Il Paese delle porte chiuse

Ritorno a casaLa Sua andatura non era cambiata in tutti quegli anni di lontananza dal Paese, per abitudine, camminava tendo la testa bassa, fissando la punta delle scarpe, cercando di evitare quel passo da “papera” che sua madre le veva tentato sempre di correggere e di cui lei un poco si vergognava. Sperava che portando i tacchi alti il suo passo sarebbe stato più corretto e per questa sua piccola malizia , in un posto dove le strade sono per lo più sconnesse e le donne sono ancora legate alla loro estrazione contadina, era sempre stata presa in giro.
Quando fu chiamata per aiutare gli investigatori nel caso della morte di Pietro Robbiano, detto “Puvre”, aveva tentato di rifiutare più volte , ma il Capo della Polizia non aveva voluto sentire ragioni.
-“Dottoressa Doria, la famiglia ha esplicitamente fatto il suo nome, non può rifiutarsi, lei lo conosceva, ha lasciato due bambini e una vedova, è l’unica che possa dare una svolta alle indagini, mi aspetto che lei si trovi sul posto domani mattina stessa”
Solaria, sebbene riluttante era giunta al Paese, portando con se il figlio di quindici anni e si era sistemata nella casa che i suoi genitori avevano acquistato dopo il suo matrimonio con Andrea, una grande cascina adagiata su una collina circondata da fitti boschi di Gaggia. Quanto era vuota quella casa senza sua madre! Si sentiva soffocare il petto, camminando per le camere, cercando di sistemarsi come meglio poteva nell’ala rimasta vuota della casa, fredda come una cella dell’obitorio, quella opposta a dove viveva l’anziano padre. Il silenzio era rotto solo dal battito del suo cuore, uno stato di angoscia l’aveva assalita appena posate le valige, colpa forse della fitta nebbia Novembrina.
La cascina di Pietro si trovava sulla collina opposta e se non vi fosse stata quella stramaledetta nebbia, si sarebbe potuta vedere chiaramente. Di Puvre era stato trovato poco, solo qualche brandello di vestiti e di ossa sparse qui e la nel recinto dei cinghiali, quelli che lui stesso allevava in attesa della stagione della caccia. L’odore era insopportabile ed era stato anche dificile recuperare ciò che rimaneva , si erano dovuti abbattere i cinghiali che avevano mantenuto la loro natura selvaggia.
A fare la macabra scoperta era stata la figlia più piccola, Margherita , in cerca del padre aveva notato un pezzo della sua camicia penzolare dall’alto della recinzione .
Solaria conosceva Pietro e la sua famiglia, erano persone semplici, che vivevano del lavoro di taglialegna del padre e del frutto dei campi, schivi ma comunque all’apparenza buoni e senza invidie. Al tempo del suo matrimonio, l’avevano sempre salutata con cordialità, scambiando quando possibile due chiacchere sul tempo sul lavoro e sui figli.
Poteva sembrare un incidente, anche perchè lui pareva un uomo ben voluto, ma un particolare aveva portato gli inquirenti a sospettare che si trattasse di un omicidio, non si era trovata la testa. Per quanto l’avessero cercata, anche nello stomaco di quelle bestie che lo avevano divorato, della testa non vi era traccia alcuna, nemmeno degli occhiali da vista che l’uomo era tenuto a portare.
Andrea l’aveva contattata, la sera stessa del suo arrivo, intimandole di non immischiarsi nelle faccende di paese e di lasciare ad altri questa incombenza, perchè ai paesani non piace avere chi fruga tra i loro segreti, specialmente se si trattava della sua ex moglie. Queste parole ottennero l’effetto contrario, la Dottoressa Doria, si buttò a capofitto nelle indagini,certo non sarebbe stato Andrea a dissuaderla anzi qualche cosa le diceva che la morte di Puvre , era solo la punta dell’Iceberg.
Quella mattina la temperatura era scesa molto sotto lo zero, Solaria odiava il freddo le faceva colare il naso facendola sembrare una mocciosa; era ancora buio quando arrivò davanti alla cascina di Pietro, attorno solo boschi immersi in una coltre bianca densa come il latte, per un attimo un brivido intenso le attraversò il corpo dai piedi fino alla punta dei capelli.

Come proseguirà la sua indagina la Dottoressa Doria?

  • L'Ex marito di Solaria, innoltratosi nel bosco, sparirà misteriosamente (53%)
    53
  • Solaria si incamminerà nel bosco attorno alla casa in cerca della testa scomparsa. (20%)
    20
  • Solaria parlerà con la piccola Margherita,la quale rivelerà un particolare agghiacciante. (27%)
    27
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322 Commenti

  • e brava Sandrina… rendi bene l’atmosfera del paese “dalle porte chiuse” (ma dalle bocche fin troppo aperte a volte, per spettegolare, of course…). Mi fai venire in mente ricordi di anni ormai lontani 😉

  • ho un idea necessita dna sui denti quando si troveranno……sono due mi pare …uno e’ del quasi assassino …e l’altro del vero assassino qui’ vedi tu….ma si scopre alla fine..quando porta tutti li’ davanti a lei i protagonisti …….cmq…il suocero centra centra …;) …la pagina piu’ bella e’ la cinque per me…se si scava bene …allora nella cinque trovi qualche indizio 😉 ……a te il potere di scegliere …smack

  • Voto per Felice che, come promesso, torna per aiutarli, per liberarli. Ma…

    I “ma…” mi sono sempre piaciuti un sacco.
    Anche questo capitolo, cara Sandra, mi è piaciuto un sacco. Lo trovo più solido degli altri e credo sia proprio un buon segno visto che ci stiamo avvicinando alla fine di questo tuo racconto.

