The Sword of Cael

Dove eravamo rimasti?

Dove si riuniscono gli hacker? In un cybercafè chiamato l'Antro del Nerd. (60%)

L’Antro del Nerd“L’Antro del Nerd. Sul serio?”
Giulia sollevò lo sguardo sull’insegna luminosa del locale. Come si faceva a chiamare un cybercafè l’Antro del Nerd? Era un invito a spaccare la vetrina a sassate!
La vetrina in effetti recava le tracce di un assalto ed era stata riparata con il nastro adesivo.
Giulia sbirciò dentro. I computer, oltre ad essere antidiluviani, erano spenti e coperti da un dito di polvere.
Sull’ingresso c’era una targhetta CHIUSO scritta a pennarello e appiccicata con lo scotch.
La ragazzina, sempre più confusa, provò a spingere l’uscio, che si aprì con un cigolio sinistro.
“Andiamo bene…” pensò Giulia.
Entrò e si aggirò tra i tavoli. C’era odore di muffa, polvere e componenti elettronici obsoleti.
“C’è nessuno?”
Se era uno scherzo, non era divertente. Stava per tirare fuori il cellulare e mandare un messaggio di protesta allo stagista della biblioteca, quando avvertì un movimento alle sue spalle con la coda dell’occhio e si volse.
Davanti a lei c’era… Morpheus si faceva chiamare il tipo afro-americano pelato vestito di pelle?
Se era un cosplayer, incarnava bene la parte.
“Morpheus, presumo?”
“Benvenuta, Giulia. Sapevo che ti saresti rivolta a noi per salvare tuo fratello. Ma prima…”
“Ti prego, risparmiami lo sketch della pillola rossa e blu… Già mi sento cretina così!”
“Seguimi.”
Giulia seguì Morpheus nel seminterrato. Dapprima maledicendosi per la sua ingenuità e combattendo con l’impulso di scappare e chiamare la polizia. Quando entrò nello scantinato dovette ricredersi: era come essere sul set di un olofilm cyberpunk in 3D, solo che era tutto reale. Gli oloschermi a parete su cui scorreva il codice-macchina e che restituivano immagini del mondo online di The Sword of Cael, l’equipaggiamento hi-tech e le chaise-longue in cui lo stagista della biblioteca, un altro ragazzo e una ragazza giacevano con i Glasses attivati in modalità Sogno Lucido.
“Ma voi, chi siete?”
“Lascia che faccia io le presentazioni, Andrew.”
A parlare era stata una ragazzina asiatica con una ciocca rosa tra i capelli lunghi e neri, vestita in stile gothic lolita, dall’abito bordeaux tutto pizzi e fiocchi agli accessori, con un enorme pupazzo di peluche stretto tra le braccia, che Giulia riconobbe come la mascotte di un videogioco di ruolo giapponese.
“Ai Kondou. Piacere. Lui è Andrew Luther. Stefano De Amicis lo conosci già. Lei è Hannah Schmidt e l’altro ragazzo si chiama Jørgen Olsen.”
Morpheus – Andrew fece una smorfia sentendosi chiamare con il suo vero nome, ma non protestò.
“Siamo un gruppo di hacker appassionati di videogiochi online. che ha scoperto, in modo del tutto fortuito, un programma di un certo governo per utilizzare la rete e in particolare un certo MMORPG per controllare la mente delle persone.”
“Tuo fratello, come molti altri, è caduto vittima di questo esperimento” s’intromise Andrew.
“I soggetti sono stati scelti a caso, da tutto il mondo” continuò Ai. “Sappiamo che vuoi aiutare tuo fratello. Collaboreresti con noi?”

Giulia è scettica ma accetta la proposta. Cosa avviene nel prossimo episodio?

  • ...battaglia! battaglia! battaglia! - un attimo, così, senza preamboli? che senso ha??? (0%)
    0
  • ...vogliamo perdere un po' di tempo e dare qualche (noiosa e inutile) spiegazione? (14%)
    14
  • ...è tempo di rientrare nel mondo di The Sword of Cael e rovinare i piani del nemico! (86%)
    86
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78 Commenti

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    • Ma non è detto che Aria sia morta. Magari Raymond-Hiroshi ha mentito. Oppure Ai conosce un metodo per resuscitarla. Ho lasciato il finale così, indefinito, in modo da poter dare una continuazione alla storia. In questo momento sto lavorando su altri progetti quindi per il momento Sword of Cael si ferma qui. Ma non è detto che vorrò ritornarci. E ne approfitto per lanciare una piccola sfida ad altri incipiter: se volete potete riprendere da dove io mi sono interrotta; oppure sviluppare situazioni o personaggi della storia che io non ho sviluppato. Che ne dite? Vi va di giocare con il mondo di Cael?

