Il gigante

Dove eravamo rimasti?

Perché la principessa si divertiva a violare le notti e terrorizzare l’azalai? Cercava un pretesto per non andare in sposa al principe Kabir e rimanere con Djibril? (67%)

La notteLa mano della principessa Nura si rilassò, abbandonò la presa sul raschiatore, che cadde a terra; non lo avrebbe più utilizzato. I suoi occhi brillarono, colmi come laghetti pronti a tracimare. Lo sguardo infuocato di Djibril la inchiodava a terra; le stava sopra col corpo, immobilizzandole le gambe e con le mani le stringeva i polsi con forza. Quel contatto fisico, lei, lo aveva desiderato fin dall’inizio; subito dopo averlo sentito pronunciare quelle parole.
Chiuse gli occhi e l’immagine dell’uomo misterioso, che l’aveva prelevata dal palazzo di Khartoum per portarla verso un marito e un futuro ignoti, le tornò vivida nel ricordo. Era avvolto nella lunga tunica scura, con la faccia nascosta da un drappo color indaco, dal quale comparivano occhi inquietanti; il primo istinto l’aveva portata a diffidare di lui, finché non ne aveva capito le vere intenzioni. Di suo padre Ahmed aveva iniziato a diffidare ormai da lungo tempo: la rivolta del Mahadi contro gli Inglesi incombeva su di lui come una mannaia; se i ribelli avessero avuto la meglio, non avrebbe avuto nessuna redenzione. Per questo aveva “venduto” sua figlia Nura… per garantirsi una via di fuga sicura verso occidente. Lei per quel tradimento non lo avrebbe mai perdonato. Il giorno della partenza, nella sua mente si erano affacciati pensieri che non avrebbe mai immaginato di poter formulare. L’unica spera di sole, che aveva lacerato quella tempesta, erano state le parole dette dall’uomo misterioso.
— So che non ci sono guide migliori. Dunque confido sulla tua capacità e professionalità. Consegna mia figlia sana e salva al Sultano Moussa a Timbuctù e saprò ricompensarti a dovere. Se dovesse, al contrario, succedere qualcosa alla ragazza ne risponderai con la vita. — Aveva detto suo padre perentorio.
— La gloria degli uomini, spesso è determinata dalla fortuna, ma per questa donna sarò pronto a versare fino all’ultima stilla di sangue. — Aveva risposto il tuareg altrettanto decisamente.
Nura rammentò la determinazione letta nello sguardo dell’uomo e quella, in quel momento disperato, era stata l’unica certezza cui aveva potuto aggrapparsi. Da quel giorno in avanti, durante il viaggio, non aveva fatto altro che osservare l’uomo misterioso: lo aveva visto lavorare, pregare, riposare, spogliarsi, comandare, ogni suo gesto o decisione le erano parsi misurati e ben ponderati; Djibril era un uomo saggio e soprattutto… un uomo libero.
Nura riaprì gli occhi e le lacrime tracimarono solcando i suoi zigomi d’oro. Vide il suo uomo misterioso addolcire lo sguardo, sentì la pressione delle sue mani allentarsi e timidamente cercò di sorridere.
Djibril era ancora eccitato dalla lotta, nella sua testa era in atto una battaglia di sensazioni. Ancora non credeva ai suoi occhi; il feroce leone o l’arcano spirito, altro non erano che la principessa Nura. “Ma perché aveva in animo questi gesti sconsiderati?” Quella domanda lo tormantava.
— Puoi lasciarmi — bisbigliò dolcemente la ragazza.
— Posso fidarmi? — chiese Djibril ancora confuso.
— Che cosa potrei fare?
— Non lo so! Ma… hai già fatto abbastanza.
— Non abbastanza — disse Nura con gli occhi dolci… alla ricerca d’aiuto.
— Perché? — chiese Djibril che non sapeva spiegarsi.
— Tu adesso mi condurrai oltre il deserto?
— L’ho promesso a tuo padre… questo è il mio compito.
— Così, io sarò per sempre… prigioniera! — esclamò, e le lacrime argentee ripresero a solcarle le guance.
Djibril sentì un brivido corrergli lungo la schiena, quel corpo palpitante tra le sue mani lo faceva salire fin sopra le stelle; una forza irrefrenabile lo vinse. Srotolò il taguelmoust, schiuse le sue labbra bronzee e le appoggiò su quelle della principessa Nura. Lei si fece morbida, accogliente; lo cinse e lo attirò a sé. Giacquero, sopra alla pelle di muflone, avvinti in una lotta tutt’altro che cruenta; i dromedari, quella notte, riposarono tranquilli.

Quali ostacoli dovranno affrontare la principessa e Djibril?

  • Djibril e la principessa decidono di non andare più a Timbuctù? (60%)
    60
  • Il Sultano Moussa e il figlio Kabir mandano qualcuno a cercare la principessa? (20%)
    20
  • I due messaggeri inviati dall'Emiro Ahmed Alì arrivati a Timbuctù prima della carovana iniziano a cercare la principessa? (20%)
    20
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63 Commenti

  • Ops, mi sono persa due puntate, ma devo dire che lette di seguito sono state proprio belle!! La principessa ha un bel caratterino ma mai mi sarei aspettata che fosse lei la sabotatrice, il colpo di scena è riuscito alla grande!…E ora se non vi dispiace, io gli faccio cambiare destinazione!!

    • Be’ direi che andando avanti con la storia dovremo obbligatoriamente scoprire tutto, adesso chiedo, se soffermarsi un po’ su Djibril o se pure procedere spediti verso l’epilogo. Visto che siamo ancora al terzo episodio, penso che abbiamo tempo di parlare delle varie storie dei singoli personaggi prima di arrivare a scoprire chi ha ferito il dromedario, in una storia ci vuole un po’ di “suspence”.
      La guerra è quella tra anglo-egiziani e il Mahadi sudanese.
      Ciao e grazie Giorgio

  • Sono così incuriosita che per me vanno bene tutte e tre le opzioni, ma mi rendo conto che non si può svelare tutto già al terzo episodio e quindi potresti lasciare al successivo il misterioso feritore, parlando nel prossimo sia della principessa che di Djibril 😉

    Ho la vaga sensazione che, pur essendo una favola, con questa tua storia (dall’ambiente così originale) imparerò tantissimo.

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