L’uomo delle buche

Dove eravamo rimasti?

Siamo ormai (quasi) alla fine. Quale epilogo preferireste? Ritorna al giorno in cui legge le cartoline e racconta come va a finire la storia delle buche e della cassa che voleva seppellire (72%)

Il passato. E’ meglio affrontarlo o seppellirlo?Era passato tanto tempo da quei giorni terribili; concluso il periodo della guerra, l’uomo si era allontanato, cambiando non solo paese, ma anche la propria identità. Così facendo si illudeva, almeno inizialmente, che avrebbe potuto condurre una vita normale, come se niente fosse successo. Sperava che la miglior cura al male inferto e ai sensi di colpa che ne erano conseguiti fosse l’oblio. Il suo e quello di chi gli stava intorno.
Aveva ricominciato a studiare, si era laureato e aveva trovato la sua strada svolgendo un lavoro che gli piaceva. Apparentemente conduceva una vita normale, nessuno sospettava dei suoi trascorsi e nessuno gli chiese mai da dove proveniva e cosa aveva fatto in precedenza.
Dentro, però, il tarlo lavorava e l’uomo non riusciva in alcun modo a liberarsene. Aveva provato di tutto: aveva svolto volontariato in un ospedale, poi in un centro di assistenza sociale per poveri e disadattati, aveva cominciato anche con l’alcol, ma questo non aveva sortito altro effetto che dargli giramenti di testa e mal di stomaco. Ogni giorno che passava il senso di colpa era sempre più forte, tanto da non riuscire più a schiacciare nemmeno un sonnellino di pochi minuti senza avere qualche incubo.
Di quel periodo aveva serbato alcuni “cimeli”: un ciondolo che gli dette un suo commilitone prima di morire, un’arma da taglio e qualcosa recuperato nelle varie case devastate dalla furia. Li aveva conservati in una cassa e quando non riusciva proprio a scacciare i brutti ricordi, li ritirava fuori e li osservava con attenzione. Qualche volta cominciava a parlare da solo, come se quegli oggetti potessero ascoltarlo e consolarlo.
Un giorno, all’inizio della prima estate da pensionato, decise di tornare in quei luoghi. Voleva rivisitarli, magari nella speranza di trovare un superstite ancora in vita. Non poteva andare avanti così, prima di invecchiare troppo doveva incontrare qualcuno che potesse perdonarlo. Quando arrivò, nonostante il caldo soffocante, si sentì gelare. Davanti a sé vide una landa desolata: là dove prima c’erano state case e costruzioni varie, ora era terra bruciata e intorno a quello che doveva essere stato un giardino alberato le erbacce gli superavano il ginocchio. Il silenzio regnava sovrano.
Raggiunse il primo villaggio abitato e si procurò tutta l’attrezzatura necessaria. Facendosi accompagnare da un giovane, ritornò nel posto dove si diceva si fosse consumata la tragedia più grande e lì vicino costruì una baracca. Poi cominciò a scavare. Non passava giorno che non uscisse con la pala.
Nel villaggio più vicino si raccontava che i pochi superstiti erano riusciti a seppellire i propri familiari con i loro poveri resti e che poi erano scappati via senza lasciare alcuna traccia con la speranza di riuscire a sopravvivere altrove. L’uomo aveva parlato a lungo con quella gente, ma nessuno sembrava avere parenti fra le vittime o fra gli aggressori. Come se ci fosse stato un cambio radicale di popolazione, gli abitanti raccontavano quella storia quasi fosse una leggenda ereditata da lontani sconosciuti ora scomparsi.
L’uomo seguì quelle voci sperando che gli fossero utili per poter ritrovare qualche resto della carneficina. Un segno, forse, che gli avrebbe poi permesso di rintracciare qualche superstite? Più scavava, però, e più la frustrazione aumentava: niente veniva alla luce, mentre i mesi e le stagioni passavano, il terreno era sempre più ostile, il badile sempre più pesante e lui sempre più stanco. Non trovando nulla, l’uomo cambiò radicalmente le sue intenzioni: invece di cercare, avrebbe seppellito i suoi cimeli. Sbarazzarsene significava una totale cancellazione del suo passato. Era sicuro che questo, più del perdono ottenuto, lo avrebbe riportato alla serenità agognata. Così, un giorno di autunno inoltrato, nonostante il cielo plumbeo e una notte trascorsa completamente insonne, l’uomo uscì, prendendo la cassa, la pala e si avviò verso quel fitto bosco che una volta doveva essere stato un giardino curato.

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246 Commenti

    • Fra, grazie, grazie. Sono sicurissima che tu al posto mio avresti escogitato un finale con i fiocchi!!

      Per il prossimo incipit, in realtà è già più che pronto, ma non sono sicura di essere pronta io ad affrontare a breve un’altra storia su questo bellissimo sito… Comunque continuo a seguirti 🙂

      • Io saro sincera .ai libri che ho seguito perche’ me lo hanno chiesto ed erano avanti nei capitoli ho letto qua e la ma non bene tutto. Bene soltanto ultimo capitolo.Pero avendoli tutti raccolti sul mio profilo dopo tornero a stamparli e leggerli con calma non sul computer perche ‘ mi piace leggere dai fogli o da kindle. Cosi ti potro dire sicuramente un commento per tutto il libro. Spero di poter continuare anche il mio e finirlo chissa cosa uscira’ vorrei solo scrivere quando avro ispirazione cosi non o scritto ancora il secondo capitolo.ciao :))

    • Già, ho aspettato tanto, forse troppo. Ma, come avevo già scritto qualche mese fa, mi piace molto leggere i racconti degli altri. Cosa che naturalmente richiede tempo che, essendo già poco di suo, devo per forza sottrarre alla scrittura.
      Sono contenta che ti sia piaciuta la figura della donna fiera (e onesta, no?)

