Il gioco

Dove eravamo rimasti?

Le tre bare bianche sono complete. E Giulia? Vorrebbe avvisare il suo ragazzo e suo fratello che è in ritardo, ma scopre che non c'è campo (60%)

E’ finita… o no?Giulia fissò l’uomo che le stava davanti al di là della scrivania sorseggiando tranquillamente il proprio bicchiere. Sembrava avere tutto il tempo del mondo.
Il suo, invece, la ragazza lo stringeva fra le mani mezzo pieno, aveva smesso di bere ben prima che la storia finisse. Lo appoggiò sul tavolino temendo di farlo cadere a terra per quanto erano sudate le sue mani. Era sudore gelido quello che gliele faceva tremare debolmente.
Cercò di calmare l’ansia che si era impossessata di lei mentre si alzava dalla sedia. Si passò le mani tra i capelli sperando che il suo interlocutore non capisse quanto fosse agitata.
Estrasse il cellulare dalla tasca con l’intenzione di mandare un sms perché il suo ragazzo le venisse incontro scrivendogli dov’era, ma si accorse che non prendeva. Non c’era campo, nemmeno una minuscola tacchetta sullo schermo. Si passò la lingua sulle labbra secche. Doveva uscire da quella casa e in fretta.
«Ora dovrei proprio andare. Il mio ragazzo e mio fratello mi staranno cercando.» esclamò, rendendosi conto di avere la voce troppo acuta e dirigendosi verso la porta evitando di guardarlo negli occhi, se avesse potuto si sarebbe resa invisibile. Abbozzò quello che voleva essere un sorriso e invece le uscì una smorfia. Avrebbe voluto trovarsi da tutt’altra parte adesso, anzi avrebbe voluto non aver seguito questo individuo che non conosceva fino a casa sua.
L’uomo si alzò a sua volta dalla sedia. «Tre. Il mio numero preferito, ma che incivile che sono. Spero tu voglia perdonare la mia mancanza, non ci siamo ancora presentati come si deve.» disse lui ignorando il tentativo di congedarsi della ragazza e raggiungendola le porse la mano destra. «Sergio Nikolaj Tosin.»
Giulia arretrò scompostamente verso la porta mentre l’uomo si portava verso lo scuro mobile che dominava la parete di fianco la porta, apriva un cassetto e ne estraeva una tovaglia a quadretti bianchi e rossi ripiegata accuratamente. La distese sul tavolo con movimenti lenti e pacati, lisciando ogni più piccola grinza che il tessuto potesse aver formato, che contrastavano con i tentativi inconsulti della ragazza di aprire la porta la quale non si muoveva di un millimetro.
Sergio Nikolaj Tosin sorrise al terrore che iniziava a leggere negli occhi di lei mentre posava sul tavolo il resto del contenuto del cassetto: due pezzi di corda, un rotolo di nastro adesivo di tela e una maschera di lucido cuoio.
Inalò un profondo respiro, quasi che la paura di lei fosse una forma di piacere da assaporare lentamente e di cui colmarsi i sensi. Quasi che fosse un piatto prelibato da gustare a piccoli morsi. Sergio si passò la punta della lingua sul contorno delle labbra mentre fissava il proprio sguardo sulla figura che armeggiava con la serratura della porta. Era stata molto più ingenua di Beatrice
«È chiusa a chiave.» spiegò alla sua ospite quasi scusandosi.
Lei per tutta risposta iniziò a urlare ancora più forte chiamando a gran voce aiuto.
Il sorriso di Nikolaj si allargò mentre prendeva in mano un pezzo di corda.
«Non può sentirti nessuno, sai?» esclamò in tono confidenziale. «La stanza è completamente insonorizzata, adoro lavorare in tranquillità in un ambiente ultramoderno. Non possiedi la bellezza angelica di Beatrice, ma credo di potermi accontentare. D’altronde il gioco è bello anche per questo.» le assicurò comprensivo mentre con l’altra mano richiudeva il cassetto.

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134 Commenti

  • Leggo solo ora il gran finale, pardon. E noto la maschera di cuoio che avevo votato qualche episodio fa… E’ un caso? Oppure dovrebbe venirmi lo stesso dubbio di Marianna? 🙂 Comunque gran bel finale ricco di tensione, e che non esclude un seguito (spero)… Mi ha ricordato la scrittura di McGrath.
    Ancora brava!

  • All’inizio dell’ultimo capitolo,ma solo allora,mi è venuto il sospetto che Sergio e Nicolaj fossero la stessa persona,ma speravo con tutta me stessa di sbagliarmi!!! Complimenti ottima storia! Mi sembrava di essere parte del racconto,ho vissuto tutte le emozioni possibili sulla mia pelle!!! Spaventosamente realistico!!!

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