Before…

Dove eravamo rimasti?

«TU SEI MIA!»… Fare l’amore nel modo più intimo che può esserci “pelle a pelle”, e poi quel “bracciale”? … Ally non avrebbe mai accettato di essere un “oggetto”. Ma se questo la obbligasse a rinunciar Sarai tu a legarti a me! Nuovo gioco, nuove regole... si chiama amore non possesso. (78%)

– 10 °- Russell&Ally.Lei era andata via. Da settimane, l’unica cosa a cui pensava era: Ally!
Seduto nel buio del salotto, Russell aveva in mente una sola risposta. Nei palmi delle mani teneva stretti due oggetti che bruciavano come tizzoni ardenti: un biglietto e un bracciale.
«Sei un idiota!» Urlò con rabbia alzandosi di scatto, strinse a pugno una mano lasciando cadere nel contempo ciò che aveva nell’altra. Uscì, chiudendo dietro di sé una porta che sembrava pesante come un macigno.

La musica a tutto volume annullava ogni cosa, persino il vuoto che sentiva dentro.
«Con questo ho finito il trasloco!» Ally era tornata a casa, in California.
Sentì qualcuno alle sue spalle ma, prima potesse girarsi, fu afferrata per la vita, mentre una mano le copriva gli occhi. Sussultò per lo spavento.
«Shhh, tranquilla. Non accadrà niente che tu non vorrai!»
«Come sei entrato?»
«Non è stato poi così difficile corrompere il portiere. Tra i miei “amici verdi” e la tua musica a tutto volume si è affrettato a farmi entrare!»
Ally era irritata, ma il calore del corpo di Russell stava sciogliendo ogni sua singola remora.
«Spero che tu abbia capito cosa vuoi… Io non starò alle regole del tuo gioco. Se mi vuoi, deve cambiare tutto. Tu e io sullo stesso piano! Nessuno domina, nessuno subisce, solo parità!» Ally non poteva essere più diretta. Quelle parole confermarono a Russell che la decisione presa era quella giusta.
Con dolcezza la girò verso di sé.
«Io voglio te! Sei quella metà che mi completa, che ha stravolto la mia vita facendomi innamorare. Io sono tuo quanto tu sei mia!» Appoggiò delicatamente le labbra su quelle di Ally, restando in attesa di un suo gesto. Quell’attimo di titubanza svanì nel momento in cui i loro sguardi si persero l’uno nell’altro e la tensione si fuse con la passione. Le labbra di Russell scesero lungo il collo di Ally, lasciando scie di fuoco che inebriavano la mente di lei. Ally trovò la forza per alzare la mano e afferrare i capelli di Russell.
Lui la sollevò di peso, le gambe di lei si avvinghiarono alla sua vita. L’equilibrio vacillò e rotolarono sul divano. La bocca famelica di lui sfidò la resistenza del top, riuscendo a tuffarsi tra i seni di Ally. Lei gemette e, socchiudendo gli occhi, lasciò che Russell la spogliasse con foga. Addosso ad Ally un semplice slip di cotone sembrò a Russell la cosa più sexy che avesse mai visto. Scostando la stoffa, leggermente di lato, affogò la lingua in quella carne umida di desiderio che lo chiamava come una sirena. Tendendola ben salda per i fianchi, Russell “torturò” Ally, fino a sentire i suoi gemiti sfociare in un urlo liberatorio.
«Russell, ti prego, ho bisogno di sentirti dentro di me.» Ally attirò a se Russell, tirandolo con forza per la maglietta che gli sfilò con rabbia. Insinuò le braccia tra i loro corpi fino a raggiungere la cinta di cuoio. Sfilando anche quella, si aiutò con le mani e i piedi per togliergli i jeans.
«TI PREGO!» La voce di Ally era rotta dal desiderio. Con l’urgenza di entrare in lei, d’impulso Russell le strappò via gli slip. Gli affondi di Russell, dapprima inesorabilmente lenti, si fecero sempre più potenti. I loro corpi si legarono definitivamente, nell’esplosione di un appassionato orgasmo.

«Sei sicuro di questa scelta?» A quella domanda, Russell si voltò. «Nessun dubbio, preparati perché accadrà anche a te!». Connor fece una delle sue sarcastiche risate, vedendo l’amico talmente emozionato che le sue mani si legavano con il papillon. «Con questa roba sembri un damerino!»
«Per me, ci saremmo sposati a Las Vegas, ma Ally merita la “favola”!»

Le parole di Russell risuonavano nella mente di Connor come un disco rotto.
«Ah, l’amore, che strana cosa!» Sbuffò sonoramente mentre attendeva il taxi all’uscita dall’aeroporto.
Forse anche la sua vita stava cambiando, come quella delle ragazze poco distanti da lui.
«Non piangere, ti vorrò bene per sempre!» Le labbra di Mary asciugarono le lacrime sul viso di Emily.

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229 Commenti

      • Grazie!
        Ho corretto il mio file, ma evito di disturbare lo staff per fare le correzioni qui. Ne approfitterò sicuramente per cose più “gravi” (non che queste non lo siano) 😉

        … Ops Russell da non dominante è diventato insicuro??? :O
        Non sarà certo il tipo che si porta sempre dietro un “gatto a 9 code”, però non mi sembra nemmeno di averlo presentato come un insicuro.
        Forse hai percepito l’insicurezza che prova nel trovarsi per la prima volta davanti all’amore… se amore sarà!

  • Ho la mia teoria sull’appartenere a chi amiamo. In mezzo c’è la libertà.
    Non si sceglie di amare, si ama e basta. Non si appartiene a chi ti lega a se’ con un anello, un bracciale o altro… si appartiene a chi ci completa, e lo si capisce solo quando si è davvero liberi di scegliere. Bisogna solo avere il coraggio di riconoscerlo, e di viverlo.
    Come sempre mi hai tolto il fiato! Bellissimo capitolo! 😉

    • Citare una battuta di Tony Curtis, in “A qualcuno piace caldo“ (1959) mi sembra la miglior risposta…
      “Non è importante quanto aspetti, ma chi aspetti!”. 🙂

      P.s.
      Vi prego di non dirmi che la battuta è di F. Volo… ok sì anche lui l’ha usata in “Il giorno in più.”, ma nel 2007 ben 48 anni dopo! 😉

  • Avrei votato x nuove regole e nuovo gioco, ma seguo il cuore. X me possono coesistere lussuria ed amore, o meglio perversione ed amore. Se una cosa perversa è fatta nel rispetto di entrambi, dove sta il problema? Se è gradita da entrambi dove sta il problema? Se poi i due sono innamorati e la perversione arriva dal cuore……BINGO!

    • Ecco cosa succede quando rispondo ai tuoi commenti Sandra….
      sono sempre così stordita che apro un commento nuovo invece di scrivere una replica!…. Al prossimo errore,vinco la bambolina rinco come me! ….

      “Gentilissima, grazie mille!… Come mai la scelta del “The L. Tower”? Cosa accadrà… un incontro o uno scontro? 😉 “

    • Un uomo-dominatore tormentato da un profondo sguardo… 😉 Non a caso ho scelto l’immagine del Ratto di Prosperina…
      “È stato Plutone, il dio delle tenebre, a rapire la tua diletta figlia per farla sua sposa. Ora Proserpina è laggiù e con il suo sorriso rallegra quel tristissimo luogo.“

    • Sono contenta che al mio “primo lettore” sia piaciuto… mi auguro di riuscire a proseguire senza deludere le aspettative di nessuno! In primis le tue. 😉
      Escludendo due o tre refusi, che sicuramente qualcuno noterà, sono felice di inziare questo percorso che riamrrà sempre sul filo del rasoio… tra un “dico e non dico” per lasciare sempre quella leggera senzazione di “pizzicore” sulla punta della lingua di tutti voi lettori.
      EH.B.

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