Il mondo impossibile di Ambra

Dove eravamo rimasti?

In che luogo la porterà Flavio? Abbazia di Morimondo (50%)

Il coro ligneoOggi è uno di quei giorni da incorniciare, di quelli che vorresti non finissero mai. Mi sono svegliata di buon umore e il sole che entra dalla finestra mi sembra bellissimo. Ho chiesto a mia madre una tela, una di quelle accantonate quando mi chiusero dentro il mio “scafandro”. Con pazienza si è messa al mio fianco. Ha intinto i pennelli nel colore, ascoltandomi con attenzione. La tela ha preso colore, è stata una sfida, frustrante per certi versi, ma adesso è li, sistemata su un cavalletto in fondo alla stanza. Sorrido, il bianco è molto peggio del destino.
Decisi di accettare l’invito di Flavio. Sapevo di dover salire sulla sua moto, per cui optai per un abbigliamento casual: jeans, maglietta e scarpe comode, un trucco leggero e capelli raccolti.
Suonò il campanello alle 3 del pomeriggio. In ascensore provai a chiedere: “Dove andiamo?”
“E’ una sorpresa.” Non disse altro.
Il tragitto in moto non durò molto; circa una mezzora e l’Abbazia di Morimondo si presentò in tutta la sua bellezza, una delle poche costruzioni dell’epoca costruite su più piani. Era veramente una bella sorpresa, ne avevo sentito parlare, ma non l’avevo mai visitata. Sapevo che all’interno si trovava una biblioteca monastica, testi scritti fondamentalmente per testimoniare l’intensa vita spirituale, mi sarebbe piaciuto poterli studiare.
La visita alla chiesa e di tutti i luoghi annessi alla costruzione principale fu una rivelazione, ma sorprendente fu avere l’accesso anche all’amarium.
“Come ci sei riuscito? So che non fanno entrare qui dentro, o almeno non senza una guida.”
“Ho delle conoscenze in alto.” Alzò la testa a guardare il soffitto e sorrise. “Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Quando avrai bisogno di consultare qualche testo, mi basterà chiedere alle persone giuste. Peccato che sulla scia della rivoluzione francese molti testi con i codici siano andati dispersi… Ma ho altro da farti vedere. Andiamo.”
Mi prese per mano e ci incamminammo in un lungo corridoio. Attraversammo una porta ed eravamo di nuovo all’interno del chiostro deserto, illuminato solo dalla luce che veniva dalle volte, a ridosso del coro ligneo, imponente e riccamente decorato. Mi guidò ancora verso il retro dell’altare, appena dietro si fermò.
“Hai letto il libro che ti ho portato ieri?”
“Poche cose, ma quelle che ho potuto leggere mi sono sembrate…” Non mi fece finire la frase, mi chiuse le labbra con le sue. Non tentai nemmeno di divincolarmi, visto il luogo in cui eravamo avrei dovuto farlo, ma non c’era anima viva in giro, lo assecondai. Cosa avrebbe potuto fare più che baciarmi? Invece seguì un intenso desiderio di entrambi, con mani che si cercavano, che cercavano pelle da toccare e da esplorare, che finirono inesorabilmente sotto le magliette. Quando si staccò dalle mie labbra, mi prese il viso tra le mani. In quell’istante potei vedere una luce diversa nei suoi occhi, colma di lussureggianti pagliuzze dorate che si inframezzavano nell’azzurro delle iridi. Uno sguardo che chiedeva possesso e bramava carne da violare. Ebbi un moto di paura.
“Ecco cosa mi fai… Capisci, donna, che riesci a tirar fuori i miei istinti più bassi?”
In tutta risposta riuscii a tirar fuori un gemito. Flavio lasciò il mio viso e si girò di spalle. Io mi sedetti su uno dei posti del coro e rimasi a guardarlo con il viso fra le mani e i gomiti appoggiati alle ginocchia. Avevo perso il controllo anch’io, mi ero consegnata nelle sue mani, la mente posseduta da un istinto che non ero riuscita a reprimere. Esaminai i miei conflitti. La donna che avrebbe dovuto contenersi e la donna il cui unico pensiero era il desiderio di piacergli e di donarsi, nonostante le circostanze del momento e del luogo.
La luce del giorno di nuovo a svegliarmi, il primo sguardo verso il cavalletto con la tela in fondo alla stanza. Il coro ligneo e la donna seduta al centro, la testimonianza di istanti di un sogno che presto sarei tornata a vivere. Bastava saper attendere il buio e la notte. Vivevo nelle attese e nei sogni.

Cosa farà Amrbra?

  • Aspetta che Flavio faccia il primo passo (63%)
    63
  • Si avvicina a Flavio e lo abbraccia (0%)
    0
  • Esce dal chiostro e aspetta Flavio fuori (38%)
    38
Loading ... Loading ...

