Il mondo impossibile di Ambra

Dove eravamo rimasti?

Qualcuno era ad attenderla fuori dall'università- Chi? Flavio con la moto (71%)

PioveOggi non mi sento bene, che poi… bene, per me, è una parola grossa. La testa penzola da un lato, verso la finestra. Attendo il buio e la luce dei lampioni che si infiltra tra le imposte delle persiane. Conto le linee e i miei pensieri, gli occhi si chiudono.
“Ambra, sei stata fantastica. Dove hai trovato quella grinta, sembravi un treno in corsa. Non la finivi più! Il professore sembrava stesse ascoltando una Dea.” Serena, una delle sue amiche, le stampò un bacio su una guancia, le altre la abbracciarono.
Uscirono insieme dall’aula, quattro ragazze che discorrevano allegre lungo i corridoi anonimi dell’ateneo; in diversi si girarono a guardarle.
Fuori, il piazzale, era gremito di giovani studenti; una manifestazione in corso di cui non era a conoscenza. Ambra si limitò a leggere qualche cartello, ma la sua preoccupazione maggiore era come trovare un passaggio per tornarsene a casa e andare a fare la denuncia del furto dell’auto. Chiese alle sue amiche, ma nessuna era automunita, si servivano sempre dei mezzi pubblici. Con grande rammarico comprese che avrebbe dovuto prendere un autobus anche lei, li odiava. Odiava la folla che li occupava e spesso “mani morte” avevano raggiunto le sue terga. Le salutò e con la sua solita andatura, più che femminile, si avviò verso l’uscita, oltrepassò il cancello e li fuori, appoggiato alla sua moto, vide Flavio che chiacchierava con degli altri ragazzi.
Qualche istante ad osservarlo di sottecchi e si incamminò verso la fermata dell’autobus, non voleva fare un’altra delle sue figure da ebete.
“Ambra, aspetta.” Flavio la prese per un braccio bloccandola. “Se vuoi ti riaccompagno a casa.”
“Prendo l’autobus.”
“Dai, non fare la stupida.”
“Devo andare a fare la denuncia del furto dell’auto.”
“Ti accompagno io. Come è andato l’esame?”
“Bene, come volevi che andasse?” Voleva fare la ritrosa, ma si sarebbe buttata volentieri fra le sue braccia a baciarlo. Quella bocca la irretiva e gli occhi erano due laghi in cui perdersi.
“Vieni, andiamo a prendere qualcosa da bere per festeggiare. Offro io.”
Flavio la prese per mano e lei si lasciò guidare verso la moto; le offrì di nuovo il casco e presto furono immersi nel traffico di Milano. Il cielo, già grigio di suo, si oscurò del tutto e prese a piovere. Lui si fermò nei pressi di alcuni palazzi, in via Novara, piuttosto distanti dalla stazione di polizia. Scesero dalla moto e corsero verso uno dei loggiati, fradici di pioggia.
“Certo che una giornata così sfigata…” si lamentò Ambra.
“Ma dai, l’esame è andato. Consolati con quello.” Flavio allungò una mano verso Ambra, le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Sei un sogno, Ambra.”
Lui si avvicinò pericolosamente, i loro visi a pochi centimetri uno dall’altro, lo sguardo di lui che andava dalle labbra appena dischiuse di Ambra al suo seno, il pizzo del reggiseno traspariva malizioso dalla camicetta bagnata. Il bacio di Flavio fu inevitabile, entrambi lo volevano. Ambra si deliziò della bocca e della lingua che si muoveva all’unisono con la sua, le mani di lui lungo le cosce, sul bordo della gonna, si insinuarono prepotenti a cercare carnalità, Serrata tra il muro del palazzo e il corpo di lui, notevolmente eccitato, lo lasciò fare, incurante del luogo in cui si trovavano. Quando Flavio si staccò da lei per guardarla, il fuoco era acceso, difficilmente si sarebbe spento se non fossero passate di li alcune persone.
Ambra tentò di ricomporsi come poté, gli abiti stropicciati e bagnati di pioggia, i capelli in disordine e il fuoco in viso, sentiva il calore pompare fin sul cervello.
“Scusami, non ho resistito…”
“Lo volevo anch’io.” Si sorprese delle sue stesse parole. L’imbarazzo di entrambi si poteva tagliare con un coltello.
Si sedettero su una panchina ad aspettare uno spiraglio nel cielo grigio, muti, a guardare la città che scorreva sotto la pioggia, immersi nei loro stessi pensieri.
Il confine tra il sonno e la veglia è sottile, alle orecchie di ambra la voce di sua madre: “Non le rimane molto, vero?”

Come si comporterà Flavio con Ambra? Il sogno continua...

