Dove eravamo rimasti?
lunedì 16 luglio 2012Sembrava tutto tranquillo, nessuna nuvola in cielo, il sole bello da far male che continuava a battere cocente mentre all’ora di pranzo stendevo i panni ad asciugare ai fili nella terrazza sul tetto. Il lungomare era poco affollato e i clienti del pomeriggio arrivavano alla spicciolata, insomma: un noioso lunedì. Come potevo prevedere che verso sera, uscendo dal supermercato, la sporta contenente la mia cena mi sarebbe saltata via dalle mani per colpa di una folata di vento paurosa? Non potevo ovviamente. Quindi quando ho visto partire il sacchetto a razzo, gli sono corsa dietro con i capelli in faccia, per via della pseudo bora che aveva cominciato a tirare e non vedevo un cavolo. Dopo 3 metri a far conto di ridere, nella mia visuale c’era solo il caos, capelli compresi. E tanti saluti alla cena. A tramonto inoltrato finalmente lo zio si è degnato di presentarsi in gelateria, dove mi ero barricata, solo per annunciarmi ufficialmente che potevo tornare a casa visto che causa meteo avrebbe chiuso di lì a mezz’ora. Peccato che poco prima di tornare all’appartamento, ho un flash: i panni stesi sul tetto. O meglio: metà della mia biancheria/vestiti. E tanti saluti alla mia serata tranquilla. Sono sicura che correndo controvento verso l’appartamento, la scena da fuori poteva sembrare un rallenty cinematografico di un film apocalittico, mentre alla mia sinistra, dal lungomare, si alzava minaccioso un muro d’aria e sabbia. Dopo una corsa forsennata, entro finalmente nel condominio, e comincio a saltare a due a due i gradini delle infinite rampe di scale fino al tetto. Apro la porta trovandomi di fronte una specie di grottesco balletto russo dei miei vestiti fradici con il vento. Alcuni venivano sbattuti da una parte all’altra del tetto, altri invece erano spiaccicati a terra nei posti più improbabili e irraggiungibili. Ma sostanzialmente non riuscivo realmente a capire cosa fosse andato perduto e cosa no. Ho iniziato a correre cercando di raccogliere più indumenti possibili, finché in mezzo al casino non ho sentito una botta alle mie spalle. Si. La porta alle mie spalle si era chiusa e io ero bloccata sul tetto finché qualche anima pia non fosse salita sul tetto. A giudicare poi dai rumori tetri dei lampi in avvicinamento ho pensato che quando mi avrebbero ritrovato sarei stata senz’altro in formato sofficino findus: cotta al punto giusto.
Dopo mezzo minuto, rendendomi conto di quanto fossi ridicola ad essere bloccata sul tetto di un condominio a rincorrere dei vestiti svolazzanti sotto il diluvio universale, sono scoppiata a piangere dal nervoso, poi sono scivolata su un paio di mutande e sono finita distesa a terra sommersa da quello che ero riuscita ad acchiappare. Non potevo che mettermi a ridere. Stavo quasi per arrendermi all’idea che sarei morta annegata sotto una montagna di vestiti quando sento una voce sconosciuta chiamare da lontano. Inizialmente pensavo di avere le allucinazioni, ci mancavano solo quelle, poi ho realizzato che qualcuno mi stava effettivamente chiamando. Era un ragazzo che si sbracciava dalla finestra del condominio di fianco.
“Stai bene??” Mi sono alzata in piedi e gli ho urlato un paio di volte che ero bloccata sul tetto. Sono sicura di averlo visto ridere, prima che si spegnesse la luce della sua stanza e tornassi ad essere sola in mezzo a quel disastro. Dopo mezzo minuto il tipo si era arrampicato sul tetto per “salvarmi” munito di impermeabile rosso. Quando nel suo appartamento mi ha offerto un bicchiere di succo di frutta e si è presentato ho rivalutato la mia sventura e l’ho invitato in gelateria per offrirgli un gelato. “Piacere, mi chiamo Nora, sono la sfigata infradiciata che hai salvato sul tetto” Lui un neo pompiere in vacanza al mare con il suo best “Piacere, Lorenzo. Ma ti capita spesso di rimanere bloccata sul tetto in mezzo a un temporale?” Ovvio che no, poi ho pensato che se questo comporta essere salvata da uno come lui allora potrebbe capitarmi più spesso, o no? Nora.