  • Anche io ho votato per il gruppo di hacker, a quanto pare è l’opzione che più interessa al momento. Ciò non toglie che puoi inserire anche parte delle altre due opzioni, è il bello di giocare 🙂
    Mi ha intrigato tanto leggere questo passaggio: “Non vide che l’avatar di Chicco si guardava intorno con aria spaurita”.
    Salvando Chicco si salverà anche l’avatar? O si “gestiscono” separatamente (ammettendo l’esistenza di un possibile crack o falla)?

  • Complimenti vivissimi, Valentina. Peccato essermi persa i primi quattro capitoli della storia, perchè li ho letti davvero di fila e con grande interesse, la storia mi ha sinceramente colpito per la sua originalità e descrizioni ben curate. Ho notato un miglioramento nel tuo modo di scrivere e descrivere da quando ho letto per la prima volta un tuo episodio, l’impegno e la costanza ti hanno premiata! 🙂
    Venendo all’opzione di scelta. Onestamente ero tentata al 99% di votare per il viaggiatore del tempo, perchè questa tematica a me piace tantissimo; però c’era quell’1% nella mia mente attratto dal fratellino entrato in coma e ho votato in questo modo. Anche questa “via di fuga” per la storia sarebbe interessante.

  • Non posso non votare per l’afroamericano calvo! Magari gli presenta anche una pillola rossa e una pillola azzurra che poi si rivelano essere caramelle per la gola.
    Del tipo:
    Giulia: “Che sarebbe successo se avessi scelto la pillola azzurra?”
    Afroamericano pelato (guardandola): “Saresti esattamente dove sei adesso?”
    Giulia (sbalordita): “Avevi detto che avrei avuto una scelta.”
    Afroamericano pelato: “Non ce l’hai mai avuta, una scelta.”

    • 😀 In realtà io non ho mai giocato online. Il racconto è basato su una serie di giochi che si chiamano .hack// che a loro volta riproducono un ecosistema tipo gioco online, ma in realtà sono normali gdr single player. I giochi presi singolarmente fra l’altro non sono neanche paragonabili a titoloni come Final Fantasy. Il primo come grafica lascia un po’ a desiderare. L’intuizione geniale è che ai giochi si accompagna una ricchissima proposta di anime, manga e light novel.

  • Ragazzi, ci son rimasta in mezzo con lo studio. Purtroppo devo posticipare il capitolo.
    Non voglio scrivere due righe buttate là. Ho bisogno di concentrarmi e finché non mi sarò messa avanti con gli esami non ho la testa abbastanza libera per scrivere qualcosa di decente. Sorry! 🙁

    • La maggioranza era per la decisione dell’autrice, seguita dalla scelta del protagonista donna. Però, sai, su THe iNCIPIT non si può mai dire. Nei prossimi capitoli potrebbe saltare fuori anche un protagonista uomo, chissà. 😉
      Dopotutto, uno degli elementi che mi piacciono nei giochi di ruolo, cui la storia s’ispira, è proprio la possibilità di cambiare personaggio. 🙂

    • Grazie. Wow! Non era la mia intenzione iniziale, ma la Twilight Town di KH deve avermi davvero colpito! Non ci stavo nemmeno pensando mentre lo scrivevo, pensa un po’. 😉
      Hhm. Per il momento sta vincendo l’opzione “Lascio decidere all’autrice”.
      In effetti potrebbe essere una bella sfida mettermi nei panni di un personaggio maschio.
      Ci penserò.

  • Ciao. Per caso ti rifai ai grandi capolavori di Cecilia Randall (Hyperversum) o è un’idea tua?
    Comunque nonostante l’ambientazione sia ottima speravo in un incipit un po’ più accattivante. Sarà per i prossimi episodi spero. 🙂
    Per quanto riguarda la domanda sono diviso sul dare ragione a I_see o lasciare a te la scelta sul sesso del protagonista/a.
    Ti seguo volentieri.

    • Ciao. Contenta di avere un nuovo lettore.
      Ho letto Hyperversum 1 e 2, ma più che a C. Randall per questa storia mi sono ispirata a una serie di j-rpg (giochi di ruolo alla giapponese) che s’intitola .hack// e in particolare alla trilogia per PS2 di GU, a Matrix e a un anime che è uscito di recente in italia per Dynit. S’intitola Sword Art Online.
      Di solito utilizzo tutti e 4000 i caratteri a mia disposizione, ma per questo incipit mi piaceva l’idea di scrivere solo un breve flash e di chiuderlo sulla domanda se il/la protagonista fosse maschio o femmina. In un MMORPG non si può dire.
      Uno dei concetti che mi hanno affascinata di più nell’anime .hack//SIGN infatti è proprio il fatto che il protagonista nel gioco fosse maschio, ma a controllarlo nella vita reale era una femmina.

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