Chiba, The Ghost-Watcher!

Dove eravamo rimasti?

Cosa accade? Chiba ottiene informazioni sulla casa in fiamme della sua visione. Decide di andarci quella sera. (60%)

Home Sweet Home«Sai che Ryoma ha ripreso a investigare su quelle cose che piacciono a te?» esordì di nuovo Shohei dopo un breve silenzio.
Per Chiba non fu difficile capire di cosa stesse parlando. «Il fatto che li vedo non vuol dire che mi interessino» affermò corrugando le sopracciglia.
Shohei ghignò. «Ah, no? Io lo troverei davvero interessante.»
“Perché non sai cosa significa.”
«Dovresti pensare a farci qualcosa di produttivo, magari alla televisione.»
Chiba fece un mezzo sorriso. «Vederne i lati positivi, eh?» Abbassò gli occhi sul tavolo. “Ma così finirei per attirare attenzione e l’ultima cosa che voglio è essere bollato come sensitivo o accusato di essere un ciarlatano.”
Guardò Shohei che aveva già spostato l’attenzione su una cameriera che si allontanava. Si strofinò le palpebre senza un motivo, ma smise di colpo quando la visione della casa in fiamme riapparve nella sua mente. Un brivido gli percorse la schiena. «Senti, Ryoma non ha forse detto qualcosa su una casa? Una che è bruciata, forse molto tempo fa.»
Shohei lo guardò sorpreso, poi si strofinò il mento con fare pensieroso. «Parli di quella al confine est della vecchia zona residenziale?» Si fece serio. «Una brutta storia, davvero. Il padre che impazzisce e uccide tutta la sua famiglia. Non s’è salvato neppure il gatto.»
Chiba strinse le labbra. “Ci siamo.” «Quant’è vecchia questa storia?»
«Vecchia? Non saranno passati che quattro mesi. So che non guardi i telegiornali, ma pensavo che tuo fratello te l’avesse detto.»
“No.” E sapeva anche il motivo. «Non parla molto del suo lavoro. E la casa…E’ stata abbattuta?»
«Ryoma dice che si trova ancora lì, ma è solo questione di tempo» affermò Shohei.
“Allora dovrò agire prima di quanto volessi.” Una parte di Chiba voleva lasciar perdere, ma adesso non riusciva a non pensare a quella bambina il cui spirito non riusciva a trovare la pace.
Trasse un respiro profondo. L’avrebbe fatto quella stessa sera.

Date le indicazioni sommarie di Shohei, gli occorse parecchio tempo per trovarlo. Si trattava dello stesso edificio della visione, salvo per il fatto che quello che aveva di fronte era nero come il carbone, privo di finestre e con un grosso squarcio dove prima c’era l’ingresso. “Come fa a reggersi in piedi in quello stato?”
Alla luce intermittente del lampione poteva vedere, oltre i nastri gialli della polizia con appeso un cartello con scritto “PERICOLO! DIVIETO DI ACCESSO”, un terreno completamente nudo. “Non è opera del fuoco” pensò Chiba, visto che il muro di demarcazione sembrava privo di bruciature.
Guardatosi intorno, oltrepassò il nastro. L’abbaiare di un cane lo fece sobbalzare, ma non si fermò. “I fantasmi non possono ferire i vivi. Calmati.”
Passò attraverso lo squarcio nella parete e accese la torcia. La luce illuminò lo stretto corridoio di legno, annerito e sfondato in alcuni punti. Cautamente, Chiba ci mosse i primi passi. Le assi gemevano, ma sembravano abbastanza resistenti.
Metà della scalinata al ridosso della parete a destra era ridotta in detriti ammassati sul pavimento. Puntò la luce verso l’altra metà, ma questa illuminò appena l’accesso al primo piano. Lentamente spostò la torcia verso sinistra, all’ampio salone che un tempo doveva essere diviso dal corridoio con delle pareti scorrevoli ormai incenerite.
“Nessun fantasma, ancora.” Il silenzio era così profondo che Chiba aveva quasi timore di romperlo respirando troppo forte. Nell’area avvertì un odore di fuliggine che gli diede un leggero senso di nausea. Il buio nella sala sembrava infittirsi attorno al fascio di luce.
L’asse scricchiolò, ma fu quella successiva a cedere con un forte schianto. Chiba imprecò, deponendo la torcia per occuparsi del piede. “Ci mancava solo questa.”
Riuscì a liberarsi in breve tempo, mentre le assi gemevano più forte. Stringendo le labbra, Chiba mosse lentamente un passo in avanti.
Il pavimento collassò rumorosamente sotto i suoi piedi, tanto all’improvviso che dalla gola non gli uscì che un gemito di sorpresa.
Il buio lo inghiottì.

Cosa succede a Chiba dopo la caduta?

  • Si risveglia legato mani e piedi a un tavolaccio. La stanza è vuota, ma su un tavolo portastrumenti lì accanto ci sono....coltelli più o meno arrugginiti. (29%)
    29
  • Rinviene e prosegue lungo un corridoio seguendo i miagolii di un gatto. Qualcosa esce dal buio e lo aggredisce. (14%)
    14
  • Rinviene accanto a uno scheletro bruciacchiato. Appare il fantasma di una donna che gli rivela cos'è accaduto davvero in quel luogo. (57%)
    57
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68 Commenti

    • Grazie per la fiducia! Credo che la fretta di raccontare la storia sia un errore, ma è anche vero che in una piattaforma come The Incipit in molti hanno come obiettivo di creare storie auto-conclusive e temono di non riuscirci in dieci episodi. Io sinceramente tendo a non pensare alla lunghezza quando scrivo qualcosa, e in effetti dopo sono costretto a passare mezz’ora a sistemare ed eliminare a malincuore intere righe di testo 😀
      Sono sempre stato affascinato dal Giappone, sotto diversi aspetti che spaziano dalla storia, al cinema fino alla letteratura e agli anime e manga, ma in verità l’idea di ambientarla in una fittizia città nipponica non era direttamente legato a questo. E’ maturata dopo aver visto il film giapponese Ju-on (The Grudge), che ti consiglio nel caso tu non lo abbia mai guardato.

      • Nonostante sia un discreto appassionato del Giappone e delle arti nipponiche non l’ho mai visto, provvederò quando ho un attimo di tempo! Io ho rinunciato da tempo a concludere la mia storia in 10 misere pagine, a mio parere è limitante per chi scrive e controproducente per la storia che, se conclusa troppo velocemente lascia domande senza risposta e l’amaro in bocca.

  • Ciao!
    Molto bello questo incipit, ti seguo!
    Sono proprio curiosa di sapere cosa direbbe la bambina, quindi, per me gli deve parlare C:
    Sai, anche a me piace molto la storia, sopratutto quella medievale.
    Sì, beh, in realtà la cosa che mi affascina di più sono le leggende e le storie su re Artù, i cavalieri della tavola rotonda e mago merlino (non per niente il mio cartone preferito era “La spada nella roccia”)
    Non vedo l’ora di sapere cosa succederà!
    Ciao 😀

    • Ciao!
      Contento che ti sia piaciuto. Vedremo un po’ che cosa riuscirà a farsi dire dalla bambina 🙂
      E’ sempre un piacere conoscere qualcuno a cui piaccia la storia e anch’io sono molto affascinato dalle storie del Ciclo Arturiano, ma anche di leggende più antiche, come quelle sulle Divinità Norrene ( anche a me piaceva molto quel cartone! 😀 ).
      Al prossimo episodio!

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