Anima Vendicatrice

Nella morsa del ghiaccioMille domande si affollano nella mente di Kara, ma non un solo fiato esce dalla sua bocca, serrata. Non è la paura ad impedirle di parlare; lei non può avere paura. È lo sguardo del Vampiro: ogni singolo muscolo del suo corpo è bloccato, raggelato, vittima del potere immenso del Vampiro.
La creatura assassina si alza dal divano sul quale è seduta, lentamente. E lentamente le si avvicina, come un temibile predatore in agguato, senza interrompere il contatto degli occhi.
“Perché non mi uccide?”, pensa la ragazza.
Sul volto del Vampiro compare una lieve espressione di curiosità, poi sorride. I canini acuminati brillano lievemente alla luce delle lampade stroboscopiche.
– Oh, no, non ti ucciderò – sillaba lui, fermandosi a pochi centimetri dal suo volto, osservandola. All’espressione attonita degli occhi di Kara, ribatte: – Certo, potrei farlo in meno di un secondo, – e le afferra la gola in una presa glaciale, gli occhi terrificanti – ma non ora. Il tuo potere è troppo prezioso per essere sprecato uccidendoti, qui su due piedi – .
Lascia la presa e sorride nuovamente. La sovrasta con la sua altezza e i muscoli scolpiti, stretti in un abito nero aderente, con il suo viso appuntito, gli zigomi come scalpellati da un mastro artigiano e gli occhi così azzurri e chiari da sembrare bianchi; con le labbra carnose rosse e i capelli biondi, che ricadono in volute dorate sulle orecchie e le spalle, potrebbe sembrare un modello o un attore del cinema, se non fosse per l’aura maligna che stilla dalla sua figura e il terrore che incute.
– Oh sì, tu non hai minimante idea delle doti che possiedi. Altrimenti, come avresti fatto ad uccidere una trentina di vampiri, seppur di basso e medio livello, così rapidamente e senza essere fermata o ferita?! – esclama, e allarga le braccia in un gesto che comprende lo spazio dietro di lui dove, tra la sporcizia, bicchieri abbandonati e corpi delle vittime, giacciono i resti polverosi dei vampiri da lei uccisi.
A quella vista, ride di gusto. La sua risata sembra provenire direttamente dall’Inferno.
Tornando alla maschera di gesso del suo viso, punta nuovamente il ghiaccio degli occhi in quelli viola di Kara.
– È per questo che sei scomoda ai piani alti della gerarchia vampiresca – afferma. – Ma io non ti ucciderò, – le avvicina la bocca all’orecchio, incutendole brividi di puro terrore – o almeno non ora, sorellina –.

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