    Brava e (da che pulpito!) non farci aspettare così tanto per il prossimo capitolo. 😉

    D.

  • Torniamo da Felice e Lazzaro a sentire cosa raccontano. Per aprire qualcosa con quella chiave (il reliquiario?) c’è sempre tempo ed è il caso di avere un po’ più di informazioni prima, giusto per capire la portata del ritrovamento che si farà con quella benedetta chiave.

    Bel capitolo, probabilmente il migliore sin qui, almeno a mio gusto.
    Brava Sandra, bel passo, bel respiro.

    D.

  • il racconto è ben articolato, la narrazione cruda da un immagine nitida di quello che può essere il clima di un paesino chiuso di agricoltori. La storia sta acquisendo un corpo molto interessante e i continui colpi di scena tengono il lettore con il fiato sospeso. Sono curioso di leggere il continuo.

  • Complimenti ho letto tutti e sei capitolo d’un fiato. la narrazione è fluida e veloce (forse in alcuni punti un po’ troppo) ma soprattutto ricca di colpi di scena. la trama e gli intrighi sono ben strutturati e non sembra ci siano errori di collegamento fra le varie parti. unico appunto sta nel fatto che forse ci sono un po’ troppi riferimenti autobiografici (almeno da quel poco che conosco l’autrice).

    • Credo fermamente che si debba far capire che dietro a tante sparizioni, morti, sopratutto in questo periodo, ci sono delle cause… purtroppo nessuno sa davvero cosa succede dentro una famiglia se non i membri stessi. Si cerca sempre di mantenere una facciata… spesso questa facciata si sgretola… il discorso sarebbe troppio lungo da fare… 😀 grazie di tutto

  • Eccomi qua.
    Come promesso, ho recuperato tutto quanto in una sola volata.

    Sui refusi, mi astengo, che secondo me ti hanno già accennato qualcosa. E comunque, forma a parte, contano poco.
    La storia mi piace, mi piace soprattutto per quanto è sentita e vissuta, o almeno per quanto lo sembra. Non sento quel classico filtro che spesso si insinua tra idea, pensieri, scrittura e trama (vedi i miei racconti, tanto per averne un chiaro esempio).
    Tanta roba, a mio avviso. Perché non è che ti semplifichi la scrittura, anzi. Più c’è di tuo, più metti in gioco… verso gente che nemmeno conosci. Quindi tanto di cappello.

    Ora, naturalmente, sono curioso di vedere dove ci porti. Io, intanto, metto i piedi a papera, pronto a seguirti.

    D.

  • Credo proprio che voterò la donna vestita a lutto. Il tuo stile è scorrevole e piacevole, continua così. Il testo andava risistemato, alcuni dialoghi all’inizio non ho capito se fossero di Don Piana o di Giovanni; comunque sono problemi da poco, risolvibili con una rilettura. 😉
    Al prossimo episodio!

    • Ops hai proprio ragione… devo fare più con calma 🙂 scusate… purtroppo nella mia scena si visualizza la storia e così non ho notato l’errore . Per essere specifici è don piana che mettendo una mano sulla spalla di giovanno gli dice che ormai quello cheè fatto è fatto! scusate ancora …..grazie alle vostre precisazioni miglorerò sicuramente

  • Ciao Sandra. Gran bell’episodio, in realtà ne ho letto due di corsa. Vai più piano, così è difficile seguirti. Ero entrato per leggere il secondo episodio e ho trovato anche il terzo. In realtà è stato un piacere enorme. Questo racconto mi piace tanto davvero, mi intriga. Io ti consiglio di andare piano per suscitare l’interesse di più lettori. Chi vede che stai già al quarto o quinto capitolo non ti segue perchè magari non può scegliere. Magari pubblicane solo uno a settimana. Semplice consiglio 😉
    Ho votato per la seconda opzione, mi intriga e affascina parecchio. Un prete violento? 😀

  • Bello bello mi prende una cifra ……ho votato per spangano la porta ..chissa’ setta segreta ..con testa sul vassoio d’argento??? …..oppure messa nera in chiesa ??? oppure io sono molto contorta ….pero’ poi a volte nella realtà si sentono cose così e allora…Sandra-Christie 😉 besos alla prox puntata Federica <3

  • L’ex marito sparirà! Comincio, come mio solito, dalle critiche: il primo capoverso è un po’ confuso, spezza la lettura. Lo stesso accade in questa frase:

    Queste parole ottennero l’effetto contrario, la Dottoressa Doria, si buttò a capofitto nelle indagini,certo non sarebbe stato Andrea a dissuaderla anzi qualche cosa le diceva che la morte di Puvre , era solo la punta dell’Iceberg.

    La costruzione del periodo è un po’ caotica.
    Per il resto invece il racconto scorre fluido ed interessante (pregusto già il momento in cui la testa verrà fuori!) per cui ti seguo con interesse.

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