Dove eravamo rimasti?
FUGA
Dalle scale scese il direttore che vide Paard e la ragazza. Paard rimase pietrificato, la ragazza si limitava a guardare in silenzio.
“Paard! Cosa ci fai qui?”
Paard impiegò appena una frazione di secondo a trovare una scusa convincente.
“Ho visto un drone svolazzare da queste parti e sono sceso a controllare”
“E… lei? Chi sarebbe?”
“Una ragazza della scolaresca, l’ho portata con me per non lasciarla da sola, ma sto appunto andando a riaccompagnarla dai suoi compagni per la parata”
Il direttore sembrò convinto. In quel momento gli arrivò una chiamata all’auricolare.
“Pronto?”
“Direttore! Qualcuno ha chiuso il drone nello scantinato pochi secondi fa”
Cosa? Com’è possibile? Non c’era nessuno in quello scantinato… nessuno… a parte….
Quando il direttore si girò Paard era sparito. Uscì dalla porta dell’ascensore un paio di piani più in su.
“Ecco, professore, la ragazza è a posto, non aveva niente, potete andare”
“La ringrazio, buona giornata”
Paard stava già andando verso la porta a passo spedito, arrivando alla velocità massima che gli consentisse di non dare l’impressione di fuggire.
Era quasi alla porta. L’interfono trasmise la voce del direttore.
“Attenzione, non fate uscire Paard dall’edificio”
Proprio in quel momento Paard si chiuse la porta alle spalle e iniziò a correre. Ormai non dare nell’occhio sarebbe stato inutile. Per una volta la parata sarebbe servita a qualcosa. La piazza e le strade erano gremite di gente e non lo avrebbe mai trovato nessuno. Ormai aveva la frequenza del canale di trasmissione delle news militari. Poteva far sapere a tutti il segreto del Governo, poteva abbatterlo.
Dal suo ufficio l’ispettore vide nel monitor che il sistema antincendio aveva inondato di schiuma la stanza. Il drone era a terra, con le piccole pale impregnate di schiuma. La fuga di quell’impiegato era la prova che aveva qualcosa da nascondere. Un accesso a un computer con informazioni militari riservate, simulato allarme, fuga, danneggiamento di attrezzatura investigativa… Aveva già a suo carico quattro reati, ma la cosa che più lo preoccupava è cosa il fuggitivo avesse trovato in quel computer.
“Indubbiamente è un soggetto troppo pericoloso per essere lasciato in libertà”
Aveva probabilmente visto troppo. Anche se la parata era in corso avrebbe dovuto comunque intervenire la polizia. Non c’era tempo da perdere, prima che dicesse a qualcuno cosa aveva visto o prima che creasse copie del materiale che ipoteticamente aveva raccolto.
Paard doveva immediatamente creare varie copie di quel codice, che si ripeteva nella mente per essere sicuro di averlo memorizzato. A breve gli sarebbero stati tutti alle calcagna e non ci sarebbe stato molto da fare. Doveva diffondere quel codice. Provò a sintonizzarsi sulla frequenza con l’applicazione del cellulare ma veniva trasmesso solo il messaggio “questo dispositivo non ha le autorizzazioni necessarie all’ascolto”. Era ovvio che criptassero le informazioni sui cellulari. Serviva una radio della vecchia guardia, una di quelle che ormai si trovano solo nei musei… nei musei di storia… l’History Museum sicuramente ne aveva una. Inoltre è da lì che sarebbe partita la Grande Parata con il messaggio del Presidente ai cittadini. Non restava che tentare la sorte?
L’ispettore cercò ancora agenti reperibili. Niente. Tutti impegnati per la parata. Doveva arrangiarsi con i suoi droni spia. Ne liberò quattro, ordinandogli di perlustrare la città. Per non dare nell’occhio avrebbero, nel tanto, trasmesso messaggi pubblicitari per sembrare simpatici promoter di qualche azienda di advising. Uno fu mandato a casa di Paard, che ormai era stato identificato. Solo un posto non sarebbe stato controllato. L’unico posto dove sicuramente non sarebbe andato. L’History Museum.
Paard si trovava a una ventina di metri dal museo. La parata stava per iniziare…
Cosa succede ora a PAard?
- Viene visto da un drone (20%)
- Cerca un'altra radio (0%)
- Prova a entrare nel museo (80%)

26/03/2014 at 13:57
Se foste interessati comunico a tutti che sto scrivendo un’altra storia su un profilo diverso, quello con cui sto scrivendo ora, perché il sito non permette di scrivere due storie contemporaneamente e non potevo aspettare oltre. 😉
https://theincipit.com/2014/03/gli-uomini-con-i-cappelli-verdi-alessiobrignoli/#sthash.fRxiLFQd.dpuf
25/03/2014 at 23:29
Prova a entrare!
Ho recuperato gli episodi che mi ero perso e mi piace come sempre, seguo ancora ovviamente, incuriosito (:
26/03/2014 at 13:53
Mi fa molto piacere, grazie. Se ti può interessare sto scrivendo un’altra storia su un profilo differente.
https://theincipit.com/2014/03/gli-uomini-con-i-cappelli-verdi-alessiobrignoli/
25/03/2014 at 22:29
Anche io voto il drone che becca il nostro eroe…. tutta la scena è ben narrata, ti seguo volentieri!
16/03/2014 at 16:24
per me il Direttore li vede
02/03/2014 at 21:29
Qualcuno a verificare, così lo si può mettere fuori gioco più facilmente che non un esercito intero! Ti seguo!
04/02/2014 at 23:19
Intervine l’esercito
04/02/2014 at 23:08
Mmm… fossi in lui manderei un sottoposto a verificare, poi aizzerei le guardie armate…