibili. Ma ogni notte la mia vita si popola e il sogno continua a tenermi in vita.
“Ambra, ho bisogno di te. Vorresti aiutarmi in cucina per cortesia? Questa sera abbiamo ospiti e non voglio fare brutta figura.” Mia mamma aveva invitato i nuovi vicini. Cinque persone che avrebbero invaso la nostra casa e condiviso con noi il pasto serale. Marito, moglie e tre figli. Il primogenito aveva pressappoco la mia stessa età, in seguito seppi che anche lui era iscritto alla facoltà di Lettere e storia antica come me.
Si presentarono puntuali alle otto, la signora Lucia aveva portato con se un dolce e il più piccolo dei figli aveva in mano un mazzo di margherite gialle che consegnò direttamente nelle mani di mia mamma. Si sciolse subito per quel gesto, avrebbero potuto assumerla nei funerali dove non c’era nessuno a piangere un morto; lei piangeva e si commuoveva per un nonnulla.
Il più grande, Flavio, sembrava timido e riservato, invece alla fine della serata riuscì a lanciarmi un sorriso… ma ci arrivo.
La cena fu lieta, i cibi appetitosi e caldi, le chiacchiere serene. Stranamente mio padre non parlò di politica, lo avevo avvertito: “Se tiri fuori i partiti e tutti i cretini che ne fanno parte, giuro, me ne vado, papà.” Come sempre lui mi aveva lanciato un sorriso sornione, di quelli che vorresti avvicinarti e iniziare a fargli il solletico e le lotte con i cuscini come da piccola. Mi trattenni. Amavo mio padre e adoravo mia madre, ero rispettosa dei loro ruoli e non davo adito a preoccupazioni. I figli dei vicini non sembravano da meno, educati e compiti sedevano a tavola e parlavano solo con la bocca vuota, solo Flavio era piuttosto silenzioso e sembrava essere assorto in chissà quali pensieri.
Mi sorpresi a scrutarlo. Aveva i lineamenti squadrati, capelli corti e scuri e due occhi in cui mi sarei persa facilmente, di un azzurro cielo improbabile, di quelli che vedi poco in una città come Milano. Probabilmente sentì il peso del mio sguardo e alzò gli occhi dal piatto per guardarmi a sua volta. Mi sembrò un Dio, così bello da togliere il fiato; mai nessuno aveva catturato la mia attenzione come Flavio. Distolsi il mio sguardo e il mio pensiero e continuai a mangiare, arrossendo.
Mia mamma servì il dolce sul patio. I due più piccoli giocavano a rincorrersi, mentre io e Flavio sedemmo vicini su un divanetto con morbidi cuscini. Stranamente mi mancavano le parole e la sua vicinanza mi faceva fremere. E lui credo fosse consapevole della sua bellezza. Ne ebbi la certezza quando, con fare del tutto naturale, mi sussurrò all’orecchio piegandosi verso di me: “Sei una bella ragazza anche tu e se non togli quel baffo di panna dalle labbra, te lo porto via io con la lingua.” Sorrise porgendomi un tovagliolo, una fila di denti bianchissimi. Il calore divampò sul viso e dandomi della stupida sbrodolona afferrai il tovagliolo.
“Ambra, è arrivato l’infermiere, mi dispiace tesoro, dormivi così bene.” La voce di mia mamma mi fece aprire gli occhi, lentamente, e la luce del mattino colpì il mio sogno peggio di un tir in piena corsa.
Come prosegue il sogno di Ambra?
- Il mattino dopo rimangono chiusi in ascensore (33%)
- Il mattino dopo Ambra ha un esame (67%)
- Il mattino dopo Ambra e Flavio vanno all'università insieme (0%)

05/05/2014 at 17:09
Bellissimo racconto, dall’idea allo sviluppo! Complimenti! 😉
03/04/2013 at 14:27
Bellissimi i versi finali! Splendida storia. Però… che tristezza! (scritto in positivo!)
29/03/2013 at 18:11
Bellissimo finale.. molto struggente..
Mi e piaciuto soprattutto l’incipit di questo capitolo e la parte finale.
Bellissima anche la poesia.
Brava!
29/03/2013 at 21:34
Grazie. Spero che con la prossima storia possa far emozionare ancora.
29/03/2013 at 17:56
Letta e seguita, complimenti per il traguardo.
La prossima storia?
Avrà le stesse note? Malinconia e poca speranza? 😉
29/03/2013 at 18:08
Penso proprio di no. Grazie per avermi seguito. E’ stata una bella esperienza. Presto una nuova storia.
29/03/2013 at 12:04
Flavio.
29/03/2013 at 11:55
essì dai, Flavio!
🙂
29/03/2013 at 07:48
Flavio!Chissà se ha già ricevuto il biglietto 🙂
26/03/2013 at 18:45
Direi quasi che Ambra compra a Flavio un regalo. Così.
25/03/2013 at 12:47
Conosci già il mio commento, quindi è quasi inutile che te lo scriva. Certi oggetti si inseriscono in questi contesti come l’olio ligure su un’orata.
25/03/2013 at 16:08
😛 Vedrò di accontentarti.
25/03/2013 at 21:42
Davvero? Non me lo sarei aspettato!