Chiba, The Ghost-Watcher!

Dove eravamo rimasti?

La decisione di Chiba è... Di tentare un qualche dialogo con il fantasma della bambina. (43%)

Mani a contatto.Corrugò la fronte, fermandosi. Nonostante tutto non riusciva ad andarsene facendo finta di nulla. “Vediamo almeno di non sembrare un povero pazzo.” Prese dalla tasca le chiavi di casa e quando fu in prossimità del fantasma le lasciò cadere. «Accidenti» borbottò, inginocchiandosi per raccoglierle. Sentì una bassa risata, ma quando sollevò lo sguardo non riuscì a individuare il responsabile tra la gente che attraversava il ponte pedonale. “Concentriamoci sulla bambina.”
Quando riportò l’attenzione su di lei, se la ritrovò a un soffio dal viso. Sussultò per la sorpresa, ma riuscì ad abbozzare un sorriso mentre abbassava di nuovo lo sguardo sulle chiavi, fingendo di controllare che ci fossero tutte. “E ora che faccio? C’è troppa gente, se dico qualcosa mi sentiranno. Ma è un fantasma, forse riesce a sentire i miei pensieri.” Alzò gli occhi su di lei. “Dai, dimmi che cosa ti serve per riposare in pace.”
La bambina spostò la testa di lato, fissandolo con quel suo sguardo inespressivo. “Beh…non è che questo mi aiuti a capire. Fai un cenno di testa, dannazione!”
Resosi conto di essere rimasto troppo tempo inginocchiato, Chiba sospirò e fece per alzarsi prima che qualcuno si fermasse per chiedergli se si sentiva male. In quel momento, le mani della bambina scattarono in avanti e gli afferrarono il viso, trasmettendogli una lieve sensazione di freddo che tutto sommato era anche piacevole.
«Che…» iniziò Chiba, ma le altre parole gli rimasero in gola quando davanti agli occhi gli apparve qualcosa, tanto improvvisamente da fargli spalancare le palpebre.

Piedi nudi che salgono scale di legno che scricchiolano.

Un muro macchiato di sangue fresco.

Una figura alta di spalle, immersa nella penombra, che trascina un corpo dalla caviglia.

Una casa a due piani che arde oltre un basso muretto, mentre da lontano echeggia il suono della sirena dei vigili del fuoco.

Insieme alle immagini avvertì anche sensazioni spiacevoli: confusione, agitazione, disperazione, paura, terrore. Dolore. Alla fine Chiba si staccò dalla presa del fantasma con un grido e crollò seduto sul pavimento, pallido in viso e col cuore che batteva tanto forte che lo poteva sentire nelle orecchie. Alcune persone si fermarono a guardarlo, altre lo fissarono mentre gli passavano accanto; alcuni mormoravano cose, di cui Chiba colse solamente una frase. «Ma che gli ha preso a quel pazzo?»
La bambina era svanita. “E’ così…che è morta?” pensò sconvolto mentre si rimetteva in piedi. “Credevo in un incidente.” Comunque adesso aveva ben chiaro il motivo per cui il suo spirito non era riuscito a trapassare.
Un forte schiaffo sulla schiena spinse Chiba in avanti di alcuni passi. «EHI!» esclamò, voltandosi a denti e pugni stretti. La sua espressione passò a una sorpresa quando vide un ragazzo della sua età e altezza vestito con la sua stessa uniforme, il viso di forma triangolare e corti capelli neri. Portava la cartella sulla schiena e aveva la mano sinistra affondata nella tasca.
«Ehi!» esclamò quello con un sorriso strafottente. «Meglio dire “buongiorno”, non pensi?»
Chiba non si sentiva dell’umore, ma abbozzò lo stesso un sorriso. «Non certo se finisco per vederti così presto, Shohei.»
Quello fece una faccia esageratamente triste. «Oh, così mi ferisci! Pensavo che la lontananza per le vacanze estive ti avesse fatto piangere sul cuscino.»
Chiba ghignò, sentendosi più rilassato. “Meno male che sei arrivato tu.” «Certo che ho pianto, ma di gioia.»
«Male, Nagase! Molto male! Un vero uomo non piange mai. Per penitenza adesso verrai con me!»
Chiba inarcò un sopracciglio. «Io vado a scuola. Non so quanto convenga mancare il primo giorno.»
«Ma che dici?! E’ proprio perché è il primo giorno! Tanto dopo la cerimonia di inizio anno non è che si farà granché.» Shohei sorrise ancora di più. «Forza, non farti pregare!»
Chiba ci pensò sopra. “Non è che ha tutti i torti. E poi non mi va più di andare a scuola adesso.” «E va bene. Che avevi in mente?»
«Se te lo dico non sarà più una sorpresa.»

La sorpresa è...

  • Una visita a una presunta casa stregata insieme a due ragazze. (40%)
    40
  • Un salto in sala giochi in cui vengono presi di mira da dei teppisti. (0%)
    0
  • Una visita a un Maid Café in cui lavora una loro amica comune. (60%)
    60
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68 Commenti

    • Grazie per la fiducia! Credo che la fretta di raccontare la storia sia un errore, ma è anche vero che in una piattaforma come The Incipit in molti hanno come obiettivo di creare storie auto-conclusive e temono di non riuscirci in dieci episodi. Io sinceramente tendo a non pensare alla lunghezza quando scrivo qualcosa, e in effetti dopo sono costretto a passare mezz’ora a sistemare ed eliminare a malincuore intere righe di testo 😀
      Sono sempre stato affascinato dal Giappone, sotto diversi aspetti che spaziano dalla storia, al cinema fino alla letteratura e agli anime e manga, ma in verità l’idea di ambientarla in una fittizia città nipponica non era direttamente legato a questo. E’ maturata dopo aver visto il film giapponese Ju-on (The Grudge), che ti consiglio nel caso tu non lo abbia mai guardato.

      • Nonostante sia un discreto appassionato del Giappone e delle arti nipponiche non l’ho mai visto, provvederò quando ho un attimo di tempo! Io ho rinunciato da tempo a concludere la mia storia in 10 misere pagine, a mio parere è limitante per chi scrive e controproducente per la storia che, se conclusa troppo velocemente lascia domande senza risposta e l’amaro in bocca.

  • Ciao!
    Molto bello questo incipit, ti seguo!
    Sono proprio curiosa di sapere cosa direbbe la bambina, quindi, per me gli deve parlare C:
    Sai, anche a me piace molto la storia, sopratutto quella medievale.
    Sì, beh, in realtà la cosa che mi affascina di più sono le leggende e le storie su re Artù, i cavalieri della tavola rotonda e mago merlino (non per niente il mio cartone preferito era “La spada nella roccia”)
    Non vedo l’ora di sapere cosa succederà!
    Ciao 😀

    • Ciao!
      Contento che ti sia piaciuto. Vedremo un po’ che cosa riuscirà a farsi dire dalla bambina 🙂
      E’ sempre un piacere conoscere qualcuno a cui piaccia la storia e anch’io sono molto affascinato dalle storie del Ciclo Arturiano, ma anche di leggende più antiche, come quelle sulle Divinità Norrene ( anche a me piaceva molto quel cartone! 😀 ).
      Al prossimo episodio!

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