Il mondo di DataCom – EnN 3

Dove eravamo rimasti?

Chi ha mandato il messaggio? Le antiche civiltà (le ipotetiche creatrici di DataCom - EnN 2/VI) (66%)

Cyber SexMario è determinato. “Dobbiamo tornare in DataNet, subito!”
“N-no…” balbetta Steve, ancora scosso. “In ogni caso, ci vogliono almeno tredici ore per recuperare una finestra di collegamento sicura.”
Interviene Isabella: “Mario, siamo esausti… Abbiamo bisogno di dormire.”
Jay e Gary incrociano sguardi dubbiosi. È l’ora di tagliare la corda?
“Mario, chi ha mandato quel messaggio?” chiede Steve.
“Isabella ed io siamo stati contattati da delle intelligenze artificiali…”
“Ok Mario… ti lascio alle tue spiegazioni. Io vado a dormire.” Isabella, seguita da Alessia e Lorena, va nella stanza che Steve le ha messo a disposizione. Il letto da una piazza e mezzo è troppo piccolo per loro tre.
Alessia le si avvicina. “Buonanotte, mamma.”
Isabella è sorpresa.
“A domani,” le dice la bimba, scomparendo.
Lorena sorride: “Un piccolo vantaggio di noi entità virtuali: non richiediamo molto spazio. Ma mi auguro che un posticino per me ci sia in quel bel letto…”
“Direi proprio di sì.”
Lorena le si avvicina, la bacia intensamente. Isabella assapora il gusto della saliva dell’amica. È così reale…
Le due donne si spogliano. Lorena spinge Isabella sul bordo del letto, si inginocchia, le prende un piede, lascia scorrere la lingua sul dorso, sale fino alle cosce.
Isabella freme di desiderio. Quando era sposata con Mario, sotto il controllo del nanochip DataCom, doveva essere una moglie perfetta. Non c’era spazio per la sua vera natura.
Isabella sente la labbra di Lorena lambirle il sesso. È una dolce, terribile, tortura. L’amica indugia, lentamente, con tocchi leggeri e delicati. Isabella non resiste più. Anni di attesa e di finzione… Posa le mani sul capo dell’amica e lo tira a sé con forza. Lorena affonda la lingua. Isabella geme di piacere. Lorena esce e si dedica al clitoride, penetrandola al contempo con le dita. La porta all’apice del piacere. Isabella, mai così eccitata in vita sua, sente ogni membra del corpo tendersi ed è colta da un orgasmo che la scuote a lungo.
Le due donne fanno l’amore più e più volte. Passato, presente, DataCom, il laboratorio… ogni cosa scompare dalla mente di Isabella. Esiste solo Lorena, più reale del mondo che la circonda. Naufraga in un oceano di desiderio e godimento nel quale le sembra di non poter più scorgere la riva.
Infine si lascia andare, esausta, sul cuscino, gli occhi persi nell’oscurità delle pupille dell’amica.
“Isabella, devi sapere una cosa.”
“Che mi ami? Certo! Non potresti fare diversamente, sei nella mia testa.”
“Non esattamente, io sono Lorena.”
“Sì, una proiezione del mio ricordo.”
“No, sono quella vera.”
Isabella aggrotta le sopracciglia.
“Quando mi hai lasciato, DataCom, poco prima che morissi, ha fatto un backup della mia mente. Volevano recuperare informazioni utili per scovare i gruppi di hacker ribelli. Ho atteso in DataNet fino al vostro ingresso e sono entrata nel tuo nanochip. Sono Lorena, con tutte le emozioni e i ricordi della mia vita.”
Isabella scoppia a ridere. “Che entità virtuale fantasiosa! Non mi vorrai far credere che un backup se ne possa fuggire indisturbato dai server DataCom per scorrazzare in giro per la rete?”
Lorena è incerta, si morde il labbro. “In effetti, sono stata aiutata.”
Isabella le rivolge uno sguardo preoccupato.
“Le intelligenze secondarie?” le chiede Isabella.
“No, mi ha detto di venire da molto lontano… dal passato.”

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1.068 Commenti

  • Finito anche questo capitolo!
    E il IV? Io tifo per Mario, ma se proprio Isabella non vuol saperne, trovargli qualcuno che lo apprezzi poverino… 😀 😀
    Comunque bravo Luca,se mpre imprevedibilie ed emozionanti le tue storie…

  • Devo dire, personalmente, che questo risvolto non è che mi sia piaciuto molto… ma dopotutto è il bello dei colpi di scena e alla fine, il matrimonio tra Mario e Isabella era combinato. E’ pur logico che lui non rappresenti il tipo di persona che possa piacerle e che anche molti anni di matrimonio non abbiano fatto scattare la scintilla. Dopotutto i gusti sessuali, personali sono anche dettati dalla chimica, dal feeling e da tantissimi altri fattori.
    Però, devo dire che mi aspettavo delle risposte XD volevo sapere chi fossero queste Antiche Civiltà e che soluzioni avessero per Mario e tutti coloro che si ribellano a DataCom.
    Beh, mi toccherà aspettare la nuova serie XD e l’aspetterò con ansia ^^

    PS – Faccio sempre il tifo per Mario! ^^

  • Un finale come già detto “inaspettato”. Sarebbe stato sicuramente interessante sapere qualcosa subito sulle antiche civiltà, ma anche così si crea suspense per l’eventuale EnN4.
    Molto ben descritta la scena di sesso, i miei complimenti.
    Beh… Non ci resta che aspettare EnN4 per poterne forse capire di più, sempre se vorrai 😀

    • L’ho appena scritta poco sopra (o sotto) a YouAreHere. Avevo scritto quest’episodio a giugno. Era qualcosa di così strano (viaggi nel tempo, reincarnazioni…) ecc. che alla fine ho sentito il desiderio di soffermarmi dalle nostre parti ancora un po’.
      Forse le osservazioni di chi, leggendo le nostre opere, scrive che a leggerle tutte d’un fiato si vede che cambiamo scenari troppo spesso ha influito.

  • Nella mia recensione di Energie della Galassia su Amazon ho scritto:

    “Leggi e le parole ti scivolano sulle labbra con crescente desiderio. Per chi ama la fantascienza, il fantasy e l’eros… il tutto sapientemente fuso dalla “penna” di un giovane autore che ama il suo lavoro. Luca Rossi lascia ai lettori il sapore frizzante dell’eccitazione, i suoi racconti danno la possibilità di vagare tra viaggi astrali, scene di pura sensualità e mondi paralleli, arricchendo la fantasia di tutti noi.”

    Con questo “ultimo” episodio può solo confermare l’emozioni provate!

    A quando il prossimo racconto???

  • Wèèè Luca, proprio ieri ho recuperato gli arretrati e oggi mi ritrovo il tanto agognato ultimo episodio. La storia è sempre più bella e avvincente, l’opzione delle antiche civiltà era una bomba ad orologeria, tuttavia non mi sarei aspettato che sarebbe finito con una bella scopata, che fa sempre bene all’umore, intendiamoci. Ma quasi sicuramente non c’è nessuna fine qui, ma solo il preludio del prossimo capitolo. Si parte con EnN 4 🙂
    Complimenti carissimo, alla prossima.

  • Mi rivogo all’autore, dopo questo interminabile silenzio, dovuto credo, al periodo festivo. Quali sorprese ci attenderanno per questo finale? Ormai l’ attesa si sta facendo snervante. Mi chiedo se i tuoi progetti, prevedono tali colpi di scena, da lasciarci, in seguito, ancora più sbalorditi!
    Aspettiamo Luca, deciderà di sfamare la nostra curiosità?

  • Ho letto le tre serie di EnN tutte di fila. L’ambientazione e il modello di società DataCom sono davvero affascinanti. In attesa della conclusione voto per John Dannington, mi piace come personaggio, ricorda un di quelli dei romanzi di Dan Brown che non sai mai fino alla fine da che parte sta 🙂
    Ci sarà un sequel o la serie finirà con quest’ultimo episodio?

  • Mi chiedo: sei Isabella si fosse offerta spontaneamente a loro, sarebbe cambiata la situazione? Mario che, non possiede le doti del robottino che ha suscitato un certo interesse da parte delle lettrici, le sarebbe stato riconoscente? Avrebbe condiviso i giochi erotici che, sognando, Isabella consumava con Lorena?
    Anch’io mi ero avvicinata alle antiche civiltà, più intelligenti, ma nell’attesa del finale ho voluto fantasticare, rivedendo i passaggi del racconto. Sei coinvolgente Luca e, ogni volta, susciti nuove curiosità: Complimenti davvero!

    • Ciao Luisa, quasi tutte le domande che poni sono state oggetto di votazioni da parte dei lettori di The Incipit…
      In effetti, è molto divertente immaginare degli spin off…
      Se ci si pone nella giusta ottica, il gioco è molto affascinante, perché talora si lasciano ai lettori le domande fondamentali sulla storia.
      La stessa vita di Mario e Isabella è stata oggetto di votazioni…
      In merito alle tue domande, la relazione tra Mario e Isabella è molto complicata…
      Si sono conosciuti quando lei aveva il nanochip. Il loro matrimonio è stata una finzione. Lui è chiaramente innamorato di lei. Lei… chissà!
      Però è anche vero che entrambi hanno profondi sensi di colpa per essere stati a suo tempo dei “collaborazionisti”…
      Non è semplice vivere con un simile peso…

      • Adesso scopro che anche nelle specie aliene, i sensi di colpa hanno il predominio sulle scelte personali! A dire il vero, questa opportunità non era prevista, nella mia immaginazione! Probabilmente perché i sensi di colpa, nella realtà, incidono molto sulla mia esistenza. Sono stati collaborazionisti, perché hanno escogitato un piano che forse non è riuscito, a causa dell’intervento di un misterioso algoritmo spia e nemico, mandato a sovvertire i progetti. Mi piace immaginare un mondo, non vincolato da regole morali, dettate dall’ipocrisia: Mario è innamorato di Isabella, realtà o finzione sono sposati, quindi un “sacrificio” da parte della compagna, fosse anche solo per gratitudine, sarebbe perfetto. E’ evidente che lei è principalmente attratta da Lorena, potrebbero restare insieme. Un sistema intelligente: sfruttare il suo potenziale erotico, con Jay e Gary, evitando successivi colpi di scena violenti. Tutto questo in attesa che la nanotecnologia operi per costruire un mondo perfetto. La reincarnazione delle civiltà antiche dalle intelligenze evolute, ritorni a guidare i pianeti, lasciando che le emozioni vengano vissute senza inibizioni.
        L’attesa della tua scelta per chiudere la storia, mi confonde un po’: chissà se ho letto giusto, se la sensazione captata è simile alla tua scelta? Sei troppo bravo!

