Come un’ edera

Cicatrici e segniEra ferma davanti allo schermo del computer, stanca e sudata in quella rovente serata di Agosto.
Osservava lo schermo e l’unica cosa che riusciva a fare era respirare.
<Pensa Erica…. PENSA….> disse cercando il coraggio di appoggiare le mani sulla tastiera.
– Allora? Ci vediamo?- chiese Thor77, quasi spazientito.
Prese fiato e sospirò, le dita tremavano e la secchezza delle fauci le prese la gola e la stritolò.
– Leo, oh Leo… avrei voglia di vederti, di abbracciarti e di dirti tutto quello che non ti ho detto in questi anni, ma ho paura-
Lo scrisse e vederlo li, nero su bianco, lo rese reale.
Decise di calmarsi con una tisana ed una carezza al gatto Leopoldo.
– Ti prego Erica, vediamoci! Non ti sto chiedendo nient’altro che un caffè.-
rispose insistente come una mosca che batte sul muro la persona dall’altra parte dello schermo. Il cuore della bella Erica sussultò, come a chiedere pietà per quel dolore che riaffiorava lento, inesorabile, pronto a sommergerla, dopo che lei lo aveva abilmente cacciato nel cassetto delle cose da dimenticare.
– Solo un caffè. Quando?- chiese, scrivendo a fatica.
– Domani sono dalle tue parti, devo vedere un fornitore. Passo dalla tua libreria verso mezzogiorno, è troppo tardi?-
“Mezzogiorno. Ok Erica, ce la puoi fare!” si disse fissando lo schermo.
– Erica, giuro: non ho intenzione di farti del male-
Sembrava fosse a conoscenza di ogni cosa, di ogni piccolo pensiero che le passava per la mente.
“Ma come può volermi ancora? Nonostante tutto…” si chiese urlando contro quella scelta sbagliata di tempo fa.
– Mezzogiorno va benissimo, prometto di esserci- scrisse di getto.
– Non sai quanto mi rende felice saperlo, allora… a domani. FINALMENTE-
Sorrise, tra le lacrime. Sorrise e non si spiegava ancora quell’emozione che le prendeva le carni e le tagliuzzava, e le gettava nel braciere del cuore.
– A domani, ti lascio stare ora, cerca di riposare, di stare tranquilla-
Il suo pallino divenne rosso ed Erica finì la tisana, si rilassò, smise di sudare ed optò per una doccia lunga e tiepida per chiudere la serata.
Con l’acqua che gli scorreva addosso, ripensava a quel giorno in cui ebbe paura e per una decisione sbagliata fece le valige e lo lasciò. Leonardo era un idealista, un uomo folle, che amava vivere la vita ogni giorno, minuto per minuto. Fuori dagli schemi della vita, fuori da ogni ragionamento celebrale. “un uomo che ama e vive con il cuore” lo definivano tutti così. Lei ne rimase colpita per quell’accento marcatamente bolognese e per la linea delle labbra perfette.
Con l’acqua addosso, sembrava ripercorrere il momento in cui gli sedette accanto all’università, era trafelata e in ritardo e lui spostò lo zaino per farla sedere.
<Hai un buon odore…> gli disse mentre il prof spiegava le teorie montessoriane del gioco.
<Mi prendi in giro?> gli rispose scocciata
<No, sai di zagara, un fiore strano e bellissimo…> il suo sorriso, fu allora che la rapì furono i mesi più belli della sua vita quelli accanto a lui.
Decise di provare a dormire, pur sapendo che non ci sarebbe riuscita, rischiava di rovinare tutto, ancora una volta.
<Miao…> il gatto s’infilò sotto il lenzuolo ed appoggiò l’enorme testone sul suo piede. Lei strinse il cuscino e pianse al ricordo del male che gli fece quando, con le valige sul letto, decise di uscire dalla sua vita.
<Non sono io!!> gli urlò. <la tua donna non sono io, è chiaro no? >
piangeva ed urlava mentre lui la sotterrava con il suo silenzio pensante come un macigno.
<A me non interessa di ciò che dice la gente in giro, Erica! Posso darti ciò che vuoi, ciò che cerchi… ti prego…. ti prego, amore, non te ne andare!>
Abbracciò il cuscino così forte che ebbe paura di romperlo, ma piano, lentamente.. si addormentò.
Lasciando al domani la risoluzione di questa cicatrice forse mai chiusa.

Cosa succederà l'indomani?

  • Leonardo non ci sarà, ma lascerà un mazzo di fiori con un biglietto (71%)
    71
  • Erica e Leonardo s'incontreranno per un caffè che diventa pranzo e ricorderanno i tempi passati (29%)
    29
  • Erica non si presenta (0%)
    0
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92 Commenti

  • WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOW! Ho ancora addosso la pelle d’oca che mi ha attraversata per tutta la lettura di questa ultima pagina del racconto! Complimenti Simo! Fantastico! Mi ha persino rubato un sorriso e mi ha commosso allo stesso tempo! Se posso permettermi …voto: 10 e lode! 🙂 Le mie congratulazioni

  • Magnifica l’immagine di lei che mette la mano in quella di lui! Inaspettata e in contrasto con le parole che Erica ha appena pronunciato…segno che sotto sotto lo ama profondamente e lo vorrebbe sempre accanto a sè! Ora voglio proprio vedere e son curiosa da morire di quel “sorprendimi!” 🙂

  • secondo me, con mani tremanti ,non cercherà un posto proprio proprio speciale,ma un posto dove esser certa di poter manifestare tutta se stessa, comprese le lacrime. Avrà l’ansia e la voglia di leggerla immediatamente,ma resisterà per esser sola a gustare ogni minima virgola, ogni singola parola. Il più è capire cosa ci sarà in quella lettera…son proprio curiosa di scoprirlo! 🙂

  • Mettiamo un po’ di mistero intorno a Leonardo, secondo me non si presenta ma lascia i fiori e un biglietto 🙂 brava Simona, su consiglio di Marco ho iniziato a leggerti e ti seguo!! Se hai tempo e voglia, io ho due storie finite su the incipit (un thriller, Gelidi enigmi, e una folle che non so nemmeno io che genere sia, FarmTown) 🙂

  • Ho scelto la prima optione,perchè si avvicinava di più al mio pensiero. In realtà, temo che Leo non si presenterà, lasciando Erica ad attenderlo invano. Ho la strana sensazione, però, che anche Erica all’ultimo potrebbe avere dei ripensamenti, anche se , conscia del dolore procurato a lui anni addietro, si farà coraggio e si presenterà allo scoccare dell’ ultimo rintocco.

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