Ricordati che devi risorgere

Dove eravamo rimasti?

Ancora dubbi per Corvaccio su come proseguire il suo cammino. Cosa fare adesso? Avvicinarsi con cautela alla chiesa e al convento, cercando una via segreta per agire? (58%)

Bisogna che io entri in questo balloFui scosso per un attimo dalla tentazione di correr innanzi e assalir l’abate, quand’egli era ancora intento a trascinar il villano dentro la chiesa. Poi però il timore di quell’uomo grande come un orso mi fermò e prudenza mi impose di seguir una via più circospetta. Mi portai allora nascostamente lungo il lato della pieve, cercando il modo di scrutar l’interno.
Mentre ero preso da codesto intento, ecco che da diversi punti del pianoro tutto intorno vidi avvicinarsi delle figure chine, attratte forse dallo scampanare dei Crocifissi. Alla luce dei lampi esse mi parvero orridi abomini, creature prive di volto e coperte da pelle cadente e infetta, piagate da cicatrici, ferite e suture orripilanti, eppure senza arti o membra ben riconoscibili. Atterrito da quel nuovo orrore, temetti ancora una volta di essere perduto e prosegui con maggior fretta a trovar una via di accesso. Vi eran lungo tutto il fianco dell’edificio delle strette finestre, alte ben sopra la mia testa, e una sola porta di legno, ben serrata. Ed ecco che finalmente mi vennero in uso gli attrezzi che avevo portato con me fin da Certaldo, prima di fuggire dalla mia bottega. Estrassi gli astucci e armeggiai con l’uscio, scalzandone i cardini e forzando il legno fino a spalancarlo. Entrai così in una cappelletta laterale di quella gran chiesa, che un’inferriata separava dal colonnato principale. Accostai nuovamente la porta nella sua sede, acciocché non fosse semplice accorgersi da lungi che essa era stata rimossa, e mi nascosi dietro un’arca di marmo che occupava il centro della cappella, spiando quello che avveniva nella parte rischiarata dalle candele.
Non potevo vedere l’abate, ma sentivo la sua voce salmodiare da una scala che scendeva nell’oscurità. Rimasi nascosto ancora a lungo, fin quando egli non risalì da quell’avello e non uscì dalla chiesa. Presi allora con me uno dei candelieri e a mia volta discesi le scale con attenzione, sospettando artifizi e trabocchetti che tuttavia non avevano luogo. Giunsi così in una sala cupa e bassa, una vecchia cripta sgombrata di tutto e retta da archi e colonne. Mi parve che un tenue mugolare provenisse da un sarcofago di pietra, ma non volli curarmene. Scoprii invece che tre prigionieri eran rinchiusi in altrettante cellette, che non ebbi difficoltà ad aprire utilizzando nuovamente i miei strumenti. Il villico era ancora privo di sensi e riverso sulla paglia. Nelle altre due camerelle eran invece stati serrati una donna e un ragazzo ed entrambi apparivan sconvolti e impauriti dall’abate e dall’altre cose che eran loro capitate in quel luogo.
Lasciai che si riprendessero e che ognuno avesse nuovamente i propri averi, che l’abate aveva riposto nella cripta, o sia gli strumenti di campagna del villano, la spada ben ornata del ragazzo e una sacca da cerusico che apparteneva alla dama. Fu allora che decidemmo il da farsi e non fu facile accordarsi, ché il villano molto rabbiosamente desiderava impugnar le armi e aver vendetta dell’abate, facendone scempio, il giovane, che detto era Orlando, consigliava di allontanarsi più presto che fosse possibile da quel colle maledetto e infine Madonna Artisia, questo il nome della dama, voleva nascostamente visitar quel luogo, per trarne i segreti di quella orrida Confraternita della Morte che l’aveva rinchiusa.

A chi darà retta Corvaccio?

  • Accompagnerà Artisia nelle sue ricerche, per quei lugubri recessi? (50%)
    50
  • Accoglierà il consiglio di Orlando, cercando la fuga da quei luoghi? (30%)
    30
  • Seguiterà il villano nei suoi propositi di strage? (20%)
    20
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86 Commenti

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  • Corvaccio e si uomo di coraggio ma ancor di più d’ingegno e di pazzienza. Non si appresterà a restar li ad affrontar chissà quali empie creature, che siamo trapassati o viventi, spesso le seconde più perigliose delle prime.
    Attenderà tra la selva di cognoscere il modo migliore per restar tra i vivi.

  • Piccolo commento: ho notato che finora non c’e’ nessun commento o riflessione o dubbio di fede, mentre se ben ricordo all’epoca la religiosita’ e la consuetudine alla preghiera pervadeva la societa’.
    Hanno perduto la fede di fronte agli eventi? Possibile, ma comunque mi aspetterei qualche commento o pensiero riguardo al fatto di sentirsi abbandonati da Dio, o similia, piuttosto che ignorare questo aspetto in toto, visto che, se ben ricordo, era centrale nella cultura e nel comune sentire del tempo.
    O mi sono confuso con altre epoche?

  • Ti diro’ la verita’: mi aspettavo che gli rimanesse la parrucca in mano, con il resto della pelle della testa e che lo zombie di Donata si ritrovasse con la carne gonfia e marcita dall’acqua, ma col cranio semi-scarnificato…
    Mi hai colto di sorpresa col collo spezzato…

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