        • Improvvisamente una folgorazione: sei tu il vero manipolatore del mondo di DataCom,? Ovvero sei Datacom, quello originale, creatore di questo mondo evoluto, unico superstite che giunge attraverso secoli di antiche civiltà evolute, dominatore supremo di questa specie umana perfetta, di cui conservi la memoria genetica unico collegamento tra passato e futuro. Tu, attraverso i sensi di colpa di Mario e Isabella, hai reso impossibile il loro rapporto perché lei sarà la prescelta, destinata a procreare attraverso le tue manipolazioni, accettando di sacrificarsi agli ignari Jay e Gary per l’evoluzione della specie: perfetta. Lei che, come una mantide, sarà costretta a sopprimerli, dopo essere stata fecondata. la stessa fine subirà Mario, per tuo volere cancellando ogni memoria debole e negativa. Tu l’artefice di questi intrecci galattici
          hai la formula per ricostruire un mondo perfetto, eterno. Sovrano di una stirpe immortale guiderai le popolazioni affinché ciò che con fatica e sacrificio è stato ricostruito, non venga mai più vanificato e distrutto.
          Eroe e carnefice, mi piace immaginarti in questo ruolo, con immensa bravura e intelligenza inventato, suscitando i nostri interessi. Ringrazio chi mi ha sostenuto nella folle ricerca di un significato di una risposta: a te, ora, decretarne il finale.

    • Sono in attesa del capitolo 10, in ansia per conoscere le direttive del creatore di DataCom. Qui i pianeti vengono hacherati, per spiare in anteprima le sue mosse, bisogna fare attenzione agli algoritmi modificati … Luca attendiamo la risposta, ci stai tenendo sulle spine!

  • Io immagino un finale a sorpresa, sconvolgente e imprevedibile! DataCom nasconde un’identità superiore sinora non nominata, sovrana e potente più di qualsiasi altre, capace di interagire e governare tutti i mondi paralleli, collegandoli. Gli alieni diventeranno una specie superiore, ripopoleranno la Terra e l’intera Galassia. saranno ammessi, per l’evoluzione della specie, incontri erotici tra le diverse entità evolvendosi anche dal punto di vista riproduttivo. Il tutto lasciando il lettore emotivamente scosso, ma positivamente guidato verso un futuro composto da nuovi importanti valori capaci di guidarci verso un’esistenza perfetta.

      • Infatti, pensavo all’evoluzione dal punto di vista riproduttivo, anche genetico. E’ pura fantascienza e tutto si può trasformare, rivoluzionare. E’ evidente che hai progettato un finale differente, che comunque, sarà una sorpresa: bravo!

      • Come immagini o hai progettato il loro habitat? Quale stile sceglieranno per condividere la quotidianità, l’alimentazione, gli spazi personali. Leggeranno? Per me è importante che non termini in nessuna specie la capacità di provare sentimenti profondi, forti! Grazie e complimenti per la tua capacità di trasporre pensieri cosmici elaborati!

          • Curiosità sacrosanta…del resto se si parla di reincarnazione, viene da pensare ad un mondo simile a questo: no, non lo vorrei vedere replicato così com’è ora! Lo immagino innanzi tutto avvolto da una luce diversa; per questo accennavo alla rivoluzione della specie, mescolando gli umani e gli alieni, ma dici che geneticamente non è possibile: perché? La fantascienza non offre materiale genetico, e scientifico che possa elaborare “razze” o meglio “specie” evolute, differenti esteticamente, dotate tutte di una intelligenza superiore. La tua creatività riesce ad immaginare qualcosa di analogo? Grazie, sei talmente coinvolgente…L’argomento affascina!

              • Dici? In effetti ho divagato un po’! Credo, tutto sommato, che il transumanismo, sia una possibile visione futuristica. Se noi, nella condizione “animale” attuale guardiamo verso una transazione attraverso nuove dimensioni della coscienza, usufruendo di mezzi e supporti tecnici, che ne consentano un miglioramento intellettivo e fisico, eliminando l’invecchiamento e le malattie, ad esempio con l’ ingegneria genetica: perché no? Infondo la nanotecnologia dei tuoi nanocip è molto vicina agli studi scientifici che prevedono interfacce mente-macchine. Tutto questo non è solo visione cosmica di fantasia, ma possibile condizione reale, nel tentativo di trovare la perfezione. Il gioco però ora vuole raggiungere un finale degno di chi ci ha condotti sin qui, a interporre dialoghi scientifici ad avventure galattiche. Sono impaziente di conoscere cosa avrà progettato la tua mente eclettica, a conclusione di questa storia! Sempre tu non abbia già previsto un seguito: non tenerci sulle spine Luca!

  • Allora… non so che intenzioni hai per il finale di “Emozioni nella Nuvola”. Se vorrai farne un seguito o vorrai farlo finire qui, ma se questo dev’essere il gran finale, ho scelto le antiche civiltà. Così saranno loro a spiegare tutte le reali motivazioni che sono dietro la nascita di DataCom e saranno loro a decidere se dare un’altra possibilità all’umanità o continuare a tenerla sotto controllo.
    Attendo una tua risposta per controbattere 🙂

    • Le antiche e lontane origini di DataCom… la reincarnazione… i viaggi nel tempo… l’uomo che distrugge il pianeta… sono molti i temi che si influenzano a vicenda nel finale.
      Un’antica civiltà, avendo a cuore il futuro del pianeta, può aver predisposto un meccanismo grazie al quale nessuna specie avrebbe leso alle altre… oppure possono aver deciso di intervenire direttamente. Da un certo punto di vista, sarebbero loro i nostri antichi carcerieri.
      E come fanno a raggiungerci? Penso che il modo più semplice di viaggiare nel tempo sia… la reincarnazione 😉

  • Luca, come sempre leggerti è un piacere e sono felice di aver recuperato tutti gli arretrati di EnN!!!
    Personalmente sono tra quelli che hanno votato per le intelligenze secondarie. Mi piace l’idea di una cellula sovversiva interna che tenti di riequilibrare ed “umanizzare” il sistema DataCom…

  • Ero piuttosto indecisa, ammetto di essere stata tentata di scegliere le antiche civiltà (che vedo sta vincendo sulle altre alternative), ma poi non mi sembrava si potesse riuscire a spiegarlo in un modo coerente (ma probabilmente Luca ha già in mente come!); quindi alla fine ho votato per “le intelligenze secondarie”. Mi intrigava l’idea di una specie di resistenza interna, entità evolute, ma in qualche modo compassionevoli verso gli umani, mentre mi sono fatta l’idea che dietro a DataCom si celi un piano che ha il solo fine di contollarli, sfruttarli e infine annientarli. Queste entità evolute avrebbero individuato in Mario e negli altri gli unici in grado di fermare questo progetto e cercano di aiutarli.

    • ciao Federica. Ti ringrazio molto per il commento. Le intelligenze secondarie hanno “imperversato” nella seconda serie, esattamente con il ruolo di cui parli tu.
      Io avevo inserito inizialmente solo le prime due risposte… ho aggiunto solo alla fine le antiche civiltà. La scelta dei lettori mi ha sorpreso molto e confesso che farà girare la storia in tutt’altra storia rispetto a quello che avrei immaginato.
      Ti ringrazio infinitamente per il commento!

  • Come promesso, eccomi.
    Allora, dopo essere stata una delle fautrici dell’opzione, non potevo che votare “le antiche civiltà”. Più che altro, penso sia arrivato il momento di comporre un po’ tutti i tasselli lasciati scoperti nel corso delle tre serie.
    E infatti… ufficiale la quarta stagione, quindi! L’ultima, forse? Che ci dici? 🙂

        • Questa tua elaborazione di pensiero mi trova assolutamente in accordo; è anche molto scientifica, al di là delle antiche scritture. Una civiltà molto più evoluta ci ha inseriti in questo pianeta, ma si sarà estinta? oppure avrà scelto pianeti lontani dove l’uomo non ne ha inquinato il percorso intellettivo?

            • Noi il successo ce lo siamo già giocato: incapaci di proseguire il progetto intelligente e imparare, stiamo andando alla deriva, tra le civiltà antiche ormai dimenticate. nella Galassia esisteranno forme di vita parallele alle nostre, ma con maggiori capacità di assorbimento, con una mente più proiettata ai cambiamenti.
              Vorrei credere che siamo l’unica specie in grado di progredire, riusciremo a farlo solo posponendoci e trasferendoci in una dimensione rinnovata.

            • Infondo, dopo tanto parlare, scopro di essere ancorata ad un’ultima possibilità di salvezza di questo stanco pianeta. Mi rivolgo agli antichi valori, a quelle civiltà le cui specie ci dovevano regalare l’universo e tutti i mondi che lo abitano: chissà, forse è ancora possibile? facciamo un passo a ritroso…

              • La immagino lucente, popolata da individui ricavati da un connubbio tra umani rigenerati dalle antiche intelligenze e, alieni con mentalità innovative scientifiche e tecniche, capaci di evolversi ogni nano secondo. Questa nuova dimensione, ci costringerebbe a modificare ogni aspetto negativo, ogni impulso dannoso agli abitanti della popolazione. Un sistema guidato che escluda ogni possibilità di errore distruttivo per la specie. Ovviamente senza perdere mai la memoria del passato.

  • Un semi-finale veramente bellissimo, quasi da paura! Complimenti vivissimi, Luca. Ancora una volta sei riuscito a farmi leggere la storia tutta d’un fiato, con i soliti mille dubbi e domande che mi sono venuti in mente.
    Io ho votato per “le antiche civiltà….” perchè vorranno mettere in ordine lo stato di cose e caos che si è creato? In questo caso, riusciranno a “domare” la loro stessa (ipotetica) creatura?
    Mi è piaciuto tantissimo il discorso che Isabella ha fatto a Mario riguardo alla grande abilità dell’uomo di distruggere ciò che ha intorno a sè, perchè fondamentalmente è un ragionamento che ha un chè di verità!

    • Grazie Annaluisa, come sempre il tuo commento mi riempe il cuore di gioia 😉 Vedo in qualcosa di così singolare e attraente… Saltelli tra le righe come frogger tra le file d’auto…

      Questa mattina, di ritorno da un viaggio, ho iniziato a rispondere ai commenti “dal basso”! E cosa ho scritto? Più o meno quanto ipotizzato da te, ovvero che gli antichi creatori di DataCom non siano contenti della loro creazione e vogliano intervenire…

      Ma ora la domanda è: come possono degli esseri umani vissuti migliaia di anni fa intervenire sul presente?

      • Io ho questo modo di ragionare, che a volte non è sempre lineare e qualcuno lo trova complicato. Spesso mi capita, mentre leggo una storia, di pormi domande del tipo “e se…” immaginandomi un finale diverso e ciò mi aiuta tantissimo a pensare e ragionare. La tua storia mi ha appassionata fin dall’inizio proprio per questo, perchè mi da infiniti modi per ragionare…e pormi altre domande! 🙂
        Gli esseri umani del passato potrebbero influenzare eventi presenti tramite viaggi temporali?

        • Sì. Gli esseri umani del passato potrebbero controllare il futuro partendo da dove si trovano e viaggiando nella nostra direzione reincarnandosi.

          Immagina di reincarnarti portandoti dietro il bagaglio e le conoscenze di prima. Immagina di aver vissuto in una civiltà molto evoluta. Quando ti reincarni potresti controllare se tutto sta andando come avevi previsto e nel caso decidere di intervenire…

          • L’altra volta stavo scrivendo qualcosa in più nel commento che poi ho cancellato perchè pensavo che non fosse proponibile. Dato che comunque hai accennato ad una civiltà molto evoluta, ecco un altro modo in cui degli esseri umani vissuti migliaia di anni potrebbero interferire sul presente.
            Potrebbe essere plausibile un meccanismo che si attiva ad una certa data e ora e/o al verificarsi di un particolare evento?
            Comunque il tuo ragionamento non fa una piega: però è anche vero che per accorgersi di essersi reincarnata, una persona deve prenderne coscienza attraverso pratiche come l’ipnosi. Non è un qualcosa di automatico, ma bisogna lavorarci un po’ sopra. E se fosse troppo tardi?

            • Ricordi che nella precedente serie si parlava di un meccanismo di controllo? Anche io immagino che gli antichi creatori abbiano cercato di guidare l’evoluzione umana come una madre che educhi il bimbo fino all’età adulta, con una serie di attivazioni al verificarsi di alcune condizioni.
              Talora però si sarebbe potuta rendere necessario l’intervento diretto, in particolare quando gli umani sono andati troppo fuori dal seminato.
              DataCom potrebbe essere una sorta di resa: visto che non siete stati capaci di evolvervi, allora mettiamo qualcuno a controllarvi.
              Per quanto riguarda la reincarnazioni, molti di noi non hanno le capacità di ricordare da una vita all’altra, ma coloro che programmano la propria reincarnazione potrebbero predisporre una serie di step utili al proprio risveglio

  • Ho recuperato solo adesso la bellezza di 29 capitoli di una delle storie più belle che abbia mai avuto il piacere di leggere, e non solo su questo sito. Aggiungo il mio voto a coloro che vogliono vedere le antiche civiltà e non vedo l’ora di scoprire cosa ti inventerai per il finale della 3° stagione della tua storia, sperando che ce ne sia anche una 4° 😀

    • Ciao Dartaevon, ti ringrazio moltissimo 😉 La difficoltà maggior di scrivere 29 capitoli è provare a tenere vivo l’interesse. Un libro può essere di mille pagine, ma le si legge in sequenza. Su Internet invece si tende a ricercare costantemente il nuovo, l’ultima novità… e non si ha molta voglia di tornare ogni settimana sullo stesso contenuto. Forse i lettori più entusiasti sono proprio quelli che leggono tutto di fila 😉
      In merito alla quarta, le antiche civiltà dovrebbero essere un inizio 😉

    • Ciao Giulia, grazie per il commento. Per ora John è un po’ il mio Serverus Snape… sta con il nemico, ma qualcosa lascia ipotizzare che in realtà potrebbe essere un infiltrato. Oppure vuol far sembrare che sia così per meglio proseguire con la sua attività di caccia-hacker. L’opzione è in minoranza… cosa facciamo? 😉

      • Spero di aver optato per la causa giusta; entrare nelle menti artificiali, costruite da un autore originale e fantasioso, certo facile non è: coinvolgente e affascinante sì! Ti auguro si proseguire la tua strada, raggiungendo i vertici più elevati; da parte mia proverò a conoscere meglio la galassia, per commentare adeguatamente. Intanto cosa faranno Isabella e Lorena..? A presto!

  • Il mondo della fantascienza è nuovo per me, e romantica e sentimentale. Apparentemente freddo e distaccato, il rapporto acquista un valore differente, di complicità , ma anche di continua diffidenza: pronto a tramutarsi in tradimento, succube delle forze di un’ entità superiore che li domina e li pilota, plagiandoli.
    Un notevole pregio quello dell’autore. immedesimarsi in realtà sconosciute e da lui stesso reinventate. Bravo, davvero!

  • Eccomi!!! Approfittato per un attimo della connessione della casa di Roma… che dire, bei capitoli, molto evocativi… anche se mi dispiace tanto per il povero Mario, il sogno di Isabella mette chiaramente in luce l’inconsistenza del loro matrimonio. Povero, povero Mario…

    Votato per uscire dal Data.net. Più che altro perché mi sembra che non riescano a sfruttarlo come dovrebbero…

    • Che bello! Sei tornata….
      Sono felice che questi capitoli ti piacciano e mi auguro torni ad avere la connessione quanto prima.
      Però in fondo il loro matrimonio è “vero”… effettivamente i desideri di Isabella potrebbero essere un brutto colpo. Lui non sembra affatto essere contemplato. Chissà cosa deve un uomo in un caso simile!?

    • Sì, è simpatico il fatto che si è passati da una giustificazione estrema delle esigenze di Isabella a un ritorno alle priorità. Forse la comparsa di un’Isabella virtuale ha spinto a considerare quanto vano possa essere un mondo e delle emozioni non reali. Però non sono ancora completamente convinto… Qualcosa mi dice che il virtuale potrebbe tornare a essere molto seducente…

      Grazie per il commento! 😉

  • Ottimo episodio, mi piace il viaggio di Mario e anche la sua delusione nel capire che quella accanto a lui non è la vera Isabella, ma una copia?
    Io ho votato affinchè Mario, con l’aiuto di Isabella, torni a concentrarsi sull’attacco a Datacom.
    Sognare è bello e lo è anche l’idea di rimanere nel mondo dei nostri sogni. Ma ignorando la realtà tutti i sacrifici e gli sforzi fatti finora andranno perduti!

  • Bellissimo! E come sempre anche… nel paese delle Meraviglie non c’e niente facile, ci tocca a prendere una decisione! Ho votato per rimanere con Isabella,Lorena e Alessia. Per convincerla deve essere diplomatico !

  • Bene bene…sarei molto tentato di far proseguire viaggio virtuale,ma, per come l’ho conosciuto, credo che Mario sia uno fortemente legato alla causa. Imporrà a Isabella di tornare a concentrarsi sulla loro missione… sono curioso di vedere può reagire Isabella a una imposizione di Mario 😉

    • ahi ahi ahi ahi! Potrei sottolineare questo commento di rosso, ma in realtà… hai ragione tu!
      Eh sì perché in teoria si trovano in DataNet per sfruttarne i bachi della beta release, ma tu giustamente mi porti a pensare che con tutti i casini che sono successi sarebbe meglio uscirne… a gambe levate! Peccato che quel maledetto nanochip rimanga sempre lì!

    • Ora-bisogna-attaccare-DataCom… è praticamente da ventotto episodio che ci giriamo intorno. Ma quale potrebbe essere il baco da sfruttare? Magari qualcosa che consenta di rubarne informazioni essenziali, un po’ come fanno i Cinesi col Pentagono… E qual è un’info chiave da sfruttare CONTRO le intelligenze virtuali? Dislocazione delle fonte energetiche? Delle server farm?
      O magari l’ubicazione del codice killer di un certo Mario Orsini… che il nostro potrebbe… alterare. Ah… se solo gli uomini iniziassero a ricevere dai media messaggi di libertà…

    • DataCom ormai controlla tutto e tutti. Può essere attaccata, ma è difficile immaginare qualcosa che faccia davvero male. Oppure si potrebbe usare la sua ossessione per il controllo totale per diramare a tutti un messaggio di libertà. E allora starebbe agli uomini scegliere… Wow… lasciare all’umanità la scelta del proprio futuro è sempre rischioso… ma

    • Grazie, Francesca. Traggo ispirazione da tutto, anche dalle belle immagini delle suonatrici di corti strumenti a corda che non riesco a identificare 😉
      La realtà purtroppo è un po’ problematica e carente di prospettive… per battere DataCom bisogna mirare all’occhio, un po’ come andrebbe sempre fatto nella vita, no?

  • Dall’idea che mi sono fatto dei tuoi lavori, mi sembra che tu abbia la capacità di rendere i personaggi profondamente umani, nel senso che spesso sono posti davanti a scelte fondamentali per la loro esistenza, e di rendere “normali” vicende che apparentemente non lo sarebbero (contesto fantascientifico). Mi sembrano due qualità non da poco. Questo specifico episodio a me non può che piacere, visto che il tema del doppio mi affascina da sempre (mi pare che si veda nella Taverna e, per certi versi, anche anche nelle Quatto lettere). A questo punto però, visto che mancano due episodi, mi sembra opportuno ricordare che EnN ha anche una componente action, quindi è ora di passare all’attacco di Datacom…

    • Grazie Matteo, ho amato moltissimo i tuoi racconti e il paragone non può che lusingarmi. La componente action fatico leggermente a ritrovarla, perché credo che Mario sia convinto che per sferrare un vero colpo a DataCom occorra penetrarla nel profondo e quindi continuare a sfruttare DataNet. Sarà un avvicinamento reale/virtuale… Non proprio come un programmatore che si metta alla tastiera, ma quasi un viaggio alla Alice. Alla fine, forse, potremmo avere accesso a quel codice scritto da un umano che tanti problemi ha creato ai suoi simili…

    • Cara Elena,
      ormai il nick ti si addice sempre meno. Da impiagata viziata ti sei trasformata in lettrici/autrice provetta. Apprezzo molto la tua attenzione per “certi” particolari…
      Sì, non è facile, affacciarsi al paese delle meraviglie e doversi rinunciare. Ma quando troviamo la casetta di marzapane nel bosco c’è sempre dentro una strega cattiva?

      • Caro Luca, tutti questi complimenti mi lusingano non poco, ma rischiano anche di farmi montare la testa 😉 😛
        Il pericolo della casetta potrebbe anche non essere il contenuto, ma l’involucro stesso: il marzapane potrebbe finire e… cosa resterebbe? La strega potrebbe non essere cattiva, ma nemmeno così attraente e simpatica come la casetta che ormai non ci sarebbe più. No?
        Oppure: una casetta di marzapane, sì, è bella e buona, ma potrebbe essere tanto delicata quanto quelle dei due dei tre porcellini “perseguitati” dal Lupo Ezechiele…

        • Talora si ha l’impressione che tutte le cose belle della vita debbano necessariamente avere una fine, ma in realtà è il punto di vista a essere messo in questione. Si può essere felice senza volerne sempre di più, sempre aver la continua necessità di accumulare, vivendo una vita più frugale ma più lieto.
          In questo caso, ho fiducia in Isabella e Mario. Magari ci arriveranno attraverso sentimenti di amore e gelosia… ma sapranno risvegliarsi dall’incantesimo…

  • Mi unisco anche io alla maggioranza ^^. Sarò un’inguaribile romantica ma sono convinta che la realtà, con tutti i suoi lati problematici e perfino negativi, sia sempre meglio di qualsiasi illusione o semi-realtà artificiale. Anche a costo di dover soffrire, penso che Mario non potrebbe accontentarsi di una finta Isabella e lei non dovrebbe fuggire a quello che la aspetta all’esterno…

    • Sì, la considerazione è interessante. Mi piacerebbe sapere qual è oggi il valore che le persone attribuiscono alle amicizie sui vari social network. Si tratta talora di individui mai incontrati e che forse mai si conoscerà di persona. Eppure li sentiamo vicini, nostri, proprio come facessero parte della nostra vita.
      E tuttavia la penso sempre come te: il virtuale solo come complemento e compenetrazione del reale…

    • Grazie Giuseppe! Ho percepito, nelle tue e in alcune altre considerazioni, un sapore particolare di sincerità o la consapevolezza di quanto importante sia esplorare alcune parti di noi. Quando scriviamo, leggiamo, sogniamo… non stiamo apparentemente facendo cose utili “concretamente”, eppure senza questi momenti non riusciremmo a vivere. La realtà è quasi una trappola priva della possibilità di esplorare i nostri sogni.

  • Nuovo episodio nuovo Trip!
    Come sempre ci stupisci, prima ci fai rimanere a bocca aperta con i desideri di Isabella e ora ecco che spunta Mario con i “suoi” desideri.
    Che poi sono anche quelli di tutte le persone che amano e vogliono essere corrisposte.
    Hai chiesto se è meglio un’amante innamorata o una moglie gelosa?
    Come ti ho detto secondo me non esistono amanti innamorate (il tradimento è solo per sesso allo stato puro) ma le mogli devo essere gelose: la gelosia per me è sinonimo d’appartenenza.
    Vedere il tuo uomo con un’altra donna (per giunta la tua copia) deve farti ribollire il sangue.
    Isabella è stata troppo presa dai suoi desideri che forse ha perso di vista la vera missione. Ora Mario deve imporle un’altro desiderio, l’unico che conti veramente e che è lo stesso per entrambi: l’attacco a DataCom
    Torno alla mia “Teoria del Caos”….
    “Sensibilità alle condizioni iniziali… Imprevedibilità… Evoluzione.”
    Hai ancora due episodi per lasciarci con il fiato sospeso! 😉

  • Stavolta sono con la maggioranza ^^ … ho scelto che impone ad Isabella di abbandonare le illusioni.
    Evidentemente Mario ha una coscienza più sveglia rispetto ad Isabella, nonostante, nella coppia, la più forte sembri lei. E’ riuscito a rendersi conto dell’illusione che aveva al suo fianco… e rendersi conto che non poteva essere tutto vero, a differenza di Isabella che ha deciso di lasciarsi andare al sogno.
    Ho scelto questa opzione proprio perché Mario è più cosciente, anche se tentato, del mondo illusorio che lo circonda e che potrebbe essere in grado di riportare Isabella alla realtà… ma la sua determinazione sarà altrettanto forte quanto la sua coscienza? Perché a quanto pare Isabella preferisce stare lì, assieme a Lorena ed Alessia.
    Credo che Mario non voglia rinunciare ad Isabella, quindi credo che possa trovare la sua determinazione nei sentimenti che prova per lei più che dal fatto che devono muovere guerra a DataCom. E’ Isabella la persona fragile ed indifesa in questo momento, che non è sicura di quello che vuole e di quello che prova per le illusioni del suo passato e l’uomo reale che ha davanti.

    • Ti ringrazio molto, Giancarlo. In effetti Mario più che cosciente, consapevole e determinato si è forse solo dimostrato più “innamorato”. Voleva Isabella… ma quando si è reso conto che in quella di fronte c’era qualcosa che non quadrava ha voluto riagganciarsi a quella vera. Del resto, in un mondo illusorio, ciò che alla fine conta davvero sono le emozioni più profonde.
      Mario ha anche dalla sua il peso di aver scritto il codice killer… perciò anche se non per altruismo, potrebbe cmq. continuare ad essere spinto del senso di colpa.
      Spesso siamo guidati a fare le cose migliori spinti da paure, egoismi, rabbia…

      • Non potrei essere più d’accordo. A volte diamo il meglio di noi quando tutto ormai sembra perduto.
        Credo, cmq, che Mario, essendo più innamorato, si potesse lasciar andare da quell’illusione di un’Isabella diversa… ma forse proprio perché diversa, proprio perché non è la “sua” Isabella, che si è subito reso conto che qualcosa non andava.
        Il senso di colpa per aver creato il Codice Killer è solo una delle tante motivazioni che potrebbero spingerlo ad agire… c’è anche il non voler perdere l’unica persona che lui vuole ed ama… che gli da la forza…

        • per non parlare dell’aspetto geniale. In fondo, è pur sempre un programmatore… e ognuno, se separato troppo a lungo dalla propria arte, rischia di scoppiare. Secondo me deve avere una voglia immensa di rimettere mano alla sua creatura, di dimostrarsi ancora più intelligente delle intelligenze virtuali. Credo che, nonostante tutto, in lui possa anche esserci quella caratteristica degli hacker di essere il più bravo in assoluto, persino contro l’ormai “immensa” DataCom

  • Ciao, Luca!
    Mi dispiace non aver partecipato in queste settimane, ma sono stato abbastanza incasinato.
    Allora, per quanto mi sarebbe piaciuto scegliere “seguirà Mario” (che vedo che è in vantaggio ^^), ho optato per “continuerà ad esplorare il suo paradiso”, perché, da quel che ho potuto capire, per quanto ci sia dell’affetto per Mario, Isabella è una donna indipendente, forte e tosta… ma in fondo è fragile. Stare lì le apre tante possibilità, per quanto illusorie, e le permetterà di trovare sempre un rifugio sicuro. Mi sembra la scelta più logica per una persona che non vuole più soffrire, rimanere lì e starci.
    Credo che tra i due, il più coinvolto sia Mario e credo che dovrà sudare parecchio per poter tirare fuori Isabella. Farle ricordare che stanno insieme, farla ragionare e farle capire che stanno là per trovare delle falle nella sicurezza di DataCom e, soprattutto, farle capire che quello non è il mondo reale. Ho dato la risposta più logica, ma faccio ugualmente il tifo per Mario!

    • Concordo con te sui commenti. Siamo una piccola comunità che riesce a riflettere e ad andare in profondità e credo che l’interazione tra di noi porti moltissima crescita.

      In merito a Mario… inizio ad avere qualche timore… Isabella ha trovato Lorena e Alessia. E lui cosa troverà? Oppure è psicologicamente più forte e resistente?

  • Bell’episodio, davvero intenso, forse uno dei miei preferiti fino adesso. Leggendo, ho avuto l’impressione che finalmente Isabella in questo mondo (e/o realtà) sembra finalmente felice, perchè negargliela? Isabella ne ha passate tante, questa volta ho votato senza pensarci su troppo: resterà con Alessia e Lorena. Eh sì, forse Mario vorrà andare a recuperare la moglie e penso dovrà lottare con i denti per riuscire nel suo intento.
    E se Isabella riuscisse a trovare il modo di imprigionare Mario in quella realtà in modo da vivere quella vita felice, seppur virtuale? Farebbe la sua scelta, senza più pensare ad altri, ma solo a se stessa.

  • Io sapevo che prima o poi saresti andato a parare qui!! E ne sono contenta: finalmente riusciamo a vedere il lato più profondo di Isabella e i suoi desideri, quelli che ha dovuto nascondere e sacrificare per colpa di DataCom, che ha controllato molte delle sue decisioni, a partire dal matrimonio con Mario (se non mi ricordo male!)
    Questo episodio quindi mi piace molto, c’è quel giusto miscuglio che contraddistingue il tuo genere letterario e il tuo stile, e devo dirti che come hai descritto il momento d’intimità tra Lorena e Isabella è stupendo, molto toccante, bravo!
    Ma aimé, ho dovuto votare per “seguirà Mario”, anche se riluttante. Isabella ora è felice, ha quello che ha sempre desiderato, ma c’è una guerra in corso, la salvezza dell’umanità dipende anche da lei, e Mario deve ricordarglielo seppur a malincuore! Rifugiarsi in quella realtà virtuale, anche se molto forte e reale, non può giovare, e il sacrificio di Lorena e Alessia così andrebbe perduto.
    Ancora complimenti!

    • Che meraviglia il tuo commento… queste parole, dette da te, hanno un sapore speciale. Non avrei mai pensato di toccare il tuo cuore in una sfera tanto particolare. Grazie!
      Davvero qualcosa di aveva fatto intuire un simile sviluppo? Sei una lettrice straordinaria…
      Isabella poi in DataCom era addirittura sotto il controllo del nanochip…
      In merito al “seguirà Mario”, hai ragione. Ma Mario dove andrà? Isabella ha trovato l’amore, Mario cosa troverà?

  • Scelta difficile, alla fine ho votato “sceglierà di rimanere con Alessia e Lorena” e aggiungo che Mario alla fine si arrenderà all’idea di perderla perché capirà che quello è il meglio per lei. Lasciarla andare come atto di amore.

  • Sono stato via per un po’, ma il tuo è nu tocco inconfondibile e persistente.
    Ho letto tutto quello che avevo di arretrato, gran donna Isabella.

    Peccato in quest’ultimo episodio si abbandoni a tanta sdolcinatezza…

    e permettimi una domanda:

    Ammesso che ci si muova in una realtà virtuale, questa comunque dovrebbe richiamare il più possibile la classica realtà. Come può mai venire in mente ad Isabella di abbandonarsi ad azioni di libido di fronte ai genitori?

    Sono un rompiballe, hai ragione…

    • perché la realtà virtuale potrebbe richiamare quello che senti nel tuo profondo. Un gesto d’amore omosessuale di fronte ai propri genitori potrebbe essere qualcosa che nella realtà non possiamo permetterci, ma inconsciamente sì. Lei è un adolescente in DataNet. Forse, quando era giovane, prima che tutto iniziasse, aveva incontrato una ragazza della quale si era innamorata. Avrebbe voluto vivere il suo amore di fronte ai genitori, presentargliela, portarla a cena come se si trattasse di una relazione qualsiasi, ma non ha potuto farlo e ora DataNet gli consente di vivere quello che avrebbe voluto. Amore, maternità… i suoi desideri più profondi, trasformati in una realtà ancora più reale di quella vera perché rafforzata da emozioni e desideri profondi.
      Lieto del tuo commento…

  • Non credo sarà affatto facile portarla fuori di lì. Secondo me continuerà ad esplorare quel mondo incantato. Chissà che Mario non li lasci prendere anche lui o che invece riesca a dimostrarle che sia tutto fasullo.
    Ma il problema vero è: riusciranno a farli uscire anche se volessero? E si si trovassero intrappolarti lì dentro contro il loro volere? Paradiso o inferno

    • Geniale, Luigi 😉 Sorrido contento dopo aver letto il tuo commento. Isabella seguirà Mario, ma dove? Lei è dentro l’incantesimo, ma cosa vedrai lui una volta in DataNet. L’effetto paradisiaco è solo per una fanciulla disperata o si manifesta anche per un serio programmatore. E se DataNet funzionasse come la pubblicità Google, a ciascuno quello che desidera in base ai propri gusti?

  • Nell’altro episodio mi è venuta in mente la Teoria del Caos… credo che non ci sia cosa più azzeccata per i tuoi racconti.
    Come sappiamo bene, il nanochip crea la realtà parallela di DataNet dove tutto frutto dei propri “desideri”… la maternità, un amore mai rivelato, l’effetto per i propri cari… e Mario? Mario è solo un “lavoro” per Isabella? Oppure le due realtà sono così integrate l’una nell’altra che forse anche Mario è un “desiderio” di Isabella? E se il “paradiso” di Isabella fosse l’unica vera realtà?

    Di fronte ad ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà? (Epicuro)

  • Ciao Luca!
    Mi è piaciuto come hai descritto la scena del bacio..
    Però, secondo me, Isabella non è molto credibile in questo ruolo (sia come madre di Alessia che come amante di Lorena), da come l’hai descritta nelle prime due serie..
    E’ una persona determinata, dura..
    Potrebbe sempre essere però che il nanochip svegli l’inconscio.. come nei sogni..

      • Potrebbe assumere la forma di un viaggio all’interno dell’inconscio di Isabella. Questo era il livello più superficiale e i desideri di Isabella hanno assunto una forma ancora un po’ “complessa”. Magari nel livello successivo, un livello più profondo, potremmo assistere a qualche scena che ci faccia capire più esattamente cosa lei voglia e il perché di quello che abbiamo letto in questo capitolo ( ad esempio, nel caso di Alessia, si potrebbe approfondire di più questo immenso desiderio di maternità, mentre nel caso di Lorena, si potrebbe scoprire come in realtà la scena del bacio sia dovuta soprattutto alle difficoltà nel rapporto con Mario).

    • Grazie per il commento, Marika. In effetti, è una questione molto dibattuta. Ho sempre trovato naturale scrivere al presente. Quasi tutte le mie opere sono attualmente scritte con questo tempo verbale, ma talora qualcuno me l’ha fatto notare. Ho appena finito un romanzo breve scritto al passato e l’ho trovato leggermente meno naturale. Ad ogni modo, ci penserò.
      Per quanto riguarda DataNet, c’è una componente Matrix, ma anche una legata alla realtà aumentata, perché credo che taluni elementi si potranno portare dal virtuale al reale. Scary? 😉

  • Ok carissimo, ho recuperato gli arretrati. Allora, ho votato “Rischio innesto” perché sarebbe interessante se, da qui in avanti, la storia si svolgesse all’interno di questa nuova realtà virtuale (diciamo 2/3 episodi). Con piacere noto che, forse per la prima volta, l’opzione che ho scelto sta facendo capolino 🙂
    Ps: ovviamente impeccabile come sempre. La trama si tesse come una tela di ragno e inevitabilmente ti cattura 😉
    Bravo Luca.

  • Ciao , Luca visto che entro proprio . in media res della tua storia senza averla letta come si dovrebbe, cerco di commentare, piuttosto che votare le tre trame possibili!
    La chiave di lettura rimane sempre dove tu, come autore della storia intendi concludere o meglio sfruttare le varie opportunita’ della storia, quindi se ritieni di sviluppare i personaggi o preferire l’azione della storia stessa!
    Come amante del genere fantascientifico, adoro un storia fantastica che racconta l’emozioni dei protagonisti percio’ vorrei sapere di piu’ di Isabella e come si comportera’ nel suo viaggio nel mondo reale! Allora scarterei la prima trama, quella dell’illusione, perche’ rovinerebbe una splendida opportunita’ narrativa! Per lo stesso motivo, non mi piace la terza opzione, un altro personaggio, anche se non mi sembra molto plausibile Mario correra’ il rischio dell’innesto per salvarla, in luce che non sono sicuro se gli altri, Steve, sono affidabili o peggio ancora aiutarlo ad uscire da DataNet!
    La seconda scelta non mi piace perche’ distruggerebbe la suspense che tu hai gia’ creato, ma l’idea dell’interruzione del collegamento mi ispira tantissimo, nella fattispecie d’ un crash del programma. che senza motivo o magari dovuto a uno scatto di rabbia da parte di Mario contro Steve, una sfogo fisico di Mario preoccupato per la moglie fa perdere il controllo del software riportando Isabella nella realta’, sfruttando a fondo il filone che tu hai gia’ commentato….”il software ….da bug e comportamenti imprevedibili. Quindi…. i “nostri” sappiano sfruttare eventuali falle.” e cosi’ salvare Isabella!
    Secondo il mio modesto parere, poi Isabella fara’ di tutto per ritornare ” nel paradiso di Datanet’ visto che adesso lei non vorra’ piu’ vivere nel mondo reale,lei e’ omai drogata dal mondo virtuale!
    Sperando che questo mio commento ti possa stimulare un altro bellissimo capitolo, ciaoo a presto Robert!

    • Ti ringrazio moltissimo, Robert, per l’attenta analisi e i complimenti. Mi fanno davvero piacere.
      -> storia: viene sviluppata episodio dopo episodio. Nasce dall’interazione spontanea con voi lettori. Non c’è nulla di premeditato. Cerco di sentire il vostro umore e mi comporto di conseguenza, naturalmente rielaborando il proficuo lavoro dei commenti in quello che avverto nel mio profondo.
      -> seconda ipotesi: è interessante, ma è difficile immaginare un crash che cada così a pennello. Sarebbe troppo bello. E credo che Mario non abbia molte possibilità di influenza sul nanochip. È nel cervello di Isabella. Credo che si possa immaginare qualche intervento marginale, ma nulla di essenziale. E causare qualcosa di più “pesante” potrebbe provocare una sorta di meccanismo di autodifesa che scateni meccanismi paragonabili a quanto accaduto ad Alessia.
      -> è terrificante. Secondo te sarebbero in molti ad essere drogati da una realtà che potrebbe dar loro tutto quello che desiderano?

      • Mi spiace di non aver letto la storia dall’inizio, quindi non sono a conoscenza dei limiti del nanochip.. e di quanto e’ accaduto ad Alessia,.quindi Luca, ti posso ribadire il mio interesse per una trama che segue l’aspetto umano di Isabella, in quanto drogata da una realta’ ‘che potrebbe darle tutto quello che desidera’ . Secondo il mio modesto parere, vedere come lei si salva o esce da sola da questo mondo ‘surreale’ permetterebbe ai molti lettori d’immedesimarsi in lei, piutosto che qualcun’ altro la salvi…scusami ma mi sembra molto banale e gia’ visto e stravisto in molto racconti del genere! Concludo che secondo me, tutti saremmo drogati da una realta’ che soddisferebbe i ns. desideri…quel mondo diventerebbe per tutti , me compreso ‘the ultimate drug’ percio’ si Isabella si droga di Datanet…la domanda che mi piacerebbe dhiederti , ma come una ‘ junkie’ del,virtuale , come lei ne esce da quel mondo senza l’aiuto esterno! Ciaoo alla prossima, Robert!

        • Il punto è che lei ha vissuto una vita molto particolare. Lavorava per il nemico (DataCom), ha mentito sul suo matrimonio, ora vive in un mondo orrendo che ha contribuito a creare. DataNet è troppo allettante. Significa potersi allontanare da quell’orrore. Secondo me potrebbero anche riuscire a tirarla fuori, ma lei non aspetterà altro che il momento in cui potrà tornarci. Il nanochip è nel suo cervello. In fondo potrà tornare tutte le volte che vuole.
          Si, magari ne esce, giusto per andare a dormire, per mangiare, per andare in bagno.
          Ci sono alcuni MMORPG dove gli utenti vivrebbero dentro tutto il tempo, dove si sentono realizzati. Ma la realtà virtuale è molto più coinvolgente…

  • Ho votato “occorre darle del tempo”, penso che l’opzione di fare entrare qualcun’altro sia troppo rischiosa perché chi entra non vuole /può più uscire. Inoltre dovrebbe entrare Mario, l’unico che potrebbe avere ascendente su di lei, ma in questo modo sarebbe alla mercé di Steve e Garrus. Mario e gli altri dovrebbero trovare il modo di influenzare in qualche modo dall’esterno quello che Isabella vede in Datanet per spingerla in qualche modo a uscire. Per esempio facendole dire da Isabella che deve uscire per trovare il modo di vendicare la sue morte?

  • Qualcun altro deve entrare per aiutarla!! Hehe. Era quello che volevo dal principio:) Però in effetti ora non so… Possono mandare uno dei due “prigionieri”, ma Mario è di sicuro più affidabile. Io voterei per Mario… Insieme anche in DataNet (nel bene o nel male) 😉

    • Non posso che complimentarmi con te per i tuoi commenti. Li ho appena riletti tutti e non nego che alla fine hai sempre avuto ragione.
      L’idea di mandare uno dei due prigionieri non è male, perché l’innesto del nanochip è comunque un pericolo. Si è visto cosa è successo quando si è cercato di toglierlo ad Alessia.
      Quindi si potrebbe mandarne uno dicendogli cosa fare e cosa gli accadrà se non fa quello che vogliamo.
      Tuttavia siamo a casa di Steve, che conosce Jay e Garrus. Chi è davvero prigioniero di chi? 😉

        • Mario è sicuramente il più adatto per aiutare Isabella ed è essenziale che tenga d’occhio i cannibali e il loro amico. Isabella ormai a larga maggioranza avete deciso di non farla uscire… Siamo di nuovo nella situazione della capra e del cavolo. Occorre quindi che Mario sia e dentro e fuori. Credo pertanto che dovrebbe usare l’aggeggio in modalità realtà aumentata. Ma potrebbe non essere così semplice. Deve comunque riuscire a comunicare con Isabella, vivendo quello che vive lei, standole vicina, cercando di prenderla per mano. Lei però è stata psicologicamente salda per troppo tempo. Ora che ha “sbroccato” riuscirà a tornare normale a breve?

            • Arrivo al più presto. Il Salone del Libro ha rivoluzionato tutti i miei piani. Fino a lunedì sarò oberato di lavoro.

              Viste le risposte, senz’altro dovrà entrare qualcuno… Ma ho timore che ci fermeremo anche troppo in DataNet, perché uscirne non sarà semplice. Magari si disattiverà il collegamento con l’esterno per non farsi beccare e si rimarrà sulla rete locale. Ma l’approccio di entrambi con il nanochip potrebbe essere molto difficile. Lei probabilmente lotterà per rimanere e lui lotterà per non lasciarla. E, in tutto questo, saranno alla mercé dei balordi.
              Che tempi!

  • “Occorre che qualcun altro entri in DataNet”. Questa secondo me è l’ipotesi che possa offrire maggiori sviluppi.
    Io credo che questa versione del nanochip sia anche più inquietante dellle precedenti: questo è un nanochip che ti fa entrare in una realtà virtuale, che immagino sia in grado di farti vedere e vivere ciò che vuoi tu. È in grao di farti rivivere il passato o comunque può condurti in un mondo illusorio dove tutto è rosa e fiori, dove non hai modo di pensare ai problemi che tu possa avere anche perchè vivere in DataNet fin da subito ti crea inconsciamente dipendenza. In un soggetto come Isabella, al momento un po’ instabile per via del senso di colpa per Alessia, DataNet è una grande tentazione; in queste condizioni, la sua mente farebbe una grande fatica a lasciare questa realtà di felicità.

      • Esatto, Annaluisa. Può farti rivivere il passato o può attingere dai tuoi desideri per creare quello che avresti voluto o un mix dei due. E’ nella tua mente, sa quello che vuoi, perciò se il tuo desiderio è quello di un castello di cioccolato, puo’ farticisi trovare all’interno. Ma può fare una cosa ancora più incredibile: se la tua casa è una topaia, può trasformarla in tempo reale in una lussuosa villa. E può funzionare online e offline. Online interagisce con gli altri, offline non più. Perciò l’ipotesi dello staccare il collegamento in realtà è errata… anche senza collegamento Isabella può benissimo rimanere dov’è. Però sicuramente il nanochip consente all’utilizzatore di tornare alla versione realtà aumentata, sempre che l’utilizzatore lo voglia. E Isabella lo vorrà? In ogni caso, se un’altro decide di entrare in DataNet, per interagire con Isabella occorre essere online, e se si è online il tempo è limitato prima che si sia rintracciati da DataCom… insomma, un vero rebus, questa volta!

        • Indubbiamente, a quanto ho capito, il fattore tempo è fondamentale per tirare Isabella fuori da quella realtà; un vero rompicapo!
          Se questa versione del nanochip riesce a entrare nella tua mente al punto da farti vivere le esperienze/emozioni più vicine a te, quelle che ti fanno stare bene, questa volta la situazione è piuttosto grave. Ciò significa che la tecnologia si è talmente evoluta da essere in grado di assecondare le tue emozioni e catturarti all’interno di una rete dalla quale è assai difficile uscirne.
          Una curiosità: le emozioni/esperienze vissute all’interno di Datanet possono essere riportate anche al reale?

          • sì, senz’altro. In modalità realtà aumentata. Immagina di aver vissuto con una cagnetto che adoravi. Il nanochip potrebbe consentirti di vedere il cane con te, fuso con l’ambiente, che salta, abbaia, si diverte, gioca con gli schizzi d’acqua. È lì, fuso nell’ambiente intorno a te. Se vai a un parco, quel cane è indistinguibili da tutti gli altri…
            Infatti, anche se Isabella uscisse dalla realtà virtuale immersiva, potrebbe decidere di tenere Alessia lì con lei.

              • Credo che sia logico che si possano condividere alcuni aspetti, solo se chiaramente anche l’altro ha il nanochip.
                Tu ed io vogliamo condividere uno scenario in cui le nostre case, mentre ci scriviamo, diventano la reggia di Venaria. Possiamo farlo. Hai presente quando in alcune chat si condivide lo sfondo?

              • Mi sto sempre più convincendo che questa versione del nanochip è ancora più pericolosa della precedente. Perchè un altro possa vedere ciò che io vedo nella realtà aumentata (ricordi e quant’altro portato dalla virtuale) è necessario che anche questa persona (o gruppi di persone) abbia installato lo stesso tipo di nanochip, stessa versione. Ok, fin qui ci sono.
                Mettiamo il caso che io nella realtà virtuale abbia “incontrato” il mio passato nel quale ero una pericolosa criminale e mettiamo il caso che a me piaceva condurre questa vita; portare queste esperienze nella realtà aumentata non è pericoloso (considerato che potrebbe coinvolgere anche altri)? O meglio, non sarebbe più opportuno evitare che queste situazioni accadano?
                Scusa Luca, mi rendo conto che il mio è un ragionamento complicato e che forse non ha una logica precisa, ma è venuto fuori così perchè l’evolversi della storia mi ha dato modo di riflettere ancora di più. Ho voluto condividere il mio pensiero, giusto o sbagliato che sia 🙂

              • È interessante. Ma dimentichiamo forse che siamo sempre sotto il controllo del nanochip. DataCom vuole un’umanità mansueta. Quindi nella programmazione del nanochip fa in modo che tu non possa avere atteggiamenti pericolosi. È lì, nel tuo cervello, fa sì che tu possa fare solo quello che vuole lui.
                Ad esempio, su Facebook tu non puoi avere atteggiamenti criminali o postare foto porno. È Facebook che decide. Ma se le regole Facebook fossero nel tuo cervello, faresti solo quello che vorrebbe FB. No?

        • Sì, forse però non ci si abitua mai davvero. Si possono spegnere decine di vite, ma magari a un certo punto c’è qualcosa di diverso, tipo spegnere quella di una bambina senza volerlo. È questo che può davvero segnare il punto di rottura. E quello che offre DataNet è allettante è allettante: modificare quello che ci fa davvero soffrire. Se trovassi un modo, seppur artificiale, per essere davvero felice o non infelice, non lo coglieresti? Non useresti questo espediente per realizzare i tuoi sogni più intimi?

  • Avrei preferito la soluzione “hardware” come sai ma devo dire che anche questa opzione della DataNet mi sta intrigando. L’ingresso stile Matrix non è una cattiva idea. Ora però Isabella si è cacciata in un bel guaio, le servirà un po’ di tempo prima di poter uscire. Ma gli altri ne avranno abbastanza? Riusciranno a tenere nascosto il collegamento? E se dovessero fuggire dal nascondiglio lasciandola in DataNet?

    • Ah… quanto è bello leggere questi commenti 😉 😉 😉
      Credo che ogni operazione di hacking sia time limited. Per quanto bravi si sia (cinesi che penetrano il Pentagono) è solo una questione di tempo prima che si venga tracciati, perciò… tempus fugit…
      Per quanto riguarda l’ingresso in DataNet, la differenza è che in Matrix c’è l’illusione, ma anche il libro arbitrio, qui c’è l’illusione e si è pure controllati dal nanochip, quindi è ancora peggio.
      Infine, anche interrompendo il collegamento, il nanochip rimane… e può trasferire porzioni di quella realtà virtuale nella realtà circostante, come in quei giochi che possono essere giocati online e offline. Bel casino, eh?

  • Occorre darle tempo, non mi arrischierei a far entrare qualcun altro…si innescherebbe un fastidioso effetto domino…

    Comunque devo smetterla di farti venire i sensi di colpa, che tu poi li riversi sulla povera Isabella… >.< Scherzi a parte, come sempre un ottimo lavoro ed un piacere leggerti! A presto!

    • eheheheh… hai visto la rispondenza tra i tuoi commenti e gli episodi successivi? 😉
      Questo significa davvero cambiare il corso della storia 😉 😉 😉
      Grazie, un lettore appassionato è la cosa più bella del mondo…
      sono d’accordo con te sulla pericolosità di un nuovo inserimento.
      Ma, e se lasciandola lì non facciamo altro che peggiorare la situazione? Nuove seduzioni, nuovi stimoli… quel mondo potrebbe diventare sempre più irrinunciabile 😉

      • Non riesco a non pensare alla “Teoria del Caos”…il rimorso che sente Isabella per le sue azioni passate potrebbe portarla a decidere di restare… Potrebbe avere la forza di estirparsi da sola il nanochip? Questo le consentirebbe di porre fine al suo senso di colpa, restando nella realtà virtuale senza la possibilità di uscirne più.
        “Sensibilità alle condizioni iniziali…Imprevedibilità…Evoluzione.”
        L’auto eliminazione può essere una soluzione?
        Un po come vivere un’ultima volta i propri ricordi per poi cancellarli definitivamente, per lasciare spazio a quelli nuovi anche se irreali!
        ….meglio che Mario la faccia uscire quanto prima se non vuole perderla!

        • ma anche se esce dalla modalità online, potrebbe continuare a rimanere immersa offline, come quando tu ti stacchi dalla rete, ma continui a usare il pc. E anche se uscisse dall’immersione, potrebbe decidere di tenere Alessia con sé, fusa nell’ambiente. Il nanochip ti consente qualsiasi illusione tu voglia. Sei tu che decidi cosa vuoi vedere e come lo vuoi vedere. Che ne pensi?

  • Se Datacom sta installando nuovi nonochip è indispensabile usarlo per poter captare le loro reti comunicative. Per poterli combattere è necessario giocare d’anticipo, e l’unico modo per distruggerli è conoscere i loro programmi.
    L’ambientazione di ENN- il mondo di Data-Com è in puro stile fantascientifico, non ancora troppo distante dal nostro stereotipo di vita contemporanea, ma ben distante dal catastrofismo tecnologico. Per quanto riguarda l’intera costruzione della struttura Data-Com, segue il perfetto stile di ribellione dell’umanità contro il sistema monopolizzante della macchina.
    Adesso aspetto il seguito Luca!

    • Quindi pensi a un hackeraggio classico? O una cosa mista tra virus, hacking e attacco alle reti fisiche, alle centrali energetiche, alle server farm?
      In merito a DataCom, pensa se in questo momento uno dei social network decidesse di usare le informazioni che ha SU di te CONTRO di te. È davvero uno scenario così fantascientifico?

  • Ho votato “per hackerare le comunicazioni”, in questo momento mi sembrava più logico, magari potrebbero sia vedere che influenzare le informazioni che gli ignari portatori dei nanochip di ultima generazione trasmettono. Mi intriga però anche l’idea della realtà virtuale sperimentale Datanet. Io la vedrei più come un ulteriore modo per controllare gli esseri umani: al posto di vedere la realtà così com’è, le persone vedono un mondo migliorato e accettano qualsiasi cosa gli viene imposta (ad esempio non si accorgono di vivere in un tugurio, ma credono di vivere in una bella casa; credono di mangiare qualcosa di delizioso al posto del solito cibo in scatola di pessima qualità e così via … ecco perché Alessia ha addentato la carne sanguinolenta senza esserne schifata!)

    • Federica, è stato stupendo leggere il tuo commento perché hai immaginato esattamente quello a cui ho pensato io. Io aggiungerei anche una seconda modalità di immersione totale. La prima funzionerebbe esattamente come hai scritto tu, la seconda invece attingerebbe dai nostri ricordi e dalle nostre emozioni per immergerci nella realtà dei nostri sogni.
      In quanto al controllo, sarebbero gli umani stessi che non vorrebbero più fare a meno di un simile strumento. E anche coloro che non sarebbero così entusiasti della nuova tecnologia, una volta subito l’innesto, verrebbero indotti dallo stesso nanochip a farne uso.

      • Certo una volta provata un’alternativa positiva all’esistenza, chi vorrebbe tornare indietro? Sottomessi e felici di esserlo, è il sogno di ogni dittatura. Il controllo potrebbe spingersi al punto da non far distinguere più quale delle due sia la realtà. Ma ci potrebbe essere qualche effetto imprevisto: per esempio qualche morte improvvisa per denutrizione perché in realtà non mangiano abbastanza. Per quanto riguarda la modalità che attinge ai nostri ricordi, sicuramente è affascinante, forse potrebbe essere più difficile da controllare perché i ricordi porterebbero con sé emozioni forti.

        • Però il nanochip è in grado di comandare l’individuo, quindi farà in modo che sopravviva, che non si deprima, che non soffra. È lì, nella nostra testa, ha il comando di tutto, può fornire qualsiasi sensazione. L’unica cosa che non può dare, è la libertà. Ma tra una schiavitù davvero felice e una libera sofferenza, come dici tu, molti potrebbero scegliere la prima…

  • Garrus, sto immaginando alcune modalità differenti, tutte attivabili dal menu che si visualizza davanti agli occhi.
    Nella prima, realtà virtuale, si va dove si vuole. Ci si può ritrovare nel giardino dove giocavamo da bambini in compagnia dell’amico a quattro zampe ormai scomparso da qualche anno.
    È il nanochip che scandagliando i nostri ricordi e le nostre emozioni legati ad esse che ci propone questi scenari. Ma c’è anche la possibilità di crearli artificialmente con indicazioni del pensiero o a parole, oltre alla possibilità di condividere questi scenari.
    Nella seconda, quando ritorniamo alla realtà aumentata, si può scegliere un contesto misto, portando il nostro cagnetto nella realtà intorno a noi. Un’iconcina ci segnalerà quali sono le presenze condivise con gli altri utenti e quali no.
    Naturalmente, questa realtà è all’interno dei confini decisi da DataCom. E naturalmente, come fai notare, potrebbe essere molto allettante e più simpatica di ciò che propone la Resistenza…

  • Hai fatto morire la bambina…HAI FATTO MORIRE LA BAMBINA!!! Ora sei contento? Ti senti realizzato? ='(
    Scherzi a parte (ormai lo sai che mi diverto a sfotterti su questo aspetto… XD ), un altro episodio davvero ben congeniato, mi è piaciuto davvero tanto! Anch’io ho votato per Datanet…vediamo dove vai a parare 😉

      • Qualcosa di perfetto, come Matrix, e così perfettamente pieno di anomalie…del resto, sono sempre creazioni dell’uomo, che è un essere limitato…eppure Datacom ha raggiunto un grado di perfezione tale da sviluppare una propria coscienza, quindi dovrei supporre che in Datanet la perfezione sia assoluta…finché non arriva l’uomo però! =P Bene bene, l’idea (ed i possibili sviluppi che mi sono prefigurato) me gusta 😉
        Per il senso di colpa…te lo meriti! Ahahahahahah =P (ovviamente si scherza sempre)

        • Un mondo dove poter essere ricchi, belli, sexy, famosi… Il sogno di essere umano finalmente realizzato e fornito da un nanochip innestato nel nostro cervello che può portarci lì ogni volta che vogliamo. Potrebbe addirittura, tramite realtà aumentata, modificare la percezione di quello che vediamo: noi andiamo a guidare la nostra utilitaria e invece DataCom ci fa guidare una Ferrari rossa fiammante. Usciamo con una donna così così e DataCom la trasforma in una bomba sexy. E se DataNet fosse la trasformazione del mondo reale?

      • Scusami, rileggendo il commento ho visto che ho messo due volte lo stesso pezzo di frase (e magari ecc.).
        Non pensavo fossi confuso… DataNet è la prima. Quindi riassumendo: per il prossimo capitolo la terza, però non escludo la prima (o per il prossimo o, ancora meglio, per quello successivo). Non si può fare?

        • Credo di sì 😉 Ti chiedo scusa, ma io vedo DataNet come terza opzione 😉 Credo che una parte di DataNet potrebbe essere la trasformazione in tempo reale di quello che vediamo. Una donna con problemi di peso si specchia e grazie al nanochip vede rispecchiata una linea perfetta. Una costante e continua trasformazione di quello che vediamo, tale da rendere l’illusione offerta dal nanochip assolutamente indispensabile… la realtà trasformata dai nostri sogni e desideri…

          • Fantastico!! Ma è solo un’illusione? Cioè, gli altri continuano a vedere la realtà? E funziona solo con se stessi o anche verso gli altri? Per es. se una persona invidiosa o gelosa desidera che un’altra si trasformi in qualcosa di brutto o cattivo o le succeda qualcosa, ecc. viene accontentata?
            E succede sia con i desideri positivi (di miglioramento, ecc.) o anche con quelli negativi?

            • Ottima idea. Possiamo creare un mondo dove il nanochip legge i desideri degli utenti e trasformare ci conseguenza la realtà intorno a sé. Niente più fughe dalla realtà… è la realtà che già una fuga. In teoria, si può anche spegnere e tornare a vedere la realtà così come è, ma.. perché farlo? e potrebbero anche esserci cose più fantasiose, tipo: vado a Venezia e vedo tutti gli abiti del ‘700. Mentre quella di fronte a me mi vede con un abito da metallara…

    • Questo capitolo o lo si ama o lo si odia 😉 Sinceramente, ho trovato chi l’ha detestato… capita, quando i contenuti sono un po’ forti. E io stesso ho sentimenti ambivalenti…
      DataNet mi sta prendendo moltissimo e ogni giorno formulo nuove ipotesi su cosa potrebbe esserci.
      Il problema di DataNet è che poiché la realtà virtuale sarebbe formulata nel nostro cervello, diventerebbe difficile sottrarcisi a nostro piacimento. Niente Matrix da cui uscire e entrare. Sarebbe incredibilmente pericoloso, non credi?

      • Eh, in effetti sì… Non so, magari può entrare in DataNet solo uno di loro due… Così l’altro può trovare un modo per tirarlo fuori… Magari può entrare Isabella con uno dei due prigionieri(o qualcosa del genere). 🙂

        • In realtà per ora si ha un solo nanochip… ma credo che a breve l’interesse di DataCom sarà quello di inondare di nanochip il mondo intero, semplicemente perché saranno gli umani a volerli, e semplicemente perché la realtà offerta da DataCom sarà mille volte meglio di quella alla quale siamo abituati. Un nanochip innestato nel cervello può trasformare tutto quello che vediamo in qualcosa di meraviglioso del quale non vorremo più fare a meno..

  • Per quello che ci siamo detti l’ultimo capitolo ho votato l’opzione del DataNet.. la realtà virtuale in questo caso potrebbe essere quella condivisa da tutti. Come se i “chippati” vivessero su due piani contemporanei: quello reale, alterato comunque nelle sue percezioni, e quello virtuale, il DataNet, che si sovrappone a quello reale per perseguire gli scopi di DataCom..
    Capito pesantuccio, comunque ben scritto. Sono un po’ impressionabile quindi non mi è piaciuto, però è una cosa mia 🙂
    E’ pur vero che anche la capacità di “impressionare” è una qualità, eccome.

    • Hai notato quanto della tua visione c’è nella creazione di DataNet? Ho formulato l’idea proprio sulla base dei nostri scambi.
      In questo mondo di realtà virtuale, DataCom potrebbe tenere effettivamente collegati in una vita parallela tutti gli esseri umani. non immagino però qualcosa dove occorre andare in una capsula, ma qualcosa che si può usare in ogni momento, un po’ come in ogni momento usiamo il cellulare. Potrebbero esserci due modalità: realtà aumentata, dove percepisci quello che avviene attorno e la sovrastruttura di informazioni, e immersione totale, dove sarà comunque il chip a dirti se occorre uscire da questa modalità per un’esigenza esterna.
      Ad esempio, uno si immerge alla fermata del bus. Quando questo arriva, il chip lo segnala e si torna alla realtà.
      Affascinante.. what do you think?

  • Povera bimba… secondo me il più delle responsabilità ce le ha Isabella: se si fosse presa almeno un attimo ad ascoltare Garrus, almeno sentire ciò che aveva da dire…. poteva essere importante come in realtà era. Ma come si fa! Isabella fa troppo la tosta e questo atteggiamento non va bene, prima o poi le si ritorcerà contro!
    Comunque, per me il nanochip può essere usato per hackerare le comunicazioni.

    • Annaluisa, ho deciso di scrivere un articolo su come scrivere un bestseller 2.0. Soggetti, tu e Garrus. Voglio prendervi come esempio in merito alle straordinarie possibilità che l’interazione online oggi offre per gli autori che vogliano confrontarsi. Prenderò alcuni vostri interventi e analizzerò quale effetto abbiano avuto 😉
      La tua analisi anche questa volta è lucida, puntuale e … impietosa. Sono d’accordo. Però esiste un background e una considerazione importante: l’influenza postuma del nanochip. Quando era in DataCom lei agiva senz’altro in questa maniera tosta. Comandava il nanochip, ma era comunque lei a compiere le azioni. Sebbene qualcosa sia chiaramente in subbuglio nella sua anima, qualcosa di quel modus operandi è rimasto in lei. E talora la porta a fare errori di cui potrà pentirsi per tutta la vita.

  • Povera bimba… speriamo che almeno si riesca ad usare positivamente il chip.
    L’idea di fingersi agenti è quella che mi attira di più. Vorrei proprio vedere Mario che prova a infilarsi in una struttura Datacom. E magari è la volta che i due ostaggi diventeranno alleati.

    • Che bello leggere il tuo commento! Mi trovo d’accordo con te!
      Ma soprattutto .. Qualche miglior strumento di controllo? E quale miglior hardware di un nanochip innestato nel cervello? DataCom potrebbe indurre facilmente la maggior parte degli umani a dotarsene. Altro che i bannerini promozionali di Facebook e le striscette di Google…
      Non dovrebbe più raggiungere i nostri pensieri… saremmo noi a pensare all’interno del suo mondo!

        • Ottima domanda! Immagino una libertà controllata. IN questo mondo probabilmente creato per far sentire bene gli esseri umani, potremmo fare tutto ciò che desideriamo finché non usciamo dai limiti. Come nei giardini di alcuni social network… su Facebook si può fare quello che si vuole, ma occorre seguire delle regole, altrimenti si viene sbattuti fuori. Una cosa simile… molto più futuristica…e dove anziché essere sbattuti fuori si viene ricondotti al giusto comportamento dall’influenza del nanochip.
          L’oiettivo del mondo dev’essere quello di far sentire gli umani il più possibile a proprio agio e desiderosi di rimanerci.

  • Allora, ho scelto di hackerare le comunicazioni di DataCom. Oltre ad essere un buon sistema per prevederne le mosse, si possono analizzare le sue operazioni, venendo in possesso di mappe, ordini, dislocazione e giri di pattuglia degli agenti, posizione di sedi, uffici, caserme, laboratori e centri di produzione. E con un po’ di fortuna ed azzardo si potrebbe anche avere accesso a progetti sperimentali.
    Ovviamente la cosa è da organizzare nei minimi dettagli e si dovrà disporre di hacker pieni di risorse e particolarmente navigati e folli. Poi, visto che Mario è un ex programmatore del sistema di DataCom, potrebbe sapere cosa cercare e come muoversi, per arrivare ben più ad hackerare solo le comunicazioni.

    • Ottimo, come fase preparatrice. E poi? Cosa immagineresti per il seguito? Io credo che a quel punto, visto lo strapotere DataCom, le tattiche migliori sarebbero quelle del terrorismo: colpire, veloci e invisibili, scomparire, fuggire. Fare tante piccole azioni che indeboliscano sempre più il sistema. Credo che vivendo DataCom di comunicazione, potrebbe essere fondamentale attaccare i cavi sottomarini. Oggi le grandi dorsali sono una dozzina. A quell’epoca potrebbero essere centinaia. Ma una DataCom incapace di continuare, sarebbe senz’altro molto debole…

      • Sì, quella era l’idea. Un terrorismo “mordi e fuggi”. Credo che bisognerebbe colpire anche le risorse oltre alle comunicazioni. Le centrali energetiche da dove le comunicazioni vengono alimentate, oppure le risorse spionistico-militari, come campi d’addestramento e depositi di armi.
        Dipende anche come hai organizzato la Resistenza. Sono in grado di effettuare delle operazioni in grado di danneggiare i cavi sottomarini delle comunicazioni?
        Credo che le operazioni di “mordi e fuggi” possano iniziare con qualcosa di meno articolato, come appunto le centrali energetiche. Non andrebbero a minare DataCom, ma sarebbe comunque come indebolirlo. Meno energia da utilizzare per le sue infinite operazioni. Colpire i server. Credo che quelli siano di fondamentale importanza, rallenterebbe le comunicazioni e più server si vanno a colpire più esse si rallentano, perché verrebbero sovraccaricati quelli restanti. Poi si potrà passare ai cavi e alle “forze umane”.
        Che te ne pare? ^^

        • Nella sceneggiatura che sto scrivendo, il tema centrale è esattamente questo. È un fumetto basato solo su questo tipo di azioni, portato avanti però da altri protagonisti…
          Mi piace molto quest’idea, perché se DataCom è molto forte nel virtuale, per ora, finché non avrà realizzato degli androidi, il tallone d’Achille potrebbe essere proprio il mondo reale. La strategia di indebolirla e sfiancarla potrebbe sicuramente essere la più adatta. Immagina una zona come Torino dove in un attacco terroristico vengano colpiti tutti i ripetitori. Di colpo la gente si ritrova senza comunicazioni? Come reagirebbe la gente? Sconcerto, paura, ma anche liberazione, rabbia, violenza, desiderio di NON tornare sotto il giogo DataCom, scintille di rivolta…

          • Ma ci saranno anche quelli, usando le parole di Morpheus, “assuefatti dal sistema” e che lotteranno per ripristinare l’ordine che DataCom aveva imposto alla società. Da una parte, chi vuole la liberazione, inizierà a lottare, unendosi ai ribelli e dall’altra parte, ci saranno i lealisti, gente talmente spaventata dal cambiamento, che lotterà dalla parte del nemico per tornare a quella vita di routine che conoscono sotto il giogo di DataCom.
            A questo punto la Resistenza dovrà sapere che non tutti sono dalla loro parte, nemmeno chi è stato liberato. A volte il senso di assuefazione a un dato regime o sistema ti condiziona a tal punto da lottare contro la libertà. In una rivolta, chi non è dalla tua parte, va schiacciato, ma si potrà fare senza perdere poi, la propria umanità? Si potrà fare sapendo che chi combatte contro di te, in quel momento, è semplicemente spaventato dalle infinite possibilità che la libertà può dare?

            • C’è di più… il mondo offerto da DataCom potrebbe essere più bello. Potrebbe essere una realtà aumentata che trasforma continuamente quello che percepiamo: macchine scarcassate in Lamborghini fiammanti, visi foruncolosi in profili degni dei migliori attori americani, un doping e una droga che trasformano ogni momento e tutto quello che abbiamo intorno in ciò che abbiamo sempre desiderato. A questo punto, se si può percepire una realtà perfetta, perché mai tornare allo squallore al quale si era abituati?
              (eheh… questa volta ti ho messo in crisi 😉 )

              • Appunto… proprio perché DataCom può far assuefare la gente, far credere (come in un universo olografico) di vivere bene quando in realtà non lo fa, che molta gente, pur di ritornare in quel fittizio paradiso elettronico, deciderà di combattere contro la Resistenza e cercare di salvare la loro tranquilla vita da schiavi del sistema.

    • Ti capisco, Alessandro. Quando si scrivono episodi simili, lo si fa davvero con il cuore in mano. Sembra di viverne la sofferenza. Quasi si vorrebbe rimanere in un mondo di azioni buone. Alla fine, però, si scrive quello che si sente profondamente… ci sia affida alla propria sensibilità… si ascolta tutti, ma si scrive da soli. In effetti, neppure io avrei previsto un’evoluzione di questo tipo.
      L’hackeraggio può usare, ma chissà che la realtà virtuale non ci accompagni in un qualcosa mai visto prima…

  • Poveretta, hai fatto morire un innocente! 😛
    Ogni episodio ci avvicina a una realtà sempre più disperata, complimenti per averla descritta crudelmente bene 😀

    Per me non è possibile hackerare le comunicazioni, altrimenti avrebbe capacità comunicative dirette con datacom e sarebbero già stati scoperti. Mi piace molto l’idea di poter invece entrare in una realtà virtuale sperimentale (il chip ha la potenzialità di permettere l’accesso ad essa ma l’accesso non è ancora “pubblico”). A cosa serva tale VR sono sicuro avrai già una tua idea precisa 🙂

    • È un pensiero che, tanto per cambiare, mi è venuto in Vespa. Oggi, il problema della realtà virtuale è l’hardware immersivo. Ma se DC fosse in grado di produrre nanochip sufficientemente a basso costo da essere diffusi larga scala, una volta dentro il cervello della gente, potrebbe dare quelle sensazioni immersive necessarie per la RV. E… controllare il comportamento umano in quel modo sarebbe sicuramente meglio che non farlo con dei semplici smartphone.

      Per quanto riguarda le capacità comunicative del nanochip, potrebbe essere attivate solo in presenza di “hotspot” particolari…

  • Povera bimba!
    Speravo la salvassero .-((
    Voto per giocare d’anticipo su DataCom, prevendendo le mosse e decidendo il da farsi..
    A questo punto potrebbero entrare in gioco anche Garrus e Jay..
    Mario potrebbe anche avere una crisi personale.. per colpa sua e dei suoi lavori una bambina innocente è morta.. e chissà quanti come lei..

    • Per non parlare di Isabella, che se fosse stata un po’ meno “affrettata” con Garrus forse non avrebbe compiuto l’errore fatale (su EnN aleggia lo spettro dell’indimenticata Alice? 😉 )

      I due lazzaroni, ma soprattutto il misterioso Steve, potrebbero finalmente davvero tornare utili…
      Però ora ci vuole qualcosa che colpisca DataCom davvero al cuore. È diventata troppo potente…

  • Con lo stile eccellente di sempre è impossibile non seguire le avventure di questa coppia, così stridente eppure così unita. Un amore vero sbocciato tra i rottami di un mondo catastrofico.
    Ho votato per l’estrazione del nanochip e incrocio le dita: ho il cuore buono come Mario, anche se la fredda determinazione di Isabella mi affascina.

    • Grazie Giesse, ti ringrazio molto per gli apprezzamenti sullo stile, vista l’eleganza del tuo Benedictus. Ci accomuna anche la brutta piega che stanno prendendo gli eventi…
      Sul passato di Isabella e Mario c’è molto da dire. Sono marito e moglie e in precedenza Isabella lavorava per DataCom con il compito di controllare il marito.
      Estrazione? Mi auguro che sia la scelta giusto, davvero! Ma è la terza a cui assistiamo ed è difficile immaginare che anche questa volta possa andare bene!

  • L’ho letto ieri sera, e ora ho votato. Per l’estrazione del nanochip, perché non penso che Mario permetterebbe l’eliminazione di una bambina, vittima involontaria del controllo di DataCom, e non penso nemmeno potrebbero scappare, almeno non subito, senza prima estrarre il nanochip che comunica la loro posizione.
    Bravo Luca, mi aspetto un super-episodio con il quinto!! 😉 😛