VELIA, LA FURIA DELL’ETRURIA – LA BATTAGLIA DEL TRASIMENO

Dove eravamo rimasti?

Quale azione desideri che compia Velia? Che prima di aderire ai suoi suggerimenti indaghi fino in fondo sull'autenticità delle sue parole. (67%)

Ove noi ascoltiamo la storia di Velia che ascolta la storia di un uomo che ascolta la battaglia…“Anzi: prima di annodare il fazzoletto con un nodo scorsoio… sciogli la lingua fino in fondo, uomo: tu dici che non sei romano. Ebbene… sapresti narrarmi le sorti della battaglia che abbiamo sostenuto oggi?”.
“Oh, avete vinto, Dragonessa!”.
“Testa di cazzo, se non l’avessi fatto non sarei qui a volerne sapere…”.
“Dove eri? Che hai visto?”, Pruciu il roscio si spazientisce e lo strattona pei capelli, che sempre gli tiene.
“Io… Io non vorrei ricordare… è… è stato orribile…”.
“Fallo, donnicciola, o presto dovrai narrare di eventi più traumatici ancora… e non da queste parti”.
Pruciu lo strattona fino a guardarlo dritto negl’occhi: i suoi, sottili e cerulei, suggeriscono all’uomo l’acciaio temperato. Facendo piovere una lacrima, la storia principia: “Folle, folle, folle… la gente fugge, i soldati lo fanno in direzione opposta… Incontrano voi. Scorgo il tutto da una bassa torretta d’avvistamento, in legno, sulla cima della quale m’appiattisco fingendomi morto, perché spesso è percorsa fin sopra; da un foro alla base del parapetto ho tutta la visuale: vi scorgo piombare sulla spiaggia con un balzo preciso, giù dalla polena che vi ritrae bellamente; siete subito seguita dai vostri uomini…
Prima è una guerra di voci, poi di ottoni e bronzi, dunque di urla e strepiti.
Non avete risparmiato nessuno…”.
Un manrovescio fra le lacrime; dunque Velia se lo trascina vicino infilandogli due dita nelle nari: “Mi prendi per il culo?! Mai farlo senza il mio permesso, t’avverto! Voglio un’Elegia su quanto hai visto; più dettagliata sarà, meno dettagliati saranno i segni sul tuo bel volto scultoreo…”.
Impacciato, tremebondo e balbo, il pianto continua: “Non è la prima guerra che ho veduto, Signora… ma…
Mio Dio, s’abbia pietà di me… La sabbia era sollevata in grosse nuvole di polvere. All’improvviso non vedo più niente… La nube sale e satura l’aria fino a me ed oltre; sono costretto a respirare poco per non essere scoperto, e rischio l’asfissia…
Guizzi di luce: rutilanti sciabolate m’accecano… Il clangore di scudi spezzati e lo strazio di chi abbandona la terra. Una lama su tutte fa molto spazio intorno a sé: la vostra… Il suo piccolo plotone è un cuneo che si riversa in quel mare di creste ingalluzzite, e che le mette in fuga…
Qualcuno che urla di continuo per via di arti rotti o scomposti.
Non voglio guardare…”. “…ma raccontare devi…” -c’è forse un segreto, blasfemo compiacimento nel gioco che Velia intrattiene? Da com’è cambiata la sua concentrazione, sembrerebbe di sì: chi la conosce bene, sa benissimo che la sua stima è ora alle stelle…
Le lacrime scendono più copiose e fitte; gl’occhi dell’uomo catturano le immagini di una fantasia che sperava tanto di rimuovere: “Nella torre non c’è più nessuno… Vi voglio vedere da vicino: è per questo che sono venuto…
Scendo, e fra i soldati in fuga, cerco la voce e la spada più alte: le trovo. Entrambe non si danno tregua. Poi mi accorgo che intorno a me è una pioggia di sangue… i soldati più giovani sono stati scannati come agnelli al macello per appesantire il cuore dei più anziani… che infatti si straziano.
Decapiti anche loro, senza pietà…
Ma io m’avvicino, incurante: voglio cogliere il tuo bel volto, ma quando lo faccio… lo colgo nell’atto d’aprire la gola d’un fanciulletto in armi… Gl’hai rimosso la testa meccanicamente, come se fosse una bagattella di troppo… Ah…! Aah…! Aaah!!! Aaaaaaah!!! Aaaaaaah!!! Aaaaaaah!!!”; e la cosa continua con strepito, tanto che due energumeni non riescono a trattenerlo.
“Portatelo via, dategli del mosto caldo. Rubare una mia immagine dev’essergli costata caro…”.
“Intendi dar credito alle sue parole?”.
“La pazzia è la più alta comprova di una verità svelata, Pruciu; e specie del fatto di aver veduto Velia da tanto vicino…”.
“Lo seguiremo, dunque? Ti alleerai con quelli di cui dice…?”.
“Non lo so, questo è da appurarsi; la notte è giovane, ed io ho pur sempre i miei Suggeritori… Sparite, ora: debbo rimanere sola con loro…”.

Cosa intendi che Velia faccia?

  • Che temporeggi scrutando da vicino il fare di questo esercito. (25%)
    25
  • Che non vi si allei. (25%)
    25
  • Che si allei a Cartagine. (50%)
    50
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11 Commenti

    • Cara Alhena, i cieli etruschi sono notoriamente indaco… siamo noi che siamo distratti e li immaginiamo a pois; poi basta fare una breve statistica in giro (specie nei centri di qualsivoglia città italiana), e il mistero viene a galla…
      In merito alla bio… mica spererai che un tipo come me si sforzi a semplificare?! Prende la VERA bio scritta tempo addietro e la schiaffa lì… la foto già c’era… e insomma, sono un inter-sfaticato che non sa nemmeno se ciò che gli viene chiesto in questo o quel punto sarà pubblicato pubblicamente. Ora sai tutto di me a parte l’altezza; ma quella è un segreto anche per me…

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