Chi passa a trovare Nora in gelateria?
- sabato 21 luglio: il pompiere Lorenzo..? (100%)
- venerdì 20 luglio: Chip&Chop..? (0%)
- giovedì 19 luglio: il giovane cliente abituale...? (0%)

10/07/2013 at 13:30
Ciao Eris… proviamo con il pompiere?
10/07/2013 at 14:02
sarei d’accordo con te, prima però stiamo un po’ a vedere come prosegue la votazione 🙂
10/07/2013 at 07:15
Ciao trovo che sia molto carino, solo che mi pare di notare qualche discrepanza sui tempi dei verbi… 🙂 brava però
10/07/2013 at 14:04
si hai ragione, me ne sono accorta appena l’ho pubblicato! mi sto mangiando le mani rileggendo tutto ahahhaha è che purtroppo non ho modo di scrivere tutto nello stesso momento, spesso per via del lavoro, tra un paragrafo e l’altro passano settimane per cui ci sta che mi scappino degli errori 🙂
19/04/2013 at 16:00
Complimenti, sei davvero brava continua così.
17/04/2013 at 19:06
A quando il prossimo episodio?
Miss UUUuuuuuuu
17/04/2013 at 21:11
sono bloccata 🙁 tutti e tre le opzioni sono in parità e non so come proseguire!
18/04/2013 at 09:12
Incredibile!
Se potessi rivoterei un’altra volta!
Una cosa però la posso fare. Chiedo in giro sull’internet!
18/04/2013 at 18:38
oddio grazie che carino :*
18/04/2013 at 18:45
Le donzelle in difficoltà sono la mia specialità 😉
18/04/2013 at 19:41
proprio un Fangio senza macchia e senza paura! allora la cavalleria non è morta 😀
31/03/2013 at 08:53
Ho lavorato una vita in una gelateria. So che le notti possono essere infinite. La nocciola, invece, mai.
26/03/2013 at 08:30
Ciao a tutti. Anche io nuova. E curiosa di leggere chi viene e chi va. Vorrei commentare dicendo che hai una scrittura fluida e simpatica, coinvolge da subito in modo scanzonato. Brava.
25/03/2013 at 17:40
beh finché un voto non è particolarmente in vantaggio, non posso mettermi in azione 😉
25/03/2013 at 13:36
Mi piace molto la situazione, quindi preferirei ritrovarmi nella stessa situazione!
25/03/2013 at 12:54
Allora io ho sbloccato la situazione 😛
Ho votato anch’io per il sette luglio..
25/03/2013 at 09:29
C’è estrema parità (33, 33 e 34%) tra le scelte…
Io ho votato per il 7 luglio, qualcuno arriva e qualcuno va 🙂 mi intrigava.
Brava, mi piace il senso dell’umorismo che si legge tra le righe 😉
23/03/2013 at 03:04
Uèlcom!
Ovviamente voto lo sconvolgimento della routine, e un racconto sotto forma di diario da queste parti non mi pare si fosse ancora visto!
E fantastico il nickname 😀
22/03/2013 at 18:14
28 giugno, ovviamente.
Comunque sono anch’io qui da poco, e per ora questo è in effetti il primo racconto-diario che mi è capitato veder passare di qua. Inutile dire che l’idea mi solletica, specialmente se affidata ad un medium come questo.
Continua, che vai benissimo.
22/03/2013 at 15:44
grazie per l’accoglienza! questa è la mia prima esperienza su un blog, è un piacere essere letta 🙂
22/03/2013 at 12:50
Interessante il tuo meta racconto- meta diario 😉
Ho votato per giovedì 28 giugno. Sarebbe bello se ci facessi viaggiare nel tempo, con l’espediente del diario.
Mi è piaciuta anche la biografia.
Benvenuta,
S.
22/03/2013 at 10:40
Seguo e concordo con i miei qui sotto….SCONVOLGIMENTO!!!
“Non c’è vita se non c’è lotta” cit.
22/03/2013 at 09:37
Anche se la tua routine è tremendamente affascinante, io voto per qualcosa che la sconvolga totalmente..vediamo se resiste la stessa poesia 🙂
22/03/2013 at 05:25
Sconvolgiamole la routine 🙂 benvenuta su the incipit!!
Mi piace il tuo stile, pulito ed evocativo, aspetto il secondo