Awake

Dove eravamo rimasti?

Va bene, siamo alla resa dei conti. Gliela facciamo trovare questa cassetta, a Chaz? Sì, che cavolo, mi hai fatto morire di curiosità per nove capitoli, adesso voglio sapere cosa c'è dentro! (68%)

9.40Quando la rossa e suo fratello sono arrivati, mi hanno trovato seduto nella piccola sala d’attesa dove si trovano le cassette di deposito, nella stazione. Ero lì da non so quanto tempo, con la scatola che avevo trovato fra le mani, aperta.

Stavo seduto immobile, al centro dell’andirivieni incessante di chi partiva e chi arrivava, come un fotogramma bloccato in una sequenza mandata in fast forward.
Ricordo di aver sollevato lo sguardo su Jasmine quando lei mi ha chiamato, senza riconoscerla: davanti ai miei occhi sfilavano le immagini dei ricordi, liberate da ciò che avevo trovato nella cassetta, crudeli e dolorose.

– Ciao, io sono Chaz, e la mia famiglia è stata sterminata per colpa mia.

Maledetto me e maledetta la mia curiosità. Potevo semplicemente tornare a dormire.
Potevo fottermene, come evidentemente ho fatto nei mesi precedenti, invece di andare a cercare questa scatola, aprirla, scoprire il suo contenuto e rivivere quei giorni terribili.

Quando avevo deciso di disobbedire a mio padre per andare ad arruolarmi.

Quando al controllo medico hanno scoperto che ero un figlio naturale, quindi illegale.

Quando per questo motivo i miei famigliari sono stati arrestati e giustiziati.
Sono bastati una foto e un anello identificativo per far riaffiorare ogni cosa alla mia mente.

– Vieni con noi – dice lui, posandomi quella sua manona rassicurante sulla spalla.
Il mondo vortica intorno a noi e io sono inchiodato alla sedia, schiacciato dal peso del senso di colpa e dell’orrore che provo.

– Ci prenderemo cura di te – mormora Jasmine sfiorandomi il braccio
I miei occhi vagano dall’uno all’altra; le loro parole sono prive di significato. Vorrei urlare, ma non ho le forze nemmeno per aprire bocca. Urlo dentro, un grido infinito e assordante, devastante.

Perché? Perché dovrei accettare di farmi aiutare? Non lo merito.

– Adesso non puoi capire, ma vedrai che poi ti sembrerà tutto più chiaro.- Darling cerca di convincermi, ma non fa nemmeno un gesto per obbligarmi a seguirlo.

Gli occhi di Jasmine mi scrutano come se si aspettasse una mia reazione, da un momento all’altro.

Ma io sono stanco.
Solo questo.
Stanco e disperato.

Voglio tornare nel mio buco e non pensare più a nulla.
Un esagono e via, tutta questa storia finirà nel dimenticatoio.

Brucerò la scatola e quello che contiene.

Brucerò all’inferno e non sarà ancora abbastanza.

No, troppo facile Chaz. Dimenticare ogni cosa e far finta di nulla. Non puoi farlo. Devi pagare per i tuoi errori.

– Mister J. ha voluto che tu… – Jasmine prova a spiegarmi, ma io non voglio ascoltarla.

Ecco che riesco ad alzarmi in piedi e loro due si allontanano, arretrano come se li avessi spinti via.

– Non me ne fotte un cazzo di questo dannato Mister J., capito? Non voglio sentire nulla!!! – urlo, mandando in frantumi la bolla di apatia che mi aveva avvolto.
Intorno a noi la gente continua a correre di qua e di là, nessuno si ferma a guardarci.

– Devi ascoltarci…

– NO!

E corro, annaspo, inciampo, con la scatola stretta al petto, alla cieca, lasciandoli indietro.

Corro fin quando arrivo al mio appartamento.

Butto la scatola nella mia nicchia di sicurezza, butto i pensieri lontano da me.

Mi barrico dentro.

Un esagono.

Non ne ho più.

Ma ho quella fiala strana, quella che mi ha dato lo Smilzo.

E sia.

click

oOo

Non li ho più visti, da allora.

Ho ripreso la mia vita di sempre, con la differenza che i ricordi sono rimasti lì, incastrati in un angolo della mia mente come una spina conficcata fra i denti, impossibile da togliere. Che la senti se ci passi la lingua sopra, altrimenti no; però tu continui a cercarla, anche se fa male, come se fosse una droga, qualcosa di cui non sai fare a meno.

Non li ho più visti, no.

E nemmeno lo Smilzo.

Ho cambiato pusher.

Non sono più andato al Grind.

Probabilmente non scoprirò mai perché qualcuno si sia preso la briga di farmi ricordare ogni cosa.

Ma in fondo, va bene così.

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322 Commenti

  • Bravissima Laura, bel prequel che è solo un antipasto del libro vero e proprio che io consiglio a tutti. Mi prendo il merito di essere stata una piccola molla nell’ingranaggio di questo libro, visto che ho “costretto” Laura a darmi un finale (non in senso metaforico, ma proprio con accetta e visto che spuntava alla porta in stile Shining a casa di Laura quando scoprii che il suo manoscritto non aveva il finale) 🙂

    Ora non vi resta che comprare il libro, che è davvero bello e sorprendente. Troverete Chazz in tutta la sua sbadataggine e non solo. Che dire ancora, Brava Laura, comprate il libro e ora mi vado a leggere il nuovo racconto 😉

  • Che dire, ogni volta che si giunge al decimo episodio di una tua storia non si può che essere un po’ malinconici. E questo finale, denso, cupo, drammatico non fa che rafforzare la sensazione. Storia davvero bella, questo racconto svolto tutto in una notte è davvero volato via. Sarà difficile non andare a prendere il tuo libro! 🙂
    a presto!

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