Categorie

Lascia un commento

88 Commenti

  • ricordi si mischiano nella mente di Ambra, colorano rapporti intriganti in cui msi mischiano le confidenze, il piacere ei giochi degli amanti…qui riornano mentre la macchina ha dei problemi. I genitori imepgnati in un normale litigio il desiderio di sfuggire alle strettoie…con lampi di delicata sottomissione poi la fase finale commovente e pessimista a un tempo.

  • La porta si apre e … il gioco si spezza.
    Ambra non ha ancora trovato il coraggio di vivere, quindi non si permetterà nemmeno un fantasia così intrigante.
    Dovrà decidere, anche per questo, se abbandonare la lotta o ritornare alla vita, con tutte le sue incertezze.
    Molto pathos, bravissima.
    A kiss.

  • l’incipit poetico e filosofico, poi il colpo di scena flavio che invita Ambra in un locale già visto ma da cui si diparte un percorso nuovo e un’esperienza nuova. La benda. l’inquietudine di non vedere controllare l’ambiente esterno si fa largo in Lei: l’ansia cresce e che accadrà? Una scena di passaggio apparentemente, ma forse siamo a uno snodo importante della storia, in che direzione andranno i protagonisti?Mentre la mente di Ambra si affolla e si colora per i pensieri sul senso della vita…

  • ti leggo con piacere e ti leggo ormai quasi con cadenza quotidiano. Stai diventando un appuntamento fisso. Se non ti trovo qui, sei sul blog. La bravura e talento unite alla costanza per me sono grandi doti per un’autrice.
    Questa frase mi ha intrigato moltissimo: “lussureggianti pagliuzze dorate che si inframezzavano nell’azzurro delle iridi. ”
    Mi piacerebbe molto una continuazione molto fuori dagli schemi. Qualcosa di inusuale persino per la letteratura scandalosa…

  • le sensazioni , gli stati d’animo, la psicologia dei personaggi prendono corpo e emergono come la trama del disegno sulla tela.Abilmente l’autrice intesse un racconto che ti penetra e ti incuriosisce. come la goccia scava nella roccia così Allie arriva alla mente a e al cuore e ti domandi…a quanto il prossimo capitolo? Brava

  • Allie m commuove e non da ora con le sue storie, è un piacere leggerla e lasciare che le parole si depositino nella menet e nel cuore per filtrare e gustare il succo… quando ho letto questo periodo: ” Invece devo chiedere, mendicare attenzioni che vorrei evitare, impegnare mia madre che soffre così tanto. La vedo, vedo le sue lacrime represse quando è al mio fianco, i suoi occhi gonfi, le sue rughe; non merita di vivere in questa maniera, vorrei che la macchina smettesse di funzionare e mi lasciasse andare. Il buio è la mia droga, un rifugio che bramo” mi domando come si possa raggiungere una tale intensità di sentimento.

  • Tacchi, gonna aderente, autoreggenti…gambe ignude in moto. Dove?? Dove possiamo vedere costei? Dacci un’indicazione, una location.. uno spunto 😉
    Secondo me “Flavio con la moto” è un po’ … scontato. Dalle amiche invece mi aspetto qualcosa di molto particolare e… piccante! 😉
    (Complimenti per il blog!… molto bello!)

  • naturale e realistico dai paesaggi in cui si svolge l’azione all’esame, allo stato dei personaggi la schermaglia fra Ambra e Flavio. Il tutto pennellato con leggerezza ma efficaci: fluisce il racconto, lo sorseggi in un secondo salvo poi riotrnare a meditare…Brava Allie

  • Episodio o descrizione dell’autrice? Cosa mi è piaciuto di più. In merito al prima, sono tentato dall’ascensore, nel quale potranno mescolarsi paure, ansie, ricordi e influenze oniriche. In merito al profilo autrice, è molto intrigante. M’immagino l’impiegata che per anni vive con la testa nelle sue avventure che un giorno finalmente decide di vivere. Qual è l’indirizzo del tuo blog? Ho cercato il tuo ebook su Amazon, ma non l’ho trovato…

        • E’ molto più semplice di quanto pensi.
          Allie è un dminutivo di Allison, Luisa in italiano. Hai presente la nota pubblicità di qualche tempo fa? Io sono come la signora Luisa, comincia presto, finisce presto e non pulisce il wc se non ha il detersivo giusto.. ah ah ah (sono terribile, lo so).
          Walker significa camminare (o cammino): io cammino con i miei pensieri, con la mia testa che non sta mai ferma, cammino così veloce con la mente che tutto il resto non riesce a stargli dietro.

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi