Dove eravamo rimasti?
Chi è Muny?– Pronto, Peppì. Sai, il caso Bellini? puoi farmi sapere cosa è stato trovato nel computer e nel cellulare sequestrati?
– Sasà, bèddra. Aspetta nù mumènto, il fascicolo ce l’ho qui da qualche parte. Sapìvo cà mi chiamàvi. Allora… nel computer c’era qualche file con ricerche scolastiche, la cronologia internet cancellata, nessuna mail. Nel suo profilo facebook niente di interessante. Le telefonate dal cellulare erano quasi tutte a Francesca Valdrighi, la compagna di scuola. L’ultima chiamata è stata al padre.
– Grazie Peppì, sei sempre un amico.
– Ah Sasà, mi sono informato sulla famiglia della ragazza. Il padre è un piccolo industriale che produce caffè. Si è fatto con le sue mani, ha costruito la sua fortuna dal nulla, ma sembra a posto, rimasto vedovo della prima moglie ha sposato Eveline Doshenko. Russa, faceva il mestiere più antico del mondo, praticamente una escort di lusso, ma a parte questo anche lei sembra pulita.
– Peppì, a buon rendere.
Michele guarda Sasà interrogativo.
– Niente di interessante. Comunque più tardi chiamo Ray. I ragazzi scattano una foto al minuto con il cellulare, documentano tutto, praticamente vivono più online che nel mondo reale. Deve esserci qualcosa. Per ora vediamo se tiro fuori qualcosa dalla sua amica: questa Francesca.
L’uscita dalla scuola è una bolgia infernale di ragazzi urlanti, auto, motorini. Un gruppo di ragazzi si è appartato sui gradini del palazzo a fianco, hanno un’aria assente. Due ragazze si abbracciano piangendo. Sasà si avvicina. – Siete gli amici di Ludovica?
Un tipo vestito di nero, dall’aspetto più mesto che truce come vorrebbe, la guarda in cagnesco. – E tu chi sei?
– L’unica persona che proverà a renderle giustizia, visto che per la polizia è un suicidio. Voi che ne pensate?
Una delle ragazze in lacrime, si gira. Ha un aspetto da Calimero con il berretto di lana bianco sui capelli neri e corti.
– Ludovica non l’avrebbe fatto. Era incasinata, odiava sua madre, ma non ci credo.
– Sei Francesca? – la ragazza ripete fra i singhiozzi – Non l’avrebbe fatto.
– Devo parlarti da sola.
Il tipo vestito di nero fa un passo avanti. – Noi siamo insieme.
– Ok. Tu sei Ziky?
– Cosa vuoi da Ziky?
– Senti se volete giustizia per Ludovica ho bisogno di risposte. – Il ragazzo annuisce. – Ziky è il pusher di Ludovica? Dove lo trovo?
– Sì. Ma Ziky non c’entra, spaccia sempre davanti al Parini all’ora in cui è morta Ludovica. Quella è la sua zona.
Francesca spalanca gli occhioni da Calimero fra il mascara che cola.
– Negli ultimi tre mesi Ludovica mi nascondeva qualcosa. Forse aveva qualcuno, magari si era messa in qualche giro strano. La sera prima della disgrazia siamo andate ad un rave, era fatta di acido. Ha ricevuto una telefonata, lo chiamava Muny. Piangeva, ma non ho capito niente, ero fatta anch’io.
Un caseggiato a due piani di mattoni rossi in mezzo al nulla. La torrefazione Bellini. Dopo qualche minuto d’attesa Riccardo Bellini riceve Sasà, accompagnato dal suo socio.
– Buongiorno dottoressa Stellato, grazie per essere venuta fino a qui, avrei dovuto farmi trovare a casa.
– Riccardo ha bisogno di concentrarsi su qualcosa che non lo faccia pensare a questa terribile disgrazia.
– Dottoressa, le presento il mio socio e amico fraterno Donato Malnati.
– Piacere signor Malnati. Signor Bellini le devo fare qualche domanda, se vuole può restare anche il suo socio. So che è doloroso, ma devo chiederle di raccontarmi tutto quello che ricorda di quel giorno.
– Ludovica mi ha chiamato verso le dodici, è uscita prima da scuola, tornava a casa in motorino. Sembrava agitata, ma io ero troppo distratto dal lavoro. Circa un’ora dopo mi ha chiamato Eveline. Sono corso in ospedale, ma era tardi.
Un velo di tristezza attraversa gli occhi dell’uomo sulla sessantina, guance cadenti come quelle di certi cani. Uno stridente contrasto con il suo socio, uomo dall’aspetto piacente: brizzolato, fisico asciutto ma muscoloso, sui cinquanta. Un Richard Gere brianzolo.
Sasà continua l’interrogatorio, ma non può fare a meno di notare lo strano atteggiamento del Richard Gere brianzolo. Nasconde qualcosa. Come farà a scoprirlo?
- Ray troverà delle tracce nelle e-mail di Malnati (30%)
- Sasà tenterà un approccio facendogli credere di essere interessata più a lui che al caso. (60%)
- Lui le darà un assist invitandola a cena con occhi da triglia. (10%)

26/02/2014 at 23:01
Entra Anna in scena!
21/12/2013 at 15:51
“Il volto impenetrabile di Eveline s’incrina……..” non rende solo l’idea ,è reale la vedo davanti a me. Sei brava. che Anna entri!
13/12/2013 at 21:33
Grazie Serena 🙂
L’arrivo improvviso di Anna è la mia opzione preferita, vedremo….
A presto
13/12/2013 at 19:35
Che entri pure Anna 🙂
Incipit perfetto, con l’immagine delle canzoni inutili che diventano tormentone.
Ti sta riuscendo proprio bene questo giallo, come dicevamo giorni fa con un comune amico 😉
Ciao, un abbraccio
S.
12/12/2013 at 19:54
Eveline accompagna Sasà da Anna, vediamo che accade 🙂
12/12/2013 at 20:55
Sì quanto pare è l’opzione preferita 🙂
12/12/2013 at 18:29
Troppo tempo è passato dall’ultimo episodio. Mi è passata anche la voglia di leggere.
Però, prof., “stato di trans” non si può leggere… volevi dire “stato di trance” e, invece, ancora una volta sei scivolata sul porno.
12/12/2013 at 20:53
Acc… hai ragione 😀 purtroppo ho scritto di notte… umilmente chiedo venia
12/12/2013 at 16:08
Non posso che ribadire che questo racconto è uno dei miei preferiti in assoluto qui su TheIncipit e questo capitolo è bellissimo. Ne vorrei di più e di più.
(Voto che l’accompagna a casa di Anna: confronto a tre).
12/12/2013 at 17:22
Ma grazie… ne sono onorata 🙂