  • Flavio le presenta la sua ragazza (18%)
    18
  • Flavio torna "all'assalto" (45%)
    45
  • Flavio evita ulteriori contatti come se nulla fosse successo (36%)
    36
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88 Commenti

  • ricordi si mischiano nella mente di Ambra, colorano rapporti intriganti in cui msi mischiano le confidenze, il piacere ei giochi degli amanti…qui riornano mentre la macchina ha dei problemi. I genitori imepgnati in un normale litigio il desiderio di sfuggire alle strettoie…con lampi di delicata sottomissione poi la fase finale commovente e pessimista a un tempo.

  • La porta si apre e … il gioco si spezza.
    Ambra non ha ancora trovato il coraggio di vivere, quindi non si permetterà nemmeno un fantasia così intrigante.
    Dovrà decidere, anche per questo, se abbandonare la lotta o ritornare alla vita, con tutte le sue incertezze.
    Molto pathos, bravissima.
    A kiss.

  • l’incipit poetico e filosofico, poi il colpo di scena flavio che invita Ambra in un locale già visto ma da cui si diparte un percorso nuovo e un’esperienza nuova. La benda. l’inquietudine di non vedere controllare l’ambiente esterno si fa largo in Lei: l’ansia cresce e che accadrà? Una scena di passaggio apparentemente, ma forse siamo a uno snodo importante della storia, in che direzione andranno i protagonisti?Mentre la mente di Ambra si affolla e si colora per i pensieri sul senso della vita…

  • ti leggo con piacere e ti leggo ormai quasi con cadenza quotidiano. Stai diventando un appuntamento fisso. Se non ti trovo qui, sei sul blog. La bravura e talento unite alla costanza per me sono grandi doti per un’autrice.
    Questa frase mi ha intrigato moltissimo: “lussureggianti pagliuzze dorate che si inframezzavano nell’azzurro delle iridi. ”
    Mi piacerebbe molto una continuazione molto fuori dagli schemi. Qualcosa di inusuale persino per la letteratura scandalosa…

  • le sensazioni , gli stati d’animo, la psicologia dei personaggi prendono corpo e emergono come la trama del disegno sulla tela.Abilmente l’autrice intesse un racconto che ti penetra e ti incuriosisce. come la goccia scava nella roccia così Allie arriva alla mente a e al cuore e ti domandi…a quanto il prossimo capitolo? Brava

  • Allie m commuove e non da ora con le sue storie, è un piacere leggerla e lasciare che le parole si depositino nella menet e nel cuore per filtrare e gustare il succo… quando ho letto questo periodo: ” Invece devo chiedere, mendicare attenzioni che vorrei evitare, impegnare mia madre che soffre così tanto. La vedo, vedo le sue lacrime represse quando è al mio fianco, i suoi occhi gonfi, le sue rughe; non merita di vivere in questa maniera, vorrei che la macchina smettesse di funzionare e mi lasciasse andare. Il buio è la mia droga, un rifugio che bramo” mi domando come si possa raggiungere una tale intensità di sentimento.

  • Tacchi, gonna aderente, autoreggenti…gambe ignude in moto. Dove?? Dove possiamo vedere costei? Dacci un’indicazione, una location.. uno spunto 😉
    Secondo me “Flavio con la moto” è un po’ … scontato. Dalle amiche invece mi aspetto qualcosa di molto particolare e… piccante! 😉
    (Complimenti per il blog!… molto bello!)

  • naturale e realistico dai paesaggi in cui si svolge l’azione all’esame, allo stato dei personaggi la schermaglia fra Ambra e Flavio. Il tutto pennellato con leggerezza ma efficaci: fluisce il racconto, lo sorseggi in un secondo salvo poi riotrnare a meditare…Brava Allie

  • Episodio o descrizione dell’autrice? Cosa mi è piaciuto di più. In merito al prima, sono tentato dall’ascensore, nel quale potranno mescolarsi paure, ansie, ricordi e influenze oniriche. In merito al profilo autrice, è molto intrigante. M’immagino l’impiegata che per anni vive con la testa nelle sue avventure che un giorno finalmente decide di vivere. Qual è l’indirizzo del tuo blog? Ho cercato il tuo ebook su Amazon, ma non l’ho trovato…

        • E’ molto più semplice di quanto pensi.
          Allie è un dminutivo di Allison, Luisa in italiano. Hai presente la nota pubblicità di qualche tempo fa? Io sono come la signora Luisa, comincia presto, finisce presto e non pulisce il wc se non ha il detersivo giusto.. ah ah ah (sono terribile, lo so).
          Walker significa camminare (o cammino): io cammino con i miei pensieri, con la mia testa che non sta mai ferma, cammino così veloce con la mente che tutto il resto non riesce a stargli dietro.

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