  • Anche se a un passo dalla fine, ho iniziato a seguirti. Confesso di aver perso tempo perché ormai associo i ‘tanti punti’ a ‘tanti amici, parenti, avatar, ecc.’ e raramente alla qualità. Non è il tuo caso. Ci sono passaggi, in alcuni episodi centrali, degni della migliore letteratura. Brava.

  • Io andrei a vedere il pentimento e il suo sviluppo… Scene di questo tipo purtroppo le abbiamo fin troppo presenti tra telegiornali e incubi vari! Penso che una deriva di altro genere ti possa dare più possibilità di sviluppare la storia in maniera interessante, “delicata” ma allo stesso tempo sconvolgente com’è stata fin’ora!
    Complimenti anche stavolta

    • Umm, sicura sicura che il pedofilo serial killer sia peggio di un aguzzino di una dittatura? Forse le due cose non si escludono nemmeno, vista, ahinoi, la realtà…

      Permettimi un’altra domanda: Secondo te come fa a risalire la china dal “peggio del peggio” ad un pentito che si addolora per i suoi misfatti?

  • Ho votato per “è causa di quella tragedia”.
    Elena, io ho dato il mio voto in base alle mie impressioni dopo aver letto questo episodio, onestamente lasciandomi trasportare dalle sensazioni che mi ha lasciato. Il bello di Theincipit è proprio che la storia può cambiare ad ogni episodio, a prescindere da cosa scrivi ad un dato punto della storia 🙂

    • Bentornata :)!
      Non metto in dubbio la bellezza di Theincipit o la scelta dei lettori. Mi chiedevo soltanto come eventualmente si fa a trasmettere il dolore dei parenti…
      Il cambiare la storia in base alle preferenze dei lettori è un’esperienza veramente molto interessante per cui ringrazio gli amministratori di questo sito.
      Ora vengo a leggere la tua nuova storia 😉

  • Lo so che la MIA storia non è quasi per niente bella… in confronto alle altre è molto brutta, ma potete votare su come continuare e magari darmi qualche consiglio? Io sono ancora principiante e ho solo dodici anni, ma ho bisogno i consigli. La potete leggere per favore? E’ “Sotto gli occhi di tutti”. 😉 PS LA TUA STORIA E’ MOLTO INTERESSANTE!

    • Direi che in questo caso mi hai letto nel pensiero: ora pubblico l’episodio che avevo effettivamente scritto prima del tuo commento, ma che non avevo ancora messo online perché non trovavo il tempo per rivederlo un attimo con calma.

      Sono molto contenta che ti sia piaciuta. Ora aspetto il tuo feed-back (come quello di altri) per questo nuovo episodio (grazie :D)

  • I commenti sono tutti per il contenuto della cassa (fogli/cartoline o gamba) disseppellita, ma qualcuno ha votato anche per l’altro, quello della cassa che doveva essere interrata, rendendo le due opzioni a pari merito. Se non commenta, però, lascerò quest’ultima in stand by per i capitoli successivi.
    Curioso anche notare, che nonostante il suggerimento della pala magica (a me era piaciuta molto l’idea), della scimmia, ecc. nessuno ha scelto “degli altri oggetti ritrovati”. ..

  • Voto per le cartoline e i fogli. Magari potrebbero essere foto della bambina (o bambino? Alla fine una bambola è solo un oggetto qualunque) di quando era in vita e i fogli una lettera, magari una specie di “confessione” confusa di qualcuno..chi lo sa..
    Son proprio curioso di vedere come andrà avanti la storia! Complimenti!

  • Sono incuriosita dalle cartoline e dai fogli!
    Per me potrebbero essere lettere, cartoline scritte dalla bambina(/o) ritrovata nella scatola… tipo per la festa della mamma/papà… quel genere di cose che si prepara a scuola..
    Anche vecchi disegni..

    Quando leggo i tuoi capitoli mi ritrovo troppo presto alla fine e avrei già voglia di leggere il prossimo..

    • Ottimi suggerimenti, grazie 🙂

      Interpreto quanto scrivi come un grande complimento che mi lusinga e mi stimola moltissimo. Per quanto riguarda la lunghezza, questa volta ho dovuto lavorare un po’ più del solito solo per accorciarlo affinché rientrasse nel limite delle 4000 battute. E pensare che in genere ho sempre avuto e spesso ho tuttora il problema contrario: come allungare i miei scritti sempre troppo corti per gli standard richiesti…
      Per quanto riguarda invece la frequenza dei capitoli, avrei voluto scriverlo prima, ma fra le cose da fare in genere e il curiosare in questo sito, il tempo vola e non permette di dedicarsi a tutto. Mi piace moltissimo qui leggere i racconti degli altri, anche se non sempre commento e/o voto e questo richiede più impegno di quanto avessi previsto quando mi sono iscritta.

  • Ero un po’ indecisa su cosa votare..
    Mi piaceva l’idea di un’oggetto legalo al suo passato..
    Se non è un sasso, magari può essere una cassetta di legno con all’interno una vecchia fotografia… Oppure delle vecchie cartoline scritte dal protagonista tanti anni prima..
    Bella storia, ti seguo!!

  • 😀
    In effetti sì, avrei dovuto porre le tre domande sul cosa c’era sotto e/o sul contenuto della cassa, ma ieri sera era tardi e volevo andare a dormire… 😉

    Anch’io avevo pensato sia al cadavere sia agli oggetti che lo legavano al passato e, nel primo caso, a due opzioni: una persona o un animale…

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